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Autore: MadHatter96    23/04/2012    2 recensioni
"… sì, quello è un ragazzo! Avrà circa la mia età: è abbastanza alto, dei capelli biondi tagliati a caschetto irregolare gli ricadono sugli occhi color ghiaccio e un crocifisso gli ricade sul petto. Questa visione mi fa provare una sensazione di sollievo, supportata anche dalla tavoletta di cioccolato che sgranocchia: per me il cioccolato è sempre stato un simbolo di allegria..." (MelloxSayu)
Genere: Azione, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Mello, Sayu Yagami, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Destino
 
Capitolo 4
La stanza è completamente bianca: pavimento, pareti… tutto di un bianco surreale.
Non so dove sono ma questo candore non fa altro che mettermi a disagio.
Mi alzo, sotto di me posso vedere il mio riflesso; avanzo e stranamente i miei passi non provocano alcun rumore.
Non c’è traccia di via d’uscita, sembra un lungo corridoio senza fine.
Ad un certo punto davanti a me scorgo qualcosa, o meglio qualcuno.
È disteso… forse sta dormendo. È troppo distante e non riesco a capire di chi si tratta.
Prima mi avvicino con calma… poi accelero… ora il mio passo è veloce… una brutta sensazione: corro.
Finalmente posso distinguere dei capelli biondi sparpagliati sul pavimento: “Mello!” Grido.
“Alzati!” Sono vicina; mi chino per svegliarlo… ma non sta dormendo… i suoi occhi di ghiaccio sono spalancati… senza la scintilla vitale…
“No… Mello… no!... No… no!”
I miei occhi si aprono nell’oscurità, il mio respiro è ancora affannoso: un incubo!
È la seconda volta in questi giorni di prigionia che faccio sogni… nell’altro c’era un ombra con occhi rossi e un sorriso agghiacciante… non ricordo altre caratteristiche fisionomiche… solo il nome che si ripeteva nella mia mente: Kira.
Quell’immagine era Kira, quel Kira che ci sta distruggendo la vita.
Però… in quel sogno era apparsa una speranza… come se qualcuno mi avesse consolata , rassicurata.
Invece questo sogno era piatto… nessun colore … c’era spazio solo per la morte, per il cadavere di… Mello.
Ancora lui!
Non… non può essergli successo qualcosa… è solo un sogno dopo tutto…
Eppure una sensazione di angoscia si fa strada dentro di me… ma perché mi importa così tanto di lui?
La porta si apre… Mello?
No, non è lui… è un  uomo più vecchio, e più robusto.
Si avvicina; io mi butto all’indietro e cerco di strisciare il più lontano possibile, ma il muro subito dietro di me mi blocca.
“Ehi! Non scappare! Sono venuto per portarti dal paparino!” Mi dice ghignando
Non ci credo… sta arrivando! Sarò salva!
Non so che ore sono visto che l’oscurità mi impedisce di vedere l’orologio.
“Scusa dolcezza, ma ti devo bendare.”
Qualcosa mi copre gli occhi, poi vengo sollevata: tremo per la paura, ma il sapere che sto andando verso la liberazione mi rassicura.
Dopo qualche minuto mi sento adagiare su una superfice più ruvida di quella di prima, ma credo sia sempre un pavimento.
Il telo scuro sui miei occhi viene tolto, le mie mani slegate e mi ritrovo in una cella di vetro.
“Tu aspetta qui” Dice il tizio che mi ha portata e subito dopo chiude la porta con un codice.
Non serviva me lo dicesse… non posso fare altro che aspettare.
Sebbene lo spazio non sia tanto mi alzo in piedi per sgranchirmi le gambe doloranti… non mi ricordo per quanti giorni sono rimasta in quella posizione.
Finalmente, adesso mi porteranno via da qui, passerà tutto.
Sarà come un brutto sogno che dimenticherò in fretta… sì sarà così!
Tutta la paura si trasformerà in gioia, non ci sarà più nessun…
