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Autore: R Artemis    22/04/2012    1 recensioni
Fu solo allora che Chris lo notò. Shannon non portava occhiali scuri o altro a coprirgli gli occhi. Vide il suo sguardo per la prima volta: occhi di uno strano verde scuro con venature color nocciola la fissavano, osservavano e penetravano i suoi occhi, disarmati contro la forza dell'osservatore.
Segnati da tratti di sofferenza, ma anche di dolcezza, sembravano aver immobilizzato il mondo circostante.
Christel si ristabilì da quei pochi secondi che le erano parsi infiniti e riprese il suo pezzo.
Prese tra le mani il nastro rosso che portava al collo, con legata una chiave, e la pose intorno al collo di lui.
Gli si avvicinò, e sempre tenendo lo sguardo fisso su quello di Shannon, poggiò le sue piccole labbra sulle sue, sfiorandogli il viso con una mano.
Breve, ma dopo aver rubato un battito al cuore della ragazza, il bacio finì, e lei si allontanò da lui correndo nella direzione opposta.
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Shannon Leto
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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"Sei..bellissima" 
Christel si sentì arrossire alle parole di Jared, che la guardava stupito.
La ragazza si voltó imbarazzata verso lo specchio per sistemare quel filo di trucco che aveva messo poco prima.
Doveva ammettere che adorava quel vestito. 
Poche ore prima Jared era tornato con un pacco tra le mani e all'interno quell'abito. Nonostante Chris avesse rifiutato più volte, Jared costrinse la ragazza ad indossarlo. 
Appena l'aveva visto aveva pensato a lei, alla serata che l'aspettava quella sera. Sentiva che lei provava qualcosa per il fratello, anche se aveva quasi paura di tutto questo, di lui. 
Se lei avesse sofferto, in parte sarebbe stata colpa sua, che l'aveva spinta nelle braccia del fratello, provocando questa reazione che sapeva di non poter fermare. Ma vedere il sorriso sul volto di lei era la cura migliore ai suoi pensieri.
Ora la osservava. Aveva avuto proprio ragione: quel vestito le stava benissimo. Un tubino nero copriva il corpo della ragazza, o meglio, lo stretto necessario, lasciando scoperte le gambe nude, slanciate dal tacco, anch'esso nero. 
I lunghi capelli mossi le ricoprivano le spalle, circondando il suo volto con quel filo di trucco e quella linea di eyeliner per risaltare il colore dei suoi occhi.
"Vai angelo, prima che inizi ad eccitarmi anche io" disse Jared, provocando la risata della ragazza.
"Si certo.. E tu divertiti con la biondina" riprese Chris, facendogli l'occhiolino, prima di lasciargli un piccolo bacio sulla guancia e sparire da quella camera.
Scese le scale, prendendo il biglietto tra le mani per leggere il nome del locale, quando una voce da dietro la fermò, una voce che conosceva bene.
"Chris aspettami, andiamo insieme" Sophie la raggiunse e, sorridendo, le mostró il biglietto. "Antoine ha insistito tanto che non sono riuscita a dirgli di no!"
"Già, impossibile.." bisbigliò Chris. "Dai, andiamo.. È la nostra ultima serata qui a New York, divertiamoci!" Bhe, c'era da dire che in quanto a feste Sophie era la regina. 
Indossava un vestito verde, ancora più corto del suo, che lasciava scoperta la schiena. I biondi capelli raccolti in una coda a lato. 
Era bellissima, non poteva negarlo.
Certo che Shannon non aveva saputo resistere a lei..
Un taxi le accompagnò al locale, dove furono riconosciute e fatte entrare.
Subito quella musica le investì, cosi come l'incredibile massa di gente, ragazzine più che altro, che ballavano, o meglio, cercavano di muoversi nel limitato spazio che avevano a disposizione, pari a zero.
Poco più in alto, su un piccolo palco, le ragazze riconobbero Antoine impegnato con la sua musica, e Shannon al suo fianco che cercava di dirgli qualcosa all'orecchio. Il dj sembró capire e abbassó di poco la musica.
"Come promesso, ecco i nostri ospiti speciali per questa sera"
Sophie prese la mano di Chris e la trascinó avanti facendosi largo tra la folla, finchè un'altra mano non la prese e poco dopo si rese conto di trovarsi su quel piccolo palco.
"La cantante e la chitarrista degli Eraser Rain! Sophie e Christel!" urla accompagnarono gli ultimi nomi, soffocati subito dalla musica a tutto volume.
Anche i ragazzi in sala sembravano riprendersi ora, mentre le ragazze continuavano ad avanzare con l'unico scopo di attirare l'attenzione di Shannon su di loro. 
