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Autore: ViKy_FrA    18/11/2006    3 recensioni
"Come vedi siamo qui, chi l'avrebbe detto mai? Questa notte è stata scritta per noi!
Una notte e forse mai più, ma non te ne penatirai.
Forza, fammi vedere chi sei!"
Dopo otto anni, otto lunghissimi anni, ci ritroviamo, per caso... E poi?
La canzone 'Una notte e forse mai più' è interpretata dagli Eiffel65.
Genere: Romantico, Song-fic | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Koushirou Izumi/Izzy, Mimi Tachikawa
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Digimon

 

 

2° Capitolo – Questa notte è stata scritta per noi

 

 

“Non facciamo niente di male

Siamo uguali io e te

Abbiamo solo una gran voglia di ballare

 

Puoi fermarti quanto ti pare

Ma domani arriverà

Ed ognuno per la propria strada andrà”

 

---------------------------------------------------------

 

All’inizio il bacio fu leggero, poi, lentamente, iniziarono a calcare di più con la lingua. Preso dal momento, Izzi vece viaggiare la sua mano verso il basso, sulla schiena di Mimi. Lentamente (era troppo occupato con la lingua!! NdViKy) raggiunse la curva delle cosce, dove proseguì verso il ginocchio.

(credevate si sarebbe fermato sul sedere, vero?? Ma Izzi non è COSI’ porco…. Credo… NdViKy…)

La pelle era nuda: la gonna era finita. Si fermò un secondo ad accarezzarle la gamba, tornando poi, dolcemente, verso l’alto. Ma questa volta la mano si infilò (sicuramente da sola, lui non lo voleva… ndViKy) sotto il tessuto e prese a salire verso le natiche.

(mi sta venendo freddo: nella stanza dove sono (e dove c’è il computer) fa un freddo cane e la MIA mano è ghiacciata!!!! NdViKy)

(ho pure una fame da lupi e così mi sto ingozzando di citrosodina (è una roba x digerire… peccato sia a stomaco vuoto!!) Noooooooo ho finito col parlare di cibo!! A scuola tutte le volte che incontro qualcuno con cui vorrei tenere una certa immagine, sto mangiando!!! E’ una cosa allucinante!!!!!! Mancano 10 alle 5… Faccio notare che sono davanti al computer dalle 3 e ¼!! Non mi venivano idee su come iniziare…. Ho fame e ho finito la citrosodina…. Torniamo alla storia, forse è meglio…. NdViKy)

Mimi sentì la sua mano calda (beato lui, io ho 5 ghiaccioli, non 5 dita… ndV) avvicinarsi pericolosamente alle sue curve. Ebbe l’impulso di staccarsi, ma la delicatezza del suo tocco la distolse da quell’idea. Tuttavia quando Izzi passò dalle carezze a qualcosa di più deciso, (lo sapevo, è un porco pure lui!! ndV) tornò alla realtà. Smise di baciarlo e si staccò da lui.

- Scusa… - le mormorò.

- No… No-no!! Scusami tu!! E che…

- Mi spiace, (noooo, non gli spiace!! ndV) non so cosa mi abbia preso… (ma non dir cagate che lo rifaresti!! ndV) Scusa… Sarà stato il caffè…

(piccola lezione di italiano: “eccitante” accostato al termine caffeina o teina, NON riguarda necessariamente la sfera sessuale!!! E pensare che ti facevo pure intelligente, Izzi… ndV)

- Forse…

- Naaaa!!! Non dovevo chiederti di restare!!! – disse più a se stesso che a Mimi – Mi sento un cretino!!

- No! Non devi dirlo…  E’ che…

- Che? – la incoraggiò lui.

Silenzio.

(Forza, Jin!! Pensa a tutte le disgrazie che possono essere collegate a ‘sto silenzio!!! Perché so già quello che mi dirai??? ndV)*

- Coraggio!! -

- E che… Mi sembra… Insomma… Non ci vediamo da OTTO anni, e… - balbettò senza guardarlo ai negli occhi

Izzi le accarezzò la guancia.

