Lui si avvicinò repentinamente a me. Non fece nulla di straordinariamente fuori dal normale. Si limitò di puntare i suoi occhi marroni, scuri e profondi nei miei cristallini e limpidi, poi solo dopo qualche secondo prese le mie mani e le strinse nelle sue. Eravamo così vicini, così uniti uno all’altro, eravamo così innamorati. Per me esisteva solo lui e per lui esistevo solo lui, almeno così lui diceva.