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Autore: Sara e Lale    24/04/2012    7 recensioni
Sara e Vale sono due ragazze italiane che vivono a Londra. Conducono una vita normale ed hanno grandi sogni, finché un giorno incontreranno delle persone che gli cambieranno totalmente la vita...
Genere: Commedia | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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CAPITOLO UNO

 

 

VALENTINA

 

Sara ed io ci siamo trasferite qui a Londra circa tre mesi fa dopo aver passato gli esami di maturità con ottimi risultati in Italia. Già da quando avevamo 14 anni sognavamo di trasferirci a Londra per avere una vita più indipendente. Avevamo programmato tutto nei minimi particolari. Avremmo preso un appartamento insieme e diviso le spese dell’affitto trovando un lavoro part-time, che non togliesse però tempo ai nostri studi.
Ora il nostro sogno si è realizzato, e frequentiamo entrambe l’università, io specializzata in medicina, e Sara in lingue.


“Cazzo sono le 12.20! Sara doveva essere qui già dieci minuti fa! ”
“ Come al solito non riesce mai ad essere puntuale, neanche nel giorno più bello della nostra vita! ” sbuffo impaziente cercando frettolosamente nella borsa il cellulare.
“ Se mi fa arrivare tardi giuro che la uccido! ” Dopo il secondo squillo ecco la sua Mini azzurra sfrecciare come un razzo davanti l’università e inchiodando a tre centimetri da me. Salgo in macchina quasi inciampando.
<< Ce l’hai fatta finalmente! Lo sai che ore sono? >>
<< Si scusami è che il prof di tedesco mi ha trattenuto per parlarmi di quel viaggio in Germania che dovrò fare tra un mese. Si ma non puoi capire che figata... >>
<< Si si si molto interessante, ora premi l’acceleratore e vedi di arrivare ai grandi magazzini entro dieci secondi. Giuro che se non riesco a vedere i miei idoli, oggi finisci male! >> le rispondo scocciata per il ritardo che stavamo facendo.
Partiamo in tutta fretta per arrivare entro le 13.00 dall’altra parte della città.
Come al solito la fortuna non gira mai per il verso giusto e dopo pochi kilometri restiamo imbottigliate nel traffico.
<< OMMIODDIO non ce la faremo mai a vederli! Valeeee io li voglio vedere! >>
Le sue urla mi fanno sobbalzare. Però ha ragione se continua così va a finire che arriviamo che sarà troppo tardi.
<< Ok scendi dalla macchina! >>
<< Come scusa? >> mi risponde Sara allibita.
<< Vuoi vedere i tuoi idoli? >>
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<< Allora non fare commenti e scendi da questa cazzo di macchina!!! >>
Dopo due secondi si decide a scendere. Io faccio lo stesso e mi posiziono alla guida della Mini.
<< Allaccia la cintura. >> l’avverto.
Senza fiatare fa come le dico. Dieci secondi dopo stavamo sfrecciando fuori dall’autostrada, imboccando tortuose vie secondarie.

 

SARA

 

<< Whaaaaaaaaaaaaaaa! Rallenta ti prego! >>
Non riesco a stare calma. Dopotutto chi sarebbe riuscito a mantenere la calma con la paura di morire da un momento all’altro, schiantata contro un albero perché una pazza scatenata e senza patente si era messa alla guida della mia preziosa Mini nuova di zeccha?
Io non sono il tipo.
<< So che per loro sopporteresti questo ed altro! >> Ribatte Vale strafottente.
<< Si ma non voglio morire! >> Dico con gli occhi fuori dalle orbite.
Ora capisco perché è stata bocciata tre volte all’esame pratico di guida. Di sicuro Vale non è una ragazza tranquilla anzi...è la ragazza più spericolata che conosco,e so bene che quando quei suoi bellissimi occhi verdi screziati di grigio si illuminano, e fa un sorriso a trentadue denti vuol dire che sta escogitando qualcosa. E la maggior parte delle volte è meglio non sapere a cosa stia pensando.
<< Dai resisti un altro po’! Siamo quasi arrivate. >>
Ore 12.50
Ecco la curva decisiva. Una volta superata quella niente e nessuno ci avrebbe impedito di vederli.
Momento critico: trovare parcheggio. Facciamo il giro del seminterrato e quando avvistiamo l’ultimo posto vuoto, con una manovra spericolata Vale riesce a parcheggiare, senza risparmiare insulti e commenti poco carini nei confronti della gente che osa intralciarci.
Ore 13.00
Ci siamo. Corriamo su per le scale mobili. “ Cavolo quanto è grande questo centro commerciale!!! ”
Ci teniamo per mano evitando così di perderci di vista. Siamo sfinite.
Svoltiamo l’angolo e... delusione.
Non c’era più nessuno. Davanti a noi solo un tavolo con cinque sedie vuote, e tanta tristezza.

  
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