Holborn.
Fiu!
Ringraziamento
generale per essere arrivata, infine.
Dominic si
trova lμ, in un ufficio di quel palazzo con
le vetrate oscurate.
Quella
sensazione mattiniera, riflessa allo specchio, di essere in perfetto
equilibrio
con se stessi e lintero universo o , piω terra
terra, di essere, in qualche
modo, ordinatamente bella θ
deceduta.
Il cambio di
tre linee di Tube lhanno decimata senza timori.
Ora
nellascensore
ci sono solo capelli osceni e
guance
accaldate.
Alice,
ciao. I ragazzi stanno per terminare.
Puoi
accomodarti lμ dentro . Vuoi qualcosa da bere o da mangiare?
Tanto paga la
produzione , mi dice James, un uomo della crew facente parte
della vecchia
guardia.
Non
ti preoccupare, devo
fare alcune telefonate. Vado lμ e
aspetto , mi congedo entrando in una stanza immensa.
Arredamento
moderno, divani bianchi, tavolini di
vetro e tappeti color vinaccio .
Mi siedo e
tiro fuori dalla maxi-bag moduli vari che
la segretaria delluniversitΰ mi ha
appena fornito.
Lelenco
dei
turni di tirocinio, i recapiti del mio tutor, il numero
dellaccoglienza
studenti stranieri.
Alzo lo
sguardo.
Dallaltra
parte della stanza ci sono un paio di chitarre.
Non
saranno
Ok, sono
Manson e con una probabilitΰ abbastanza lampante sono di
Matt.
Alice,
fermati.
Il richiamo
di quelle corde θ forte, fortissimo.
Che male
cθ
ad accostare le dita a quelle corde?!
Giusto per
provare che effetto fa.
La mia mano
a contatto con quelle corde.
Ma non hanno
fatto puff, cioθ non hanno emesso nessun suono.
Galatti, che
cretina che sei! Non
basta che ti
avvicini, quelle corde le devi anche toccare.
Ritiro la
mano per contemplare ancora un po i giΰ
menzionati strumenti musicali.
La porta si
apre.
Entra
irruentemente senza badare a me e sospira per ben due volte .
Si
stiracchia tutto come un gatto che appena sveglio si appropinqua verso
la
ciotola del cibo.
Si volta.
Ecco, mi ha vista.
Una
borsa buttata sul divano alla rinfusa .
Alice vicina
alle mie chitarre.
Ciao
Matt
non le ho toc
stavo solo
ciao .
Vuoi rimanere lμ a contemplarle o ti decidi
ad imbracciarne una? .
Non so per
quale motivo ma ho sempre pensato a Matt come un sociopatico fortemente
possessivo
verso le sue chitarre.
Mah.
No,
no. Non
so neanche fare un accordo . Ci stavo solo sbavando sopra,
non preoccuparti .
Matt
sei
qui? , esclamo entrando con Chris e Andie al seguito.
Alice ce
lhai fatta. Come θ andata? Hai risolto tutto?
.
Mi
dirigo verso Dominic e gli altri due.
Si,
si
pasticcino .
Si diverte a
prendermi in giro mentre gli altri se la ridono.
Imperdonabile.
Quando
ti
ho mandato il messaggio credevo di farcela, ma ancora non ho finito
qui.
Scusami, mangiona .
Lo guardo
irritata.
Mi ha fatto
venire fino a qui in fretta attirandomi con
profferte allettanti.
Finalmente aveva
accettato di venire con me alla Tate.
Lasciamo perdere.
Mi armo di tanta
cortese pazienza:
Va bene, io vado a casa mia. Ti aspetto per
pranzo .
Qualcuno vuole essere dei nostri? .
Niente pranzetto
intimo, ben ti sta!
Chris:
Grazie, ma passo .
Andie: Sicuro. Vengo
piω tardi con Dom .
Bells, tu
che fai? Accetti linvito oppure no? .
Ehm
Si
puς fare
ecco
.
Andie: Matt, non fare
tante storie. Piuttosto, tu
ed Alice iniziate ad andare che poi vi raggiungiamo .
Si,
cosμ
dai un passaggio ad Ali e ti levi dalle scatole visto che oggi non ti
si puς
reggere .
