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Autore: vampirellasperduta    23/04/2012    7 recensioni
Salve a tutti! questa è una fan fiction rigorosamente DELENA e parte dopo che Klaus viene sconfitto durante il rituale (modificato da me).
Stefan e Elena si sono lasciati molti mesi prima e sono molto amici ma Elena inizia a guardare Damon con occhi diversi e capisce di amarlo da sempre. I fratelli Salvatore non saranno gli unici vampiri che si vedranno nella fan fiction poichè arriverà una vecchia cara nostra conoscenza!
DAL TESTO:
Si il mio cuore mi dava la conferma. Lo amavo. Forse lo sempre amato e nascondevo i sentimenti ma erano sempre li. Nel profondo del mio cuore.
DAL CAPITOLO 24
POV DAMON
Avevo un disperato bisogno di un bicchiere di Bourbon dopo quel tumulto di emozioni. Emozioni così forti da avermi mozzato il fiato. Emozioni che mi avevano riempito l’anima di gioie indescrivibili, uniche e folgoranti allo stesso tempo.
Fissai quel vetro sottile che mi divideva dalla nursery dell’ospedale.
Appoggiai le dita affusolate su quella superficie liscia e fredda.
La mia attenzione era tutta su un esserino piccolo e fragile in mezzo ad altri.
Mio figlio.
L’esserino che dormiva innocentemente con le labbra già carnose leggermente socchiuse e un espressione rilassata in viso.
Pochi capelli.
Corvini. Come i miei.
Pelle leggermente olivastra. Come quella di sua madre.
Buona Lettura!
Genere: Fluff, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti | Coppie: Damon/Elena
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Questo capitolo è dedicato alla stupenda puntata 3x19 che mi ha emozionata tantissimo!



 










