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Autore: MissCobain    24/04/2012    3 recensioni
Uscendo diedi un ultimo sguardo a quello strambo ragazzo con i capelli alla Beatles, che mi sorrise ancora, un po’ deluso.
Però non era niente male, pensai , chissà se lo rivedrò in giro.
Genere: Erotico, Fluff, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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Ottobre 1991, Manchester
-“Ehi, cosa ci fa una così bella ragazza tutta sola in un postaccio come questo?”
Alzai gli occhi e vidi un ragazzo in camicia a quadri che mi sorrideva. Sotto le folte sopracciglia spiccavano dei bellissimi occhi azzurri.
-“Allora, ti hanno tagliato la lingua per caso?”  Aggiunse.
-“Beh, niente a dire il vero. Stavo giusto per andarmene, scusa, ho un appuntamento” gli risposi, mentendo. I complimenti mi intimidivano sempre.
Finii di sorseggiare la mia birra media, lasciai i soldi sul bancone e mi diressi fuori.
Uscendo diedi un ultimo sguardo a quello strambo ragazzo con i capelli alla Beatles, che mi sorrise ancora, un po’ deluso.
Però non era niente male, pensai , chissà se lo rivedrò in giro.
Era la mia terza sera a Manchester. Non conoscevo nessuno e mi sentivo sola.
Ripensando al ragazzo misterioso, mi addormentai, sperando di rivederlo, un giorno.
E fu proprio quello che accadde, tre giorni dopo, in metropolitana.
Erano quasi le nove e rischiavo di essere in ritardo per il mio primo giorno di lavoro. Mentre cercavo un posto nel quale sedermi,  mi sentii chiamare :“Chi si rivede, la ragazza dagli occhi di ghiaccio!”
Mi girai di scatto e quel ragazzo era lì. Il ragazzo del pub.
-“Siediti pure” disse con un sorriso malizioso, alzandosi dal sedile.
-“Grazie mille, ma non c’è bisogno che ti disturbi, non è mai morto nessuno a stare in piedi  qualche minuto…”
-“Sono o non sono un gentiluomo? Comunque non ci siamo ancora presentati, il mio nome è Liam. E tu sei?”
- “Sarah, ma puoi chiamarmi Sally.  Mi sono trasferita qui a Manchester giusto una settimana fa”
-“ Si vede che sei una novellina, dal tuo sguardo un po’ smarrito. E’ la prima volta che vieni in metro?”
-“ A dire il vero sì” annuii “ e mi sa che la prossima è la mia fermata. Ci si vede!”
Mentre mi facevo strada tra la gente, sentii Liam urlare” Sally! Aspetta!”
Mi girai, stupita, mentre la gente frettolosa mi tirava degli accidenti in dialetto mancuniano stretto.
“ Ti va se ci rivediamo stasera al pub? Mi piacerebbe rivederti ancora.”
Acconsentii. Come resistere a quegli occhi da cucciolo.
“Va bene alle nove e mezza?” urlò.
“Vada per le nove e mezza” e mentre lo salutai con la mano, gli dissi: “ a stasera!”
Le cose a Manchester cominciano ad andare per il verso giusto.
Per miracolo arrivai puntuale in ufficio, ma il tempo sembrava non scorrere mai. Morivo dalla voglia di rivedere Liam.
Non sapevo niente di lui, ma i suoi sguardi, il suo sorriso, il suo strambo look, tutto aveva un non so che di affascinante.
Dopo aver passato tre quarti d’ora a prepararmi, mi recai al pub di tre sere prima con un quarto d’ora di anticipo.
9.30: di Liam neanche l’ombra. Di sicuro tra poco arriverà.
9.35 : è sicuramente in ritardo la metropolitana, non mi tirerebbe mai un bidone, per di più alla prima uscita.
9. 48 DOVE C***O E’? Se non si presenta tra due minuti io me ne vado. Avevo fame, e un rozzo tizio in sovrappeso mi fissava e mi lanciava sguardi da arrapato. Aiuto .Ordinai una birra, un po’ arrabbiata.
9.56 Scocciata, stavo per uscire dal locale quando incrociai Liam. Aveva il segno di una botta nell’occhio destro. Brutto segno.
-“Eccoti! Cosa ti è successo alla faccia?”, lo squadrai, preoccupata.
-“Scusami per il ritardo, una vecchia conoscenza… questo è tutto ciò che resta di quello che volevo portarti!” e mi porse un mazzo di rose rosse, ridotte un po’ male.
Delle rose, oddio. Nessuno mi aveva mai portato delle rose.
-“Oh, grazie. Allora è un’uscita galante questa?”
Si sentirono delle chiassose risate e delle bestemmie di sottofondo. Scoppiammo entrambi  a ridere.
-“Questo posto fa schifo, però era l’unico punto di riferimento per entrambi. Hai sete?”