No! Ma perché?! Perché ogni volta che trovo un po’ di serenità l’immagine di quel ragazzo torna a mettermi a disagio?!  Mello…
Me ne sto andando via da lui! È quello che voglio! Lui mi ha rapita, è colpa sua se ho provato tanta paura! Me ne andrò via, non lo rivedrò mai più, e sarò felice! Felice di dimenticarlo! Felice di ricordarmi la sua immagine come il peggiore dei miei incubi…!
Che stupida! So che non è così… non mi spiego il perché, ma ogni volta che penso a lui mi sento un nodo alla gola appena penso al fatto che non lo potrò più rivedere.
Forse dovrei andare da uno psicologo… non è normale affezionarsi a colui che ti ha rapito. No, decisamente non è normale… ma è così. Per quanto poco che lo conosco mi ci sono affezionata… forse è perché mi ci sono aggrappata, perché è stata l’unica persona di cui il mio istinto diceva che potevo fidarmi… in fondo so che non è cattivo come sembra, anzi… forse, lui è più fragile di me.
All’improvviso sento un rumore, mi volto:  è papà!
Scatto contro la parete di vetro e inizio a gridare: “Papà! Papà, sono qui!! Papà! Mi senti ?! Papà!!!”
Non so se mi sente ma mi ha visto. Apre la bocca e dice qualcosa ma io non la sento.
Un altro rumore e ancora mi giro, delle pallottole colpiscono rumorosamente il vetro che mi rinchiude.
Cado a terra per lo spavento, chiudo gli occhi per non mostrare a mio padre le lacrime che stanno per uscire, quando li riapro mi trovo una pistola puntata contro.
Ricomincio a tremare… l’uomo che regge l’arma ha il volto coperto. Non so dire se l’ho già visto prima.
Sento che il tizio e mio padre stanno parlando ma faccio fatica a capire cosa si stanno dicendo… probabilmente per via del vetro.
Ad un certo punto papà tira fuori dalla giacca un quaderno dalla copertina nera, e mi sembra di leggere una scritta in bianco che dice “Death…” e poi un’altra parola con la N… che sia il Quaderno della Morte di cui parlava Mello?
L’uomo dice qualcosa a mio padre, lui per un po’ ribatte; da entrambi riesco a sentire la parola “uccidere”.
Dopo un po’ mio padre si arrende e infila nella fessura il quaderno aperto mentre il tizio con la pistola ci scrive sopra qualcosa.
Dopo qualche secondo il criminale china il capo, come se stesse ascoltando qualcuno, poi guarda nuovamente mio padre e le parole che riesco a sentire mi fanno ghiacciare il sangue: “Il soggetto è morto, pare proprio che questo quaderno sia quello vero!”
Spalanco gli occhi: vuol… vuol dire che quel quaderno è in grado di uccidere? Basta scriverci sopra?
No, è impossibile… non può essere!
Allora… è con quello che Kira uccide? E che se ne fa Mello? Ha detto che vuole catturare Kira…
Mi sembra di stare in un fil Horror!!
Papà intanto ha inserito il quaderno nella fessura e l’uomo ha digitato qualcosa su una tastiera: la cella inizia a girare e mi porta verso mio padre.
Finalmente non ho più il vetro davanti e un filo d’aria arriva sul mio viso:
“Papà!” Grido lanciandomi tra le sue braccia: al sicuro, fuori da quella prigione di vetro, fuori da quella cella di oscurità che mi ha rinchiusa per non so quanti giorni.
“Va tutto bene Sayu, ora sei con me.” Dice mettendomi la sua giacca sulle mie spalle.
Aggrappata alla sua camicia e sostenuta dalle sue parole paterne mi dirigo con lui verso l’uscita dove ci aspetta un elicottero.
Mentre siamo in volo mi stringo a mio padre respirando il suo profumo di casa, il suo profumo di papà… dopo tanto tempo, e anche se non è tanto a me è sembrata un’ eternità.
Mamma, Light… non vedo l’ora di rivedervi.
Do un ultimo sguardo alla botola dove mi tenevano rinchiusa.
Di nuovo quel nodo alla gola: Mello… perché non voglio dirti Addio?
 
Continua…
  
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