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Autore: elfin emrys    23/04/2012    2 recensioni
Uther è un comico molto famoso, con una vita felice. Ma c'è un messaggio. L'ultimo messaggio di Igraine, prima di sparire dalla sua vita, partita lontano. E delle incongruenze nella loro storia. E se...
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Merlin e Arthur stanno insieme da tempo, ma compare per il primo un nuovo spasimante che metterà il bastone fra le ruote a Arthur.
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Morgana è un'avvocato che, un giorno, scagiona per sbaglio un'assassina, Sophia. Affoga nel Tamigi, dopo una dura lotta, ma il corpo non viene ritrovato. Morgana ha un brutto presentimento.
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Gwen e Lancelot hanno una storia d'amore, ma un malinteso li porterà lontani...
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Altro Personaggio, Un po' tutti
Note: AU, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessuna stagione
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Pericolo scampato

 

Morgana aprì leggermente gli occhi. Tutto era bianco intorno a lei. Non si sentiva il corpo, era come se l'anima cercasse di rientrarvi. Dei contorni cominciarono a formarsi nella sua mente dai pensieri sbiaditi e lontani. Delle voci le giungevano ovattate. Quando le sue palpebre si aprirono del tutto, si mise debolmente una mano davanti al viso per l'improvvisa luce. Quando si abituò alla luminosità, si guardò intorno.

-...L'...L'ospedale? Come ci sono finita in questo posto?

Si stiracchiò nel lettino, gettando uno sguardo qua e là, aspettandosi qualche medico o qualche infermiera attorso a sé. Nessuno. Piano, facendo attenzione, si mise seduta sul cuscino. I capelli erano spettinati e i boccoli neri cadevano scomposti sulle spalle e sul petto. Si passò le mani sul viso, aprendo gli occhi con le dita. Fuori dalla finestra si sentivano dei bambini chiedere alla mamma del gelato. La ragazza si stiracchiò, ruotando le spalle all'indietro e facendo passare le proprie dita fra i capelli, sistemandoli.

-Una benda?

Cavolo. Non era mai entrata in un ospedale per lei ed ecco che in pochissimo temppo ci era già entrata due volte. Una per incidente stradale (ancora si ricorda il funerale di quell'uomo: non c'era nessuno) e adesso per... per che cosa l'hanno portata là?

-Avevo... paura.

Già, aveva paura, ma perchè? Correva, sì, era vero, però...

-Finalmente vi siete svegliata.

-Mh?

Davanti a lei c'erano Morgause e una donna, probabilmente un medico dall'abbigliamento.

-Cosa è successo?

-Siete stata assalita. Fortunatamente dei poliziotti stavano lì vicino e vi hanno soccorsa: temo davvero che se non ci fossero stati loro, adesso non sareste qui. Ne hanno parlato anche ai telegiornali. La polizia, un uomo e una donna, hanno sentito un urlo, il vostro, e hanno corso verso una stradina. Là, hanno visto voi svenuta e una giovane donna con un coltello. Vi voleva uccidere, era più che evidente. Stanno attualmente indagando sul movente: credono che sia stata per una rapina, ma non ne sono certi. Adesso che vi siete svegliata... no, magari faccio venire i vostri salvatori domani.

-Sì, magari. Sono un po' scossa.

-E' perfettamente normale.

-Ma sono stata colpita alla testa?

-Sì, crediamo con il manico del coltello.

-Mh.

Morgause si fece avanti, dicendo alla dottoressa di lasciarle sole per un po'.

-Certo: fa bene avere una persona vicino. Siete sua sorella?

Morgana rispose.

-No, non è mia sorella: magari lo fosse!

-Ah, ho capito. Bene, vi lascio a chiacchierare.

-Grazie.

La donna uscì, mentre Morgause si avvicinava al lettino dove stava la mora.

-Stai bene?

-Come posso stare bene se sono stata aggredita?

Silenzio.

-Vedo molta angoscia nei tuoi occhi. E, se ti conosco davvero, credo non sia dovuto tanto all'aggressione in sé.

-E' chi l'ha compiuta il problema. Oh, Morgause, non so cosa pensare.

-Hai paura?

-Cosa?! No!

La donna alzò un sopracciglio, sedendosi sulla poltroncina vicino al lettino e guardandola con severità.

-Dimmi la verità, Morgana. Cos'è che ti spaventa così tanto?

-Non lo so neanche io. Ho il timore...

