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Autore: cescapadfoot    25/04/2012    19 recensioni
"And I will love you, baby, always!
And I'll be there forever and a day, always!
I'll be there 'till the stars don't shine,
'till the Heavens burst and the words don't rhyme
And I know when I die,
You'll be on my mind,
And I'll love you, always!"
[Jon Bon Jovi_ALWAYS]
Lily e James: i Malandrini, le amiche, la guerra, i primi veri amori...e l'inizio della storia d'amore tra i genitori di Harry Potter.
[personaggi e pairing: Lily Evans/James Potter, Sirius Black/Dorcas Meadowes, Remus Lupin/Marlene McKinnon, Frank Paciock/Alice Prewett, Mary MacDonald, Peter Minus, Lord Voldemort, Mangiamorte, Silente, l'Ordine della Fenice]
(storia modificata e corretta)
Genere: Comico, Drammatico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altro personaggio, I Malandrini, James Potter, Lily Evans, Ordine della Fenice | Coppie: James/Lily
Note: Lime, Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'We will live to fight another day [James Potter/Lily Evans]'
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Il cielo azzurro era limpido e chiaro come non mai, il sole splendeva ovunque.
Le vacanze di Pasqua erano appena cominciate…ma niente avrebbe impedito a Remus Lupin di costringere “amichevolmente” i suoi amici a studiare per i M.A.G.O., a detta del licantropo, incombenti; il ragazzo aveva addirittura fatto ad ognuno di loro un piano di studi da seguire dettagliatamente.
- C’è anche il tempo per stare da solo con la propria morosa o devo stare in bianco fino a giugno?- chiese distrattamente Sirius, beccandosi così un pugno sulla spalla da una Dorcas leggermente imbarazzata.
- Credimi, c’è tempo anche per quello.- rispose Remus.- Nemmeno io voglio stare in bianco per tutto questo tempo.
- Evvai, allora sei veramente normale!- esultò James, l’aria di chi ha dormito poco durante la notte.
Tutti ridacchiarono.
- Comunque, tranquilli.- ripetè loro Remus.- Se lo seguite attentamente…
-…passerete tutti.- concluse per lui Lily.- Sarà la centesima volta che lo dici, no?
- Non sarei io.- commentò Remus.
- Marlene, scappa finchè sei in tempo.- consigliò James.
- Quasi quasi…- ridacchiò Marlene.
- Ehi!- protestò scherzosamente Remus.
A quel punto, i due iniziarono a rincorrersi e a sparire su per le scale.
- Il nostro lupacchiotto!- James si finse commosso.
- Un fazzoletto?- Sirius fece finta di asciugarsi una lacrima.
- C’è un modo per farli smettere?- chiese Lily a Dorcas.
- Con Sirius c’è.- rispose Dorcas.
- Non oseresti!- esclamò il diretto interessato.
- Sì…Sissy!
E stavolta fu il turno di Sirius e Dorcas di rincorrersi e sparire dal buco del ritratto.
- Passeggiata?- propose Lily.
James annuì e poco dopo erano entrambi nel parco, sotto il sole di primavera che scaldava ogni cosa.
I due si rifugiarono sotto il solito faggio, James con la schiena appoggiata al tronco e Lily fra le sue gambe.
- Non hai una bella cera…- disse Lily guardando James da sotto in su, la testa appoggiata sul suo petto.
- Non è niente…- liquidò James, cercando di apparire noncurante.
- Ancora quell’incubo, vero?- chiese Lily dopo qualche minuto di silenzio.
James annuì e s’intristì un po’: quella notte era stato perseguitato dal solito incubo della morte di suo padre dopo tanto tempo; gli era costato molto scherzare allegramente con gli altri, ma Lily sapeva leggergli dentro meglio di chiunque altro.
Il ragazzo sentì Lily voltarsi verso di lui e circondargli il collo con le braccia; dopo un sospiro secco, pose la testa nell’incavo fra la spalla e il collo di Lily, respirando l’odore dei suoi capelli che lo faceva sentire in quel momento al sicuro. Sentì la mano di Lily accarezzargli i capelli ribelli mentre lui la stringeva con forza e serrava la bocca per non lasciar uscire i singhiozzi che volevano abbandonare la sua gola, ma non potè evitare che le lacrime scorressero sulle sue guance.
- Sono qui, James…- mormorò dolcemente Lily.
