The winner takes it all
The loser has to fall
It's simple and it's plain
Why should I complain?
Chi vince prende
tutto
Chi perde deve
cadere
E’ semplice ed è
chiaro
Perché dovrei
lamentarmi?
(The Winner Takes It All, Abba)
Duecentoquarantotto
E hai perso senza le offese dei vincitori, ma sentendoti
in diritto di offendere
Sai che, quasi mai,
il vero amore non sa vincere
(Mai per amore,
Gianna Nannini)
Erano tornati.
La sua
migliore amica e il suo sogno proibito, belli da
morire come sempre, e sposati da due anni.
Seduti
sui gradini della casa dei Morrison, sembravano aver rubato al cielo un angolo
di Paradiso.
Natal’ja,
con il vestito bianco scomposto, che le copriva appena le ginocchia, ovviamente -non s’era mai capito se gli
uomini si fermassero davanti a lei per comprare una scatola di fiammiferi o per
guardarle le gambe, tanto ch’era indecente!- e gl’indomabili
capelli biondi sparsi ovunque sulla stoffa chiara, rideva tra le braccia di George, e lui…
Lui era
tanto bello che non si poteva, non si poteva chiederle
di passargli accanto senza sgranare gli occhi, travolta dai brividi.
Non sarebbe mai cambiato.
Aisling
Willow, affacciata alla finestra a struggersi d’invidia e d’amore non
corrisposto, non sarebbe andata a salutarli.
Credevano forse che gl’Inglesi avessero dimenticato il loro atroce delitto?
Il loro
ruolo nell’omicidio di Nikolaj Zirovskij era stato rivalutato, sebbene fino ai
primi mesi del ’37 i titoli dei giornali riportassero “la fuga degli assassini
del ragazzo polacco”, ma Aisling era certa che George, pazzo d’amore per
Natal’ja, avesse ucciso il cugino della sgualdrinella slava, solo perché gliel’aveva chiesto lei.
Nikolaj
era morto per un capriccio della frivola biondina russa che un tempo era stata
la sua migliore amica, e lei sperava, un giorno, di poterlo dimostrare.
George era innocente, George era
stato ingannato, stregato da quell’ammaliatrice che l’avrebbe amato solo se
fosse stato disposto a uccidere per lei.
Se fosse
stato per Aisling Willow, Natal’ja avrebbe avuto i giorni contati.
Erano lontani, gli anni della loro
amicizia.
Non
esistevano più.
Perché erano tornati?
Chiuse la
finestra solo quando vide che George la baciava, con gli occhi scintillanti
dall’emozione e il volto trasfigurato dall’adorazione, come se si trovasse
davvero al cospetto di una dea.
Natal’ja non meritava quell’amore,
Natal’ja era solo una fiammiferaia.
Bisognava
rispecchiare canoni precisi, per essere la protagonista di una fiaba, e lei chi
pensava di essere, con quei suoi capelli color oro lunghi
oltre le ginocchia -aveva sempre avuto i capelli più belli del Paese, quella maledetta
ragazzina!-, gli occhi argentei febbrili d’amore per un brigante, i vestiti da zingara e la fama da criminale?
Dov’era la vera principessa?
Ma era
lei, certo, Aisling, l’anglo-turca dalle maniere perfette, il portamento
regale, i boccoli ordinati e gli abiti di alta sartoria.
A Brian George Gibson era
destinata una fanciulla docile e candida, non una selvaggia col suo stesso
carattere!
Scostò
lentamente la tendina, e gli occhi le si velarono di
lacrime.
Non avevano nemmeno la decenza
d’entrare in casa.
Gee, il
meraviglioso e bellissimo Gee, con una mano sotto il vestito della piccola
siberiana e l’altra tra i suoi capelli, e Lys, la svenevole e maliarda Lys, con
lo sguardo più sognante e appassionato del mondo.
E allora,
se le cose stavano così, pensò Aisling, furiosa, se davvero bastava concedersi
in strada, per conquistare lo Spartano, l’avrebbe
fatto anche lei.
Sciolse i
nastri del corsetto, disfò l’elaborata acconciatura.
Sfilò gli
stivali e li lanciò in un angolo della stanza, poi si strappò la gonna.
Guardandosi
allo specchio, sorrise mestamente.
Non era
certa di essere bella, bella quanto
Natal’ja.
Bella di
quella bellezza libera, di quello
splendore zingaresco che aveva sempre
invidiato e contestato alla sua amica.
Era
bella, sì, ma come una principessa, come una ragazza nobile e perfetta, innaturalmente perfetta, di un cristallo
troppo fragile, che le mani di Brian George Gibson avrebbero sgretolato senza
pietà.
Il suo corpo, le sue forme
dipinte…
A
Natal’ja mancavano la grazia e l’innocenza, ad Aisling mancava tutto quello che desiderava George.