Un altro sguardo serio partì dagli occhi di Morgause.

-...il terrore che io non riesca più a gestire le mie emozioni. Da quando Sophia (tu sai di chi sto parlando, no?) è caduta nel Tamigi e non è stata più ritrovata ho la continua impressione che mi guardi e che mi segua, costantemente. Poi il ritorno di quelle strane aggressioni e quegli strani omicidi, il fatto che io stessa sia stata assalita! No no, mi sembra troppo strano. Io sono sicura che lei sia viva! E sono sicura che ce l'abbia con me perchè ho aiutato la polizia a trovarla! Ne sono sicura, ne sono veramente certa. Non ridere, per favore.

-Non sto ridendo. Anzi, mi sembra che i tuoi sospetti siano, dopo tutto, fondati. Mi ricordo la foto di Sophia al telegiornale e la descrizione dei poliziotti sembra proprio la sua. Sì, forse hai ragione, ma non farti prendere dal panico. Vedrai che andrà tutto bene.

Morgause abbracciò l'amica, facendo attenzione a non toccarle il punto dove era stata colpita. Se c'era una persona cui teneva ancora, era quella che aveva tra le braccia. La considerava praticamente una sorella, le voleva bene con tutta se stessa. Non poteva negare che aveva provato affetto per altre persone in passato, ma nessuna era riuscita a farsi chiamare “amica” in così poco tempo. Morgause aveva tanti conoscenti, basta. Aveva solo lei, solo Morgana e non avrebbe mai permesso che qualcuno gliela portasse via. Per lei era tutto in quel momento, era il suo mondo. Non aveva mai avuto una sorella... o meglio, l'aveva avuta, ma non l'aveva mai conosciuta. Quando i suoi genitori morirono, fecero in tempo a far partorire la bambina, ma furono mandate in due orfanotrofi diversi. Non ne sapeva neanche il nome. Sì, ecco, Morgana per lei era la sorella perduta, la sorella che non aveva mai visto né conosciuto. Sì, era quello. Era quello e se l'avesse persa avrebbe dato alle fiamme la città pur di trovare la causa della morte. E, trovato il colpevole, l'avrebbe ucciso con le sue stesse mani se fosse stato necessario. L'avrebbe fatto, eccome. Ma Morgana non aveva bisogno di sentirsi promettere vendetta (non ancora almeno), aveva semplicemente bisogno che qualcuno la salvasse da se stessa, dal baratro di ossessione dentro il quale stava vivendo. Si era appena confidata con lei: era un passo avanti. Ma quanti passi avanti doveva fare affinchè potesse definirsi ancora una persona “normale”? In fondo, c'erano in quei campi vere e proprie malattie... No, non era proprio il momento di pensare a certe cose. Doveva essere forte, positiva, sennò Morgana non sarebbe riuscita mai ad affrontare davvero la realtà. Là, fra le mura dell'ospedale, poteva ancora fuggirvi per un po', ma poi sarebbe tornata fuori. E i giornalisti? Le avrebbero fatto domande e lei come avrebbe risposto? E la polizia? Un periodo burrascoso stava arrivando e Morgause, seriamente, non si sentiva di avere il potere per salvare totalmente la sua amica.

-Finchè potrò, vorrò aiutarla...

Era vero. Era vero, cavolo, era proprio così. Ed era quello che bastava.

 

:::::NOTE FINALI:::::

 

Allora? Lo sapete bene che io non sono per niente costante con gli aggiornamenti! E' una mia pecca. Fortunatamente, mi sono ripromessa che la prossima long la scriverò tutta prima, in maniera da aggiornare ogni domenica u_u Quindi, magari, la prossima riuscirete a leggerla in tempi brevi XD Se ovviamente vi interesserà.

Bene, questo capitolo è totalmente dedicato a Morgana e Morgause. Nel prossimo ci sarà il dialogo fra Uther e Arthur ;) Vi dico subito la data perchè, se è vero che non sono costante né coerente con gli aggiornamenti, è anche vero che, in realtà, quando do un “appuntamento” lo rispetto sempre u_u Quindi, prossimo aggiornamento il 3 maggio u_u *se lo segna sul cellulare in maniera che il 3 maggio alle 16 inizi la sveglia*

Kiss

P.S. Vi pubblicizzo la mia one-shot e una mia storia originali (che avevo già indicato in passato), che ha bisogno di lettori "freschi" XD

Vitam ago (vitam dego)

La nuova Regina

   
 
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