Era l’unica cosa che Lily riusciva a fare: abbracciarlo forte per far capire a James che lei era lì accanto a lui e che lo sarebbe stata sempre. Fece scivolare una mano dal collo del ragazzo e poi la fece risalire lentamente sulla guancia bagnata, asciugandogliela con dolcezza, mentre con l’altra continuava ad accarezzargli i capelli neri.
Pian piano James sentì quell’oppressione al petto svanire e cominciò a calmarsi, il respiro stavolta più controllato e calmo.
- Va’ meglio?- chiese Lily.
James annuì e mormorò:
- Grazie, amore…
Il bacio che Lily gli diede sul collo gli fece dimenticare il dolore. Quei momenti con lei valevano tutta la sua vita. Ed era un bene che avesse ancora il tempo di viverli. Poche settimane più tardi non avrebbe potuto viverli per una causa di forza molto maggiore: i M.A.G.O.

*.*


- Come potete notare, i vostri M.A.G.O. dureranno due settimane.
Era un giovedì di metà maggio e gli studenti stavano ascoltando la professoressa McGranitt che illustrava il programma dei M.A.G.O.
- La seconda settimana è dedicata all’orale e alla prova pratica, che si svolgeranno davanti a noi insegnanti e ai rappresentanti della Commissione.- spiegò la professoressa.- Seguiremo l’ordine alfabetico delle Case, ovvero: Corvonero, Grifondoro, Serpeverde e Tassorosso; gli studenti delle Case saranno sentiti in ordine alfabetico.
James sentì Sirius accanto a lui grugnire infastidito: voleva dire che lui sarebbe stato il primo; sentì dietro di sé uno sbuffo un po’ terrorizzato, che associò a Lily: lei sarebbe stata la seconda ad affrontare l’orale.
Le settimane seguenti furono molto dure e la tensione era peggio dei G.U.F.O.: Peter vomitava dal nervosismo almeno una volta al giorno, Lily e Sirius erano irascibili e nervosi, Remus era spazientito, Alice in crisi isterica e James si sentiva come se avesse perso la bussola. Tutti quanti ringraziarono mentalmente la sera prima dell’inizio degli scritti.
Quando arrivò il giorno degli scritti, scesero tutti giù con i libri a ripassare freneticamente prima di entrare nella Sala Grande.
Appena la porta si aprì, rividero davanti a loro gli stessi banchi bianchi sui quali si erano seduti ai G.U.F.O., tutti rivolti verso il tavolo dei professori; lì seduta c’era Griselda Marchbanks, che disse, appena tutti si furono seduti:
- Potete iniziare.
Gli scritti andarono relativamente bene, ma per i ragazzi non era il momento di rilassarsi; la settimana seguente ci sarebbe stato l’orale.
I primi a inziare sarebbero stati i Corvonero al martedì, al mercoledì sarebbe toccato ai Grifondoro, il giovedì ci sarebbero stati i Serpeverde e al venerdì i Tassorosso.
In men che non si dica era già lunedì sera ed erano tutti impegnati a ripassare. O almeno, ci provarono.
- Basta, mi arrendo!- sbottò Lily chiudendo il libro di Pozioni.- Come va’, va’!
- L’hai traviata, James!- scherzò Remus.
- Almeno sono riuscito in qualcosa.- ridacchiò James per alleggerire la tensione e chiudendo anche lui il libro che aveva davanti, quello di Difesa Contro le Arti Oscure.
Il giorno seguente, dopo colazione, erano tutti davanti all’aula di Trasfigurazione, tesi e nervosi al massimo.
- Sono calmo, sono calmo, sono calmo…- stava borbottando Remus, camminando avanti e indietro di fronte a loro.
- Lene, riesci a calmarlo?- chiese James.
Marlene gli tappò la bocca con la mano e gli disse:
- Remus, leggi il labiale…datti una calmata!
- E non è nemmeno il primo ad entrare!- sbottò Sirius.
- Tu calmati!- scattò James.- Vedrai che andrai benone!
- Parla l’ultimo della lista…- borbottò Lily.
- Tecnicamente, io sarei il penultimo.- la corresse James.- E poi, beato Sirius che è il primo: via il dente, via il dolore!
- Sai che fortuna…
- Scusate!- fece una voce dietro di loro, spazientita dalle loro voci alte.