Guardando fuori dal finestrino della Camaro dell’uomo che amavo, riflettevo sulla mia vita e su quanto avevo desiderato poter chiamare qualcuno famiglia. Damon e Nathan erano la mia famiglia e non potevo che esserne felice. Il sole era alto nel cielo e i miei occhi cercavano di catturare più calore possibile. Voltai il viso verso Damon, seduto al mio fianco, e di rimando il vampiro mi riservò un sorriso mozzafiato e straordinario. Perdendomi nei suoi occhi color dell’oceano non facevo altro che chiedermi come avevo potuto accorgermi dei miei sentimenti nei suoi confronti dopo più di un anno. Damon mi era stato vicino nascondendo i suoi sentimenti e soffrendo, prima perché stavo con Stefan e poi perché, non accorgendomi dell’amore che provavo per lui, non mi lasciavo andare a quell’amore con la A maiuscola. Mi sentivo così in colpa accidenti.
Tutti mi dicevano che l’avevo reso una persona migliore. Ero anche io convinta di questo.
Ma anche lui mi aveva cambiato. Damon mi aveva sfidato.
Damon mi aveva sorpeso.
Damon mi aveva costretto a mettere in discussione quello in cui credevo.
Damon era la cosa migliore per me.
“siamo arrivati piccola mia.” Mi disse sorridendo. Annuii e scesi dall’auto. Aprii la portiera posteriore e sollevai il fagottino che dormiva come un angioletto, dal seggiolino. Tra le braccia, l’appoggiai sul mio petto e gli diedi un bacino sulla testolina che profumava di neonato. Damon, che nel frattempo aveva prelevato dal baule le borse con l’occorrente dell’ospedale, mi fu accanto e insieme ci dirigemmo verso il portone della pensione Salvatore.
“ragazzi!!” Caroline sprizzava allegria da tutti i pori e, saltellando su se stessa, non vedeva l’ora che entravamo in casa. Stefan era al suo fianco e i suoi occhi verdi tradivano l’emozione che stava provando: era diventato zio ed era davvero felice di ciò.
Entrammo e con attenzione appoggiai Nathan, ancora dormiente, nel passeggino. Non averlo con me costantemente mi procurava molta agitazione e ansia ma cercavo sempre di non farlo a vedere. Nathan era al sicuro, con tre vampiri in casa e una mamma che sarebbe morta pur di difenderlo. Sospirai e raggiunsi Damon che stava parlando con Stefan. Il vampiro mi accarezzò la schiena con affettuosità e avvicinandosi all’orecchio mi sussurrò “ lo so che non riesci a stargli lontano, vale anche per me Elena”. Lo guardai adorante e con tutto l’amore che provavo per quel vampiro.
Caroline ci portò qualcosa da mangiare.
“oh, grazie Car, avevo proprio bisogno di un po’ di cibo sano!” scherzai riferendomi al cibo sgradevole dell’ospedale. Io e la vampira ci dirigemmo verso la cucina e sedendoci al tavolo enorme in mezzo alla stanza continuammo a mangiare. Damon e Stefan si dedicavano a Nathan e a un bel bicchiere di Bourbon.
“Stefan mi ha detto che vuoi incontrare Katherine… è vero Elena?” mi chiese senza indugiare troppo.  Annuii con la testa e, determinata le risposi. “ si Car, devo incontrarla e voglio portare Nathan per farle vedere cosa poteva togliermi. E se questa si può chiamare vendetta, bhè Car si, è la mia vendetta, per tutto il male che mi ha fatto. Caroline, ha provato a non far nascere Nathan.” Dissi come se fosse ovvio il mio ragionamento.
La vampira appoggiò sul bancone il toast farcito e mi guardò negl’occhi, seria e decisa.
“sai Elena… non vedevo l’ora di sentirmelo dire dalla tua bocca” e sorridendo rilassò i muscoli delle spalle “ se vuoi ci sarò anche io quando andrai alla cripta”
“mi farebbe molto piacere” risposi ringraziandola con lo sguardo. Più vampiri c’erano, più protezione avrebbe avuto il mio piccolo Nathan.
Damon entrò in cucina seguito da suo fratello e subito il vampiro si avvicinò a me accarezzandomi con il suo petto marmoreo, la mia schiena coperta da una mogliettina blu. Mi coccolò tra le sue braccia e rimasi perplessa da quell’azione, non perché non desideravo le sue coccole, ma perché Damon non era mai stato così vulnerabile di fronte ad altre persone. Mi voltai verso di lui accarezzandogli la guancia e, una volta fissati i suoi occhi meravigliosi tutto mi fu chiaro: era agitato e ansioso; e sapevo anche il perché.
Da lì a poco saremmo andati da Katherine e il mio Damon era preoccupato. Quanto era adorabile, pensai.
“Damon mi accompagni su che mi faccio una doccia?” gli chiesi dolcemente. Avevo bisogno di stare un po’ da sola con lui. Ne avevo assoluto bisogno. Il vampiro mi prese per mano, camminando uno affianco all’altra salimmo le scale. Nathan dormiva e Stef e Caroline, dalla cucina, si erano spostati a vegliare su di lui. Ero così contenta che quel piccolino era tanto amato da tutte le persone a cui tenevo.
Damon spalancò la porta e iniziò a camminare su e giù per la stanza, agitato come non mai.
“Damon vieni qui…” e spalancai le braccia per accoglierlo. Il vampiro non esitò per niente e subito si gettò su di me abbandonando il volto nell’incavo tra la spalla e il mento. L’abbracciai in vita abbandonandomi anche io a lui.
“non riesco Elena, è così strano provare così tanti sentimenti… non riesco a pensare una vita senza di te e Nathan e cazzo, pensare che quella stronza lo deve vedere…”
“Damon, lasciati andare… amore noi non ti lasceremo mai. Damon, Nathan e io saremo sempre con te…” ma non lasciò finire.
“Elena, prima del sacrificio ti ho fatto bere il mio sangue perché non osavo pensare di perderti… cosa potrei fare se un giorno accadesse qualcosa a te o a Nathan?” a quelle parole sentii gli occhi pungermi dalle lacrime che volevano scendere e bagnarmi le guancie.
“Damon….” ma ero rimasta senza parole.  Non posso perderti Elena, le parole che mi disse in camera sua, terrorizzato all’idea del sacrificio. In quel momento dentro di me scattò qualcosa che mi fece capire che forse Damon era qualcosa di più per me…
mi avvicinai al suo viso e lo baciai, ardentemente. Avevo un disperato bisogno di lui, della sua vicinanza, del suo amore e del suo calore. Damon ricambiò senza indugio e quando sentii che approfondiva il bacio sempre più, gemetti dal desiderio che provavo per quel vampiro.



