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Autore: Niallslaugh    25/04/2012    12 recensioni
-Buonanotte ragazze.- disse sbadigliando Blanche.
-'Notte.- continuò Maggie, mentre si trascinava verso il letto.
-'Notte bellezze.- Mentre sussurrava queste parole, Helen stava già dormendo.
-Buonanotte, sognatevi un bel figone!- urlò Hilary.
-Buonanotte.- concluse Faith sorridendo.
"Andrà tutto bene." concluse nella sua mente, mentre si addormentava.
Genere: Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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 "It was the night things changed,
can you see it now?
These walls they put up to hold us fell down,
it's a revolution,
throw your hands up,
cos we never gave in."
(Change - Taylor Swift.)



-Andrà tutto bene.- aveva sussurato Louis a Faith, sua cugina, prima di salire sull'aereo che li avrebbe condotti a Londra, lontani da Chicago, lontani dalla loro vita, lontani dai loro amici.
 E tutto ciò perchè Louis aveva difeso la cugina da un tizio che aveva cercato di violentarla ad una festa, una settimana prima.
Faith era una bella ragazza, alta con i capelli castani e lisci che le arrivavano  poco sopra a metà della schiena, occhi marroni e grandi e un bellissimo sorriso.
Era bella, ma non era quel genere di ragazza che si concedeva facilmente: infatti, la settimana prima, Jeff Martin, uno dei ragazzi più popolari della sua ormai ex scuola, aveva spudoratamente provato a portarsi a letto la ragazza. Dopo innumerevoli rifiuti da parte di quest'ultima, forse a causa delle troppe birre, forse a causa della sorpresa del rifiuto, il ragazzo aveva cominciato a picchiarla.
Subito però, era intervenuto Louis, suo cugino.
Louis, nonostante non sembrasse così forte, aveva letteralmente steso a terra Jeff e aveva riportato a casa la scossa Faith.
Purtroppo però, Jeff era pure uno dei più ricchi ragazzi della città e suo padre era uno dei più famosi avvocati della zona.
Decisero che, nel caso in cui Faith avesse confessato ciò che Jeff le stava per fare, avrebbero denunciato Louis, che non si sarebbe mai potuto difendere dal signor Martin.
Quindi Faith, contrariamente a ciò che desiderava il cugino, non aveva aperto bocca, e non appena i signori Tomlinson, sia i genitori di Louis, che quelli di Faith, scoprirono che i figli avevano picchiato il povero figlio dell'avvocato Martin, decisero di spedirli, come se fossero dei pacchi postali, in un colleggio a Londra, sperando che là avrebbero imparato un po' di disciplina.

Il viaggio da Chicago a Londra fu interminabile.
Faith cercava di trattenere le lacrime, con scarsi risultati. Pensava che fosse tutta colpa sua. Pensava che suo cugino era in quel guaio solo a causa sua.
-Faith, siamo arrivati.- sussurrò dolcemente Louis, svegliando la ragazza.
La mora guardò fuori dal finestrino dell'aereo e notò che era appena atterrato. Erano a Londra.
Louis prese i due bagagli a mano e scese dall'aereo. Faith lo seguì con passo veloce.
-Sai se ci viene a prendere qualcuno della scuola?- chiese la ragazza.
Louis spalancò gli occhi azzurri e riflettè qualche secondo.
-No, dobbiamo arrangiarci. Prendiamo un taxi.- rispose poi, passandosi una mano tra i capelli.
Faith annuì, mentre prendeva le loro valigie.
I due uscirono dal confusionario aeroporto e chiamarono un taxi.
-Saint John High School.- disse Louis all'autista, che annuì e partì.
Dopo circa mezz'ora il veicolo si fermò.
-Eccoci arrivati.-
Faith tirò fuori il portafoglio, pagò l'uomo e uscì dall'auto.
-Eccoci in carcere.- commentò la ragazza, spingendo il trolley verso di sè.
-Non essere così pessimista.- rispose Louis ridendo.
Faith guardò il ragazzo, che si avvicinò e la strinse in un forte abbraccio.
-Lou, non sai quanto mi dispiace.-
La ragazza si lasciò stringere tra le braccia del cugino e scoppiò a piangere.
-Shh Faith. Tu non hai fatto nulla. Vedrai che ce la caveremo. Finchè siamo insieme, andrà tutto bene.-
I due entrarono nell'edificio e si diressero verso la segreteria. La scuola era pressochè vuota, infatti gli altri studenti sarebbero arrivati il giorno dopo. Loro erano lì perchè i genitori volevano sbarazzarsene il prima possibile e la scuola dava la possibilità a qualche studente di essere accolti qualche giorno prima.