Sorpresa, Christel sentì la mano di Shannon poggiassi sul suo fianco ed attirarla a sè. 
Si avvicinó sempre più a lei "Sono contento che tu sia qui. Grazie.." disse, o meglio urló quando si trovó vicino al suo orecchio, cercando di sovrastare quella musica. Sfioró con la sua barbetta la guancia di Chris, che per poco non si sentì mancare.
Sorrise al batterista, ma poi, dopo che questo tornó a ballare, se quel muoversi si poteva definire cosi, a ritmo di quella musica che inondava la sala, la ragazza cercò il piccolo bar dove bere qualcosa.
"Cosa ti porto bambola?"
Chris, sentendo quella parola, lanciò uno sguardo furioso al barista, che sembrò capire subito.
"Qualunque cosa, basta che non mi chiami mai più così"
Il ragazzo le portò una bevanda forte, troppo per i suoi gusti, ma la bevve tutta. Come aveva fatto, dato che detestava l'alcool, continuava a chiederselo, ma, sentendo già la testa far male, decise di non provare più quei drink.
Si voltò verso il branco di ragazzi che ballava intorno al produttore di quel suono, liberi dai pensieri e da ció che li affliggeva. Ballavano, lasciando fuori dalla porta del locale i problemi, con l'intento di divertirsi, di sfogarsi, di bere fino all'alba e magari non passare la notte da soli. 
Vedeva Sophie circondata da qualche ragazzo, che lanciava però occhiate maliziose al dj, che ricambiava con un sorriso stampato sul volto.
'Non credo che Sophie tornerà in albergo questa notte..' pensò la chitarrista.
Lo sguardo di Chris era attratto dal percussionista al fianco di Antoine. Shannon produceva quel suono che dava a quella musica del suo, che la segnava e la rendeva particolare. 
Con le bacchette batteva sulle percussioni, segnando ogni volta un battito mancato al cuore di Chris. 
Lei seguiva quelle mani, quelle braccia, quel sorriso sul suo volto. Seguiva con lo sguardo quell'uomo che amava ciò che faceva, che amava produrre musica, emozioni. 
Seguiva tutte le ragazze che cercavano anche il più piccolo contatto con quel corpo, mentre lui sembrava divertito da tutto ció, lasciandosi trasportare dal ritmo della musica.
Più di una volta lo sguardo di Shannon si incontrò con quello di Chris, ma era sempre lei a sciogliere questo legame, per paura, per imbarazzo, Perchè non resisteva.
Dopo l'ennesimo ragazzo che tentò di parlare con lei, Chris uscì dal locale, per cercare di riprendere un po' d'aria. Quell'ambiente non faceva per lei. 
Qualche ragazza girovagava davanti al locale, impaziente, emozionata. 
Chris cercò una panchina abbastanza lontano da tutto ció e vi si appoggiò.
Non credeva ancora di essersi mischiata così tra la folla, sentiva solo la sua testa rimbombare. 
Era ormai quasi mattina e si stupì nel vedere le ragazze fuori dal locale avvicinarsi a lei per una foto. Erano Echelon, poteva capirlo da quei bracciali e collane che indossavano, con quegli strani simboli che le aveva spiegato Jared, i simboli della sua band.
Alcune erano ragazzine, che la conoscevano prevalentemente per Hurricane, altre anche per la sua band. 
Una in particolare, che Chris notò subito nonostante restasse in disparte, era il tipo di ragazza-modella, altissima, con l'aiuto dei tacchi, magra, bionda, svestita quanto bastava. 
Lo scopo della sua presenza non era difficile da indovinare, il fine che pensava di raggiungere con qualcuno, con Shannon, e una strana vibrazione percorse il corpo della ragazza.
Fortunatamente fu distratta dalle altre ragazze che le facevano domande sul video, su Shannon. Chris era molto imbarazzata, e fu lieta nel vedere il batterista uscire dal locale, mentre le ragazze, le fan e la bionda sexy la salutavano per andare dal loro idolo.
Sorridendo, assistette alla scena in cui le Echelon, entusiaste, chiedevano una foto con il loro batterista preferito, un piccolo ricordo da portare per sempre nei loro cuori, con un suo sorriso.
"Ehi ciao, forse prima non siamo partiti con il piede giusto. Ci riprovo.. Sono Neil, piacere.."
Chris alzò lo sguardo e davanti ritrovò quel ragazzo che poco prima sedeva dietro il bancone per offrile da bere. A guardarlo bene, era davvero carino.. Quel bel fisico, quei capelli scuri così in contrasto con i piccoli occhii chiari, ma dove all'interno non vide quella scintilla che caratterizzava Shannon. Le sembravano quasi spenti, senza luce.
