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Autore: CP Coulter    24/04/2012    10 recensioni
Spin-off di Glee ambientato dopo Furt. Kurt inizia un nuovo capitolo della sua vita alla Dalton Academy per Ragazzi. Blaine, Wes, David, e i ragazzi di Windsor faranno diventare la sua vita (nel bene e nel male) molto più vivace di quanto non si aspettasse.
Genere: Commedia, Romantico, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Altri, Blaine Anderson, Kurt Hummel, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: Traduzione | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Dalton

 

Episodio 22: Le conseguenze

 

Sono Kurt e questa è la Dalton Academy

Avete presente quando si cerca disperatamente di tirarsi fuori dai guai...

...ma tutto sembra solo peggiorare?

Pensavo di aver già raggiunto quel punto, ma mi sbgliavo.

Sono stufo di questa situazione e voglio che finisca.

Voglio che finisca adesso.

 

 

Kurt! Kurt!”

 

La voce che lo stava chiamando sovrastò quelle dei numerosissimi studenti in corridoio che entravano e uscivano dalle classi per sistemare i chioschi che sarebbero stati collocati all'interno della scuola. In giardino la situazione non era certo più tranquilla: c'erano ancora dei lavori in corso e tutti stavano impazzendo. Gli Hanovers avevano occupato l'intero campo da calcio e ora stavano ammirando le loro splendide montagne russe prendere forma.

 

Neanche restare a Windsor era possibile, aveva deciso Kurt. Era pieno di fumo e in disordine. Quelli che avevano scelto di restare nel dormitorio avevano promesso di cercare in giro per controllare che Pavarotti non fosse scappato. Han (che, incredibilmente, non era stato affatto sconvolto dalle esplosioni e dall'allarme antincendio - “Per favore, ero nel mezzo di un duello finale. Come se fossi potuto davvero andarmene”) si era anche offerto di vedere con le sue telecamere se l'uccello fosse ancora in giro, ammesso e non concesso che non fosse morto di paura a causa delle esplosioni.

Dwight, d'altro canto, era fermamente convinto che l'uccello fosse ancora nel dormitorio. Nessuno era sicuro dell'affidabilità delle sue affermazioni.

E per tutto quel tempo, Kurt e Blaine non si erano ne guardati né parlati. Kurt non aveva più guardato Blaine in faccia da quando era entrato nella sala comune. Qualunque cosa stesse succedendo tra loro due, era davvero tremenda.

La pazzia che regnava sovrana era il motivo per cui Kurt aveva abbandonato il dormitorio e si era rifugiato nella relativa tranquillità dell'edificio Sud, ma a quanto pareva, la follia l'aveva seguito. Avrebbe riconosciuto quella voce ovunque.

Kurt”.

Finalmente Logan lo raggiunse dopo aver corso in mezzo agli altri studenti nel corridoio. Sembrava leggermente preoccupato. “Era ora! Ieri non sei venuto a Stuart per le ripetizioni e Julian mi ha detto che non hai più intenzione di venire”.

Le lezioni private. Le canzoni. E lui.

Tutte queste tre.

Kurt strinse i denti e alzò lo sguardo verso il prefetto che non si aspettava una reazione così ostile.

Whoa!” Logan era incredulo. Kurt lo guardò duramente e continuò a camminare... e Logan lo seguì. “Ehi, aspetta.. Senti, se è per il duetto con Blaine..”

Non è solo per il duetto, Logan”, sibilò Kurt mentre camminava lungo il corridoio, cercando di accelerare, ma Logan aveva le gambe più lunghe delle sue e probabilmente era anche in forma migliore. Si tenne al passo con lui facilmente. “E' questa situazione. Tu, io e quello che stiamo facendo”.

Stiamo camminando?” chiese Logan cercando di farlo sorridere, ma fu inutile. Kurt si fermò e si voltò verso di lui con gli occhi durissimi.

Che cosa vuoi davvero, Logan?” domandò Kurt guardandolo negli occhi “Voglio solo saperlo”.

Cosa?”

Voglio sapere perché hai cantato con Blaine come se avessi voluto ucciderlo. Pensavo di averti detto un milione di volte che sto con lui. Noi stiamo insieme. Direi che è piuttosto chiaro sin dalla festa di Capodanno. Vuoi che ti faccia un disegno? Perché hai cantato con lui come se steste ancora litigando? Perché vi siete arrabbiati così tanto entrambi?”

Perché non ci piacciamo?” sbottò infastidito Logan, alzando la voce. “Pensavo fosse chiaro. Forse non so tutto quello che succede tra te e quel pazzo del tuo ragazzo, ma solo perché tu e Blaine avete litigato non significa che puoi prendertela con me!”

Posso prendermela con te perché è per te che abbiamo litigato!” ribatté Kurt e le sue parole echeggiarono per tutto il corridoio. Non avrebbe permesso a Logan Wright di urlargli contro senza ribattere. “Dimmelo, Logan. Dimmi la verità” Kurt alzò lo sguardo verso di lui con gli occhi blu stranamente annebbiati “Perché ho cantato con te, ho passato del tempo con te, ho parlato con te... pensavi che, non importa come, mi sarei innamorato di te?”

Probabilmente tutti nel corridoio li stavano fissando. Logan si guardò intorno. Anche se il suo volto era leggermente più pallido, di certo non aveva intenzione di arrendersi. Il cuore gli rimbombava nelle orecchie e la sua ira stava crescendo velocemente. Tutti sintomi familiari e questa volta non c'era modo di fermarli, non senza l'aiuto delle sue medicine.

Se.. dicessi di sì.. smetteresti di fare tutte queste cose?” domandò con voce tremante, cercando di controllarsi.

Oh mio dio...” Sembrava che a Kurt avessero tirato un pugno nello stomaco. Si voltò e si portò una mano al volto, coperto di terrore. “Aveva ragione... ha avuto ragione per tutto questo tempo..”

Ragione su cosa..?”

Sul fatto che sono un idiota per aver pensato che avrei potuto fermarti!” urlò Kurt arrabbiato “Pensavo avessi detto che ci avresti provato? Che avresti cercato di migliorare e che avresti capito che per tutto questo tempo eravamo solo amici! L'hai detto tu, non io!”

Ho detto che ci avrei provato, ma non ho detto che avrei smesso di essere innamorato di te perché non posso!” rispose Logan, incurante se tutti sentissero o meno. “E forse tu sei un idiota per aver pensato che questo potesse cambiare, ma quando ti ho detto che avrei accettato questa contorta amicizia, ero serio!”

Ed era così che volevo che rimanesse, Logan”, disse Kurt, con aria sconvolta “Ti ho detto e ripetuto in continuazione che amo Blaine...”

E ogni volta che lo dici mi ferisci!” replicò Logan “Sei stato chiaro! Stai con Blaine! Non è mai cambiato dal principio! Ma puoi onestamente dirmi che che è così sbagliato da parte mia egoisticamente voler stare con te? Anche solo per un po'? Stare con te, così che per una volta ti saresti accorto di me?”

Accorgermi... accorgermi di te?” Kurt aveva il respiro affannato e lo stava guardando duramente, scuotendo la testa. “Ho chiuso, Logan. Starò alla larga da te. Sono stufo di dovermi dividere tra te e Blaine e non sarò accusato di tradimento, per quanto possa sembrare ridicolo!”

Kurt!” Logan gli afferrò il braccio con una presa così forte da lasciare un livido. Kurt cercò di liberarsi, nonostante il dolore e Logan si piegò verso di lui. “E' questo quello che ha detto? E' così? Pensa che tu l'abbia tradito con me? E' per questo che è così arrabbiato?”

Logan, mi stai facendo male.. lasciami andare!”

Dimmelo!” ordinò Logan.

Kurt alzò lo sguardo e nei suoi occhi riconobbe quel fuoco verde. “Tu...”

Logan lo lasciò andare immediatamente, rendendosi conto di che cosa stesse facendo. Kurt si portò una mano sul braccio ferito, guardandolo scioccato e Logan realizzò quanto gli avesse fatto male.

Non volevo..” Ma quando cercò di avvicinarsi, Kurt lo spinse via con una forza sorprendente e poi arretrò da lui come se fosse una bomba.

Con il respiro affannato, Kurt strizzò gli occhi. “No. Ne ho avuto abbastanza. Di te e di lui”. Sentì che gli occhi gli si riempivano di lacrime.. “Pensavo... pensavo di non fare nulla di male”.

Infatti è così”.

No, invece” Lo sguardo di Kurt avrebbe potuto appiccare un incendio. “Ho fatto male a credere che avresti mantenuto le dovute distanze. E ora ho perso la sua fiducia”. Voltò i tacchi e corse via lungo il corridoio.

Kurt!”

Non ti avvicinare!” urlò Kurt prima di svanire dietro l'angolo

Logan rimase in mezzo al corridoio con il respiro affannato, mentre gli studenti intorno a lui spettegolavano a bassa voce su ciò che era appena successo. Derek e Julian, che avevano assistito alla scena scioccati, emersero dalla folla e raggiunsero Logan immediatamente. “Stai...” incominciò Derek.

Dove. E'. Blaine?” disse Logan senza fiato, lo sguardo duro e senza mai distoglierlo da dove pochi secondi fa si trovava Kurt.

Julian sospirò e si accigliò leggermente, incrociando le braccia sul petto. “L'ho visto in mensa con Wes e David”.

Logan iniziò immediatamente a camminare in quella direzione. “Aspetta, Logan, aspetta!” disse Derek, cercando di fermarlo, ma Logan lo spinse contro il muro. Julian assistette attonito, senza allontanare gli occhi dal prefetto e lasciando che se ne andasse via.