- Non devi dirmelo per forza, se non te la senti…

Afferrò la giacca.

- Dai, ti accompagno in albergo: domani devi partire e ti conviene riposarti il più possibile!!

Davanti a questa opportunità, Mimi si riprese un attimo e gli afferrò la camicia.

Izzi sentì la sua mano sfiorargli il braccio destro mentre cercava di prendere il tessuto per fermarlo.

Essendo girato verso la porta, non poteva vedere l’espressione angosciata del viso di lei, che non aveva fatto un passo da quando avevano iniziato a baciarsi. (alias: 5 min prima… -_-“ ndV) Tuttavia, ne percepì il sentimento nella voce.

- Per favore… fammi restare…

Mollò la giacca per terra e, ruotandola leggermente, l’abbracciò.

- Dovrai partire comunque…

- Voglio far finta di niente…

- Ma i tuoi ti aspettano…

Mimi scostò la testa dalla sua spalla e Izzi notò che aveva gli occhi lucidi.

- Ti prego, per sta notte, solo per sta notte, fammi credere che domani non debba partire… Che possa star qui per sempre…

- Non so se ne sarò capace…

- Sì che lo sei… - gli sussurrò avvicinandosi al suo orecchio. Poi tornò di fronte a lui e lo baciò leggermente, sfiorandogli solo le labbra, per un breve istante.

- Sicura? – replicò a bassa voce

Anuii.

Gli prese le mani e se le incrociò in fondo alla schiena, sorridendogli.

Izzi deglutì: era sicuro di sbagliare ancora.

- Senti…

- Mh?

- Sicura di…

- Non ti preoccupare: so che sarai capace di farmi credere che non sarà solo per ‘sta notte… Prima, quando mi hai toccata, ho realizzato quello che volevo da te e che da domani non ci saremmo più visti per un sacco di tempo, ma l’idea di una notte così, senza l’opportunità ti starti ancora vicino mi ha messo paura…

- Ma ti starò ancora vicino…

Mimi capì quello che intendeva.

- Grazie… Grazie!

E iniziò a piangere come una fontana.

Izzi l’abbracciò ancora di più, stretta stretta.

Mimi ci mise poco a riprendersi: VOLEVA stare con lui, ma il tempo ce l’aveva con loro; anche se, grazie a quel contatto, credette ancora di più che fosse possibile, che potesse non partire mai più.

 

Baciandola, Izzi ci mise poco a passare dalla bocca al collo. Per comodità, l’aveva fatta indietreggiare fino ad appoggiarsi al muro. Lì, senza farsi troppi problemi, le aveva sollevato la gonna e slacciato i primi bottoni della camicetta.

Malgrado la mente avesse iniziato a sconnettersi in ambedue i soggetti, quella di Izzi riuscì ad inviargli un ultimo consiglio.

La prese in braccio e la portò in camera, dove continuò l’opera. La stese delicatamente sul letto e salì su di lei, riprendendo a baciarla mentre lei gli mormorava un “Grazie”: il letto era sicuramente meglio dell’ingresso!!

Avrebbe voluto risponderle “Smettila di ringraziarmi” ma non finì la frase: Mimi era passata all’azione: lentamente gli stava sfilando la cintura, per poi sfilargli la camicia dai pantaloni.

Ripresosi da questo “atto sovversivo” finì di sbottonarle la camicetta, liberandosi così una strada (verso il paradiso? Noooo!!!!! Cosa scrivo, accidenti!!!!! NdV) da seguire coi suoi baci. Comunque non si dimenticò della gonna: si fece strada anche lì, scostando le mutandine, andando ad accarezzarla nel suo punto più vulnerabile.

Sentì chiaramente le unghie di lei che si piantavano nelle sue braccia.

- Lasciati andare, non vergognarti… Ci sono solo io…

Così smise di controllarsi e il suo respiro variò decisamente.

