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Autore: Gra Gra 96    23/04/2012    1 recensioni
«Oh, Priscilla!» esclamò, dopo l’iniziale stupore. «E’ fantastico! Non ci credo! Wow!».
Madama Pince la fulminò con lo sguardo. «Siamo in una biblioteca, signorina Brown, non a Diagon Alley! La smetta immediatamente di urlare o sarà peggio per lei».
La quindicenne non la degnò di uno sguardo e, ancora tutta eccitata, si apprestò a fare ritorno in Sala Grande. Non stava nella pelle all’idea di dare la buona notizia alle sue amiche, ad una in modo particolare.
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Ginny Weasley, Luna Lovegood, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nuova generazione
- Questa storia fa parte della serie 'Grace Brown, frammenti di vita.'
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Ti voglio bene a ritmo di musica…

Grace Brown non riusciva a credere ai suoi occhi. Stringeva fra le mani due introvabili biglietti per il concerto delle Sorelle Stravagarie, il suo gruppo preferito.
«Oh, Priscilla!» esclamò, dopo l’iniziale stupore. «E’ fantastico! Non ci credo! Wow!».
Madama Pince la fulminò con lo sguardo. «Siamo in una biblioteca, signorina Brown, non a Diagon Alley! La smetta immediatamente di urlare o sarà peggio per lei».
La quindicenne non la degnò di uno sguardo e, ancora tutta eccitata, si apprestò a fare ritorno in Sala Grande. Non stava nella pelle all’idea di dare la buona notizia alle sue amiche, ad una in modo particolare.
«Ehi, non si usa più salutare?!» la rimbeccò Allie, fingendosi offesa e incrociando minacciosamente le braccia com’era solita fare.
«Scusa, vado di fretta!» si scusò la ragazza, piantando l’amica nel bel mezzo dell’atrio principale della scuola. Avrebbe avuto tempo per farsi perdonare; ora la cosa importante era un’altra e non aveva tempo da perdere.
E finalmente la vide: seduta al tavolo dei Grifondoro e intenta ad addentare una succulenta coscia di pollo. Che probabilmente le sarebbe andato presto di traverso!
«Tammy!» la salutò, cogliendola di sorpresa e facendola sobbalzare. «Per le mutande rosa a pois di Merlino, non immagineresti mai cosa sto per dirti!».
«Ti hanno espulso dalla scuola? Hanno deciso di abbandonarti nella Foresta Proibita alla mercé di aracnidi e quant’altro? Oppure vogliono darti in pasto alla Piovra?».
Ecco, quella era Tammy Jones, un misto di ironia, sarcasmo e dolcezza. Anche se finora era stata tutto tranne che dolce.
Grace le rivolse un’occhiataccia, degna del Basilisco in persona, ma lei non vi fece caso e continuò a mangiare imperterrita, come se niente fosse.
«Come vuoi tu. Vorrà dire che al concerto delle Sorelle Stravagarie ci andrò con qualcun altro… ». Detto questo, finse di andarsene, ma venne bloccata dalla presa della tredicenne che, con gli occhi sgranati, esclamò: «Oh, Godric! E’ troppo bello per essere vero! Non posso crederci: noi due a quel concerto?!».
Tammy strinse Grace in un tenero abbraccio e le sussurrò piano: «Ti voglio bene».
«Anch’io, Tam, non sai quanto. Sei stata la prima persona a cui ho pensato quando ho ricevuto in regalo i due biglietti».
E fu tanta la gioia del momento, che la gustosa coscia di pollo finì tra i rifiuti.
 
Il giorno del concerto non tardò ad arrivare. Quella mattina Grace scese a fare colazione con un grande sorriso dipinto sul volto.
«Come diamine fai a essere così allegra a quest’ora?» brontolò Rachel, sbadigliando.
«Eh, sapessi!» rispose la ragazza, prendendo posto al tavolo dei Corvonero.
«Cosa ci nascondi?» indagò Cassie, fingendosi seria e bevendo un sorso di latte.
La compagna strinse le spalle. «Niente di trascendentale. A parte il fatto che stasera andrò al concerto delle Sorelle Stravagarie».
Dopo questa rivelazione, Cassie corse il rischio di affogarsi e Rachel spalancò gli occhi dalla sorpresa. «Non è possibile! Ormai i biglietti sono introvabili!».
«Non per me!» ridacchiò, agguantando un fragrante biscotto con gocce di cioccolato.
In quel momento venne raggiunta da Tammy, che sprizzava gioia da tutti i pori.
«Ehi, Gra, ci pensi che tra poche ore… ». L’amica non le diede il tempo di finire la frase ed esclamò: «Non vedo l’ora! Oggi per me sarà impossibile seguire le lezioni!».
«Anche per me sarà una vera tortura!». Detto questo, la Grifondoro sgraffignò una brioche al cioccolato e raggiunse i suoi compagni di casa.
«Sarà meglio andare a lezione» suggerì Emily, diligente e precisa come al solito. «La professoressa McGranitt non tollera i ritardi!».
«Io vi raggiungo dopo: ho dimenticato il libro di Trasfigurazione in dormitorio» disse Luna, e senza aspettare risposta, si diresse a passo spedito verso la torre di Corvonero. Rachel le rivolse uno sguardo carico di disprezzo e sussurrò a Cassie: «Lunatica Lovegood, un nome, una firma. C’è qualcosa di strano in quella ragazza!».
 