Tutti e dieci si voltarono verso la McGranitt, che disse loro:
- Fra cinque minuti inizieremo con i vostri esami orali; vi chiameremo uno alla volta e diremo al prossimo di prepararsi. Signor Black, si prepari.
Tutti si misero seduti vicino alla porta dell’aula; cinque minuti dopo si sentì la voce della McGranitt dire:
- Sirius Orion Black! Signorina Evans, si prepari.
Sirius si alzò, deglutendo a vuoto e riuscendo a rispondere al bacio di Dorcas.
- In culo alla balena!- bisbigliò Peter.
- Speriamo non caghi.
- In bocca a me.- gli disse Remus.
- Spero tu non mi digerisca.
Poco dopo era già dentro nell’aula.
Lily mosse il ginocchio e strinse con forza la mano di James; poi mormorò con voce incerta:
- Forse è meglio se do’ un ultimo ripasso…
- Scordatelo!- le disse James deciso.- Sai tutto, Lily; vedrai che andrà benone!
- Tu dici?- pigolò Lily.
- Sì!- esclamò lui, mettendo una mano sul ginocchio della ragazza per calmarla.
Lily annuì, sentendosi leggermente più calma.
Quindici lunghi minuti dopo, Sirius uscì con aria sollevata esclamando:
- È finita!
- Tocca a me!- squittì Lily, leggermente spaventata.
- Lily Charlotte Evans.- chiamò la McGranitt.- Si prepari il signor Lupin.
James prese il viso di Lily tra le mani e la baciò rassicurante, cercando di trasmettere a Lily una calma che nemmeno lui, in fondo, aveva totalmente.
- Andrai benone.- le mormorò il ragazzo.
- Ok…- bisbigliò Lily, entrando.
Lily si sedette su una sedia di fronte a tutti gli insegnanti, i banchi disposti a ferro di cavallo intorno a lei; Silente era in mezzo a loro e la guardava con sguardo benevolo e rassicurante.
- Bene, signorina Evans.- disse la professoressa McGranitt in tono pratico.- Cominciamo; mi potrebbe spiegare la definizione di Incantesimo di Scambio?
Lily si stupì: l'Incantesimo di Scambio? Un argomento così facile? Dopo qualche secondo di silenzio, diede la risposta corretta di fronte ad una professoressa McGranott sorridente e compiaciuta.
Alle domande teoriche si susseguirono dimostrazioni pratiche e Lily se la cavò egregiamente in ogni aspetto.
- Bene, signorina Evans.- disse il professor Silente.- Direi che è più che abbastanza e che il suo esame orale può finire qui.
“Di già?” pensò Lily; tuttavia sorrise e salutò i professori con un cenno del capo.
- Allora?!- chiese Alice appena Lily mise piede fuori dall’aula.
- Alice, lasciala respirare, no?- le disse Frank.
- Tutto bene, credo.- rispose Lily.- Ma è stato davvero breve.
- Lily, sei stata dentro un quarto d’ora come Sirius.- le fece notare Dorcas.
- Ah, allora il tempo vola lì.
- Remus John Lupin.- chiamò la McGranitt.- Si prepari la signorina Mary Anneliese MacDonald.
- In bocca a te.- disse James.
- Non sono così cannibale!- rise nervosamente Remus prima di entrare; si fermò soltanto per ricevere il bacio della buona fortuna da Marlene.
Lily gli sorrise incoraggiante, poi si sedette sulle ginocchia di James.
- Nervoso?- gli chiese.
- Chi, io?- fece James.- Nah…
“Si, certo…” pensò Lily ironica, notando l’espressione un po’ tesa del ragazzo.
“Andrà tutto bene…” continuava a dirsi James.“Tutto bene…”
Si era messo perfino gli occhiali per dare una buona impressione ai prof…anche se tutti ormai ben conoscevano il suo passato di teppista malandrino.
Remus uscì sollevato e si sentì la McGranitt chiamare:
- Mary Anneliese MacDonald; si prepari la signorina Marlene Margareth McKinnon.
- Tranquilla Mary, sono buoni.- le disse Remus con fare incoraggiante.
Passò un altro quarto d’ora, con Alice che si torceva le mani e Peter che sudava freddo dalla paura.
- Marlene Margareth McKinnon.- chiamò la professoressa McGranitt.- Si prepari la signorina Dorcas Valerie Meadowes.
- Andrai benissimo.- le disse Remus, baciandola.