Che stai facendo?” sibilò Derek a Julian mentre si rialzava. “E' chiaramente fuori di testa e tu vai anche a dirgli dove si trova Blaine?”

Se vuole prendersela un po' con Blaine, lasciaglielo fare”. Julian teneva le braccia incrociate e aveva uno sguardo cupo. “Lascia che si sfoghi. Sono stanco: dovrebbero piantarla”. Julian fece per andarsene, ma Derek lo afferrò per il retro della camicia.

Oh no!” lo guardò in cagnesco. “Tu assisterai a questa scenata con me” E lo trascinò all'inseguimento di Logan.

Kurt corse via lungo il corridoio. Al diavolo il pranzo: tanto a questo punto avrebbe solo finito col vomitarlo. Così tante emozioni stavano combattendo dentro di lui che ormai temeva di esplodere da un momento all'altro e di certo non aveva bisogno di rendersi di nuovo ridicolo in pubblico.

Decise di dirigersi prima in sala prove visto che probabilmente non ci sarebbe stato ancora nessuno. Doveva allontanarsi da tutto e tutti solo per un momento per riprendersi. Non sapeva nemmeno perché si era arrabbiato così tanto con Logan in corridoio, ma non sarebbe successo mai più.

Quando sentì delle voci, si fermò sulla porta.

... Sto seriamente pensando di proibire le relazioni personali tra i membri del club”. Era Harvey. Kurt afferrò lo stipite di legno dell'ingresso.

La Medel sembrava più gentile. “Sai, proprio queste relazioni... danno origini a emozioni pure che poi loro esprimono. Queste emozioni alimentano le loro voci. Se le proibissi, potrebbero cadere in depressione”. Sorrise. “Esprimersi attraverso una canzone è sempre incredibilmente terapeutico”.

Ma se Logan e Blaine continuano a comportarsi così...” sospirò Harvey, scuotendo la testa “Te l'ho detto, Sylvia: non posso permettere una replica dell'anno scorso”.

Devi ammettere però che, in tempi migliori, le canzoni d'amore erano molto dolci”. Sylvia fece un piccolo sogghigno. “Penso di non aver mai visto Blaine così felice e il modo in cui lui e Kurt cantano l'uno all'altro..” Kurt arrossì, ma poi la donna aggiunse: “E dovresti sentire Logan e Kurt insieme. C'è questa.. malinconia che è così insolita. Si capisce chiaramente che c'è qualcosa dietro al modo in cui cantano”.

E' questo il problema”, disse Harvey corrucciato. “Logan e Blaine stanno mettendo Kurt in mezzo, da quanto ho capito. La tensione è come una polveriera e onestamente ciò che mi preoccupa di più e come Kurt sta gestendo la situazione”.

E' un po' più.. resistente di quanto sembri”, disse Sylvia con un sorriso. “E scommetto che, se sarà provocato, gliela farà vedere a quei due e ne avrebbe tutto il diritto”.

Kurt sorrise, mentre Harvey scosse la testa e sospirò. “Per il bene di tutti loro, spero che risolvano tutto presto e in tempo per le Regionali”. Camminò verso uno degli scaffali e Kurt arretrò per un momento per assicurarsi di non essere visto. Quando sbirciò di nuovo, vide che Harvey stava porgendoo degli spartiti alla Medel.

Tuttavia sopra di essi c'era una lunga rosa appena sbocciata. Kurt sgranò gli occhi.

La Medel sembrò imbarazzata, ma l'accettò comunque. “Greg...”

Con tutta quest'aria di San Valentino nel campus.. ho pensato di regalarti qualcosa visto che la pila di doni da parte degli studenti tuoi ammiratori sta crescendo”.

La Medel sorrise e si fece avanti per baciarlo. Harvey la strinse tra le braccia e ricambiò il bacio. Kurt li fissò a bocca spalancata. Harvey? E la Medel? Non avevano mai mostrato ai Warblers il minimo cenno di una relazione. Nessuno se n'era mai accorto.

Sentì qualcuno sussultare accanto a sé. Kurt si voltò e vide Reed in piedi, con gli occhi sgranati e la bocca aperta per lo stupore, proprio come lui. Sembrava che stesse cercando di dire qualcosa, ma Kurt gli mise una mano spora la bocca e lo trascinò via. “Shh!”

Reed brontolò qualcosa sotto la mano di Kurt, ma Harvey stava parlando di nuovo. Teneva un braccio intorno alla vita della Medel, che lo stava guardando con un sorriso. “Penso che saremo entrambi molto impegnati per la fiera,” disse lui. “Che ne dici di una cena di San Valentino anticipata?”

Adesso andiamo anche a cena fuori?” La Medel sollevò un sopracciglio “Perché di solito ceniamo sempre in mensa durante la settimana”.

Kurt dovette trattenersi dal non sbuffare arrabbiato. Non avrebbe mai pensato che Harvey fosse un tirchio, ma il direttore si limitò ad una piccola risata. “Ti prometto che sarà in un posto carino”. Si piegò in avanti e la baciò di nuovo.

Lentamente Kurt liberò Reed e poi lo guardò con un ghigno. “Riesci a crederci?”

No, onestamente no”. Reed guardò la coppia stupefatto.

Perché no?” domandò Kurt, guardando i due direttori con un sorriso. “Pensavo che qualcuno ci avesse già fatto delle speculazioni sopra e poi sono una coppia molto carina”.

Reed guardò Kurt in modo strano. “Kurt.. Il signor Harvey è sposato, mentre la signorina Medel è fidanzata”.

Kurt si voltò di nuovo verso i due professori, stavolta scioccato. Oh mio dio, è la stessa storia del signor Shuester! C'è qualche direttore di coro in Ohio capace di portare avanti un matrimonio sereno?

Sei sicuro.. che sia una buona idea fare ciò in sala prove?” domandò all'improvviso la Medel, liberandosi dall'abbraccio dell'uomo. “I ragazzi potrebbero entrare da un momento all'altro..” rise, leggermente imbarazzata, spostando una ciocca dei biondissimi capelli dietro l'orecchio.

Il signor Harvey guardò la porta – Kurt trascinò via Reed giusto in tempo – e poi si rivolse di nuovo a lei con un sorriso. “Non c'è nessuno in vista”.

E' comunque.. un po' rischioso” La Medel sembrava a disagio. “..Non è propriamente giusto. Questo lo sai, Greg”.

Il signor Harvey la guardò intensamente. “Ti amo”. Lentamente sorrise di nuovo, come qualcuno che, con aria triste, guarda ciò che non potrà mai avere. “...ti amo, Sylvia”.

La Medel abbassò la testa, arrossendo, con aria spaventata. Ci fu una lunga pausa, seguita da un sospiro tremante. “C'è.. c'è qualcosa che devo dirti”.

Spero proprio che sia 'ti amo anch'io”. Il sorriso di Harvey si fece più grande.

La Medel per un momento studiò la figura di lui, poggiato con aria rilassata al pianoforte mentre le sorrideva. Strinse la rosa tra le mani, fece un grosso respiro, deglutì e... si fermò completamente. Sorrise. “...sì, ti amo anche io”.

Harvey sembrava sorpreso, ma scoppiò a ridere. Si avvicinò a lei e la baciò.

Kurt si accigliò. Perché si è fermata? Stava forse cercando di lasciarlo?

Forse vuole lasciarlo”, sussurrò Reed, dando voce ai pensieri di Kurt.

Non lo so, sembra che le piaccia stare con lui..” In quel momento, qualcosa scattò nella testa di Kurt e tutti i pezzi del puzzle tornarono a posto. Sgranò di nuovo gli occhi, afferrò Reed e lo trascinò con se nel corridoio, lontano dalla porta. “Kurt!” sibilò Reed mentre in suo amico correva verso il portico, con una mano stretta al petto come se gli stesse per venire un infarto. “Che c'è?”

Penso di sapere che cosa stava per dirgli”, disse Kurt a bassa voce, guardandolo dritto negli occhi.

Anche Reed lo fissò. “Be'? Che cosa?”

Kurt si guardò in torno e vide che non c'era nessuno, poi si rivolse a Reed. “Questa mattina... questa mattina ho visto la Medel fuori, vicino ai cespugli. Aveva la nausea e stava vomitando”.

Reed sbatté le palpebre, confuso. “E questo che cosa c'entra con...” Si fermò e assunse l'espressione di chi è appena stato colpito da un martello. “Oh..!”

Già”.

Oh...”

Già!

Santa Prada..”

Uh huh!” Kurt stava annuendo energicamente.

E' incinta!?” sibilò Reed terrorizzato.

Gli sguardi aspri che Wes e David gli stavano lanciando erano inquietanti. Erano in mensa e stavano cercando di finire il loro pranzo prima delle prove dei Warbler.

Blaine diresse ai due amici il medesimo sguardo. “Abbiamo appena perso l'usignolo premio. Possiamo concentraci su quello?”

Kurt duetterà con Reed quando torneremo in sala prove”, gli disse Wes “E' vero: sono molto carini, ma non sono esattamente un duo romantico adatto a San Valentino. E tu hai appena duettato con Logan e, benché siete stati entrambi bravissimi come al solito, l'atmosfera 'ti farò a pezzi' potrebbe fare cambiare idea alle Medel e ad Harvey e far creare loro delle nuove coppie.”

E allora possono succedere due cose”, continuò David, assicurandosi che Blaine lo stesse ascoltando. “O finisci in coppia con Kurt e, con la lite che avete appena avuto, potrebbe essere davvero imbarazzante. A questo punto, non sareste mai in grado di cantare l'uno all'altro bene e allora sì che Harvey vi ucciderebbe”.