Era per
questo che non aveva una principessa, era per questo che aveva sposato la bambina dei fiammiferi, che leggeva
il destino tra le linee della mano e rideva con i soldati, faceva tardi la sera
e ignorava l’esistenza di calze e giarrettiere.
Aisling
studiò tristemente la sua sottoveste.
Perfino quella sembrava un abito
da sera.
Non
potevano chiederle di fare la zingara, andare in giro a piedi nudi, rinnegare se stessa.
Nessuno
poteva, tranne George.
E
l’avrebbe fatto, tutte quelle cose proibite, quelle cose da donne di facili costumi, donne come Natal’ja, per lui le avrebbe fatte.
A costo di perdere ogni misero
frammento di dignità.
Infrangere le regole, ecco cosa significava avere
George.
Le
costava tanto, ma era un sacrificio che le avrebbe restituito l’amore.
L’amore che spettava a lei.
Solo
l’amore fisico, però.
Aisling pensava che la differenza
tra lei e Natal’ja riguardasse soprattutto quell’argomento.
Quell’argomento
su cui Lys non aveva problemi -aveva due figli, Lys, e nati entrambi prima dei
suoi quindici anni!-, e lei mille paranoie, mille dubbi.
George
sapeva tutto, George faceva tutto, al
riguardo.
Ma avrebbe dovuto immaginarlo: era
un brigante, era un soldato.
Era il
ragazzo più ribelle che avesse mai conosciuto, e stupiva sempre tutti.
Sarebbe
ben valsa la pena di perdere la dignità.
Stava
andando tutto bene.
La sgualdrina russa era entrata in casa,
e Gee era ancora sui gradini.
Ci
sarebbe rimasto solo per poco tempo, Aisling doveva
sbrigarsi.
Gli si gettò tra le braccia,
baciandolo come aveva visto fare a Natal’ja.
-Andiamo
via, Gee… Andiamo a casa mia-
Uno schiaffo.
-Fai più
schifo di quello che pensassi, Aisling Willow-
-George,
ti prego! Io non sono come lei… Sarò cento, mille volte più tua di quella…-
Le
mancarono le parole, e George le rivolse uno sguardo che le spezzò il cuore con
una crudeltà mai lontanamente immaginabile da un’aspirante principessa.
-Prova a
dire una parola su Natal’ja e ti ammazzo, Lilì-
-Come hai
fatto con Nikolaj… Per lei?-
-Sei
stata tu a denunciare me e Lys, vero? Complimenti. Mia moglie sarà anche una
sgualdrina, ma tu…
Sei una traditrice, Aisling-
-Io ti
amo… Non come quella strega!-
-Quella strega è la mia vita!-
E la
lasciò lì, in mezzo alla strada, mezza nuda e senza più lacrime, perché le
aveva piante tutte per lui.
Occhi neri
Mi vien da piangere,
se te ne vai
Occhi neri
E non ti posso
fermare
(Occhi neri, Mal)
Era
rientrato in casa sbattendo la porta, Gee.
Era corso
a cercare Natal’ja, che sorrideva, ignara di tutto, accarezzando la testolina
bruna di Nikolaj.
-Ehi, piccolo Gibson, è tornato il
terrorista…- gli
bisbigliò, sentendo i passi del suo amore.
-Gee, se
lo svegli ti spacco la faccia!- gridò poi, facendo sussultare il bambino.
-A me?- chiese infatti
Niko, socchiudendo i begli occhioni grigiazzurri.
-No, tesoro, no... Al
terrorista, appunto. Ma ti ho svegliato?-
Nikolen’ka sorrise.
Perché faceva domande così
cretine, sua madre?
-Eh, un
po’…-
-Accidenti,
mi dispiace-
-E’ tutto
a posto, ma’…- la rassicurò lui, affondando di nuovo la testa tra le lenzuola.
Un attimo
dopo George si affacciò alla stanza, e gli s’illuminarono gli occhi, vedendo il
suo scricciolo austriaco tra le braccia di Lys.
-Dio, lei
non può, non potrà mai immaginare tutto
questo...-
-Lei chi, Achille?-
-Aisling. La tua meravigliosa migliore amica-
Natal’ja
alzò lo sguardo, confusa.
-Cos’è
successo?-
-Oh,
niente. Mi si è spogliata davanti, l’ho mandata al diavolo… Lei crede che sia io, il diavolo. Gliel’ho dimostrato.
Sai, non
la finiva più d’insultarti… L’avrei anche
uccisa-
Alja
scosse la testa, con uno sguardo così triste che Gee avrebbe voluto
abbracciarla all’istante, ma temeva di svegliare ancora Niko.
-Ma perché?-
-Perché
muore d’invidia… E ti odia, ormai-
-Io credevo…-
-No,
-Lei cosa
pensa di me, esattamente?-
-Svenevole, sgualdrina, incantatrice, senza
cuore, assassina, per la quale io ucciderei mezzo mondo-
-Beh,
sull’ultima parte ha ragione-
Gee le
fece l’occhiolino, sedendosi sul pavimento, ai piedi del letto.