- Lo spero…- mormorò lei, pallida.
Appena la porta si chiuse, Dorcas mormorò:
- Che dite, ce la faccio a tagliare la corda ora?
- Sta’ buona qui.- le intimò Sirius trattenendola sulle sue ginocchia e accarezzandole i fianchi per calmarla.
Lily si sentì un tremito nervoso per tutto il corpo, eppure non stava tremando; abbassò lo sguardo e notò che erano le ginocchia di James.
- Nervoso?- domandò ancora la ragazza.
- Non sai quanto…- rispose lui con l’aria di un condannato a morte.
- Andrai benissimo, vedrai.- lo rassicurò lei accarezzandogli i capelli ribelli.
La porta si aprì e ne uscì Marlene, mentre la voce della McGranitt diceva:
- Dorcas Valerie Meadowes; si prepari il signor Peter Nathaniel Minus.
Dopo essersi scambiata un bacio con Sirius, Dorcas entrò nell’aula, pallida per la tensione; Peter cominciò a tremare visibilmente.
- Petey, calmo.- gli disse Remus in tono rassicurante.- Vedrai che andrai benone, quest’anno hai studiato moltissimo e sei pure migliorato in molte materie.
Peter annuì, ma a James sembrò che il discorso di Remus gli fosse entrato da un orecchio e uscito dall’altro.
Passò un altro quarto d’ora e ne uscì una Dorcas visibilmente sollevata.
- Peter Nathaniel Minus.- chiamò la McGranitt.- Si prepari il signor Frank William Paciock.
Peter entrò con uno sguardo terrorizzato in volto e ne uscì non quindici, ma ben venti minuti dopo, stravolto ma anche contento.
- È finita…- boccheggiò il ragazzo, lasciandosi cadere con poca grazia sul pavimento.
- Frank William Paciock. Si prepari il signor James Charlus Potter.
James rafforzò la presa sui fianchi di Lily; non era proprio sicuro di voler entrare in quell’aula, dopo. Lily gli strinse con forza una mano per cercare di calmarlo.
- Che ne dici se smammo?- le chiese James.
- Affronti Voldemort e i Mangiamorte e hai paura dei M.A.G.O.?- ridacchiò Lily dandogli un bacio sulla tempia.
Dopo un altro quarto d’ora…
- James Charlus Potter.- chiamò la McGranitt quando la porta si aprì per lasciar uscire Frank.- Si prepari la signorina Alice Geraldine Prewett.
James si alzò, nervoso ma anche un po’ determinato; era un Grifondoro, non se la sarebbe mai fatta sotto per un esame! Lily gli prese il volto fra le mani e dopo avergli dato un bacio rassicurante gli disse:
- Ce la farai, tranquillo…
James sorrise brevemente e dopo un sospiro secco entrò nell’aula.
I professori erano di fronte a lui, che lo guardavano seri; solo Silente gli sorrideva e questo per lui era incoraggiante. Ma ciò che notò era anche che i prof, forse complici la stanchezza e il caldo, sembravano parecchio rilassati e disinteressati, quasi annoiati.
- Bene, signor Potter.- esordì la McGranitt.- Mi parli degli Incantesimi Evanescenti e degli Incantesimi di Evasione.
“Di quelli?” si chiese James, stupito. “Fin troppo facile!”
Il tempo si dilatò in maniera sorprendente; quando finì l’esame orale, andato fin troppo bene, gli sembrò di essere appena entrato nell’aula.
- Bene, signor Potter, può andare.- disse il professor Silente, sorridendogli.
James annuì, bofonchiò un “Arrivederci” e la prima cosa che fece fu quella di togliersi gli occhiali che ormai scivolavano dal suo naso sudato.
- Alice Geraldine Prewett.- chiamò la McGranitt.
- Tranquilla, Alice, non mordono.- la rincuorò James con un sorrisetto incoraggiante.
- Tutto bene?- gli chiese Lily.
- E mi sono agitato per niente…- si lamentò scherzosamente lui in risposta.
Lily scosse la testa divertita e con gli altri aspettò che Alice uscisse da quell’aula.

*.*


Pochi giorni dopo erano tutti e dieci nel Salone d’Ingresso, dove c’erano i risultati del M.A.G.O. appena sostenuto.
