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Autore: Natalja_Aljona    25/04/2012    1 recensioni
Natal'ja vende fiammiferi e sogna la Rivoluzione.
Siberiana fin nelle ossa e nel sangue, nel cuore e nell'anima, nipote di uno dei capi dei Decabristi ed ultima erede della famiglia russa più temuta dallo zar, è quasi impazzita in prigione ma sa che non è finita.
Geórgos vive per la guerra e per il cielo di Sparta.
Nato durante la Guerra d'Indipendenza Greca e nipote del capo dei Kléftes, i briganti e i partigiani del Peloponneso, ogni notte spara alle stelle perché ha un conto in sospeso con gli Dei.
Feri è uno zingaro ungherese, il terzogenito di Kolnay Desztor, il criminale del secolo, e il più coraggioso dei suoi fratelli.
Legge il destino tra le linee della mano, e tre anni di galera e lavori forzati non sono bastati a fargli smettere di credere nel suo.
Nikolaj, ussaro polacco e pianista mancato, crede di aver perso tutto.
Sa che l'epilessia, i complessi d'inferiorità nei confronti del padre morto, l'ossessione per sua cugina e i suoi sogni infranti lo uccideranno, ma la sua morte vuole deciderla lui, e a ventidue anni s'impicca per disperazione e per vendetta.
Genere: Storico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Storico
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The winner takes it all



The winner takes it all
The loser has to fall
It's simple and it's plain
Why should I complain?

 

Chi vince prende tutto

Chi perde deve cadere

E’ semplice ed è chiaro

Perché dovrei lamentarmi?

(The Winner Takes It All, Abba)

 

Duecentoquarantotto

E hai perso senza le offese dei vincitori, ma sentendoti in diritto di offendere

 

Sai che, quasi mai, il vero amore non sa vincere

(Mai per amore, Gianna Nannini)

 

Erano tornati.

La sua migliore amica e il suo sogno proibito, belli da morire come sempre, e sposati da due anni.

Seduti sui gradini della casa dei Morrison, sembravano aver rubato al cielo un angolo di Paradiso.

Natal’ja, con il vestito bianco scomposto, che le copriva appena le ginocchia, ovviamente -non s’era mai capito se gli uomini si fermassero davanti a lei per comprare una scatola di fiammiferi o per guardarle le gambe, tanto ch’era indecente!- e gl’indomabili capelli biondi sparsi ovunque sulla stoffa chiara,  rideva tra le braccia di George, e lui…

Lui era tanto bello che non si poteva, non si poteva chiederle di passargli accanto senza sgranare gli occhi, travolta dai brividi.

Non sarebbe mai cambiato.

Aisling Willow, affacciata alla finestra a struggersi d’invidia e d’amore non corrisposto, non sarebbe andata a salutarli.

Credevano forse che gl’Inglesi avessero dimenticato il loro atroce delitto?

Il loro ruolo nell’omicidio di Nikolaj Zirovskij era stato rivalutato, sebbene fino ai primi mesi del ’37 i titoli dei giornali riportassero “la fuga degli assassini del ragazzo polacco”, ma Aisling era certa che George, pazzo d’amore per Natal’ja, avesse ucciso il cugino della sgualdrinella slava, solo perché gliel’aveva chiesto lei.

Nikolaj era morto per un capriccio della frivola biondina russa che un tempo era stata la sua migliore amica, e lei sperava, un giorno, di poterlo dimostrare.

George era innocente, George era stato ingannato, stregato da quell’ammaliatrice che l’avrebbe amato solo se fosse stato disposto a uccidere per lei.

Se fosse stato per Aisling Willow, Natal’ja avrebbe avuto i giorni contati.

Erano lontani, gli anni della loro amicizia.

Non esistevano più.

Perché erano tornati?

 

Chiuse la finestra solo quando vide che George la baciava, con gli occhi scintillanti dall’emozione e il volto trasfigurato dall’adorazione, come se si trovasse davvero al cospetto di una dea.