"Io sono Chris.." disse accennando un sorriso. Suo malgrado, quasi involontariamente, cercò lo sguardo di Shannon, ma lo trovò occupato: la 'bionda-sexy' che poco prima la osservava da lontano con sguardo omicida, ora era vicina, così vicina al batterista, intenta a raggiungere il suo scopo, a farsi notare, a non sprecare quella serata. 
Sentì una fitta invaderle lo stomaco, e cercó di allontanare lo sguardo.
"Emm..Scusami, io ora dovrei andare."
"Magari potrei accompagnarti" suggerì Neil, titubante.
Chris si alzò e, ricercando il sorriso che aveva perso, annuì e, insieme a questo nuovo accompagnatore ripercorse la strada per tornare all'hotel.
Lei non si accorse che qualcuno seguiva intanto ogni sua mossa con lo sguardo, quello sguardo con una scintilla in più. 
Neil accompagnò Chris davanti al suo hotel, con la sua macchina, mentre lui le parlava della sua vita, e lei, guardando fuori dal finestrino, pensava a tutto al di fuori del ragazzo al suo fianco. 
Bhè, lei era bionda, alta, bella, insomma, il suo opposto, il prototipo della donna ideale secondo l'amor cortese, Chris non avrebbe mai avuto un posto nel suo cuore.. 
"Eccoci, ti accompagno su.." Sentendo il suono della voce del ragazzo, Chris si risvegliò dai suoi pensieri e scese dalla macchina.
Con Neil al suo fianco, salì i piani dell'ascensore, quei piani che sembravano quasi interminabili. 
Le porte si aprirono. 
Chris cercò la carta magnetica per aprire la sua porta, finchè sentì le mani di Neil appoggiarsi sui suoi fianchi, una presa forte e decisa. 
Percepì il tocco delle sue labbra sul suo collo nudo.
Lei, immobile,non riusciva ad imporsi.
Quelle mani la voltarono, in modo che ora poggiava la schiena contro il muro. Le sue mani le impedivano la fuga. Si sentiva in trappola.
Neil si avvicinava sempre di più, dal collo, fino a sfiorare le labbra della ragazza. 
Nauseante odore di alcool invase Chris. Ebbe l'effetto di stordirla ancora di più, rendendosi succube di quell'uomo, dei suoi voleri.
"Allontanati da lei" 
Quella voce. Era lui. 
No, era impossibile. Forse l'aveva solo immaginata, perchè non sortì alcun effetto sul ragazzo che la imprigionava, se non un sorriso beffardo sulle sue labbra.
Sorriso che svanì subito quando Chris, ormai risvegliatasi da quell'incubo, trovò la forza di reagire e, alzando il ginocchio, colpì le parti più intime dell'uomo. 
Forse non con la forza che sperava, perchè Neil non ci mise molto a riprendersi, e dopo aver urlato minacce contro la ragazza, alzò la mano, pronta a colpire il suo volto.
Chris cadde ancora nell'incubo, restò immobile contro quel muro, aspettando quel colpo che..non arrivò.
Un pugno ben serrato colpì invece la mascella di Neil, allontanandolo dalla ragazza. 
"Non avvicinarti mai più a lei" 
Ancora quella voce, in apparenza calma. Ancora lui. 
Vide Neil correre verso le scale e sparire dalla sua vista, per sempre. 
Qualcosa di più forte di uno schiaffo la colpì, ferendole l'anima. Quello sguardo color smeraldo, quegli occhi con quello strano scintillio, quegli occhi ora colmi di rabbia. 
Shannon raccolse la carta caduta sul pavimenti del lungo corridoio e aprì la porta della camera della ragazza.
Chris, incerta e ancora tremante, riuscì a muovere qualche passo per entrarvi.
Shannon la seguì e chiuse di nuovo la porta. 
Chris rimase lì, immobile, contro la parete, incapace di farsi avanti per paura di non reggere quel peso, per paura di cadere nell'oblio.
"Che cazzo ti è saltato in mente? Cosa cazzo hai pensato quando sei salita in macchina con quello stronzo?" la potente voce di Shannon rimbombava nella testa di Chris, nel suo corpo. Ma quello che la ferì di più, fu il suo sguardo puntato addosso, nel quale ora quella scintilla era sparita per lasciar posto alla rabbia. 
Chris abbassò lo sguardo, incapace di sostenere il suo, e senza accorgersene, una lacrima prese a percorrerle il volto. 
"Non avrei mai pensato a tutto questo.. Perchè sei venuto fin qui? Dove hai lasciato la bionda ossigenata in pieni calore?" Perchè quelle parole? Non aveva più potere su ciò che diceva. Aveva ritrovato quel poco di coraggio, guardandolo negli occhi, e le sue labbra avevano fatto da sè.