Peter tremava ed era pallido per la tensione, mentre Mary faceva respiri profondi per calmarsi; Alice era aggrappata a Frank e si mangiava le unghie dal nervosismo, mentre Remus e Marlene erano gli unici leggermente più calmi.
James e Sirius ringraziavano mentalmente Merlino e Morgana e tutti i maghi conosciuti che la stagione del Quidditch fosse finita, perché Lily stava letteralmente staccando le dita a James e Dorcas arpionava dolorosamente il braccio di Sirius.
- Chi va a controllare?- chiese Peter timoroso.
Nessuno rispose. La paura li attanagliava tutti.
- Oh, è ridicolo!- sbottò Remus.- Affrontiamo i Mangiamorte e poi abbiamo paura di scoprire come sono andati i nostri M.A.G.O.?
- A quanto pare…- borbottò James con una smorfia dolorosa per l'ennesima stretta forte di Lily alla sua mano.
- Sentite, non possiamo stare qui impalati per sempre.- disse Mary in tono ragionevole.- Dovremo pur controllare, no?
- E chi vuole farlo per tutti?- chiese James.
- Per me, dovrebbe andare il più secchione di noi.- propose Dorcas.
- Lily!
- Remus!
I due interessati, che avevano detto una il nome dell’altro nello stesso momento, si guardarono; poi Lily propose:
- Sasso, carta, forbice?
- Ok…- disse Remus in tono di sfida.
Si misero uno di fronte all’altra - James ringraziò mentalmente che Lily si fosse staccata dalla sua mano, sentendo il sangue circolare liberamente - e agitarono la mano destra dicendo:
- Sasso, carta, forbice!
- Sasso!- esclamò Remus.
- Carta!- urlò Lily, trionfante.
E Remus, sconfitto, si trascinò verso la teca dei risultati.
- Io quel giochetto Babbano non riesco ancora a capirlo…- borbottò James.
- Allora…- Lily sorrise paziente, pensando che quella era probabilmente la centesima volta che lo spiegava.- Forbice taglia carta, sasso rompe forbice, carta avvolge sasso.
- Che è, questa, la centesima volta che te lo chiedo?
- Può essere…
- Shhh!- fece Marlene, alzandosi sulle punte per vedere Remus in mezzo a quella calca di persone.
Lily riprese a stritolare la mano di James dal nervosismo e squittì terrorizzata quando vide Remus avvicinarsi.
- Ragazzi, vi ho voluto bene…- mormorò Peter in tono tragico e un po’ piagnucoloso.
Remus si avvicinò al gruppo, serio in volto.
“È andata male…” si ritrovò a pensare Lily. “Addio, sogno di diventare Auror…”
 James sembrò averle letto nella mente, perché le disse:
- Tranquilla, tu sarai andata bene…
Lily annuì e rafforzò ancora di più la presa quando Remus si fermò davanti a loro a guardarli, uno ad uno.
- Rem, allora?- chiese Alice.
Remus rimase in silenzio.
- Rem?- pigolò Peter, che rischiava l’infarto.
Ancora silenzio.
- Rem, per favore…- borbottò Sirius, nervoso.- Dicci com’è andata, Porco Salazar. Mi metti ansia!
Remus sorrise dicendogli:
- Era proprio quello a cui puntavo. Promossi tutti!- urlò poi.
- Brutto…- commentò Sirius, scuotendo la testa sorridendo.
James finalmente sentì il sangue rifluire sulla mano mentre Lily gli saltava al collo dalla felicità; si lasciò sommergere da quell’ondata di capelli rossi che scostò prontamente e la fece volteggiare per aria dicendole:
- Te l’avevo detto!
- Voglio un abbraccio di gruppo con i miei pucci belli!- urlò Alice.
- Ali, ti ricordo che noi non siamo cani…- le ricordò Mary, sorridendo.
- A parte Sirius…- commentò Dorcas a bassa voce fra le risate.
Sirius, per tutta risposta, abbaiò.
- A cuccia, Fido!- ordinò James.
- Sì, certo, Rudolph!- sghignazzò Sirius.
- Ancora!
- Allora, quest’abbraccio?
Alice li squadrò tutti con impazienza, poi tutti si fecero vicini e si strinsero in un’enorme abbraccio collettivo.

*.*


- Anche la cerimonia di consegna del diploma, ci mancava!- si lamentò Frank.
- Con tanto di toga per l’occasione.- aggiunse James.