Grace guardò ancora una volta il suo orologio da polso. Erano le sette e mezza, su questo non c’era dubbio. E allora perché Tammy non era ancora arrivata? Pensava di essere stata chiara a questo proposito: alle sette e quaranta in punto si sarebbe attivata la passaporta che le avrebbe portate dritte al locale del concerto.
Finalmente la ragazza vide l’amica attraversare trafelata il corridoio del primo piano.
«Meglio tardi che mai!» scherzò. «Credevo non arrivassi più!».
Sul volto di Tammy si dipinse un sorriso triste. «Grace, non so come dirtelo. Non posso più venire al concerto, perché i miei dicono che sono troppo piccola…».
Dai suoi occhi verdi sgorgarono un paio di lacrime, che si affrettò ad asciugare con la manica del mantello. L’altra, dopo essersi ripresa dallo shock iniziale, cercò di consolarla come meglio poteva: «Dai, non fare così. Ci saranno certamente altre occasioni per assistere insieme a un concerto delle Sorelle Stravagarie».
«La cosa che più mi rattrista è averti deluso ancora una volta. Sarebbe stato meglio se avessi scelto di portare con te qualcun’altra…» biascicò Tammy, lo sguardo basso.
La quindicenne la strinse a sé con dolcezza. «Ehi, non pensare neppure per un istante di avermi deluso! E poi non avrei potuto chiedere a nessun’altro di venire con me».
«Promettimi che al prossimo concerto delle Sorelle Stravagarie ci andremo insieme, costi quel che costi!» aggiunse, sorridendo incoraggiante all’amica.
Tirando su col naso, la Grifondoro annuì, pienamente convinta.
Dopo di che afferrò la passaporta e per qualche secondo non vide più nulla.
 
Il locale era più affollato di quanto Grace potesse minimamente immaginare. Dopo aver mangiato un invitante panino con porchetta e patatine, la ragazza prese posto e attese impaziente l’arrivo delle due streghe. Sentiva, però, di non riuscire a godere a pieno dell’atmosfera che si stava via via formando. Provava una strana malinconia e nessun mago aveva ancora inventato un potente incantesimo per scacciarla.
Improvvisamente si spensero tutte le luci e sul palco apparvero le due cantanti, tra le urla e gli applausi del pubblico. Ebbe inizio la prima canzone e nella quindicenne cominciarono a farsi strada entusiasmo e gioia. Eppure il suo pensiero volgeva sempre a Tammy e si rabbuiava pensandola tristemente sdraiata sul suo comodo lettino. 
Quando le Sorelle Stravagarie attaccarono a cantare “My magic age”, un’idea le attraversò la mente. Senza perdere tempo, afferrò il cellulare e compose quel numero.
«Pronto, chi parla?» chiese con tono moggio.
«Sono io, Tam. Non dire niente e ascolta!» rispose l’altra, sorridendo tra sé e sé.
La canzone durò tre minuti e per quei tre minuti fu come se Grace e Tammy stessero assistendo insieme al concerto delle loro cantanti preferite. Provarono le medesime emozioni, canticchiarono lo stesso ritornello, si lasciarono entrambe trasportare lontano da quelle voci melodiose e profonde. Il legame che le univa era capace di superare anche le impenetrabili barriere magiche del castello di Hogwarts. Amicizia, otto lettere, troppo poche per esprimere qualcosa di così importante e vitale.
«Solo tuoi puoi fare tali pazzie!» disse Tammy a Grace il giorno seguente. «Non ti ringrazierò mai abbastanza… Davvero, grazie!».
«Ti voglio bene!» aggiunse poi, schioccando un dolce bacio sulla guancia dell’amica, che la strinse a sé in uno di quei dolci e morbidi abbracci che erano solite scambiarsi. 



Note dell'autrice:
La storia è dedicata alla mia dolcissima Tammy ed è ispirata a un fatto realmente accaduto. Come avrete potuto vedere, nella storia la protagonista, Grace Brown, è una Corvonero del quinto anno ed è compagna di Luna Lovegood, Rachel Thomas, Cassie Baker ed Emily Walker. Tammy Jones, invece, è una Grifondoro del terzo anno. Allie Brooks, apparsa sporadicamente, è una Grifondoro del quarto anno. 
Non so ancora con certezza di cosa parlerà la prossima one shot, ma state certi che non tarderò ad aggiornare. Bacioni, Gra Gra 96. 

 
 
 
  
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