Natal’ja non meritava quell’amore, Natal’ja era solo una fiammiferaia.

Bisognava rispecchiare canoni precisi, per essere la protagonista di una fiaba, e lei chi pensava di essere, con quei suoi capelli color oro lunghi oltre le ginocchia -aveva sempre avuto i capelli più belli del Paese, quella maledetta ragazzina!-, gli occhi argentei febbrili d’amore per un brigante, i vestiti da zingara e la fama da criminale?

Dov’era la vera principessa?

Ma era lei, certo, Aisling, l’anglo-turca dalle maniere perfette, il portamento regale, i boccoli ordinati e gli abiti di alta sartoria.

A Brian George Gibson era destinata una fanciulla docile e candida, non una selvaggia col suo stesso carattere!

Scostò lentamente la tendina, e gli occhi le si velarono di lacrime.

Non avevano nemmeno la decenza d’entrare in casa.

Gee, il meraviglioso e bellissimo Gee, con una mano sotto il vestito della piccola siberiana e l’altra tra i suoi capelli, e Lys, la svenevole e maliarda Lys, con lo sguardo più sognante e appassionato del mondo.

E allora, se le cose stavano così, pensò Aisling, furiosa, se davvero bastava concedersi in strada, per conquistare lo Spartano, l’avrebbe fatto anche lei.

 

Sciolse i nastri del corsetto, disfò l’elaborata acconciatura.

Sfilò gli stivali e li lanciò in un angolo della stanza, poi si strappò la gonna.

Guardandosi allo specchio, sorrise mestamente.

Non era certa di essere bella, bella quanto Natal’ja.

Bella di quella bellezza libera, di quello splendore zingaresco che aveva sempre invidiato e contestato alla sua amica.

Era bella, sì, ma come una principessa, come una ragazza nobile e perfetta, innaturalmente perfetta, di un cristallo troppo fragile, che le mani di Brian George Gibson avrebbero sgretolato senza pietà.

Il suo corpo, le sue forme dipinte…

A Natal’ja mancavano la grazia e l’innocenza, ad Aisling mancava tutto quello che desiderava George.

Era per questo che non aveva una principessa, era per questo che aveva sposato la bambina dei fiammiferi, che leggeva il destino tra le linee della mano e rideva con i soldati, faceva tardi la sera e ignorava l’esistenza di calze e giarrettiere.

Aisling studiò tristemente la sua sottoveste.

Perfino quella sembrava un abito da sera.

Non potevano chiederle di fare la zingara, andare in giro a piedi nudi, rinnegare se stessa.

Nessuno poteva, tranne George.

E l’avrebbe fatto, tutte quelle cose proibite, quelle cose da donne di facili costumi, donne come Natal’ja, per lui le avrebbe fatte.

A costo di perdere ogni misero frammento di dignità.

Infrangere le regole, ecco cosa significava avere George.

Le costava tanto, ma era un sacrificio che le avrebbe restituito l’amore.

L’amore che spettava a lei.

Solo l’amore fisico, però.

Aisling pensava che la differenza tra lei e Natal’ja riguardasse soprattutto quell’argomento.

Quell’argomento su cui Lys non aveva problemi -aveva due figli, Lys, e nati entrambi prima dei suoi quindici anni!-, e lei mille paranoie, mille dubbi.

George sapeva tutto, George faceva tutto, al riguardo.

Ma avrebbe dovuto immaginarlo: era un brigante, era un soldato.

Era il ragazzo più ribelle che avesse mai conosciuto, e stupiva sempre tutti.

Sarebbe ben valsa la pena di perdere la dignità.

 

Stava andando tutto bene.

La sgualdrina russa era entrata in casa, e Gee era ancora sui gradini.

Ci sarebbe rimasto solo per poco tempo, Aisling doveva sbrigarsi.

Gli si gettò tra le braccia, baciandolo come aveva visto fare a Natal’ja.