- Io questo cappello ridicolo non lo metto!- sentenziò Sirius.
I maschi guardarono schifati le toghe nere bordate di rosso con accoppiato un capello nero con una nappina in tinta con il bordo rosso della toga.
- Ecco un altro motivo per cui non sono contento di diplomarmi.- borbottò Remus.
- Mi sembra tanto una pacchianata.- commentò Peter.
I ragazzi guardarono ancora le loro toghe che dovevano indossare in quel momento.
La porta si aprì e comparvero le ragazze, le toghe sopra i loro abiti eleganti e i cappelli in mano.
- Allora?- fece Marlene, sorridendo.
- Dobbiamo per forza metterle?- chiese Remus.
- Remmie, sei Caposcuola e ti lamenti?- lo canzonò Marlene.
- Sì, Lene…- rispose lui in tono un po’ infantile.
- L’unica cosa che non voglio indossare è il cappello.- commentò Lily.- Colore della nappa che stona.
- Perché dovevano tenere conto che hai i capelli rossi, per caso?- la prese in giro James.
Lily gli fece la linguaccia.
- Ragazzi, dobbiamo scendere…- disse loro Alice.
Alla fine i maschi sbuffarono seccati e si misero le toghe, tenendo in mano i cappelli,
e scesero tutti verso il campo di Quidditch, dove si sarebbe tenuta la cerimonia di consegna dei diplomi.
Gli studenti del settimo anno sedevano davanti a tutti, sotto il palco dove stavano i professori.
Il preside si alzò e iniziò il suo discorso.
- Miei cari ragazzi del settimo anno!- esordì Silente.- Questo è stato per voi il vostro ultimo anno. E spero che in quest’anno difficile appena passato abbiate avuto degli incentivi per continuare a lottare e ad impegnarvi. Avete passato sette dei vostri anni migliori in questi luoghi pieni di ogni sorta di magia, ma spero abbiate capito che la vera magia non è solo agitare una bacchetta, mettere degli ingredienti in un calderone, conoscere i nomi delle creature magiche o curare delle piante particolari; la vera magia siete voi, miei cari, che avete contribuito, come i vostri colleghi prima di voi, a rendere questo posto magico, così come faranno i colleghi che verranno dopo di voi. Spero che porterete sempre Hogwarts nel vostro cuore. Anche se questi, per voi, sono gli ultimi giorni in questo castello e in questi prati, spero che nel vostro cuore questo non sia un vero e proprio addio; prendetelo come un semplice arrivederci, poiché spero verrete a trovarci e spero anche che alcuni di voi vogliano scegliere la strada dell’insegnamento. E ricordatevi sempre questo: chi chiede aiuto, lo trova sempre; anche qui.
E ora, lascio la parola ai due delegati degli studenti, la signorina Mayhew di Tassorosso e il signor Lupin di Grifondoro!
Il discorso di Silente fu applaudito da tutti, mentre Cheryl Mayhew e Remus - quest’ultimo leggermente agitato - salivano sul palco. Quando fu il suo turno, Remus si schiarì la voce.
- Beh, che dire…- esordì Remus, leggermente imbarazzato.- Questi sette anni passati qui sono stati intensi. Abbiamo vissuto grandissime esperienze che ci hanno cambiato profondamente, rendendoci quello che siamo ora. E il preside ha ragione: porteremo Hogwarts nel nostro cuore. Noi, qui, non abbiamo trovato solo degli amici; abbiamo trovato una famiglia, la migliore che potessimo desiderare, che ci ha accettati per quello che siamo veramente nel profondo, senza lasciarsi ingannare dalle apparenze.
Remus sorrise ai suoi amici, in particolare ai Malandrini e a Marlene, che ricambiarono con tutto l’affetto possibile quel sorriso che aleggiava sul suo viso pallido.
- Abbiamo cercato di stringere rapporti con tutti quanti.- continuò Remus.- Certo, a volte non è stato un successo; ma l’importante è averci provato.- Remus guardò Lily, come a dirle che non aveva sbagliato nella sua amicizia con Severus Piton.- E abbiamo fatto scoperte che nessuno di noi avrebbe mai immaginato, trovato nelle persone più impensabili cose che non avremmo mai pensato di trovare; e ci siamo ritrovati a stringere rapporti molto belli e stretti con queste persone, amandole addirittura.