Howard
Ok, ok. Avete vinto. Alice andiamo?
.
Non ho
capito che θ successo negli ultimi minuti ma seguo a braccio
Matt verso
luscita pronunciando un debole Vieni presto
diretto a Dom.
.
Condominio
bianco, quattro scalini.
Appartamento
al secondo piano.
Alice infila
le chiavi nella serratura.
Prego,
prima gli ospiti , gli dico.
Entro.
A sinistra
dellingresso un divanetto
e due
poltrone.
Una piccola stufa.
Mensole in
legno scuro piene di libri.
Davanti a
me, dallaltro
lato della stanza, una
grande porta finestra da cui si intravede una veranda chiusa piena di piante.
Nellangolo
a destra piano cottura, tavolo
rotondo e
una piccola TV appoggiata sul frigo, poi un lungo corridoio.
Carino ,
le dico rompendo quel silenzio ridicolo
di cui θ stata fatta fino ad ora la nostra conversazione,
indicazioni stradali
a parte.
Posso
usare
il bagno? .
Inizio a
pensare di soffrire di disturbi vescicali, incontinenza o simili.
E a
sinistra! , gli spiego indicando il corridoio.
.
Odio le
giornate umide, odio questo giorno, odio avere le mani sudate e le
occhiaie ben
scavate sotto gli occhi.
Sento uno
scricchiolio.
Oddio, sta
crollando la parete.
Ah, no.
Θ
una porta a muro la cui maniglia era nascosta da un accappatoio azzurro.
Questaltra
stanza θ
la camera da letto di Alice.
Letto alto,
una piazza e mezza.
Armadio a
tre ante.
Un
vecchio comς e una grande scrivania.
Ma
.
Matt,
Matt
, lo chiamo. Ma θ caduto nel cesso
quelluomo? Magari θ svenuto.
Cavolo.
Non potendo
ritornare sui miei passi: Sono qui .
Ha gli occhi cerulei
appiccicati alla parete,
quella di fronte lo scrittoio.
Con la mano
si tocca il mento.
Anzi con lindice e il
pollice tira la pelle a
livello del giugulo, cosa che fa quando θ sovrappensiero a
detta di Dominic.
Una grande
board piena di post-it, ritagli di giornale, adesivi colorati e foto,
soprattutto foto.
Ecco
dove
si nascondeva la versione femminile di Tom! .
Umorismo
soavemente malevolo Bellamy version.
Ma come ti sei
ficcato qui dentro? .
Scusami,
si θ aperta la porta e mi sono ritrovato
.
Lo so che sei un tipo
educato . Non entreresti
mai nella stanza da
letto di una donna
senza essere stato invitato . Alice,
non esagerare.
Oh,
grazie
per lapprezzamento. Piuttosto niente presentazioni? , punto
le istantanee di fronte a noi.
Just
curious!
Certo,
perdonami. Allora
due estati fa con alcune mie amiche a
giocare a hockey sul
cemento. Non
chiedere, sarebbe un
tantino complicato da spiegare. La mia famiglia il Natale scorso.
Firenze,
Venezia, Londra, Roma, Messina, Verona. Io e Bea insieme a mangiarci un
panino
enorme su una panchina. Quella volta un autista mi ha anche
importunato. Ma,
vabbθ. No, questa non la puoi vedere .
Θ inutile
che la copri con le mani: giΰ vista .
Non
lo
dire a Dominic. Mi ha chiesto di tenerla per me se non addirittura
distruggerla
.
Effettivamente
qui lui θ un po sbronzo, con gli occhi strabici
mentre gli tiro un pizzico,
seduta sulle sue ginocchia.
Capisco
perchι .
Mi fermo a
fissare unaltra foto.
Lo sfondo
dell iPad di Dommeh.
Lei che
mangia un gelato mentre i suoi occhi sorridono maliziosamente.
Dato
che
abbiamo terminato questo breve ma intenso giro fotografico, dammi una
mano a
preparare. Su, forza!,
lo tiro via
dalla camera portandolo in cucina.
Bellamy,
guarda che ti vedo con la coda dellocchio. Perchι
ora ridi? , gli chiedo
tagliando i pomodorini alla meno peggio.
Rientro
dalla veranda portandomi verso i fornelli. Stavo pensando
che sei proprio una
brava ragazza .