Shannon sembrò pacarsi, nel suo sguardo, quella ira era scomparsa, lasciando posto al dispiacere. 
Con piccoli passi si avvicinò alla ragazza, in modo da poterla guardare negli occhi, in modo da poter trovare quelle vibrazioni che le passava, per perdersi nei suoi occhi verdi.
"Scusami se ho alzato la voce.. Quello mi ha fatto perdere la testa. Ti ho vista andartene con lui, fuori dal locale.. Potevo immaginare cosa avrebbe fatto. Sapevo che tu non avresti voluto..lui" 
"Come.. Come puoi sapere cosa..voglio.." 
"I tuoi occhi. Svelano tutto. Vuoi.. questo" 
Le labbra del batterista si unirono con quelle della ragazza, combaciando perfettamente, come fossero pezzi destinati ad incontrarsi.
Un bacio dolce, delicato, mentre la mani di Shannon accarezzava dolcemente i capelli di Chris. 
Lei sentì la terra mancarle sotto i piedi, sentì brividi percorrerla, il cuore accelerare. Temeva che lui potesse sentirlo, ma subito dopo lui separò questa unione. 
Shannon non riusciva a distogliere lo sguardo dagli occhi Chris, avrebbe passato la vita osservando solo quei piccoli smeraldi, senza stancarsi mai. Non sapeva che Chris pensava lo stesso, perdendosi nell'immensità di quello sguardo. 
Sentiva il bisogno di lui, ora. Voleva riassaporare quelle labbra, voleva rivivere quel momento. 
Eppure non era certo la prima volta. Ripensava ad Hurricane.. Quei baci erano..imposti. Nonostante lei si era persa in quei momenti, questo ero diverso. Era voluto, desiderato, sentito.
La mano di Shannon si appoggiò sul fianco di Chris, delicatamente, imprigionandola, ma lasciandole via libera. Era diversa dalla presa di poco prima: era Shannon. Lei si sentiva al sicuro con lui.
Le sue labbra sfiorarono di nuovo quelle di Chris, come a chiederle il permesso di poter provare di nuovo quei brividi, come a domandargli se poteva farla sua.
La ragazza si lasciò trasportare da quelle labbra, dando il suo permesso, concedendosi. Aveva ragione, era lui che voleva.
Il bacio si fece più voglioso, più passionale, mentre le mani del batterista slacciavano lentamente la cerniera del vestito della ragazza. Lei si lasciava trasportare dal vortice di passioni che provava.
Quel bacio era il loro desiderio, il bisogno di loro stessi.
Ma i corpi si imponevano, desiderandosi, cercando ognuno l'altro. 
In poco tempo gli inutili indumenti dei due finirono sparsi sul pavimento, mentre le labbra di lui percorrevano il corpo di lei, conoscendola. 
Le dita della ragazza sfiorarono i tatuaggi che decoravano il corpo del suo uomo, dai glyphics sull'avambraccio, a quello astratto sulla spalla, alle Americhe sulla parte inferiore della nuca.
Erano passati da una parete all'altra, mentre lui teneva stretta a sè il corpo della ragazza, come per paura che scappasse, e lei, con le gambe incrociate al bacino di lui, si divertiva a sfiorare con la lingua quell'ultimo tatuaggio, quella triad sotto l'orecchio, il suo preferito. 
Sentì una piccola risata provenire dalle labbra di Shannon, che in pochi secondi tornarono a poggiarsi su quelle di lei.
Non resisteva più. La prese e la portò con sè sul letto, dove la fece sua, dove entrambi entrarono in un altro mondo, dove provarono quelle emozioni, dove quei due corpi si fusero in uno.
Fecero loro quel piacere, mentre i corpi si esploravano, i loro profumi si fondevano, e il loro nomi, sussurrati dalle labbra dell'altro, imponeva loro di continuare, ai loro sguardi di incontrarsi per vivere meglio l'altro, alle loro labbra di tacere le urla dell'altra, finchè, raggiunto l'apice più volte durante tutta la notte, restarono lì, su quel letto che ormai sapeva di loro.
L'una tra le braccia dell'altro. Gli sguardi si incontravano, per raccontarsi in silenzio ciò che provavano. Le mani intrecciate ad unirli.
Christel viveva al ritmo del respiro di Shannon, seguendo i battiti del suo cuore, che solo ora stavano tornando normali.
"Buonanotte uomo"
"Buonanotte piccola..a domani"
E Shannon posò le sue labbra su quelle di Chris, dolcemente, come ad aver paura di romperla, assaporandola delicatamente, cercando di conservare quel suo sapore per tutta la notte, per poi ritrovarla la mattina seguente.
Chris si perse in quel bacio, cercando di conservare quel suo profumo, la sua essenza, per sempre.
  
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