Lui la lasciò stare un attimo, per concentrarsi sui vestiti: in breve la lasciò in biancheria intima. Ma Mimi non volle darsi per vinta. Si alzò lentamente, costringendolo a passare sotto di lei; finì di svestirlo, concentrandosi sui pantaloni: si voleva vendicare. Vi infilò dentro la mano, lo accarezzò lentamente, troppo lentamente. Lo vide eccitarsi chiaramente (piccola lezione di grammatica 2: sì, in questo caso riguarda la sfera sessuale… ndV) ed agitarsi. Ritenendosi soddisfatta, sorrise maliziosa e lo fece tornare sopra, per farlo finire.

Da lì a ritrovarsi svestiti, il passaggio fu breve.

Finalmente liberi da vestiti e biancheria, continuarono ad accarezzarsi e baciarsi.

Dolcemente entrò dentro di lei, e lei lo accolse.

Lentamente.

Delicatamente.

In silenzio, si sentirono come sciogliere, in una dimensione senza passato né futuro, senza 8 anni di assenza, senza aerei e distanze, dove valeva solo il presente, dove c’erano solo loro due, a completarsi.

 

Un paio d’ore dopo l’alba trovò due ragazzi teneramente abbracciati nel letto di una camera piena di oggetti, ma ordinata, salvo per alcuni indumenti sparsi sul pavimento.

Un raggio di Sole attraversò il vetro della porta finestra e andò a svegliare la ragazza. Si era fatto raccontare tutto dalla Luna, che li aveva spiati approfittando delle tapparelle dimenticate alzate, ed ora mandava i suoi raggi più delicati per svegliarla il più dolcemente possibile: un aereo l’aspettava, ma lei non voleva prenderlo.

A malincuore il Sole si accorse di esser riuscito nel suo intento: la ragazza si stava svegliando.

Sbatté le palpebre intorpidita dal sonno e dal calore di chi stava vicino a lei. Ci mise poco a riordinare le idee e a realizzare ciò che avrebbe dovuto fare.

Pensò di non svegliarlo: ingenuamente pensò che lui potesse credere di aver sognato, non vedendola accanto a lui.

Gli diede un bacio sfiorandogli appena la labbra e si alzò, per recuperare i vestiti e con l’intento di farsi una doccia: per quanto le piacesse, voleva lavar via il torpore che aveva addosso.

Non voleva andar via così, senza una parola, ma d’altra parte, parlando avrebbero finito col dirsi addio. Era meglio lasciare in sospeso la cosa, pensò sotto la doccia.

Uscì dal bagno immersa nei suoi pensieri e cadde letteralmente dalle nuvole nel vedersi davanti Izzi, appoggiato allo stipite della porta della cucina, completamente vestito e sistemato.

- Ciao… - mormorò

- Ciao!

- Scusa… Ti serviva il bagno? – Accidenti, alla fine si era svegliato comunque!!

- Figurati, piuttosto… Vuoi qualcosa? Fra una balla e l’altra starai in piedi fino a ‘sta sera come minimo!!

- Sì, grazie!

- Cosa vuoi? – disse, avviandosi in cucina.

- Che c’è? – replicò, seguendolo.

- Tutto e niente… Spremuta, latte, thè… Se no ho in giro brioches e biscotti… - rispose ispezionando il frigo – Ah, e il caffè…. – aggiunse sorridendo guardando le tazze ancora sul tavolino in sala.

Mimi se ne accorse e sorrise anche lei. Le prese e le mise nel lavandino.

- Lascia stare… Faccio io!!

- Ma smettila!! – lo ammonì – e comunque opto per il caffè!!

Mimi ripulì la caffettiera rimasta vicino ai fornelli dalla sera prima mentre Izzi prendeva tazze e caffè.

In pochi minuti prepararono per tutti e due: caffè e brioches.

- Per che ora pensi di essere a casa?

- Fra due ore devo essere in aereoporto… Conta una quindicina di ore tra viaggio, controlli e ritardi…

Quest’ultimo componete della lista e il tono con cui lo disse fecero ridere Izzi.

Che c’è da ridere?

Si lamentò lei, iniziando a ridere, contagiata.

- I ritardi…

Riuscì a dire Izzi.

Alla fine scoppiarono a ridere per bene, sfogando quel blocco che si stava formando in loro, quella sensazione di quando qualcosa sta per finire.