Ci
sono
delle parti di me che non conosci .
Con la
schiena contro il frigo: Conoscendo alcune particolari
abitudini di una certa
persona mia amica posso
immaginarle .
Gli tiro un
pugno dritto contro il petto.
Non
essere
sconcio .
Allora hai
dei seri scheletri nellarmadio? .
Mi
sposto verso il tavolo.
Mi gironzola
intorno.
Statti
fermo.
No, ma alcune cose mi piace tenerle per me
.
Come quello che θ
successo quella sera? .
Abbiamo
cantato Starlight mentre ti aiutavo a rivestirti, ricordi?
Per tutti i
cinquecento
grammi di ravioli che mi
sono caduti sul
pavimento.
Ravioli che
avrebbero dovuto essere parte del pranzo.
Odio avere
delle intuizioni cosμ complicatamente esatte.
Matt, mi
hanno spinto. Stavo per cascare. Non sapevo fossi tu. Quel bacio,
credimi
non
avevo bevuto, ma
.
Ha
frainteso. Che ho fatto!
Non
intendevo quello. Allora eri tu la tizia, lμ, nel buio
.
Datemi
tregua.
Non
puς
essere.
Ok,
fortunatamente abbiamo chiarito anche questa questione. Puoi togliere
quelle scartoffie
dal tavolo e mettere questa?, gli dico dandogli la tovaglia.
Alice
.
Lascio
cadere la tovaglia e le metto le mani sulle spalle.
Matt, non
cθ niente da chiarire. In futuro prometto di non
mettermi piω tacchi alti. In
fondo, θ stato un malinteso. Non eri, non sei attratto da me
minimamente
. Ma che
sto dicendo?
La sfioro.
Premo le mie
labbra contro le sue in un bacio a stampo.
Un sorriso.
Ridiamo.
Hai
fatto
davvero una cosa stupida. Lo sai, vero Matt? .
La lascio
andare. Se ti avessi incontrata io invece di
Quella sera ho sentito
qualcosa, ma adesso niente .
Se
θ stata
attrazione, perchι si θ trattata solo di
attrazione nelloscuritΰ, θ normale,
ma ora che sappiamo
Cθ questa
complicitΰ paradossale ma anche la consapevolezza
che
nel senso
in modo differente
io
amo Dominic, tu ami Dominic. Questo permette a te di non fare il
marpione e a
me di non cedere al tuo sguardo seducente .
Seducente,
eh? Fa paura la tua
saggezza zen, la tua
calma .
Mi
siedo su una poltrona di stoffa a righe
bianche e blu.
Si,
sorprende anche me. Kate come sta? I bambini? .
Θ
libero di
mandarmi a quel paese.
Sono fortemente
inopportuna.
Ha davvero
un cervello disarmante e abbastanza problematico.
Domani
pomeriggio li raggiungo. Siamo sempre partiti insieme, ma per la
riunione di
oggi ho rimandato. Che ne pensi di Kate? .
Psiche
gravemente bizzarra e intricata quella di Bellamy.
Ci
tiene .
Credevo di
aver chiuso. Reading doveva servire a quello. A volte i
ricordi vanno e vengono. Forse anche per
questo sono attratto da te, nel senso buono adesso, non fraintendere.
Tu e Dom
siete cosμ spensierati che ogni tanto le mie domande mi
portano ad andare
indietro .
Per
questo
ti metti a baciare a destra e sinistra? .
So di essere
unestranea ma,
miseria, se non parli, veramente
non ti reggerΰ piω nessuno, neanche Chris o Tom,
neanche Dominic.
Puς darsi. Poi,
guardo Kate. La amo. Su questo non ho
dubbi. Forse θ tutta colpa di questa pressione intorno a
noi. Mi dicono in
certe circostanze che sono diverso da prima, il che non significa
niente di per
sι. Non ho mai pensato a
Voglio tornare
a come erano prima le cose.
Riconosco
come sono adesso e voglio continuare cosμ, ma
.
Sei
proprio scemo.
Non
si puς
pretendere di amare
nello stesso modo
una persona diversa. Trovare nuove cose, tenere le passate, lasciare da
parte
quelle meno importanti: θ unicamente questo. E non
θ un male .