Penso che dovremmo farlo, dobbiamo lasciare le questioni personali fuori da tutto ciò”, mormorò Blaine.

Davvero, Blaine?” Wes lo fulminò. “Tu e Logan non siete riusciti a mettere da parte le vostre neanche un ora fa, figuriamoci tu e Kurt!”

Seconda opzione: Kurt finisce con Logan”, dichiarò David con franchezza “E secondo quanto ci hanno riportato i gemelli riguardo a ciò che ha detto la Medel, a quanto pare sono fantastici insieme. E tu perdi di nuovo. Perdete entrambi”.

I due si misero di fronte a Blaine, bloccandogli il passaggio. Blaine sospirò e si fermò. Wes disse: “Quindi, o voi due risolvete la situazione immediatamente o dovremmo farci coinvolgere più di quanto già non lo siamo”.

Senti, non stiamo dicendo che uno di voi ha ragione e l'altro ha torto”, disse David, guardando Blaine accigliato. “Stiamo solo dicendo che potreste comportarvi come una vera coppia e parlarne”.

Ho passato tutta la notte a domandarmi come fare”, rispose Blaine con un sorriso, aggirando David e riprendendo il suo passo. “Ho pensato ha tutto eppure non so ancora cosa dire”.

'Mi dispiace di averti urlato contro' sarebbe già un buon inizio”, commentò Wes.

Molto divertente. Ma Kurt mi ha evitato tutta la mattina. Anche se volessi parlargli...”

Whoa, whoa”, David si accigliò. “Anche se volessi? Quindi non vuoi farlo?”

Be' forse sono ancora un po' arrabbiato!” Blaine lo guardò in cagnesco. “Ha visto con i suoi occhi che genere di persona è Logan. Gli ho raccontato tutto, ma lui continua...”

Tutto?” Wes incrociò il suo sguardo. “Davvero tutto?”

Blaine fissò Wes per un momento, poi abbassò lo sguardo. Wes sembrò soddisfatto e indietreggiò. “Proprio come pensavo”.

Le porte della mensa si spalancarono, colpendo un paio degli studenti giornalieri. L'ira che stava riempiendo l'aria era palpabile e tutti alzarono lo sguardo. Logan stava attraversando la stanza e gli altri ragazzi gli fecero largo. I tre Windsor se ne accorsero troppo tardi.

Logan afferrò Blaine per la giacca e lo trascinò a se. “Che diavolo hai fatto a Kurt?”

Ehi!” Wes spinse Logan via da Blaine, ma Logan diede a Wes uno spintone, facendolo finire addosso a David.

Sei fuori di testa?” gli urlò Blaine esterrefatto.

Che diavolo hai fatto a Kurt?” domandò di nuovo Logan, prendendolo per la camicia.

Che cosa gli ho fatto? Io non gli ho fatto niente!” replicò Blaine mentre si allontanava da lui.

Sei un idiota, Blaine!” ringhiò Logan, con le mani che cercavano di graffiare l'aria per l'esasperazione. “Rimane sempre a un metro di distanza da me quando siamo insieme! Dio, sapevo che eri lento, ma non pensavo che fossi anche un idiota! Non capisci? E' vero che sono un completo stronzo e che, se ne avessi l'opportunità, ti porterei via Kurt in un nano secondo, ma Kurt non ha mai fatto nulla per meritarsi le tue accuse!”

Ma di che diavolo stai parlando?”

L'hai accusato di tradimento? Con me? Sei pazzo?”

Non è vero!” ribatté Blaine. Sentì le mani diventargli fredde. “Ho solo detto che forse ti stava illudendo! E ho ragione, vero? Stai solo aspettando la tua occasione, così che lui possa credere che sia una cosa del tutto innocente?”

E se anche fosse?

Ehi, piantala, Logan”, iniziò a dire David, ma l'ira sembrava aver reso Logan ancora più forte. Spinse via David. “Stanne fuori!” Si voltò di nuovo verso Blaine, che stava strizzando gli occhi. “Lo sapevo. Sapevo che non potevi semplicemente..”

Sai una cosa? Adesso basta!” Logan lo sovrastò furioso. “Kurt avrà anche passato del tempo con me senza che tu lo sapessi, ma illudermi non è mai stato nei suoi piani. Non fa altro che parlare di quanto tu sia fottutamente perfetto e io sono quello che si illude di potertelo portare via. Non è colpa sua se io spero di avere qualche speranza quando chiaramente non ce n'è neanche una”.

Le ultime parole gli uscirono di bocca come uno sputo. Wes avrebbe voluto intromettersi nella discussione, ma era impossibile. Erano entrambi troppo arrabbiati e ormai era una questione di tempo...

Blaine deglutì, ma non staccò gli occhi da Logan.

Te lo giuro, Blaine, se avessi visto il suo sguardo!” Logan lo guardò in cagnesco. “Ora ascoltami. Hai qualcosa di meraviglioso e non mi importa se finirà per odiarmi, ma non ti permetterò di ferirlo in questo modo due volte”.

Già perché tu non hai mai ferito i sentimenti di nessuno”, disse Blaine, con voce pericolosamente bassa. “Logan, ti ringrazio di aver mostrato apertamente che razza di ipocrita tu sia: tu sei la causa di tutto questo! Perché non sai mai quando fermarti! Devi sempre avere quello che vuoi e distruggere chiunque si metta in mezzo!”

Logan gli tirò un pugno. L'intera mensa si mise in azione non appena Blaine rispose al colpo di Logan, facendolo finire contro un tavolo. David e Wes si gettarono nella mischia e in quel momento arrivarono anche Derek e Julian. A questo punto, nemmeno loro quattro riuscirono a trattenere i due ragazzi. Quando Logan cercò di tirare un altro pugno, colpì Julian con un gomito e l'attore cadde a terra. Spinse via Derek proprio quando David mollò accidentalmente la presa sulla giacca di Blaine, che riuscì a liberarsi.

Nella mensa era scoppiato il caos. Kurt e Reed corsero dentro, avendo sentito il rumore, ma vennero superati da due turbinii biondi e videro i gemelli farsi largo tra la folla.

Blaine si lanciò contro Logan, spingendolo indietro. Logan perse l'equilibrio e colpì un tavolo, facendo scappare i ragazzi che vi erano seduti. Si rialzò però subito e si gettò verso Blaine, colpendolo sulla mascella e facendolo cadere. All'improvviso Derek gli afferrò di nuovo il braccio. Blaine era di nuovo in piedi e si avvicinò a Logan, avendo ormai perso tutta la sua compostezza e con gli occhi che lanciavano saette. Blaine era ormai andato.

Ehi! Piantatela!” I gemelli si buttarono tra i due ragazzi: Evan spinse indietro Blaine e Ethan tenne fermo Logan. “Piantatela!”

Lasciami andare, Ethan!” ringhiò Logan.

Spostati!” Blaine fulminò Evan, ma il ragazzo più alto non lasciò la presa. “Lasciami andare.. Se l'è meritato!”

Be' anche tu!” ruggì Logan.

Da che pulpito..” replicò Blaine.

Blaine, piantala o verrai sospeso!” sbottò Evan.

Vallo a dire a lui..!”

Non provare nemmeno a ribattere, amico”. Ethan fulminò Logan, che aveva un'aria furiosa.

Che cosa diamine sta succedendo qui?

Tutti alzarono lo sguardo quando Charlie e Justin iniziarono a farsi largo tra la folla, entrambi lividi di rabbia. Gli studenti li fecero passare. Charlie si avvicinò a Logan, guardandolo disgustato prima di voltarsi verso Blaine. “Quale diavolo è il tuo problema! Spostati!” Charlie spinse via Evan e afferrò Blaine per il braccio.

Ne abbiamo fin sopra ai capelli di voi due!” disse Justin che sembrava così strano arrabbiato. “Soprattutto di te!” Si voltò verso Logan con lo sguardo in fiamme. “Sei un dannato prefetto, per l'amor del cielo! Sei un disastro!”

Anche tu”, disse Charlie a Blaine.

Che cosa.. Charlie!” Blaine lo fissò incredulo.

No! Non vi daremo più retta!” sbottò Charlie. “Non me ne frega un cazzo di chi ha iniziato”. Fece un cenno a Justin. “Vi portiamo subito dalla Ramsey. Ora!”

Charlie!” esclamò Reed.

Vogliono litigare? Possono farlo lì!” ringhiò Justin. Afferrò Logan per il braccio, ma Logan lo spinse via malamente. Gli occhi di Justin si annerirono. Afferrò Logan per il polso e glielo torse verso l'alto. Logan gemette per il dolore. “Non farmelo fare, Logan! Non farlo!”

Charlie puntò un dito contro il petto di Blaine. “E tu! Mi aspettavo molto di più da te, Blaine”.

Blaine aveva il respiro affannato -era un completo disastro, così come Logan – ma stava iniziando a calmarsi. Non lottò quando Charlie gli prese il braccio e lo trascinò con sé.

I gemelli fecero per seguirli, ma Charlie lanciò loro un occhiata di avvertimento e si fermarono immediatamente. Sembravano arrabbiati, ma non dissero nulla. Guardarono Blaine e Logan e scossero la testa.

Mentre la folla si faceva da parte, Logan e Blaine videro Kurt accanto a Reed che li fissava scioccati.

Ottimo tempismo”, disse Charlie. “Tu vieni con noi, Kurt”.

Che cosa?” esclamarono sia Logan che Blaine

Perché?” Kurt era stupefatto.

Lui non c'entra!” protestò Blaine.

