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Autore: _Milla3    24/04/2012    3 recensioni
Ciao! Premetto che, per motivi miei, mi sono affezionata molto alla 'coppia' inesistente Lleca - Aleli, e mi è sembrata una cosa carina fare una FF su di loro. Li ho sempre visti bene insieme, sono così adorabili! Ci tengo molto, e non scherzo, al vostro parere, quindi recensite, per favore!
Piccoli cambiamenti rispetto alla serie:
Lleca e Aleli hanno tre anni di differenza.
Vale e Simon non sono rimasti nel futuro, mentre Kika e Teo sì.
Vale e Rama e Melody e Simon stanno insieme.
Torito non è presente nella storia.
Tanti baci, ciau
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Alelì, Lleca
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 12
 

«Si pregano i passeggeri di allacciare le cinture, l'aereo sta per atterrare.» Il mio cuore mancò un battito: Pochi minuti e l'avrei rivisto, pochi minuti e sarei stata di nuovo tra le sue braccia. L'aereo atterrò, e mi affrettai a scendere per recuperare i bagagli. Ci volle un po' perché la mia valigia arrivasse, ed in quei momenti non feci che guardarmi intorno cercando Lleca, ma non riuscii a vederlo. 'Ti prego, fà che si sia ricordato di venirmi a prendere'. «Aleli!» Sentii, nel momento in cui allungavo la mano per afferrare la mia valigia rossa, con il borsone attaccato vicino - non volevo rischiare che scendessero sul nastro separatamente. Mi girai di botto, e lo vidi.
Si era abbronzato, parecchio. I suoi capelli erano più biondi del solito, e i suoi occhi più brillanti, ma forse era solo una mia impressione, visto che ero tanto contenta di vederlo. Feci una corsa, e gli saltai in braccio, mollando la valigia ai suoi piedi. Lui mi prese e mi fece fare una piroetta in aria. Non mi ero mai sentita tanto felice come tra le sue braccia.