Sono proprio
un cretino pazzoide, ma vacci piano.
Tuttavia
avevo bisogno di sentirmelo dire cosμ chiaramente stavolta.
Anche se
per quanto mi θ dato sapere un po sei cambiato.
Accrescimento massa grassa e
modo di vestire un poco diverso mi pare .
Sei un tantino acida adesso
.
Si.
Vieni qui e assaggia il mio sugo. Vedi se θ
acido anche questo va! .
.
.
Due colpi
alla porta ben assestati.
Si
puς?
Permesso ? .
Il suo volto
fa capolino piano piano.
Θ
raggiante.
Θ
spaparanzato sul divano.
Le sue dita
scorrono sulliPad.
Mi viene
incontro.
Sei
arrivata .
Annuisco.
Gli faccio
segno di non muoversi.
Mi siedo
accanto a lui.
La testa
poggiata sulla mano.
Occhi che
aspettano mentre due trecce le tengono stretti i capelli.
Allora,
dimmi Dominic, come funziona tutta questa fase preconcerto? .
Fra
poco
passano Matt e Chris per il soundcheck. Tu vuoi venire adesso o dopo?
.
Le chiedo
fingendo abitudinaria trascuratezza.
Mi
sono
messa daccordo con Kelly. Forse anche Kate sarΰ
parte del gruppo .
Bene
.
Mi giro
amareggiato dalla sua freddezza.
Gli salto
addosso.
Si
accovaccia su di me imprigionandomi le gambe tra le ginocchia.
Poso
l iPad
a terra.
Mi abbraccia
e sfrega il viso contro il mio.
La tenerezza improvvisa con cui
il suo corpo mi
cerca la adoro.
Pronto al
primo concerto, allinizio del nuovo tour? .
Nuovamente
avremo il nostro triangolo.
Io, tu e la
tecnologia a conciliare la lontananza.
Ormai
conosco laroma aspro della tua allegria.
Alice ti
amo .
Poggio il
mio petto contro il suo, la mia guancia sinistra contro la sua destra.
Grazie.
Questa
nuova posizione non θ un po scomoda per te?
.
No,
perς
se vuoi mi sposto.
Lo guardo e
gli passo le dita sulle labbra.
La inizio a
baciare.
Mi risponde
sfacciatamente inarcando la schiena e iniziando a muoversi contro di
me, con
me.
Vacci piano
con me, Blu-dress.
Fermati,
adesso vengono a prenderti per andare a provare gli strumenti. Hai un
concerto
dopo poco piω di un anno. Sii professionale
vorrei dirgli ma ha giΰ iniziato
a mettermi le mani sotto la maglietta.
Il tessuto
denim dei suoi shorts si stropiccia contro quello dei miei pantaloni
fino a che
bussano.
Dominic si
ferma.
Un piccolo
bacio sulla sua fronte e mi risiedo, in maniera piω composta
ora, accanto a
lui.
.
Arrivo nel
backstage.
La vedo, mi
vede.
Da lontano si
affanna a elargirmi sorrisi e saluti.
K. : Alice tesoro
come stai? .
Bene,
bene. Un po agitata, ma tutto bene.
Grazie Kate. Tu? So che sei qui ad aspettare da un
po .
K. :
Si,
volevo accompagnare Matt. Mi sono cambiata in una delle sale qui
affianco.
Kelly? Lhai vista .
Si,
siamo
venute dallalbergo insieme. Adesso arriva. Θ
andata a prendere dellacqua e
delle caramelle alla menta .
K. :
Neanche tu vai nei camerini da loro, vero? .
Allora siamo
dello stesso parere. Non mi azzardo a osare tanto
.
Ahahahah.
Tanto non ci metteranno molto. Sono giΰ pronti
.
Ho corrotto uno della crew , mi dice
ammiccando.
Sta per iniziare.
Vado sulla
rubrica.
Digito la
lettera e trovo il suo nome.
Mi
costerΰ
caro.
Sicuro
esaurimento della promozione mensile.
Kate e Kelly
stanno parlando con Andie, Tom e la sua ragazza.
Le luci si
sono abbassate e la folle folla si θ quietata consapevole
che adesso sul palco
stanno per arrivare loro.
Una folle
folla pronta ad esplodere.