Peccato che non si poteva fare niente per parecchi giorni.
Il vampiro, eccitato, si staccò da me come se mi avesse letto nel pensiero e aprendo gli occhi notai le vene rosse sulla superficie della pelle attorno agl’cchi. Subito capii.
“Damon da quanto non ti nutri, accidenti a te?” gli chiesi seria e con disapprovazione.
“da un po’.” Gli lanciai uno sguardo ammonitore. Non volevo che si distruggeva dalla fame solo per stare accanto a me perciò l’avrei sfamato, subito.
Avvicinai il polso alle labbra carnose e, occhi negl’occhi, gli dissi autoritaria “bevi.”
“no Elena, vado giù a prendere una sacca di sangue.”
“No Damon! Bevi”
Damon mi osservò scrupolosamente e quando notai le vene e i canini calare dalle gengive mi abbandonai a lui. Occhi negl’occhi, Damon trafisse la mia pelle e bevve da me. L’emozione di nutrirlo con il mio sangue era unica. Mi sentivo straordinariamente.
Quando Damon si staccò da me, si avvicinò a me e soffiando sulle mie labbra iniziò a baciarmi in modo illegale. Con un braccio intorno alla mia vita mi sollevò e lo circondai con le gambe. Avvinghiata a lui e abbandonata a suoi baci, mi ritrovai sul letto con Damon che torreggiava sul mio corpo.
“Dio, quanto ti desidero.” Sussurrò con voce rotta dall’eccitazione. Sospirai e gli baciai i bicipiti ai lati della mia testa. “Damon non vedo l’ora di poter ritornare a far l’amore con te” gli dissi sorridendo. Mi baciò castamente e si sollevò da me per poi aiutarmi a rimettermi in posizione verticale. Gli presi le mani nelle mie e incatenando i suoi occhi ai miei gli dissi “sei un padre fantastico Damon, e sono fiera di te amore.”
“andiamo a fare la tua vendetta, piccola principessa guerriera” disse amaro ma sempre con il suo tono scherzoso.
“andiamo.” E presi coraggio dal calore delle sua mani, ancora intrecciate alle sue.
 
Nathan era sveglio e si guardava attorno con i suoi occhioni blu come l’oceano. L’avevo cambiato prima di venire qui, alla cripta. Damon mi aveva costretto a mettergli la tutina bianca con scritto Io Amo il Mio Papà.
Gli diedi un bacio sulla guanciotta che sapeva di latte e lo strinsi ancora di più a me, senza però fargli del male. Damon era affianco a me. Caroline e Stefan erano al suo fianco.
“sei pronta Elena?” mi chiese Stefan prima di aprire la cripta.
Annuii leggermente ed ero molto contenta che assieme a me, erano venuti anche loro, a supportarmi.
“ti staremo vicino piccola” mi sussurrò Damon. il portone si aprii sotto la potenza di Stefan e mi colpii il buio che ci proveniva. I vampiri accanto a me si irrigidirono e si misero sulla difensiva, proteggendo me e il bambino che cullavo.
“siete venuti per liberarmi?” la voce femminile zoppicante e menefreghista mi colpii nelle viscere, facendomi immediatamente ricordare i tre giorni che mi aveva tenuta prigioniera. Il cuore palpitava e batteva forte. Sospirai cercando di tranquillizzarmi. Sei al sicuro adesso, pensai.
“no, stronza. Fatti vedere” sputò il mio vampiro.
La mia copia identica spuntò fuori dall’oscurità e notai con orrore lo stato di salute pietoso in cui era ridotta ma, stranamente, non provavo alcun senso di colpa.
“che cazz…” disse soffermandosi sul fagottino che tenevo in braccio. La sua faccia era un misto di orrore e rabbia. Come si può essere così cattivi?
 