James sentì le dita di Lily insinuarsi piano fra le sue e rispose a quella stretta dolce.
- La cosa bella di tutto questo, è che porteremo questo senso di appartenenza a questa grande famiglia per tutta la vita.- concluse Remus.- Il mio grazie va a tutti voi. Grazie di tutto.
A quelle parole seguì un forte applauso, mentre Remus ricevette pacche allegre e amichevoli dai suoi amici.
Poco dopo, la professoressa McGranitt, in qualità di vicepreside, chiamò in ordine alfabetico gli studenti sul palco a ritirare il diploma; quando tutti i diplomi furono consegnati, la professoressa McGranitt disse:
- Mettete la nappa del cappello verso destra…
Tutti lo fecero; la professoressa McGranitt disse ad alta voce:
- Congratulazioni agli studenti del settimo anno dell’anno scolastico 1977-1978!
Un boato rimbombò per tutto il campo di Quidditch, mentre i cappelli volavano in aria fra le risate dei diplomati e i flash delle macchine fotografiche.
I ragazzi si guardarono e sorrisero fra di loro: sapevano che la vera festa sarebbe accaduta di lì a qualche ora…

*.*


- Cibo in arrivo, ragazzi!
- Sì, finalmente!
- Basta, io ci rinuncio a farti seguire la dieta, Peter!
- Finalmente l’ha detto!
Tutti si rotolarono dalle risate mentre Peter esultava e Sirius scuoteva la testa esasperato.
- Dorcas, consolami tu!- implorò Sirius, appoggiando la testa sulla spalla di Dorcas, che ridacchiava.
- Beh, ammettilo, era anche ora che rinunciassi, Sirius.- gli disse Lily in tono ovvio.
- Concordo.- disse James.
- Logico che tu concordi con lei, è la tua ragazza!- lo prese in giro Sirius.
- Concordiamo anche tutti noi!- gli fece sapere Mary, la bocca piena di Cioccorane.
- Ah, sì?- Sirius si finse sdegnato.- Bene, grazie per il vostro appoggio, ragazzi! Mi avete molto deluso, è la dimostrazione che nessuno mi ama!
- E io chi sarei, scusa?- lo riprese Dorcas, allontanandolo dalla sua spalla.- Lo zerbino?
- Dai, lo so che tu mi adori!
- Troppo tardi, sono offesa!
Tutti risero divertiti.
- Nessuno avrebbe scommesso un galeone su un Sirius Black innamorato e romanticone.- constatò Peter.
- E diabetico.- aggiunse James.
- Ricordiamo che anche loro all’inizio hanno vissuto la loro Odissea.- fece Frank.
- Saltiamo la parte in cui mi sono giustamente incazzata come una iena perché è andato a letto ubriaco fradicio con la sua ex nella Stanza delle Necessità?- chiese Dorcas.
- Sì, perché quello schiaffo mi ha fatto male.- rispose Sirius, passandosi la mano sulla guancia a quel tempo lesa.
- Te lo sei meritato, però.- disse James, mentre Lily gli porgeva una Cioccorana.
- Ma Dorcas poi ha marcato bene il territorio.- aggiunse Mary, maliziosa.- Chi se lo scorda quel tango alla festa di fine anno?
- E il suo saggio di danza con Sirius a ballare tango e rumba?- rincarò Peter.
- Fare danza classica le è servito.- rise Marlene, lanciando un’occhiata a Dorcas, che stava diventando dello stesso colore dei capelli di Lily.
- E a Sirius è servito fare un mini corso di balli latino-americani.- aggiunse Remus, sperando invano che Sirius s’imbarazzasse, mentre in realtà ghignava compiaciuto.
- E io e James avevamo scommesso su uno scannamento totale.- rivelò Lily, immergendo una Gelatina Tuttigusti in un barattolo di cioccolata da spalmare.
- Lily, dimmi che non è quello che penso!- implorò Alice.
- È quello che pensi, Alice.- rise invece la ragazza, portandosi poi la caramella gelatinosa in bocca.
- Che schifo!- Alice fece una smorfia.
- Non capisci niente, Alice.- la rimbeccò Lily con la bocca mezza piena.
- Lily, logico: ascolta ancora la Warbeck!- esclamò Sirius.
- Tranquilli, non sentiremo più quella sveglia.- constatò Peter.
- Voi no, io sì.- si lamentò scherzosamente Frank.