Sì, invece e lo sapete perfettamente”. Justin fece un cenno a Kurt. “Kurt, ufficio della Ramsey. Non pensare che non abbiamo saputo di quella lite in corridoio con Logan. E' stato per quello che siamo venuti qui”.

Blaine guardò Logan sorpreso: il ragazzo sembrava più arrabbiato del solito, ma più con sé stesso. Kurt deglutì, ma non protestò e diede a Wes la sua borsa. L'intero gruppo lasciò la mensa, circondato dai mormorii.

Mentre erano fuori, gli studenti circondarono la porta per ascoltare, ma dentro l'ufficio della Ramsey regnava un silenzio tombale. Blaine, Logan e Kurt, sedevano vicini, rivolti verso la scrivania. Dietro di loro si trovavano in piedi Charlie, Justin. Howard, Murdoch e Harvey e la Medel.

Gli avvenimenti erano stati raccontati brevemente, ma grazie al cielo erano stati esclusi i dettagli più personali che nessuno voleva venissero sbandierati di fronte al responsabile della disciplina.

La Ramsey aveva ascoltato tutto in silenzio e ora stava riflettendo, con le mani giunte. Infine, dopo una lunga pausa, guardò i tre. “Immagino che tutto ciò che c'era da dire sia già stato detto”.

I tre non la guardarono. La donna annuì lentamente. “Avete qualcosa da aggiungere? Signor Anderson? Signor Wright? Signor Hummel?”

Silenzio assoluto.

Siete sicuri? Perché prima mi sembrava che steste esprimendo le vostre opinioni a voce abbastanza alta”.

Blaine chiuse saldamente gli occhi, Logan guardò il muro in segno di sfida e Kurt si premette le dita sulle tempie.

Tutti voi avete infranto le regole di condotta del campus”. La Ramsey rivolse a tutti lor. “Benché sia vero che questa non è la prima volta e che non sarà l'ultima, avrei pensato che voi due aveste almeno imparato qualcosa dalle esperienze passate? Hm? Blaine? Logan? Invece ci incontriamo di nuovo in simili circostanze.”

Il litigio dell'anno scorso. Kurt sobbalzò. Qualcuno fu espulso..

Che cosa devo fare per impedirvi di prendervi a pugni?” domandò la Ramsey. “Ditemelo, perché davvero mi sfugge”.

Rettore Ramsey..” disse Harvey, scuotendo la testa “Il problema è... So che è una questione seria, ma le sto chiedendo a nome del mio gruppo di non espellere Blaine e Logan e di non sospendere Kurt”.

Kurt impallidì. Stava per essere sospeso per aver urlato nel corridoio? Burt l'avrebbe ucciso!

Benché urlare in corridoio non meriti esattamente una sospensione immediata, perché non dovrei, signor Harvey?” La Ramsey indietreggio con aria dubbiosa. “Dopo tutto. Ho già espulso Logan una volta. E Blaine non può più giocare la carta dell'autodifesa”.

Che cosa intende?” Howard, il direttore del dormitorio, si accigliò. “Ci sono testimoni che affermano che sia stato Logan a tirare il primo pugno”.

E Blaine ha risposto al colpo e ha continuato ad attaccare anche dopo che Logan era stato spinto indietro”, rispose freddamente Murdoch, il direttore dell'altro dormitorio. “Anzi, Blaine sarebbe dovuto essere sospeso anche allora, visto che si difese piuttosto con violenza”.

Scusatemi, ma mi sembra che io sia l'unica qui con il potere di sospendere o espellere qualcuno, quindi sarò io a prendere questa decisione!” La Ramsey si rivolse accigliata ai due professori.

Kurt affondò il volto tra le mani. La Medel guardò Harvey, che si voltò verso la Ramsey. “Rettore Ramsey, la prego. Non può fare loro questo adesso. Blaine è al terzo anno. L'anno prossimo sarà all'ultimo e si diplomerà. E' uno dei nostri migliori solisti. Lo stesso vale per Logan. Andremo alle Regionali per la prima volta dopo anni. Non possiamo perdere nessuno dei due”.

E ignorare così palesemente le dovute punizioni solo perché cantano bene?” domandò Murdoch, guardando male Harvey.

Non iniziare, Bradley. Tu sei stato uno di quelli che fece di tutto per far tornare Logan ha scuola dopo che era stato buttato fuori..”

Fu una richiesta del Senatore degli Stati Uniti John Logan Wright Jr, Greg, e lo feci perché ritenni ingiusto che uno studente venisse espulso e che l'altro rimanesse impunito!”

Impunito?” domandò indignato Howard.

Basta!” abbaiò la Ramsey e il gruppo fece silenzio. Charlie e Justin si guardarono. A quanto pareva anche gli insegnanti avevano le loro lotte interne: buono a sapersi.

La Ramsey sembrava stesse riflettendo con attenzione, ma non su ciò che avevano detto gli insegnanti. Stava studiando i tre ragazzi: sembravano a disagio e preoccupati per la situazione, ma non arrabbiati tra di loro. Infine, si piegò in avanti. “Se voi ragazzi avete qualcosa da dire, ditela ora”.

Ci fu silenzio.

Infine:

..Ho tirato io il primo pugno. Ho provocato Blaine”.

Tutti guardarono Logan sorpresi. Non stava guardando la Ramsey e stava tamburellando le dita sul bracciolo della poltrona. Abbassò lo sguardo per un momento e sospirò. “Mi sono arrabbiato.. e penso che tutti sappiano che cosa mi succede quando mi arrabbio. E non sono riuscito a trattenermi quando.. quando l'ho affrontato e mi ha detto certe cose”.

Sai vero che questo conferma soltanto che è stato Blaine a iniziare la rissa con qualsiasi cosa abbia detto”, disse piano la Ramsey.

No, non è stato lui”. Tutti guardarono Kurt, che deglutì e si rivolse alla Ramsey. “Logan si è arrabbiato.. perché gli ho urlato contro in corridoio. Sono stato io che l'ho fatto incominciare..”

Ma è stato..perché..” disse Blaine immediatamente, guardando la Ramsey mentre tutti si voltavano verso di lui. “Perché io ho accusato Kurt di qualcosa. Qualcosa su cui potrei aver tirato le somme troppo presto. Questa è stata la lite a cui Charlie si riferiva prima”.

Silenzio. Gli insegnanti fissarono i tre ragazzi.

La Ramsey studiò tutti loro. “Quindi state dicendo che, poiché Kurt e Blaine hanno litigato, Kurt ha litigato con Logan che poi ha litigato con Blaine”.

Tutti e tre annuirono imbarazzati.

Ci sono state un bel po' di liti, a quanto pare”. La Ramsey si alzò e prese un bel respiro, togliendosi gli occhiali per pulirli. “Ragazzi, dovete imparare a controllarvi. Questo atteggiamento è imbarazzante per voi, per i vostri dormitori, le vostre famiglie e la scuola in generale. Ma c'è bisogno che ve lo dica? Due di voi sono o sono stati prefetti e Hummel ha di solito una buona condotta. Siete tutti intelligenti e abbastanza responsabili per capire che questa situazione è – per mancanza di un termine migliore – ridicola”.

Indossò di nuovo gli occhiali e studiò i ragazzi. “Ma il fatto che ognuno di voi abbia cercato di prendersi la colpa per gli altri due è.. leggermente impressionante”.

Logan si morse il labbro, ma non disse nulla. Kurt si voltò verso Blaine. I loro sguardi si incrociarono e entrambi lo distolsero immediatamente.

Quindi che cosa succederà, Liz?” chiese piano la Medel.

La Ramsey li guardò, sollevò un sopracciglio e fu terribilmente franca, più di quanto non fosse di solito con gli studenti. “La verità? Be', se espello Wright e Anderson, perdiamo due solisti. Al più posso dare a Hummel una punizione per il litigio in corridoio grazie al fatto che la sua fedina penale è pulita... E se Wright verrà espulso di nuovo, dovrò vedermela un'altra volta con il Senatore Wright e non è un incontro al quale tengo particolarmente”.

Tecnicamente parlando, dubito che stavolta mio padre si interesserebbe..” borbottò Logan tra sé.

Penso che mio padre mi ucciderà”, sospirò Kurt.

Penso che sia tecnicamente impossibile disconoscermi due volte, ma mio padre potrebbe creare un nuovo record”, mormorò Blaine.

La Ramsey sospirò “E i Warblers.. devono andare alle Regionali. E' una manna dal cielo per le donazioni degli ex alunni”.

Gli insegnanti si guardarono.

La Ramsey si voltò verso i ragazzi. “Vi verranno revocati i privilegi per la fiera, per incominciare”. Kurt alzò immediatamente lo sguardo. “Già, proprio così. E non voglio vedere nessuno di voi su quel palco. Nessuno di voi canterà. Dovrete lavorare sia alla fiera sia alla serata dei genitori. Faticherete mentre i vostri compagni si divertiranno”.

La Ramsey sospirò. “Consideratelo come un lavoro socialmente utile. Non sospenderò nessuno di voi. Ma vi butterò tutti fuori in un istante se qualcosa del genere dovesse succedere di nuovo. E non mi importa che cosa diranno i vostri genitori, non vi permetterò di tornare”.

I tre ragazzi la fissarono intensamente.

Logan.. potrà continuare ad essere prefetto di Stuart?” domandò Kurt a voce bassa.

Gli toglierei anche quel privilegio, ma i prefetti sono scelti dagli studenti di un dormitorio e gli insegnanti non hanno nulla a che fare con la decisione”. La donna rivolse a Logan un sorriso forzato. “Ma se, dopo questo spiacevole evento, il tuo dormitorio scegliesse di revocarti il titolo sarà a loro discrezione”.

