Driin!!! Al suono della campanella della scuola tutti gli studenti, tirando un sospiro di sollievo, si alzarono dai banchi e a gruppetti iniziarono a lasciare le aule, chi con più calma e chi invece sembrava attendere quel momento da un’eternità. Istintivamente mi alzai anch’io di scatto ma poi mi ricordai che quel giorno potevo fare con più calma, infatti come ogni venerdì pomeriggio mi sarei fermata a scuola con Eva per il corso di inglese pomeridiano al quale i nostri genitori ci avevano iscritte, malgrado la nostra volontà. “Un piccolo sacrificio se volete andare in Inghilterra l’estate prossima!” ci avevano detto . Ed essendo quello il nostro grande sogno avevamo accettato, senza però morire dalla felicità di trascorrere ore in balia della Smith, la vecchia professoressa madrelingua che io avevo soprannominato “La Vecchiaccia” per la sua età piuttosto avanzata e il carattere acido. Neanche Eva era al settimo cielo, a giudicare dagli sbuffi che lanciava mentre lentamente riponeva i libri in cartella. Uscimmo dall’aula insieme mentre guardavamo la scuola che si svuotava, provando un po’ di invidia verso tutti quegli studenti che adesso erano liberi mentre noi prigioniere di quell’edificio per almeno altre due ore.
“Guarda il lato positivo: i nostri hanno acconsentito a lasciarci andare in Inghilterra la prossima estate!” Fece Eva. In effetti già mi sembrava un sogno, ed era quello che avevo sempre sognato. Sorrisi pensando che ero ben disposta a sopportare la Smith se il premio in palio era quello.
Ops, quasi dimenticavo di presentarmi! Mi chiamo Martina, ho 16 anni e mezzo e una vita normale. Eva è la mia migliore amica e se c’è una cosa da sapere su noi due (e chi ormai non ne è al corrente?) è che siamo due fan sfegatate di cinque cantanti inglesi, chiamati One Direction. Ormai sappiamo tutto su di loro, non facciamo altro che ascoltare le loro canzoni e per molti questa è considerata una vera ossessione. Ma noi non ci possiamo fare niente, solo sperare un giorno di vederli dal vivo. E così mentre addentavamo il nostro panino al prosciutto iniziammo a canticchiare con la bocca piena le parole di una delle loro canzoni, una delle mie preferite in assoluto:
“Guess I like the way you smile,
with your eyes,
other guys see it but don’t realize
that is my-my loving!”
I ragazzi che passavano non ci risparmiavano brutte occhiate, ma ormai ci eravamo abituate, e non ce ne importava molto! E poi, almeno all’interno della scuola, la nostra reputazione era andata a farsi friggere già da qualche tempo, e cioè dal giorno della foto di classe, alla quale ci eravamo presentate con la maglia a righe addosso e qualche carota in mano! Potete immaginare i commenti dei nostri compagni. Ma torniamo a noi. Finito il pranzo ci avviammo verso l’aula del corso, grande stupore. rassegnate, in attesa che arrivasse la vecchia.
 
“Allora! Chi vuole iniziare col raccontarci dove passerà le vacanze estive quest’anno??” L’ora era ormai al termine e quella era forse l’ultima domanda che la vecchia ci rivolgeva. Ad uno ad uno rispondemmo, e fu così che dissi che avrei passato come ogni estate le vacanze nella casa dei miei genitori in Puglia. “Abbiamo ancora cinque minuti! Vi va di parlare di musica? Quali sono i vostri cantanti preferiti??” Su questa domanda io ed Eva non avevamo alcun dubbio, anzi ci scambiammo uno sguardo complice: loro erano sicuramente i nostri cantanti preferiti. Quando fu il nostro turno rispondemmo in coro: One Direction! Eravamo certe che la professoressa non ne avesse nemmeno mai sentito parlare, così Eva inizio a spiegare chi fossero e cosa facessero, quando con nostra grande sorpresa la vecchia scoppiò in una sonora risata. “Davvero credete che io non conosca i One Direction? Volete scherzare? Ragazze, forse non ci crederete, ma li conosco molto meglio di quanto pensate ; anzi vi dirò di più: Harry Styles è mio nipote!” Con queste parole la prof ci lasciò nel più grande stupore.