-Probabile-
-Spero
solo che tu non le abbia fatto troppo male… Perché se io fossi al suo posto,
non so…-
-Al suo posto, tu non faresti così-
-Se tu
stessi con lei… Dio, io sono solo troppo fortunata, e al suo posto impazzirei-
-Fortunata?-
-Fortunata
con te. Se non avessi te, se non
avessi i Forradalmi… Con il suo dolore, morirei-
-E
odieresti la tua migliore amica?-
-Diamine,
per te la ucciderei, la mia migliore
amica!- rise Lys, guardandolo adorante -Ma forse, sai… Forse no-
-Lei è
pazza, Lys-
-E a me
mancherà sempre, la Lilì di prima…-
Quella
sera, George scrisse una lettera ad Aisling, e poi gliela infilò sotto la
porta, sperando che la leggesse presto.
Odiava
quella ragazzina con tutto se stesso, la odiava perché non aveva più dignità, e
pensava delle cose terribili su Lys…
Ma gliela doveva scrivere, quella lettera.
Senti, Lilì, mi dispiace.
Sono sempre il peggior bastardo
del mondo, quando si tratta di difendere Lys, e quando parli così di lei
impazzisco…
Perché lei, se tu gliel’avessi
permesso, sarebbe ancora tua amica.
Perché lei non ci crede, che hai rovinato tutto, e solo per me.
Perché non è giusto, sai?
Lei non perdona quasi a nessuno,
ma ti voleva bene.
Gee
And now, look at me standing here again, 'cause I
found out that my life is here
Gotta have you near
As good as new, my love for you
And keeping it that way is my intention
As good as new, and growing too
Yes, I think it's taking on a new dimension
It's as good as new, my love for you
Just like it used to be and even better
As good as new, thank God it's true
Darling, we were always meant to stay together
E ora, guardami
ancora in piedi davanti a te, perché ho capito che la mia vita è qui
Devo averti vicino
Stavolta è giusto,
come nuovo, il mio amore per te
E persevero nella
mia intenzione
Stavolta è giusto,
come nuovo, e sta crescendo
Sì, penso di aver
assunto una nuova dimensione
E’ giusto, come
nuovo, il mio amore per te
Come prima e ancora
meglio
Tesoro, siamo sempre
stati destinati a stare insieme
(As Good As New, Abba)
Note
Aisling,
Aisling, Aisling.
Aisling,
ormai, di Lys, pensa tutto il male del mondo.
Aisling,
ormai, per Gee, le farebbe tutto il male del mondo.
Lys a
Lilì voleva bene, tanto, ma è disposta a perdonare solo fino a un certo limite,
e, anche se non lo vuole ammettere, Aisling l’ha già superato da tempo.
Lilì è
impazzita, e non ci vede più, non vede più la Natal’ja di un tempo, la sua amica, quella Natal’ja che in fondo
non è cambiata, non è cambiata affatto e non cambierà mai, ma lei pensa che sia
stato un errore essere amica di Natal’ja dal principio, perché erano troppo
diverse, perché Natal’ja le ha rubato Gee, e ha distrutto la sua fiaba.
E
Gee…Gee, lo sappiamo, quando gli si tocca Alja diventa un mostro, un vero
mostro, e Aisling lo sa bene, ma poi le ha scritto quella lettera…
Quella
lettera, nonostante tutto, maledettamente
sincera, che a Lilì farà male, e proprio per questo.
Gee ad
Aisling parlava solo per sapere di Lys, quando erano piccoli, e questo Lilì lo sapeva, ma sa troppe cose che non
riuscirà mai ad ammettere, lei.
Lei, in
fondo, lo sa che Alja e Gee hanno ragione, lo sa che ha passato il limite, che
ha bruciato un’amicizia che l’amore di Alja e Gee non voleva assolutamente cancellare,
ma l’ha voluto solo lei, alla fine.
Nella
prima parte del capitolo è terribile, Aisling, ed è questo che è diventata,
Aisling: l’amica di Alja dei primi capitoli di Sic è diventata la ragazza
terribile della prima parte di questo capitolo, e solo per invidia e gelosia,
solo per l’amore impossibile di George.
E poi c’è
la scena di Niko, che non potevo non scrivere, davvero, e fa capire anche
quanto sia cieca Lilì, nel giudicare Alja e Gee per quello che vede e che le
sembra così osceno, così atrocemente doloroso.
Aisling è
davvero convinta che Gee abbia ucciso Niko (Niko Zirovskij) per amore di Lys, è convinta che gliel’abbia chiesto lei.
Ed è
tutto. Ha perso la dignità, ha perso tutto. Ha perso George, ma l’aveva perso
fin dall’inizio…
Soprattutto,
ha perso l’amicizia di Lys, e ha perso se
stessa.
A presto!
;)
Marty