- Dicevo – continuò la ragazza asciugandosi una lacrima causata dal troppo ridere – Allora – si ricompose – E siamo a diciassette ore… Poi… - le stava tornando da ridere – Basta!! Siamo seri!! – si schiarì la voce mentre Izzi la guardava con sulla bocca ancora la smorfia del riso – Dicevo… diciassette più un altro paio per arrivare a casa… diciannove… Fai venti.

- Venti ore… - ripeté Izzi guardando l’orologio – Praticamente qui sarà già domani…

- E a New York le 11 del mattino di oggi...

Mimi aveva finito il caffè e portò la tazza nel lavandino con l’intenzione di lavarla.

- Ma ti ho detto di lasciar perdere!!

- Tanto lo sai che sono testarda!!

- Non mi interessa! Fila via da qual lavandino!!!

- Ma…

- “Ma” un accidenti!!

- Uffa… Allora vado a salutare il Giappone dalla tua camera…

- Se ci vai con l’intenzione di rifare il letto ti strangolo!!!

- Acc… Mi ha scoperta!!

- Non hai segreti per me!! – la prese in giro.

- Sicuro? – lo sfidò.

Come risposta lui le cacciò fuori la lingua, e anche lei rispose con una bella linguaccia mentre andava in camera.

Quando ebbe finito di lavare le tazze e la caffettiera e aver ripulitoli tavolo, la raggiunse.

La trovò in camera, sul balcone che rimirava il paesaggio.

Col vento che le muoveva i capelli e la gonna, sembrava quasi un dipinto animato.

La abbracciò dal dietro.

- Non c’è niente da fare: che sia una città, il mare, un fiume o un monte, il Giappone è sempre Giappone…

- Ti manca?

- All’inverosimile.

Restarono così per un po’, a godersi il tepore del compagno e il lieve venticello.

Dopo un tempo indefinito Mimi mormorò: “Devo andare…”.

Lui mollò la presa e lei scivolò verso l’ingresso. Prese la borsetta dal divano e raggiunse la porta. Izzi le corse dietro, afferrandole la camicia dal dietro.

- Grazie… - mormorò.

- Dimmi ancore “Grazie” e ti chiudo qui dentro per sempre.

- Davvero? Allora: Grazie-grazie-grazie-grazie!!!!

- Scema – rispose lui, sorridendo.

Restarono un attimo in silenzio.

- Ti accompagno giù?

- No grazie… non preoccuparti…

Appoggiandogli la mano sul braccio destro la fece ruotare verso di lui.

Si baciarono. Lentamente, dolcemente, delicatamente.

Senza una parola, Mimi aprì la porta e corse giù.

Izzi la richiuse e visi appoggiò contro. Ma, prima di sprofondare nella disperazione, notò il sacchetto della spesa di Mimi sul divano.

Immediatamente riaprì la porta e la vide scendere le scale.

- Mimi!! – le chiamò.

Lei si fermò e lo guardò.

- La spesa…

La ragazza si guardò le mani e disse:

- Cavoli, la spazzola e lo specchietto…

Fece per risalire ma ci ripensò.

Sorridendo disse:

- La prossima volta che passo, li prendo, ok?

Anche Izzi sorrise.

- D’accordo!!

Dopo un ultimo sorriso, lui rientrò in appartamento e lei continuò a scendere le scale.

 

“Quasi quasi dormo un po’…” pensò Izzi, fissando le lancette dell’orologio appeso in cucina che segnavano le sei.

Entrò in camera e si buttò sul letto. Infilò un braccio sotto le coperte, sentendo ancora il tepore di lei.

 

“Forse mi conviene dormire in aereo” pensò Mimi, uscendo dal palazzo.

Camminando sul marciapiede lanciò lo sguardo verso il balcone dell’appartamento di Izzi, ricordandosi della sua camera, del caldo delle coperte, del suo calore…

 

Izzi guardò il cielo, azzurro e terso, lo stesso che stava guardando Mimi, diversi metri più in basso, ripensando a quella notte.