-Andiamo via, Gee… Andiamo a casa mia-

Uno schiaffo.

-Fai più schifo di quello che pensassi, Aisling Willow-

-George, ti prego! Io non sono come lei… Sarò cento, mille volte più tua di quella…-

Le mancarono le parole, e George le rivolse uno sguardo che le spezzò il cuore con una crudeltà mai lontanamente immaginabile da un’aspirante principessa.

-Prova a dire una parola su Natal’ja e ti ammazzo, Lilì-

-Come hai fatto con Nikolaj… Per lei?-

-Sei stata tu a denunciare me e Lys, vero? Complimenti. Mia moglie sarà anche una sgualdrina, ma tu…

Sei una traditrice, Aisling-

-Io ti amo… Non come quella strega!-

-Quella strega è la mia vita!-

E la lasciò lì, in mezzo alla strada, mezza nuda e senza più lacrime, perché le aveva piante tutte per lui.

 

Occhi neri

Mi vien da piangere, se te ne vai

Occhi neri

E non ti posso fermare

(Occhi neri, Mal)

 

Era rientrato in casa sbattendo la porta, Gee.

Era corso a cercare Natal’ja, che sorrideva, ignara di tutto, accarezzando la testolina bruna di Nikolaj.

-Ehi, piccolo Gibson, è tornato il terrorista…- gli bisbigliò, sentendo i passi del suo amore.

-Gee, se lo svegli ti spacco la faccia!- gridò poi, facendo sussultare il bambino.

-A me?- chiese infatti Niko, socchiudendo i begli occhioni grigiazzurri.

-No, tesoro, no... Al terrorista, appunto. Ma ti ho svegliato?-

Nikolen’ka sorrise.

Perché faceva domande così cretine, sua madre?

-Eh, un po’…-

-Accidenti, mi dispiace-

-E’ tutto a posto, ma’…- la rassicurò lui, affondando di nuovo la testa tra le lenzuola.

Un attimo dopo George si affacciò alla stanza, e gli s’illuminarono gli occhi, vedendo il suo scricciolo austriaco tra le braccia di Lys.

-Dio, lei non può, non potrà mai immaginare tutto questo...-

-Lei chi, Achille?-

-Aisling. La tua meravigliosa migliore amica-

Natal’ja alzò lo sguardo, confusa.

-Cos’è successo?-

-Oh, niente. Mi si è spogliata davanti, l’ho mandata al diavolo… Lei crede che sia io, il diavolo. Gliel’ho dimostrato.

Sai, non la finiva più d’insultarti… L’avrei anche uccisa-

Alja scosse la testa, con uno sguardo così triste che Gee avrebbe voluto abbracciarla all’istante, ma temeva di svegliare ancora Niko.

-Ma perché?-

-Perché muore d’invidia… E ti odia, ormai-

-Io credevo…-

-No, Lys. Non siete più amiche, davvero-

-Lei cosa pensa di me, esattamente?-

-Svenevole, sgualdrina, incantatrice, senza cuore, assassina, per la quale io ucciderei mezzo mondo-

-Beh, sull’ultima parte ha ragione-

Gee le fece l’occhiolino, sedendosi sul pavimento, ai piedi del letto.

-Probabile-

-Spero solo che tu non le abbia fatto troppo male… Perché se io fossi al suo posto, non so…-

-Al suo posto, tu non faresti così-

-Se tu stessi con lei… Dio, io sono solo troppo fortunata, e al suo posto impazzirei-

-Fortunata?-

-Fortunata con te. Se non avessi te, se non avessi i Forradalmi… Con il suo dolore, morirei-

-E odieresti la tua migliore amica?-

-Diamine, per te la ucciderei, la mia migliore amica!- rise Lys, guardandolo adorante -Ma forse, sai… Forse no-

-Lei è pazza, Lys-

-E a me mancherà sempre, la Lilì di prima…-

 

Quella sera, George scrisse una lettera ad Aisling, e poi gliela infilò sotto la porta, sperando che la leggesse presto.