Premo il
tasto di chiamata perchι una promessa θ una
promessa.
Fondamentalmente
sono di parola io.
Smette di
squillare a vuoto.
Bea
zitta
e ascolta .
Le luci
fisse su una chitarra, una batteria e un basso.
Le urla e la
musica.
Le lacrime,
accantonate allinterno, allestite
in un
Finalmente.
.
Dorme.
Faccio
attenzione a non svegliarla.
Alice
θ
distesa a pelle di leone al centro del letto abbracciando il cuscino.
Poso sul
comodino telefono, portafoglio, key-card dellalbergo, vari
monili e le
bacchette portafortuna, le sue.
Abbandono qua
e lΰ i vestiti.
Mi ci sdraio
accanto fino a sentire limpidamente il suo respiro.
Avverto il
tocco della sua mano che tiene la mia.
Apro gli
occhi.
Mi sta
guardando.
Che
ore
sono? , gli chiedo con la voce bassa e roca.
Quasi le
quattro, le rispondo, Siamo andati in un locale
quasi subito dopo che te ne
sei andata dal ristorante .
Capisco .
Faccio una
pausa ripensando alla lunga tavolata piena di risate di poche ore fa.
Sei
gelato.
Vieni qui , lo invito muovendo le lenzuola.
Mi infilo
sotto le coperte.
Stai
meglio?
.
Si.
Era
solo un po di stanchezza .
Ci guardiamo
in silenzio.
Ah,
lo sai
che ho incontrato degli italiani? .
Dove? .
Quasi allentrata
dellalbergo. Uno mi
ha chiesto delle
informazioni e una ragazza del gruppo, aveva tipo capelli color
caramello,
strani ma molto belli, mi ha riconosciuta dicendo
agli altri che assomigliavo
a quella che esce con Dom .
Tanto timida
da vergognarsi. Giΰ me la immagino.
Guarda vi
mandano un cartellone, no, uno striscione. Θ
lμ nellarmadio .
Piω tardi
poi ..., le dico.
Alzati,
prendilo e guardalo brutto ingrato! . Quando ci vuole ci
vuole.
Vado, Vado
.
Lo tiro
fuori tendendolo per tutta la sua larghezza.
Vuaaaaa!
Che bello! .
Ecco.
Vedete di ringraziarli in maniera adeguata. Non so come ma fatelo,
capito? .
Ti
sei
presa a cuore la causa? .
Certo.
Volevano aspettarvi, ma dovevano ripartire. Mi hanno fatto un sacco di
domande
a cui non sapevo come rispondere. Abbiamo fatto un po di
chiacchiere sul nuovo
album, su come θ andato il concerto, sul tour. Cose
cosμ insomma .
Giΰ,
dimenticavo che un tempo eri una fan malata .
Mmm
Domani vi tocca la Francia? .
Si,
un
paio di programmi e poi Italia. Potresti ancora venire con me
.
Uhm
.
Mi
sono
abbastanza abituato a te. Mi piace trovarti ad aspettarmi .
Si,
pronta
alluso. Sei il solito egoista . Eppure sarebbe
stupendo.
Questo tuo
vizio di deridermi continuamente non lo perderai mai? .
Mai
.
Buon
anniversario , le dico sedendomi allangolo del
letto.
Lo guardo
stupita.
Θ un
anno che ti ho detto che stiamo insieme. Che
sei mia, solo mia.
La gentile
sicurezza
delle sue parole .
Dominic,
vacci piano con me.
Queste tue
impreviste uscite romantiche mi
fanno sempre facilmente impressione.
Stende le
braccia verso di me.
La raggiungo
con una gattonata sulle coperte del letto.
Delicatamente
la aiuto a levarsi la t-shirt extra large che ormai usa come pigiama.
Un piacere
senza margini si insinua tra di noi e la
coltre di lenzuola di seta, lenzuola indubbiamente troppo scivolose.
.
Salve gente.
Pomodori,
carciofi, banane: su, lanciate! Sono psicologicamente preparata a tutto.
Anticipazioni:
questo θ
il quartultimo capitolo.
La fine
θ
vicina insomma *segue
espressione
tragicomica, molto tragicomica*
Thanks as
usual.
Ciao,
arrivederci, addio .