«Non hai idea di quanto mi sei mancato!» «Anche tu piccola, tanto...» Mi abbracciava e mi baciava come forse non aveva mai fatto, non riuscivo a staccarmi da lui, mi dimenticai di respirare, tanta era la voglia di baciarlo, di assaporarlo. Sei mesi senza lui erano troppi, e il mio bisogno di lui era cresciuto a dismisura. «Ti amo..» sussurrai contro le sue labbra. Lo sentii sorridere «Anche io..» Anche, sapeva solo dire anche. Avrei voluto chiedergli spiegazioni per il suo comportamento di quei mesi, così distante. Ma non m'importava più, ad un tratto.
Mi staccai dopo un tempo interminabile, e recuperai la mia valigia. 
«Allora, dove andiamo?» Il suo sorriso si spense, improvvisamente. «Ho detto qualcosa di sbagliato, amore?» Scosse la testa «No è che..Io ho..Gli allenamenti, sai? Ma..Ti lascio con mia mamma, e ci vediamo stasera.» Oh. Annuii, senza sapere che altro fare. Certo, era estate, ma i suoi impegni rimanevano. Ed io mi sarei divertita con Mercedes, anche se avrei preferito stare sola con lui.
«Perfetto..Come sta Mercedes?» Sembrava felice che m'interessassi a sua madre. Per parlare gli chiesi anche di Marcelo, degli allenamenti, delle persone che aveva conosciuto. Avevo voglia di scavare nella sua vita, di scoprire tutti i dettagli che mi ero persa nei sei mesi in cui eravamo stati lontani, ma la sua casa lì in Spagna era straordinariamente vicina all'aeroporto, ed arrivammo praticamente subito. «Piccola! Quanto sei cresciuta!» La porta non si era neanche aperta, che già Mercedes mi era addosso. Lei mi aveva lasciata quasi due anni prima, e di certo mi ricordava diversa. «Mercedes!» La abbracciai forte.
Quando ero bambina, e Lleca aveva ritrovato i suoi genitori, quella donna mi aveva fatto sperare tanto. Ho sempre saputo che mia mamma mi aveva abbandonata, ma c'era sempre la speranza. La speranza che lei tornasse, che la sua presenza si manifestasse realmente, e non solo attraverso quei regali che mandava, e puntualmente Rama rispediva indietro. 'Hai mai pensato di chiedere ad Aleli se li vuole o no, quei regali?' aveva detto Mar a Rama un giorno, vedendolo mandare tutto indietro. Ma io non volevo niente da quella donna, che in fondo non consideravo mia madre. 
La persona che mi aveva messa al mondo, tutto qui. Ma io e lei non avevamo nulla in comune. In realtà, sarei anche dovuta esserle grata: Se lei non mi avesse brutalmente abbandonata non sarei mai arrivata nella Casa Magica, non avrei conosciuto Luz, Cristobal, Monito. Non avrei conosciuto Lleca. Rama non avrebbe conosciuto Vale, non sarebbe mai nata Rose. La mia vita sarebbe stata molto diversa, magari in peggio. Ma non avrei mai avuto la sensazione di perdere qualcosa. Anche se non avessi mai conosciuto loro, avrei conosciuto altri. La mia vita sarebbe stata, comunque, piena. E con una madre. 
Ma ormai la mia vita era quella, e ne ero più che soddisfatta, nonostante in momenti come quello, mentre Mercedes mi stringeva come, appunto, una madre, sentissi la mancanza di qualcuno che si prendesse cura di me, e solo di me. Una cosa erano Nico e Cielo, che avevano dovuto badare, a loro tempo, a sedici di noi, e un'altra erano dei genitori veri, che pensavano solo ai loro figli. 
«Allora, raccontami splendore...Che mi dici di bello? Oh, sono così contenta che tu e Leòn stiate insieme! Ho sempre saputo che tu sei una persona fantastica, ed era ora che quel ragazzino mettesse la testa a posto. Tranquilla, eh, che ha fatto il bravo, in questi mesi!» Risi piano, mentre la donna dai capelli rossi iniziava a parlare a raffica, e Lleca mi stampava un bacio sulla fronte, uscendo.  Cercai di rispondere a tutte le domande di Mercedes, chiacchierammo un sacco. Mi chiese di aiutarla a preparare la cena. Mi sentivo felice, come se fossi a casa. Ed anche emozionata all'idea di passare così tanto tempo in quel posto così nuovo, con Lleca. 
Quando, la sera, i due 'uomini' di casa arrivarono, cenammo tutti insieme. Arrossii parecchie volte, durante quella cena, con le battutine e le allusioni di Mercedes e Marcelo. Poi arrivò il momento di andare a dormire. Notai Mercedes che chiamava Lleca: 
«Leòn,la brandina è pronta, puoi andare a dormire!» Guardai Lleca sorpresa «Dormi s'una brandina?» Lui si grattò la testa, arrossendo un po'. «Beh..» Sembrava nervoso «C'è solo la mia camera, oltre quella dei miei genitori, e...Beh, ci dormi tu.» Certo, me lo sarei dovuto aspettare. «Dai non scherzare, ci dormo io!» Sebbene l'idea di dormire nel letto di Lleca, dove probabilmente - nonostante Mercedes avesse sicuramente cambiato le lenzuola - c'era ancora il suo odore, mi allettasse, la scomodità non mi dava fastidio, e di certo non volevo rubare il letto al mio ragazzo.
«Pensi che ti permetterei di cedermi il letto?» Lui si era avvicinato accarezzandomi una guancia. No, non lo pensavo. Ma lo speravo. «Uff, come vuoi, Benitez!» Mi arresi «Ma...Dormi in camera con me, no?» Aggiunsi, maliziosa e speranzosa. «In realtà, signorina..» Rispose lui, iniziando a baciarmi sul collo «Non credo che i miei genitori ce lo permetterebbero» I brividi s'impossessarono della mia schiena, ed iniziai a tremare. Il solito effetto che mi faceva Lleca! E lui, ovviamente, rideva sempre di fronte a queste mie reazioni.
«Non dobbiamo per forza dirglielo, sai?» Lui mi guardò, come per capire se fossi seria. «Beh, allora se proprio dobbiamo infrangere le regole, possiamo anche dormire nello stesso letto» Questa volta fui io a fissarlo, ad occhi sgranati. «Non provocarmi, ragazzo!» Esclamai, non appena riuscii a recuperare l'uso della parola - cosa che non avvenne molto presto. «Vedi, Ale?» Rise lui, notando la mia rezione «Non possiamo..» Mi diede un bacio e uscì dalla camera. Mi svestii e mi misi il pigiama (Che poi in realtà ero più vestita prima, visto che dormivo con degli shorts ed una canotta), e poi mi infilai sotto le coperte. Anche durante l'estate, se non dormivo con almeno il lenzuolo non riuscivo a prendere sonno.
Alle tre di notte circa, nonostante avesse detto di no, Lleca entrò in camera. 
«Che ci fai qui?» Mormorai, ancora intontita dal sonno. «Mi sento solo di là, senza te.» Si infilò sotto le coperte con me, e mi abbracciò forte. Non successe nulla, ci addormentammo solo, stretti stretti.
La mattina dopo, quando aprii gli occhi, lui era ancora lì, a testimoniarmi che tutto quello che era successo non era solo un sogno. Lo guardai per qualche secondo, poi mi accoccolai contro il suo petto, e tornai a dormire.


Nota dell'autrice:


Questo capitolo mi è piaciuto *O* Con la lunghezza, come va? Dite che va bene? Avete visto? Non vi ho fatto aspettare nemmeno un po' ! Godetevi il capitolo, perché domani non penso di poter scrivere. Solo domani però, eh :3
Sentite, forse è un po' presto per far succedere qualcosa di più tra Lleca e Ale, anche se io - e spero anche voi - sto fremendo dalla voglia di vederli insieme sul serio *-------*
Comunque spero vi sia piaciuto. Vi amo, alla prossima, e grazie <3
  
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