 

Poco dopo, quando Mimi stava controllando i bagagli e Izzi tentava di terminare la programmazione del videogame, tutt’e due si persero ad osservare Osaka, la città che li aveva fatti incontrare. Uscirono sul balcone, e chiudendo gli occhi, potevano far finta di essere ancora vicini, abbracciati su quel balcone, col vento che soffiava leggero.

 

“Arrivederci Amore Mio” mormorarono.

 

---------------------------------------------------------

 

“Ma comunque siamo qui

Chi l’avrebbe detto mai?

Questa notte è stata scritta per noi

 

Una notte e forse mai più

Ma non te ne pentirai

E fammi vedere chi sei”

 

 

*****************************************

 

 

BHA, BUBBOLE!!!!

 

Ed ecco il secondo cap… ^_^ smile!! Riporto qui sotto pari-pari parte dello sclero postato su manga.it. Il primo pezzo è x rendere il mio umore appena finito il cap… e poi sono alcune piccole e idiote precisazioni… e infine una giusta nota di spiegazione (cmq idiota xkè si rifà a un mio inutile ‘ndV’)…

 

Sìììììììììììììì!!!!!!!!!!!! Evvai!!!!!!!!!! Anche il 2°cap è venuto!!! Bhè, forse in un punto è venuto più sconcio di quanto non avrebbe dovuto essere, ma nel complesso rende un casino!!! Almeno, a me piace un sacco!! Pensavo di esprimermi peggio! Ma ovviamente, l’ultimo giudizio sta a voi lettori!!!!

Ah, come sono soddisfatta!!!

 

->Ovviamente Mimi aveva preso anche altre cose oltre alla spazzola e allo specchietto, tipo nastrini, mollettone o braccialettini, solo che mica poteva fargli la lista a Izzi… Però… dipende…  con 2.000 yen cosa compri?? E chi lo conosce il carovita Jappy?? Va bhè, tanto, a chi gliene frega di cosa ha comprato Mimi?? (A me!! NdMimi!!)

->Che poetessa il pezzo del Sole e della Luna, mi commuovo da sola…

->Ah, sì, mi sono accorta di non aver considerato il verso “Non mi dire frasi come ‘Non lo faccio mai’ ”, e così ho dovuto provvedere in qsto cap!!!!

 

* = La cara Jin ha scritto nell’intro di un cap della sua fic “The Undergroan” che credeva che Mimi dovesse abortire… Mi vedo già il mex che dice: “cacchio Vikku, credevo non volesse perché era stata violentata!” Da qui si deduce il GRANDE OTTIMISMO della Jin ^_^!!

 

Un piccolo ri-ringraziamento a chi commentò allora la fic (su manga.it) – circa due anni fa… Cielo come sono invecchiata…

@ Jin, Azzurrina & Ary, Ubi88 & Nischino

 

ED ORA – GIUSTISSIMAMENTE – CHI HA COMMENTATO QUI SU EFP!!!!

 

§ HikariKanna, che ha già letto questa fic su manga.it (nei bei tempi andati) e che aspetta l’ultimo cap da circa due anni… PARDON!!! E’ che sarebbe la prima fic che finisco e la cosa mi fa un certo effetto… Comunque non disperare!! GRAZIE X IL COMMENTO ^_^

 

§ Kiby912, che ha perfettamente ragione riguardo i miei fastidiosi ‘ndV’ (hanno rotto anche a me quando ho riletto x pubblic qui) solo che sono sentimentale e ho voluto tenere lo stesso testo di anni fa… Però sto pensando a una “seconda edizione”, dove ridimensiono (= trancio di netto) i miei commy e magari aggiusto la narrazione… Ma forse è meglio che pensi prima al terzo e ultimo cap… ^^” GRAZISSIME ANCHE A TE!!

 

Al prossimo – probabilmente ‘ultimo’ – cap… Ma, di preciso, a QUANDO??? O_o??

 

!!ViKy!!

 

ps: TANTISSIMISSIMISSIMI AUGURI alla mia mitica compagna di banco LAURA che OGGI fa 18 anni!!!!!! YUH-UH!!!!

   
 
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