Odiava quella ragazzina con tutto se stesso, la odiava perché non aveva più dignità, e pensava delle cose terribili su Lys…

Ma gliela doveva scrivere, quella lettera.

 

Senti, Lilì, mi dispiace.

Sono sempre il peggior bastardo del mondo, quando si tratta di difendere Lys, e quando parli così di lei impazzisco…

Perché lei, se tu gliel’avessi permesso, sarebbe ancora tua amica.

Perché lei non ci crede, che hai rovinato tutto, e solo per me.

Perché non è giusto, sai?

Lei non perdona quasi a nessuno, ma ti voleva bene.

Gee

 

And now, look at me standing here again, 'cause I found out that my life is here

Gotta have you near
As good as new, my love for you
And keeping it that way is my intention
As good as new, and growing too
Yes, I think it's taking on a new dimension
It's as good as new, my love for you
Just like it used to be and even better
As good as new, thank God it's true
Darling, we were always meant to stay together

 

E ora, guardami ancora in piedi davanti a te, perché ho capito che la mia vita è qui

Devo averti vicino

Stavolta è giusto, come nuovo, il mio amore per te

E persevero nella mia intenzione

Stavolta è giusto, come nuovo, e sta crescendo

Sì, penso di aver assunto una nuova dimensione

E’ giusto, come nuovo, il mio amore per te

Come prima e ancora meglio

Tesoro, siamo sempre stati destinati a stare insieme

(As Good As New, Abba)

 

 

 

 

 

Note

 

Aisling, Aisling, Aisling.

Aisling, ormai, di Lys, pensa tutto il male del mondo.

Aisling, ormai, per Gee, le farebbe tutto il male del mondo.

Lys a Lilì voleva bene, tanto, ma è disposta a perdonare solo fino a un certo limite, e, anche se non lo vuole ammettere, Aisling l’ha già superato da tempo.

Lilì è impazzita, e non ci vede più, non vede più la Natal’ja di un tempo, la sua amica, quella Natal’ja che in fondo non è cambiata, non è cambiata affatto e non cambierà mai, ma lei pensa che sia stato un errore essere amica di Natal’ja dal principio, perché erano troppo diverse, perché Natal’ja le ha rubato Gee, e ha distrutto la sua fiaba.

E Gee…Gee, lo sappiamo, quando gli si tocca Alja diventa un mostro, un vero mostro, e Aisling lo sa bene, ma poi le ha scritto quella lettera…

Quella lettera, nonostante tutto, maledettamente sincera, che a Lilì farà male, e proprio per questo.

Gee ad Aisling parlava solo per sapere di Lys, quando erano piccoli, e questo Lilì lo sapeva, ma sa troppe cose che non riuscirà mai ad ammettere, lei.

Lei, in fondo, lo sa che Alja e Gee hanno ragione, lo sa che ha passato il limite, che ha bruciato un’amicizia che l’amore di Alja e Gee non voleva assolutamente cancellare, ma l’ha voluto solo lei, alla fine.

Nella prima parte del capitolo è terribile, Aisling, ed è questo che è diventata, Aisling: l’amica di Alja dei primi capitoli di Sic è diventata la ragazza terribile della prima parte di questo capitolo, e solo per invidia e gelosia, solo per l’amore impossibile di George.

E poi c’è la scena di Niko, che non potevo non scrivere, davvero, e fa capire anche quanto sia cieca Lilì, nel giudicare Alja e Gee per quello che vede e che le sembra così osceno, così atrocemente doloroso.

Aisling è davvero convinta che Gee abbia ucciso Niko (Niko Zirovskij) per amore di Lys, è convinta che gliel’abbia chiesto lei.

Ed è tutto. Ha perso la dignità, ha perso tutto. Ha perso George, ma l’aveva perso fin dall’inizio…

Soprattutto, ha perso l’amicizia di Lys, e ha perso se stessa.

 

A presto! ;)

Marty

 

 

 

 

  
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