Allora non vi spiegherò il significato di questa storia perchè, sinceramente , non lo ho trovato neanche io che la ho scritta ( iniziamo bene..).
E’ frutto di un momento di follia in cui, sfortunatamente per voi, avevo penna e carta a portata di mano.                                                                  
Detto questo io mi eclisso e vi lascio alla lettura se ne avete il coraggio..
Ovviamente commenti e critiche sono sempre ben accetti (più i commenti che le critiche ma comunque..)
 Allora vi saluto e attendo con ansia i vostri commenti..
Ciao ciao XD
                                                                  Ipocrisia
 
E’ una notte buia e la luna, quasi consapevole di ciò che sta per accadere, si nasconde dietro le nuvole che silenziose attraversano il cielo.
Una ragazza fa scorrere le sottili dita tra le ciocche bionde e sorride.
E’ giovane, avrà all’ incirca 16 anni, è ancora in quell’ età in cui non ci si cura delle conseguenze di ciò che si fa.
Scherza con i suoi amici incurante del male che, anche oggi, ha fatto.
Lo credeva divertente..
Far urlare di disperazione un’ altra ragazza.
Io l’ho vista.
Piangere… mentre lei rideva.
Anche ora ride quasi si compiacesse ancora del dolore causato a quella ragazza.
Mi avvicino al gruppo, nessuno si accorge della ma presenza: non mi vedono, non mi sentono.
Eppure io posso sentire benissimo i loro discorsi:
“L’hai vista? Era Lì che piangeva e urlava!”
Altre risate…
“eppure dovrebbe ringraziarci: l’abbiamo aiutata a diventare una ‘donna’!”
Altre risate ancora…
Sembrano tutti così compiaciuti di ciò che hanno fatto, si credono intoccabili.
Lei più di tutti: è bella, intelligente, ha tutto dalla vita..
Forse è proprio questo il punto: non ha più nulla che possa darle piacere se non la disperazione nello sguardo altrui.
Tutti la guardano ammirati ma in realtà, nel profondo, sperano solamente di non diventare le sue prossime vittime.
Come miseri cani privi di volontà che scodinzolano al cospetto del padrone per avere la loro misera razione di cibo.
Si stanno allontanando..
Li seguo da lontano senza farmi notare fino a quando lei non rimane sola.
Allora decido di raggiungerla.
La sorprendo alle spalle, lei sussulta ma si ricompone subito e mi chiede con finta cortesia:
” Posso aiutarla?”
Sembra calma eppure il ritmo irregolare del suo cuore mi dice il contrario.
Forse è stato qualcosa nel mio sguardo ad avermi tradito perché lei corre via..
O almeno tenta.. Io non le lascio via di scampo.
L’afferro per un braccio e la traggo a me.
Affondo i denti nel suo collo e le zanne squarciano la sua bianca pelle che in attimo si macchia di rosso.
Il rosso di quello stesso sangue che lentamente scende nella mia gola.
Nel suo sapore aspro e metallico è racchiusa l’ anima stessa della ragazza che giace ormai priva di vita tra le mie braccia…
Nel suo sguardo vacuo solo l’ombra di ciò che era..
La pioggia che comincia a cadere a lava via il sangue e, con esso, ogni traccia della mia presenza.
 
Sono passati tre giorni e la pioggia ha continuato a cadere per tutto il tempo.
Al funerale della ragazza ci sono i genitori, i ragazzi di quella sera, c’è anche quella ragazza…
L’ha fatta soffrire tanto eppure è venuta comunque al suo funerale..
Piange.. Per cosa? Felicità? Tristezza?
Si avvicina ai genitori ed esprime loro la condoglianze.
Si abbracciano.
Abbraccia anche gli altri ragazzi…
Piange insieme a loro…                        
Seriamente… Adoro l’ ipocrisia umana!