Logan sembrava non volere il titolo affatto. Blaine roteò gli occhi. Gli Stuart non avrebbero voluto revocare i doveri da prefetto di Logan. Erano troppo assorti negli studi e nelle loro assurde attività extrascolastiche per aggiungere anche i compiti da prefetto. E Logan era la persona con più conoscenze utili a Stuart: avevano bisogno di lui per coprirsi le spalle quando avvenivano degli scontri con Windsor.

Ora, uscite dal mio ufficio. Tutti e tre”. La Ramsey fece un cenno ai prefetti. Charlie e Justin si guardarono e condussero fuori i tre ragazzi. Non appena le porte si furono chiuse alle loro spalle, gli insegnanti si rivolsero di nuovo verso la Ramsey.

Che cosa? Tutto qui?” domandò Murdoch arrabbiato.

Sì”.

Non che non sia contento di sapere che i mie studenti resteranno qui, ma.. se la caveranno così facilmente?” chiese Howard.

Quest'anno è accaduto qualcosa che non era accaduta l'anno scorso”. La Ramsey aggiustò i fogli sulla sua scrivania.

Che cosa?” domandò la Medel.

La Ramsey rivolse loro un piccolo sorriso. “Come ho detto, si sono fatti coraggio e si sono difesi a vicenda. L'ho trovato alquanto impressionante, considerato che Logan e Blaine hanno impiegato un anno per lavorarci su ed è stata necessaria la presenza di Kurt. E' un ottimo progresso. Sarebbe un peccato rovinare tutto ora.”

Siete stati molto fortunati, voi tre”, Harvey guardò severamente i tre ragazzi fuori dalla sala prove, dove i Warblers ansiosi si erano riuniti in attesa del verdetto. “Non so bene che cosa avesse in mente la Ramsey, ma, Blaine e Logan, potevate essere espulsi in un nano secondo se si fosse trattato di qualcun altro. E Kurt, tu ci sei andato vicino”.

Annuirono e Harvey continuò la ramanzina: “Non posso bandirvi dalle Regionali perché sarebbe inutile. Ma non canterete alla fiera e non canterete nemmeno alla serata dei genitori. Starete seduti e guarderete gli altri esibirsi. Starete tra il pubblico”.

Kurt sussultò. Harvey alzò lo sguardo con espressione solenne. “Tre solisti sono andati. Evan, Ethan, prenderete il loro posto e Reed tu ti esibirai da solo”.

Mentre i gemelli si rallegrarono immediatamente, Reed impallidì. Harvey guardò duramente i tre ragazzi. “Il resto di voi, alle prove. Proveremo sul palco che hanno già montato fuori. Voi tre, è inutile che veniate, quindi andate ad aiutare con i preparativi della fiera. I prefetti vi terranno d'occhio”. Si rivolse a Charlie e a Justin, che fecero un cenno di assenso. Harvey condusse via i Warbler, i cui sentimenti andavano dalla delusione alla comprensione per i tre ragazzi.

Io mi occuperò di queste due teste calde, Hanover”, disse Charlie a Justin mentre guardava in cagnesco Logan e faceva un piccolo cenno a Blaine, premendo una mano sulla sua schiena per farlo muovere. Justin prese Kurt sotto la sua ala e lo condusse via, ma capì che Kurt stava esitando.

Mentre Justin lo trascinava con sé, Kurt si voltò indietro dove si trovano Blaine e Logan. Blaine lo stava guardando e Kurt rimase leggermente colpito dall'espressione nei suoi occhi e si voltò. Nonostante volesse essere forte, si appoggiò a Justin. Il prefetto di Hanover, che aveva il braccio intorno alle sue spalle, se ne accorse e alzò lo sguardo verso di lui. “Stai bene?”

Kurt sentì che i suoi occhi iniziavano a riempirsi di lacrime e strinse le labbra determinato a non piangere. “... sì, sto bene”. La sua voce tremò soltanto un pochino.

Justin sospirò. Decise di non indagare oltre e gli diede dei colpetti amichevoli sulla spalla. Piano piano, lo portò via dal corridoio.

Blaine guardò Justin e Kurt andarsene, rimanendo immobile e un po' sconcertato. Logan lo stava osservando e abbassò gli occhi e scosse la testa. Blaine si voltò versò Logan e, dopo un momento disse, “Perché hai detto alla Ramsey che sei stato tu a tirare il primo pugno?”

Perché è vero”, rispose Logan. I suoi occhi verdi sembravano più verdi che mai mentre lo fissava.

Charlie non sembrava entusiasta, ma si fece da parte per un momento e li lasciò parlare.

Logan abbassò lo sguardo per un istante e disse: “...e se tu fossi stato espulso... tuo papà sarebbe impazzito”. Sospirò, lanciando uno sguardo a Charlie prima di aggiungere: “...e.. non avrebbe senso vivere senza Kurt”.

Perché tieni a lui così tanto? Non sei mai stato così”. Blaine sembrava confuso e frustrato. “Mai. Non eri così con me o con...”

Perché mi stai facendo questa domanda?” rispose Logan, con aria incredula “.. tu più di tutti dovresti sapere che cosa amo di lui... le stesse cose che ami tu”.

Quello che voglio dire è... che cosa l'ha reso diverso?” Blaine alzò lo sguardo verso di lui “Rispetto a.. prima?”

Logan fissò Blaine per un momento, poi si voltò verso la direzione in cui si era diretto Kurt. Dopo un po', sospirò: “...quando l'ho scoprirò, te lo farò sapere” Logan lo guardò “...poi potrai mettermi al tappeto” Fece un profondo sospiro “... Sono così stanco di farmi respingere da lui”.

Sono... pronto.. a rinunciare. Mostrami solo come...

Blaine non rispose e, per un minuto, pensò di sapere che cosa passasse per la mente di Logan. Charlie posò una mano sulla schiena di Blaine e lo spinse avanti. “Andiamo. Sono sicuro che i ragazzi di Windsor avranno qualcosa da farti fare”.

So che dovresti tenermi d'occhio, Amos, ma ti dispiacerebbe se tornassi a Stuart e raccontassi loro che cosa diavolo è successo?” domandò Logan “Così possono strapparmi il titolo o qualsiasi cosa si faccia in questi casi? Perché penso di dover loro qualche spiegazione”.

Fa' quello che devi fare, Stuart” Charlie gli rivolse uno sguardo freddo, ma non proprio ostile. Logan se ne stava già andando. “E' bello vederti fare qualcosa di responsabile per una volta”.

Chaz..” Blaine lo guardò storto “Piantala...”

Tu lo dici a me..?”

Blaine guardò Logan andare via e abbassò gli occhi. La verità era che lui e Logan erano molto più simili di quanto entrambi non volessero ammettere e, qualsiasi cosa facessero, c'era un legame tra loro che sarebbe durato per sempre. Per quanto cercassero di nasconderlo con le parole, i gesti e la rabbia, era un marchio indelebile sulla loro pelle.

Avrebbero dovuto a imparare a conviverci e convivere l'uno con l'altro.

Charlie notò l'espressione di Blaine e disse: “Ehi, rilassati!”

E come? Kurt e io stiamo litigando e sono stato messo in ridicolo dal mio odioso ex ragazzo, con il quale sto iniziando a notare di avere troppe somiglianze. E probabilmente in questo momento Kurt mi odia”.

No, non è vero”. Charlie si fermò. “Ehi, vedila così: da ora in poi può solo migliorare”.

Logan lasciò la sala comune di Stuart con la dignità intatta.

Ovviamente gli Stuart non furono contenti dell'incidente in mensa, ma avevano ascoltato il resoconto di Logan con freddezza e con pochissime reazioni. Raccontò loro molto onestamente di non aver appositamente preso le sue medicine per poter così cantare meglio durante il duello, di aver litigato con Kurt (cosa di cui già erano al corrente), di aver fatto a botte con Blaine (anche di questo erano già al corrente) e della decisione della Ramsey (che erano l'unica cosa di cui non erano al corrente). Logan se ne andò dopo aver detto loro che potevano mettere fine al suo incarico di prefetto e non rimase ad ascoltare mentre ne discutevano.

Lasciò il dormitorio di Stuart, ignorando gli sguardi che gli rivolsero Derek e Julian. Doveva andarsene da quel posto e dal fatto che sembrava che Cupido avesse vomitato su tutta la Dalton, riempiendola di disgustosi cuori di carta e decorazioni di San Valentino. Corse verso l'edificio Sud e quello principale. Non si fermò fino a quando non raggiunse la sala dei Warbler, dove regnò la pace non appena ebbe chiuso le porte dietro di sé per bloccare il mondo esterno.

Non c'era alcuna decorazione in sala prove, nessuna luce se non il sole che entrava dalle grandi finestre. Il piano era lì, pronto per essere suonato. Tutti i Warbler erano sul palco in giardino, quindi era da solo.

Proprio come quando aveva conosciuto Kurt.

Logan prese un grosso respiro, domandandosi come mai quella stanza fosse per lui così importante. Quando in quella sala succedeva qualcosa, la sua vita prendeva una direzione diversa e forse era proprio per questo che vi si era rifugiato.

Avrebbe fatto di tutto per riempire quel silenzio.

Si mosse verso gli strumenti, il piano e tutti quegli oggetti che creavano musica quando venivano suonati. Almeno loro avevano uno scopo, mentre lui stava ancora cercando il suo. Chiuse gli occhi e cercò di concentrarsi.