-“A dire il vero no, ho preso una birretta mentre ti aspettavo. Pensavo che non ti saresti presentato.”
-“Non tirerei mai il pacco a una così bella ragazza come te.”
In quel  momento giuro che diventai rossa come un peperone. Lui se ne accorse e asserì: “Beh, non ti hanno mai fatto un complimento? Beh allora seguimi, ti porto nel mio posto preferito.
Sebbene esitassi un po’ a trovarmi in quella strana situazione con un completo sconosciuto, non rifiutaii. Si capiva dallo sguardo che non avesse cattive intenzioni.
Mi prese per mano e, dopo aver  preso un autobus, ci dirigemmo in un grande parco.
-“ Sei mai stata al Platt Fields Park?” mi chiese Liam.
-“Non sapevo neanche dell’esistenza di un posto così bello, qui a Manchester. Ci vieni spesso?”
-“Amo stare qui e ci vengo appena posso, specialmente di sera, quando non c’è anima viva. Ma dimmi, qual buon vento ti porta a Manchester?”
-“Io sono originaria di York, sentivo il bisogno di cambiare aria. Ho sentito parlar bene di Manchester, e così, dopo aver raccolto un po’ di soldi, ho fatto la valigia ed eccomi qui. Non sono mai andata d’accordo con la mia famiglia, specialmente con mio fratello gemello Jules. “
-“ Abbiamo già due cose in comune, allora” ridacchiò.
-“Hai un fratello gemello anche tu?” Immaginai due Liam. Mio dio.
-“ Gemello no, ma di fratelli ne ho due. Col più grande vado abbastanza d’accordo, ma con l’altro…”
-“ Ahah, ti capisco. E l’altra cosa quale sarebbe?”
-“Ti piace la birra!” disse sorridendo “O è solo quello che vuoi farmi credere?”
-“ No, no , è tutto vero! “
Seguii un momento di silenzio. Cominciava a fare veramente fresco, e cominciai a tremare un po’.
Lui se ne accorse, si sfilò la sua giacca di jeans e me la mise sulle spalle. Dopo di che, mi mise un braccio sulla spalla per riscaldarmi. Appoggiai la testa sul suo petto caldo. “Non vorrei che ti venisse un accidente” affermò.
Era da tempo che non mi sentivo così bene. Non so per quale motivo, ma mi sembrava di conoscerlo da sempre.
-“
Grazie, davvero. Ma, non mi hai ancora detto come ti sei procurato quel livido sull’occhio!”
Imbarazzato, rispose -“Te l’ho detto, una vecchia conoscenza. Le cose qui a Manchester non sono tutte rose e fiori. Dovevo dei soldi a un tizio e ha cominciato a chiedermi  sempre più interessi. Ho avuto la sfiga di incontrarlo mentre venivo all’appuntamento. Gli avevo promesso che glieli avrei riportati la settimana prossima, ma no ha sentito scuse. Mi ha tirato un pugno e mi ha dato un ultimatum . Ma tu non preoccuparti, domani mi danno lo stipendio e non dovrò più avere a che fare con quel coglione.”
- “Però i soldi per comprarmi i fiori li hai trovati…”
-“Sono o non sono un gentiluomo?”
Ero veramente preoccupata che qualcuno potesse fare seriamente del male a Liam. Guardandolo negli occhi si capiva che dover avuto un’adolescenza difficile.
Appoggiai la testa sul suo petto e sussurai –“ Non dovevi disturbarti... guarda che così mi fai preoccupare”
Passammo il tempo a parlare del più e del meno, e si fecero le due.  Quelle tre ore sembrano volate.
-“Ma è tardissimo! Domani mi devo alzare presto! “
-“E’ volato il tempo stasera” disse dolcemente “vieni, ti accompagno a casa.”
Mi accompagnò sotto casa, e per qualche istante ci fissammo negli occhi. “E’ stata una bellissima serata” dichiarò, abbassando poi lo sguardo. Dopo di che, mi baciò la mano e fece per andarsene. “Ti richiamerò! A presto!”
Pensando che mi avrebbe baciata, tirai fuori le chiavi di casa, un po’ delusa. Che mi voglia tenere sulle spine? O forse non gli piaccio neanche un po’.
Arrivata nel mio squallido monolocale, mi buttai sul divano con una coperta e mi misi a guardare un po’ la tv. Pochi minuti dopo sentii squillare il campanello.
Stupita e speranzosa, andai ad aprire alla porta. Liam.
“Mi sono dimenticato una cosa…”
Le sue braccia mi circondarono dolcemente e mi baciò con dolcezza.
“Grazie di tutto, ragazza dagli occhi di ghiaccio. Buonanotte.”  Buonanotte, Liam.

Le cose a Manchester cominciarono ad andare decisamente per il verso giusto.
 



 
  
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