- Povero Frankie!- esclamarono tutti - tranne Alice, che scuoteva la testa esasperata - in tono fintamente tragico e ridacchiando come pazzi.
- Bene, sono offesa!- scherzò Alice.
- Ma si offendono tutti, stasera?- chiese James.
- A quanto pare…- rispose Remus.
- Scusate, ma dov’è la Mappa?- chiese Peter.
- Ehm…
Sirius e Remus guardarono il gruppo con aria colpevole.
- Gazza ce l’ha requisita poco fa.- spiegò Remus, stringendosi nelle spalle.- Abbiamo fatto giusto in tempo a sigillarla.
- Ci dispiace, raga…- disse Sirius con una smorfia contrita.
- Non importa.- li rincuorò James.- Non ci sarebbe stata utile, una volta usciti da qui.
- In effetti…- considerò Peter, un po’ rattristato per la perdita della Mappa del Malandrino.
- E poi…- aggiunse James con un ghigno compiaciuto.-…così sarà più facile per le prossime generazioni di studenti trovarla e infrangere le regole.
Tutti risero a quell’affermazione.
In quel momento, qualcosa in cielo catturò l’attenzione di Lily.
- Una stella cadente!- esclamò.- L’ho vista prima io, il desiderio è mio!
- Egoista!- la rimbeccò Marlene ridacchiando.
Lily sorrise e lo espresse.
- Fatto?- chiese James.
- Sì.- rispose lei.
- E cos’era?
- Se te lo dico, non si avvera; quindi, non dico niente.
James non disse niente, ma sperò che quel desiderio riguardasse loro due…e a giudicare dal sorriso che Lily gli rivolse, doveva essere così.
Passarono quella notte sulla Torre di Astronomia, come avevano fatto quella sera d’autunno di tempo fa.
Lily si mise su un fianco, stringendo la coperta leggera che l’avvolgeva; sentì la mano di James che le scostava i capelli dalla spalla e che le scopriva il collo, baciandoglielo piano. Chiuse un attimo gli occhi e si morse il labbro, sospirando appena, mentre le braccia di James le circondavano il ventre.
- Forse l’ho capito, il tuo desiderio…- mormorò James al suo orecchio, sorridendo nel sentirla rabbrividire fra le sue braccia.
Lily non disse niente, ma si girò per poter appoggiare la testa sul suo petto, respirando il suo profumo fresco; James giocherellò con i suoi capelli, mentre lei guardava le stelle nel cielo notturno.
- Mi mancherà, questo posto…- mormorò Lily con la voce piena di tristezza.
- Anche a me…- disse James.- Troppi ricordi felici.
- Immagino…- considerò Lily.
- Ah sì, ci sei anche tu fra alcuni di questi!- scherzò James.- Sai, pensavo alle scorribande con i Malandrini.
- Antipatico!- ridacchiò Lily a bassa voce.
James le sfiorò la fronte con le labbra e Lily depositò un bacio leggero sul suo petto.
La mano di James andò sotto la maglietta di Lily, su per la schiena; in poco tempo, il reggiseno era slacciato, mentre quella mano andava ovunque e il respiro di Lily accelerava un po’.
Lily mise la sua mano sul fianco di James, che rabbrividì nel sentire la pelle morbida di lei a contatto con la sua, i polpastrelli che premevano dolcemente e che gli infondevano calore ovunque.
Prima di addormentarsi, Lily ripensò al suo desiderio; un desiderio forse un po’ infantile, ma in realtà pieno di speranza: un futuro assieme a James.













 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 


NOTE: allora, premetto che lo svolgimento dei M.A.G.O. è tutta opera della mia testolina contorta e bacata, mi sono ispirata ai miei esami di maturità, solo che nell'orale ho messo anche le prove pratiche.
bene, e dopo questo....salve!!! credevo non sarei riuscita a pubblicare anche questo capitolo, ma visto che l'impegno che avevo oggi purtroppo è saltato (era un pic nico al quale tenevo. vabbè, sarà per un'altra volta...) allora pubblico oggi.
per quanto riguarda la cerimonia di consegna, mi sono ispirata un po' a quel che fanno in America; può sembrare una cagata, lo so, ma a me ispirava tanto così.
bene, spero sia di vostro gradimento e buon 25 aprile, ciao :)
 
 
 
 
  
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