Era andato tutto male e ora aveva perso anche Kurt, proprio quando le cose iniziavano a migliorare. O forse.. non era mai stato suo fin dal principio. Era innamorato di Blaine e lo sarebbe sempre stato. Era solo la sua fantasia che gli faceva credere che, in qualche modo contorto, Kurt potesse amarlo. E forse era vero.. solo che non era quello il modo in cui Logan voleva essere amato.

Quando era stato messo in guardia, non aveva dato retta a nessuno. Non aveva ascoltato sé stesso quando aveva deciso di fermarsi. Era troppo tardi per fermarsi. Si era spinto troppo in là.

E ora era tutto finito.

I need to know if you were real

'Cause I've been known to get it wrong

When the memory comes

I'll say I'm always in the dark

You got me now...

Sorrise amaramente tra sé mentre cantava. Era un circolo vizioso: lo era sempre stato. Inseguiva ciò che gli piaceva, doveva averlo a tutti i costi e quando poi si stufava, lo distruggeva.

A volte intenzionalmente, a volte no.

Aveva visto lo sguardo che Kurt aveva rivolto a Blaine prima di andarsene con Charlie. Si era domandato che cosa doveva aver provato Blaine, perché a Logan era sembrato che tutto fosse ridotto a pezzi.

Ne era valsa la pena?

I want to give you back

I want to give you back

Somewhere out of here

I want to give you...

I want to give you...

I want to give you back...

Guardò fuori dalla finestra, dove gli studenti stavano lavorando indefessamente. Con sua grande sorpresa, intravide Kurt. Teneva in mano un barattolo di vernice rossa e accanto a lui c'era Wes, che dipingeva il chiosco. Logan vide che Wes stava cercando di parlare con lui, di farlo sorridere, ma Kurt rispondeva solo con vaghi sorrisi e continuava a dipingere il chiosco in silenzio.

Logan scosse la testa amareggiato. Chi stava prendendo in giro..? Era tutta colpa sua. Era stato lui a volere che Kurt e Blaine si allontanassero e aveva ottenuto esattamente ciò che voleva.

Si vide riflesso nel vetro, ma non riuscì a riconoscersi. Era da un po' di tempo che non ci riusciva e davanti a Kurt lì fuori, era peggio che mai.

I can't remember how it went

You looked like everything I wanted

And as you came along

Slowly everything began to change

I got you know...

I want to give you back...

I want to give you back...

Somewhere out of here...

Si allontanò dalla finestra e nascose il volto tra le mani. Qual'era quella stupida metafora che i gemelli usavano sempre? Alice nel Paese delle Meraviglie. Ecco cos'era stato per tutto questo tempo: solo un sogno.

Era ora di risvegliarsi, prima che fosse troppo tardi. Prima che tutto peggiorasse. L'anno precedente non gli era importato di chi era rimasto ferito o meno; la cosa importante era che lui ottenesse ciò che voleva. Ora però era diverso: ora gli importava. Gli strizzacervelli potevano anche dire che stava “migliorando”, ma si erano dimenticati di dirgli a quale prezzo. Ad alcune persone piace continuare a vivere una bugia.

Perché a volte la realtà faceva troppo male.

That's enough

Just talking about it

I don't mind

I don't mind no I

Laugh enough

Just dreaming about it...

Logan si voltò verso la finestra con lo sguardo annebbiato. Da qualche parte, lì fuori, aveva spezzato il cuore del ragazzo di cui era innamorato e non era valsa la pena.

Era ora di risvegliarsi.

I need to know if you were real

I'd hate to think that I'd been fooled again

And as the vision fades

I'll say I was blinded by your eyes

I felt them burn...

Chiuse gli occhi, alzò la testa verso il soffitto e lasciò scendere le lacrime per la prima volta in tantissimo tempo.

Derek, sulla porta, osservò Logan, che era voltato di spalle e quindi non poteva sapere che era lì. Lui e Julian erano andati a cercarlo e Julian aveva giustamente sospettato che l'avrebbero trovato in sala prove. Era talmente assorbito da ciò che stava pensando, che non si accorse degli altri due neanche per un istante.

A che cosa credi che stia pensando ora..?” mormorò Derek.

Julian, appoggiato allo stipite della porta, sbatté leggermente le palpebre e continuò a osservare Logan. Gli occhi marroni di Julian erano colpiti dalla luce del sole e sembravano molto assorti. Ogni parte di lui era messa in risalto dai raggi di sole che filtravano dalle grandi finestre del corridoio e i suoi occhi ancora di più.

Ha importanza..?” domandò Julian dopo aver completato il respiro più lungo del mondo. “Non gli è mai importato che cosa pensassimo tu ed io”. Si tirò su piuttosto svogliatamente e si infilò le mani in tasca. Lasciò che i suoi occhi indugiassero su Logan un ultimo istante e poi camminò via.

Derek distolse lo sguardo da Logan e lo puntò verso Julian, strizzando gli occhi. Si voltò un ultima volta verso Logan, poi chiuse la porta e seguì Julian.

Sai, mi sono davvero stancato di questa situazione, Julian!” esclamò irritato non appena trovarono un corridoio vuoto.

Allora non immischiarti...” rispose l'attore, voltandosi giusto per rivolgergli un sorriso malizioso e continuando a camminare.

Derek stava iniziando ad arrabbiarsi. “E quindi? Hai intenzione di fingere un bel sorriso e di sparire di nuovo? Vuoi scappare ancora?”

Queste ultime parole fecero fermare Julian, che però non si voltò verso Derek “...e tu che ne sai?”

So parecchie cose”. Derek lo guardò in cagnesco. “Non sono un idiota. E non sono cieco. So che ogni volta che succede qualcosa del genere, tu scappi. Te ne vai a girare un film o a fare un'intervista e sparisci per settimane”.

A proposito, ti ho detto che ho accettato quella proposta?” disse Julian, voltandosi con un ghigno, anche sei i suoi occhi rimanevano freddi e sulla difensiva. “Per quel film di cui ti ho parlato. Dovrebbe tenermi lontano da scuola per un mese o due”.

Avevi detto che non avresti accettato. E quello stalker ti ha minacciato di non accettare quel ruolo!”

Il mio stalker è un mio problema”, rispose Julian freddamente. “Chiunque egli sia non vuole vedermi recitare mentre sposo qualcun altro. Alla faccia dell'ossessione! Niente che io non possa gestire”. Se ne sarebbe andato di nuovo, ma Derek gemette impazientemente e andò dritto al sodo..

Julian, devi smetterla di scappare ogni volta che vedi Logan innamorarsi di qualcun altro.”

L'attore raggelò.

Derek sogghignò trionfante. Aveva ragione. Aveva sempre avuto ragione. “Andiamo, Julian. Nessuna rispostina sagace? Te ne andasti quando arrivò Blaine e tornasti quando lui e Logan si lasciarono. Te ne andasti di nuovo quando si innamorò di qualcun altro e ritornasti quando venisti a sapere che era tutto finito. E ora che c'è Kurt...”

Hai intenzione di continuare a blaterare?” Julian finalmente si voltò verso di lui con gli occhi lucidi. “Perché non lo dici all'intera scuola, già che ci sei?”

Derek sorrise soddisfatto. “Ce n'è davvero bisogno? Sarai anche un attore pluripremiato, ma fai davvero davvero schifo a fingere che non te ne freghi un cazzo!”

Julian camminò verso di lui con uno sguardo così cupo che fece alzare a Derek le braccia in un gesto di difesa. Julian però era solo arrabbiato.

Sai una cosa, Derek? Dovresti davvero smetterla di scaricarmi addosso ogni responsabilità. Dici tanto di essere suo amico, ma...”

Oh no!” Derek lo fulminò. “Non provare neanche a cambiare argomento! Non puoi scappare stavolta, Julian! Sono tre dannatissimi anni che lanci a Logan languidi sguardi e mi rifiuto di continuare a stare a guardare mentre continuate questa stronzata...”

Le mie e le sue stronzate sono molto diverse!”

Non mi interessa”.

Julian gemette. “Tu non capisci: non succederà mai. Se fosse mai stato vagamente interessato, avrebbe fatto qualcosa. Lo conosciamo entrambi abbastanza bene da saperlo”.

Se tu magari smettessi di fare il coglione ogni volta che sei con lui! Continui a criticarlo, ad insultarlo e dirgli che lo odi solo per nascondergli la verità. E poi continui a dire a tutti di essere etero!” Derek era esasperato. “Per questo non riesce a interessarsi a te!”

Julian roteò gli occhi. “Forse è il mio meccanismo di difesa. E comunque non hai risposto alla mia domanda. A. Chi. Importa? Di sicuro non a lui”.

Se almeno tu ci provassi”.

Che cosa ci guadagnerei? Niente!” Julian sembrava esasperato. “Ho provato in entrambi i modi: ho cercato di farmi notare da lui e poi ho cercato di dimenticare. Sono uscito con altre ragazze e anche qualche ragazzo...” Gemette quando vide l'espressione scioccata di Derek. “I suoi occhi mi passano attraverso come Julian roteò gli occhi. “Forse è il mio meccanismo di difesa. E comunque non hai risposto alla mia domanda. A. Chi. Importa? Di sicuro non a lui”.

Se almeno tu ci provassi”.

Che cosa ci guadagnerei? Niente!” Julian sembrava esasperato. “Ho provato in entrambi i modi: ho cercato di farmi notare da lui e poi ho cercato di dimenticare. Sono uscito con altre ragazze e anche qualche ragazzo...” Gemette quando vide l'espressione scioccata di Derek. “I suoi occhi mi passano attraverso come

Derek lo inseguì e gli afferrò il braccio. “E' per questo che hai portato Hummel da lui, Julian? Perché lo stavi “aiutando”, cercando di dargli un'opportunità? Sei stato tu a portare Kurt alle prove con la Medel. Sei stato tu a parlare con Kurt in corridoio. Stai facendo tutto questo per lui.”