“Katherine…” iniziai e subito mi schiarii la voce, leggermente inclinata dall’agitazione. “hai fallito… non sei riuscita a togliermi il diritto di diventare madre. Sai pensavo che un minimo di umanità riuscivo a tirarla fuori da te visto che anche tu hai avuto una figlia. Ma vedo da come sono andate le cose, che sei morta dentro Katherine. Non provi niente, neanche un briciolo di emozione pensando a tua figlia. Ecco cosa vuol dire provare ad amare un figlio Katherine, tenerlo tra le proprie braccia e sentire il suo calore. Hai provato a non farlo nascere e non te lo potrò mai perdonare Katherine. Mai” terminai con un leggero luccichio agl’occhi. Damon mi guardava fiero, come d’altronde i due vampiri affianco a lui.
“Elena, piccola insignificante umana… quello che tieni tra le braccia doveva essere il figlio mio e di Damon. ecco perché non puoi paragonarlo alla mia bambina.” Disse amara.
Katherine voleva, ancora, nonostante tutto, un figlio dal mio Damon. rimasi impietrita e solo il pianto di mio figlio mi fece riprendere lucidità. Damon si intromise sputando parole come se fosse veleno. “ stronza egoista che non sei altro, morirai con la voglia di avere un figlio da me! Esiste solo Elena nella mia esistenza e ora anche Nathan, ma tu… tu non mi hai mai fatto provare quello che Elena mi fa provare, anche solo sorridendomi. Illuditi, mia cara stronza… Stefan chiudi” ordinò al fratello.
“non morirò tanto facilmente…” disse faticando a parlare.
“lo spero… e vedrai cosa ti faccio appena ritornerò. Da solo.” Rispose incazzato il mio vampiro.
Nathan, che ero riuscita a tranquillizzare, si rimise a piangere, sentendo il padre alzare la voce e riprendendo a cullarlo, mi allontanai dalla cripta per avvicinarmi a Caroline. Stavo per scoppiare a piangere e non volevo assolutamente farlo davanti a Katherine.
Stefan chiuse il portone della cripta e sospirò. Ci guardò preoccupato e allo stesso tempo orgoglioso di me e di Damon.
Io mio vampiro mi abbracciò da dietro e mi baciò le spalle, una dopo l’altra e, insieme ci allontanammo.
“forse ho fatto male a venire…” dissi cercando di trattenere le lacrime.
“Elena volevi farlo e hai fatto bene. Adesso voltiamo pagina e dedichiamoci alla nostra famiglia, principessa mia.”
“sto per piangere Damon” singhiozzai.
Il vampiro prese tra le braccia Nathan  e lo posizionò con molta attenzione nel seggiolino dell’auto e poi, mi abbracciò con un’intensità sconvolgendo. Scoppiai a piangere tumultuosamente, senza freni, facendo uscire ogni sensazione brutta che avevo provato dal rapimento. Dovevo sfogarmi e quello era il momento buono, tra le braccia del vampiro che amavo alla follia.
“ti amo Elena” sussurrò.
“ti amo anche io Damon, non sai quanto.”
“andiamo a dedicarci a Nathan adesso, piccola.”
Si, il nostro compito era di dedicarci e proteggere il nostro piccolino.
La nostra famiglia.
 









ANGOLO AUTRICE:
ragazze, mie care... cosa ne pensate del capitolo? aspetto con ansia le vostre recensioni.
un bacione,
Jessy

  
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