E' vero”. Julian fece un ghigno triste. “Perché posso farlo. Per lui. Nonostante sia sdolcinato. Ed è per questo che me ne vado”.

Non puoi continuare a scappare per girare qualcosa ogni volta che...”

Intendo dire per sempre, Derek. Lascio la Dalton Academy una volta per tutte.”

Derek lo fissò incredulo. Non era sempre andato d'accordo con Julian, ma da sempre nella storia del dormitorio di Stuart, lui, Logan e Julian erano considerati “amici” anche se in un modo un po' strano. E ora Julian stava per andarsene.

Tu.. Non puoi farlo!” replicò Derek.

Guardami.”

Forse non mi starai sempre simpatico, ma di certo non voglio che tu ti arrenda e scappi via!”

Per poco Julian non scoppiò a ridere. Liberò il braccio dalla presa di Derek. “Mi sono arreso tanto tempo fa.” Si incamminò lungo il corridoio.

Sono stronzate, Julian!” urlò Derek di rimando. “Se è vero, come mai sei tornato?”

Ma Julian se n'era già andato. Derek si passò una mano tremante tra i capelli. Questa situazione era quanto mai incasinata. Che cosa avrebbe dovuto fare? Logan era a pezzi, Julian stava abbandonando la nave e lui che cosa avrebbe dovuto fare? Tremando, si diresse di nuovo verso la sala prove. Quanto meno prima doveva cercare di far tornare Logan in sé.

Mentre Derek se ne andava, Bailey uscì dal ripostiglio dov'era entrato per prendere qualche materiale per la fiera. Aveva sentito tutto e ora il cuore gli stava battendo fortissimo. Non appena si fu assicurato che la via fosse libera, corse immediatamente fuori.

Quando calò il buio, Kurt era sul punto di collassare. Si trascinò verso Windsor completamente ricoperto di vernice e la cosa lo infastidiva parecchio. I Windsor erano al corrente della sua punizione ed erano stati abbastanza gentili da affidargli un solo compito: aiutarli a dipingere. Ovviamente ciò comportava riempirsi tutti i vestiti di rosso, bianco e rosa.

Kurt era consapevole di essere un disastro: non vedeva l'ora di darsi una ripulita e di andare a dormire. Era quasi arrivato a Windsor quando Reed lo raggiunse saltellando. “Ehi, Kurt!”

Ciao..”

Stai bene? Sembri me durante il mio periodo rosso.” Reed lo fissò con curiosità, cercando di prendere uno dei secchi di vernice dalle mani di Kurt, che però indietreggio. “No.. Sei esentato da ogni tipo di lavoro per la fiera.”

Reed si sentì in colpa. “Andiamo, lascia che ti aiuti. Hai avuto una giornataccia.”

Kurt lo guardò con invidia e lasciò che Reed prendesse la vernice. “Come erano le prove?”

Spaventose..” brontolò Reed. “Ho un sacco di pressione addosso ora che ho un assolo. I gemelli sono stati fantastici, ma c'era d'aspettarselo. La Medel continuava a dirmi di non avere quell'aria spaventata e io avrei voluto chiederle visto che mi dovrò esibire di fronte a tutta la scuola!”

L'hai già fatto in passato.”

Ma mai da solo”

Buona osservazione, ma te la caverai.” Kurt sospirò “Almeno ci sarà Shane per..” Si fermò non appena vide il volto abbattuto di Reed. “...no. Non dirmi che non ti ha ancora risposto!”

Reed si limitò a scuotere le spalle tristemente. “Forse non vuole venire”.

Forse non riesce a venire. Si è fatto male. Lo conosci: è pazzo di te!” Kurt schivò un colpo di Reed che finì per inciampare. “Probabilmente non vuole deluderti”.

Be'..” mugugnò Reed alzandosi da terra e sistemandosi i vestiti. “Notizia dell'ultimo minuto: sono deluso.”

Kurt sospirò, roteando gli occhi mentre salivano gli scalini che portavano a Windsor. “Questi Anderson saranno la nostra rovina. Non sarebbe male se ogni tanto facessero qualcosa di sensato.”

Entrarono nel dormitorio e trovarono subito Dwight che stava dando loro le spalle. Si voltò e, non appena li vide, sul volto gli si formò un sorriso soddisfatto. “Ah. Giusto in tempo. Ammirate il mio spettacolare trionfo.” Si voltò completamente e quando videro che cosa teneva in mano, Kurt e Reed fecero cadere i barattoli di vernice per lo shock.

Era la gabbia dorata e dentro c'era Pavarotti.

Dwight!” esclamò Reed gioioso. “Come..?”

Kurt si avvicinò e studiò bene la gabbia. Era senza dubbio Pavarotti e... Kurt si irrigidì. “Aspetta un momento. E' la mia sciarpa quella lì dentro?”

Dwight sorrise. “Esatto.”

Hai usato la mia sciarpa per un fare nido?” Kurt fece un scatto in avanti.

Whoa!” Dwight usò la gabbia come scudo e fu particolarmente efficace. “Calmati e ascoltami. Ecco come la vedo io. Questo uccello continuava a seguirti. Certo, gli piaceva svolazzare anche intorno agli altri, ma spesso ti seguiva ovunque tu andassi.”

Reed sbatté le palpebre stupito. “Be', è vero. Pavarotti ti seguiva ogni volta che andavi di sopra. E non era in camera con te e Blaine prima?”

In ogni caso”, Dwight guardò la gabbia con un ghigno. “Ho pensato che come esca avrei dovuto usare qualcosa di tuo. Non so se è perché gli piacciano i colori o altro, ma ho preso la tua sciarpa e l'ho trasformata in un piccolo nido che ho messo su una trave del soffitto.”

Le travi del soffitto?” Kurt lo fissò incredulo. “Ma sei un ninja? Come hai fatto ad arrivare là sopra?”

Dwight si sentì insultato. “Kurt, ti prego. Sono un cacciatore: devo saper raggiungere ogni posto del dormitorio.” Si fermò. “Inoltre... sono già dovuto salire lassù un paio di volte per assicurarmi che ogni centimetro quadrato del dormitorio fosse adeguatamente protetto, ma non è questo il punto!” esclamò quando vide l'espressione incredula di Kurt. “Quello che voglio dire è che ho creato un nido e, ogni volta che ne avevo l'opportunità, cercavo di farlo volare fin lassù. E proprio come avevo immaginato, l'ha trovato piuttosto comodo. Poi è bastato salire là sopra e catturarlo mentre dormivo”.

E' un miracolo che tu non l'abbia schiacciato...” mormorò Reed meravigliato mentre sbirciava nella gabbia, poi abbracciò Dwight fortissimo. “Sei fantastico!”

Kurt sogghignò e fece la stessa cosa. “D'accordo. Sei tu l'eroe. Di nuovo.”

Dwight stava chiaramente cercando di fare del suo meglio per non comportarsi in maniera compiaciuta, quindi si limitò a roteare gli occhi. “Non posso salvarvi la pelle in continuazione, sapete? Perché non imparate a prendervi un po' cura di voi stessi?”

Reed sbuffò incredulo, ma sorride. Con un ghigno, Kurt gli tolse la gabbia di mano, strizzando gli occhi. “Non esagerare.” Poi salì di sopra. Reed rise del ragazzo del secondo anno e seguì l'amico. “Grazie, Dwight. Ti dobbiamo un grosso favore”.

Me ne dovete uno ogni volta che non vi svegliate posseduti da qualche demone o con il morso di qualche vampiro addosso.”

Reed lo fissò confuso. “Uh... Che ne dici di un biscotto?”

Dwight dovette fare un grande sforzo per trattenersi. “Sì, d'accordo”.

Gli altri due si diressero al piano di sopra, verso la camera di Kurt e Reed, dove il primo teneva sempre una scatola o due di biscotti in caso di emergenza – non capiva perché, ma in più di un'occasione avere dei biscotti a portata di mano si era dimostrato molto utile a Windsor, soprattutto quando bisognava calmare qualcuno.

Kurt si fermò in mezzo al corridoio, fissando la porta della camera di Blaine. Si domandò se fosse già tornato: fuori era già buio, ma la stanza sembrava vuota. Reed, che si trovava di fronte alla loro camera, fece un piccolo sorriso e prese la gabbia dalle mani di Kurt. “Vuoi.. aspettare un pochino?”

Kurt si voltò verso di lui con un sorriso stanco. “No, io non...” Tuttavia non si mosse e si voltò di nuovo verso la porta.

Quando riconobbe l'espressione sul volto dell'amico, Reed sorrise gentilmente. “So che non volevi prenderlo in giro... Logan, intendo. E... Blaine ha dovuto affrontare tempi duri. Possiamo solo fare ciò che le nostre forze ci permettono, giusto?”

A queste parole, Kurt si voltò e lo guardò dritto negli occhi. “Hai così tanta fiducia in me?”

Tu hai molta più fiducia in te stesso di quanta ne abbia io in me”, disse Reed. “Tu vai e fai sempre ciò che ritieni giusto, mentre io mi preoccupo sempre delle conseguenze. Ma sai, per quello che vale, penso che questa situazione stia facendo bene a te e Blaine. Credo che in un certo modo vi stia facendo superare il problema di Logan”.

E se non riuscissimo a mettere le cose a posto? Voglio dire.. non si fida più di me e devo averli spezzato il cuore..” Kurt scosse la testa. “L'ho visto succedere centinaia di volte nella mia vecchia scuola. Ormai so come va a finire”.

Reed sorrise di nuovo. “.. hai così poca fiducia in lui?”

Per un istante, Kurt lo fissò sorpreso, poi però ricambio il sorriso. “Segui il tuo stesso consiglio allora. Con Shane.”

Già.. Questi Anderson saranno la nostra rovina.” Reed, continuando a sorridere compiaciuto, entrò in camera, mentre Kurt si voltò un'ultima volta verso la stanza di Blaine, ancora vuota e buia.

Non sarebbe stato affatto facile. Era sempre stato molto orgoglioso, veniva considerato una diva e ne andava fiero. Gli piaceva lottare per le sue convinzioni e, per un po', aveva creduto di essere nella parte del giusto in quella discussione.

Tuttavia, quando i fatti avevano dimostrato il contrario, aveva dovuto ammettere la verità almeno con sé stesso: sapeva fin dal principio che qualcosa del genere sarebbe potuta accadere.

Kurt si appoggiò alla parete del corridoio e sospirò, fissando il soffitto. Che tristezza passare così il giorno prima della fiera! C'era un motivo se odiava il giorno di San Valentino e quest'anno anche più del solito. Dopo la rissa in mensa e aver rischiato l'espulsione.... no, ora non era il momento adatto per andare a parlare con Blaine. Avrebbe anche potuto provarci, ma sapeva che non ci sarebbe riuscito. Non si sentiva ancora in grado di farlo.

Si sentiva solo, anche in un corridoio di stanze piene di ragazzi, con gli altri che si rilassavano al piano di sotto o a quello di sopra. Il silenzio lo faceva sentire solo.

Era assurdo sentirsi solo quando la vita continuava a scorrere come se nulla importasse. Nulla importava. Per il resto del mondo, quel litigio non era nulla. I Warblers avrebbero cantato con o senza lui e Blaine, la Fiera si sarebbe tenuta comunque, le persone sarebbero venute e se ne sarebbero andate...

ma Kurt non sapeva assolutamente che cosa avrebbe fatto. Non sapeva nemmeno se sarebbe riuscito ad affrontare Blaine il giorno dopo.

Sospirò di nuovo e chiuse gli occhi, sorridendo amareggiato. Avremmo dovuto cantare insieme.

Com'è che faceva quella canzone?

Without you, the ground thaws, the rain falls, the grass grows

Without you, the seeds root, the flowers bloom, the children play

The stars gleam, the poets dream, the eagles fly, without you.

The earth turns, the sun burns, but I die, without you.

Si alzò e camminò verso la porta, domandandosi se avesse dovuto girare la maniglia. Ma a quale scopo se dentro non c'era nessuno?

Rise cupamente tra sé e sé. Chi si sarebbe dovuto scusare per primo? Chi sarebbe stato il primo a far cadere il proprio orgoglio quando nessuno dei due riusciva a guardare l'altro negli occhi per più di un secondo? E poi, sarebbero state delle scuse sincere?

Così come si erano messi insieme, altrettanto in fretta avevano rovinato tutto.

Kurt rise di sé stesso. Com'era melodrammatico! Com'era imbarazzante! D'altro canto era solo uno stupido litigio.

Without you, the breeze warms, the girl smiles, the cloud moves

Without you, the tides change, the boys run, the oceans crash

E poi...

Perché sentiva il petto stringere, impedendogli di respirare? Perché aveva un groppo in gola e gli pungevano gli occhi? Se non aveva imporanza... se niente di tutto ciò aveva importanza, sarebbe riuscito ad andare avanti? Era sicuro di aver ragione. Perché però sentiva le sue convinzioni vacillare leggermente? Perché la sua mano era ancora sulla porta? Perché pensava di essere stato lui a commettere un errore, anche quando tutto il resto gli diceva che non era così?

Perché gli importava così tanto?

Si allontanò dalla porta e si voltò verso la sua stanza, con il respiro che gli tremava mentre apriva la porta per poi richiuderla immediatamente dietro di sé.

The crowds roar, the days soar, the babies cry, without you.

The moon glows, the river flows, but I die, without you.

Dall'ingresso di Windsor, finalmente entrò Blaine di ritorno dalle proprie commissioni, stanco morto sia fisicamente che emotivamente e ignaro del fatto che Kurt stesse cantando la stessa canzone che aveva in mente in quell'istante. The world revives...

Kurt chiuse gli occhi. Colors renew...

E ciascuno cantò un verso a testa senza che l'altro lo sapesse.

But I know blue, only blue, lonely blue, within me blue...

Kurt si appoggiò alla sua porta, facendo uscire l'aria dai polmoni e sperando che insieme ad essa andassero via anche tutti i pensieri.

Without you... Without you, the hand gropes, the ear hears, the pulse beats...

Blaine aprì la porta della sua stanza con una spinta e fissò dritto nel buio. Si voltò verso la porta di Kurt, domandandosi se avesse dovuto andare a parlargli o se ne fosse stato in grado. Fece due passi verso la porta di Kurt, ma si fermò quando ricordò il modo in cui il ragazzo l'aveva guardato.

Without you, the eyes gaze, the legs walk, the lungs breathe...

Blaine e Kurt fecero un profondo respiro, come se stessero cercando di far capire all'altro come si sentivano, nello stesso modo in cui facevano quando si stringevano l'uno tra le braccia dell'altro, cercando conforto nell'unico posto in cui erano sempre stati in grado di trovarlo, anche se ora non era così.

The mind churns! (The mind churns!)

The heart yearns! (The heart yearns!)

The tears dry, without you

Life goes on, but I'm gone

Cause I die, without you

Blaine rientrò e chiuse la porta della sua stanza, senza nemmeno preoccuparsi di accendere la luce. Si diresse semplicemente verso il letto e vi ci si sedette sopra, affondando il volto tra le mani e cercando di recuperare la calma.

Without you...

Kurt era sdraiato sul suo letto e stava fissando il vuoto. Non disse una parola a Reed, che lo guardava con aria comprensiva e gli rimboccò le coperte, dandogli una pacchetta sulla spalla. Dwight li guardò incerto su che cosa fare.

Without you...

Il silenziò calò nella stanza di Kurt e Reed. Il pittore sedeva in silenzio accanto al letto di Kurt e continuava a dargli delle pacche di conforto. Dwight, che se ne stava in disparte a guardare il tutto senza esprimersi, tirò fuori il cellulare quando lo sentì vibrare.

Cavaliere, sappiamo che sei lassù. Scendi e riportaci che cosa sta succedendo IMMEDIATAMENTE! - E&E

Dwight roteò gli occhi e pensò che non era da lui diventare fonte di pettegolezzi, ma in quell'istante arrivò un altro messaggio.

E porta anche il biscotto che stai mangiando – E&E

Poco ci mancò che a Dwight andasse di traverso il boccone che stava masticando. Come facevano a sapere sempre tutto? Chiuse il telefono e guardò Reed impassibile. “I gemelli mi stanno cercando”.

Vai. Rimango io con lui”, rispose Reed. Dwight prese i biscotti con un sospiro e raggiunse la porta. Si fermò e si voltò verso Reed con aria terribilmente imbarazzata mentre lanciava un ultimo sguardo a Kurt. Si rimetterà? Perché... ci sono un sacco di cattive vibrazioni e non mi sento a mio agio a vivere in un'atmosfera del genere. Questa negatività attrae ogni sorta di male...”

Reed lo guardò malissimo. Dwight roteò gli occhi e sospirò di nuovo. “D'accordo, sono preoccupato. E' questo che volevi sentire? Sono preoccupato per lui e Blaine, per la loro sordida storia d'amore, per la rissa in mensa, per la loro quasi espulsione e soprattutto temo che si lasceranno definitivamente a causa della stessa progenie demoniaca che ha rovinato tutto l'anno scorso!

Quando Dwight ebbe concluso il suo frenetico discorso, sul volto di Reed comparve un enorme sorriso. L'altro ragazzo arrossì e lo fulminò. “Non dire nulla”.

Penso che il fatto che tu sia preoccupato sia molto dolce!” esclamò Reed con un ghigno.

... E' pur sempre un mio amico.”

Mm”. Reed sorrise soddisfatto.

Ti ho detto di non dire nulla...” Dwight lasciò velocemente la stanza, con la testa bassa e le guance ancora rosse.

Reed si voltò verso Kurt e sorrise, dando all'amico un'altra pacca. Domani sarebbe stato un altro giorno. Chissà... Forse, se avessero fatto un altro tentativo, tutto sarebbe andato al suo posto.

Dopotutto era San Valentino: era ora che tutto si sistemasse.

Per la parte finale dell'arco di San Valentino... La sfida finale: San Valentino è il giorno in cui tutto dovrebbe allinearsi e andare al posto giusto. La fiera inizierà brillantemente, ma degli intrusi saranno pronti a invadere il campo. Arriverà il momenti in cui sarà necessario corre qualche rischio in più, scuotere la scuola fino alle fondamenta e pregare che non succeda un disastro... prima che incomincino i fuochi d'artificio.


 


 

Ecco finalmente il ventiduesimo capitolo. Potrei dirvi qualsiasi cosa per giustificare il mio ritardo, ma sarebbe inutile. Spero di essere più veloce la prossima volta.

Le canzoni di questo capitolo sono queste:

  1. Give You Back dei Vertical Horizon, cantata da Logan

  2. Without You da RENT, cantata da Kurt e Blaine


 

Spero che questo capitolo vi piaccia! Fatemi sapere che ne pensate! Correzioni e critiche costruttive sono più che accette!

Un bacio,
Caro.

  
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