-Buonasera.- disse Louis, scorgendo la signora sulla sessantina che stava all'altro lato del bancone che sovrastava la segreteria.
-Salve. Voi siete?- rispose la signora, alzando la testa ed osservando i due ragazzi.
-Louis e Faith Tomlinson.-
Faith si guardò attorno. La stanza era ricoperta di premi che sicuramente erano stati vinti dagli studenti di quella scuola.
-Tomlinson.. Tomlinson.. Giusto, eccovi qui. Stanza 2, al primo piano e stanza 8, al secondo. Le lezioni iniziano la settimana prossima, ma credo che vi spiegheranno tutti i vostri conquilini, sarete cinque per stanza.-
I due annuirono, ringraziarono la signora e, dopo aver preso le chiavi, uscirono.
-Vengo a trovarti dopo.- disse Faith al cugino, prima di salutarlo.
Louis annuì e cominciò a salire le scale che lo avrebbero portato nella sua stanza.
"Lo rifarei cento volte. Non mi importa se sono finito in questa specie di collegio-prigione. Per lei lo rifarei altre cento volte." pensò il ragazzo, mentre cercava la porta della stanza numero otto.
Rallentò quando scorse il numero sei e sette e si fermò quando finalmente vide l'otto.
Inserì le chiavi nella toppa, e sperò di non essere il primo arrivato. Appena aprì la porta, noto una valigia aperta in mezzo alla stanza, che doveva essere il salotto, e dei vestiti femminili sparsi in giro.
-Finalmente sei arrivata, compagna di sta..- cominciò ad urlare una ragazza che si stava velocemente avvicinando alla porta.
Louis la osservò. Era molto bassa, aveva i capelli castani scuri e ricci, molto ricci. Indossava una maglia che era sicuramente due taglie in più della sua, e dei pantaloncini corti.
 Ma la cosa che lo incantarono di più, furono i suoi occhi: non avevano un colore particolare, erano semplicemente marroni, ma lui si perse dentro a quei grandi occhi.
-No, direi che tu non sei la mia compagna di stanza.- continuò la riccia.
-Questa non è la stanza otto?- chiese Louis, continuando ad osservare la ragazza.
-Sì, questa è la stanza otto, ma credo tu abbia sbagliato.-
-A me non dispiacerebbe condividere la stanza con te.-
La ragazza spalancò gli occhi e scoppiò in una fragorosa risata.
-Timido il ragazzo.- commentò poi, spostando dei ricci che le erano caduti nel viso.
-Io sono Louis.- si presentò il moro, porgendole la mano.
La ragazza guardò la mano di Louis e poi spostò lo sguardo verso i suoi occhi azzurri.
-Sai, questo dovrebbe essere il momento in cui tu mi dai la mano e ti presenti.- continuò il ragazzo.
-Sai, io non mi presenterò.- lo sorprese invece la ragazza.
-Perchè?-
Louis si avvicinò alla riccia ammiccando.
-Perchè tu ci stai provando in maniera spudorata.-
Louis scoppiò a ridere.
-Tu capisci sempre così bene le persone?-
-Beh, modestamente.-
Louis e la ragazza senza nome si guardarono negli occhi.
-Forse.. Forse è meglio che tu vada a vedere qual è la tua stanza giusta, Louis.-
Il ragazzo uscì, ma prima che la riccia potesse chiudere la porta lui le parlò di nuovo.
-Noi due ci conosceremo bene prima della fine dell'anno.-
-Contaci. Noi due non ci vedremo più prima della fine dell'anno, fidati.-
Detto ciò, la ragazza chiuse la porta e Louis si fiondò giù dalle scale, sperando di trovare in fretta Faith così da scambiare le chiavi e riuscire ad andare nella camera giusta.
Faith trovò molto più in fretta la sua stanza, era molto vicina alla segreteria.
Ma, a differenza del cugino, esitò per qualche minuto davanti alla porta.
"Dai Faith, ora o mai più." si disse, mentre apriva la porta.
Si aspettava una ragazza che svuotava la sua valigia, invece ciò che vide non era esattamente una ragazza, anzi.
Davanti a lei c'era un ragazzo riccio, con gli occhi verdi, quasi più belli di quelli azzurri di Louis. Ciò che sconvolse la ragazza fu il fatto che il riccio era in mutande e stava ballando in giro per la stanza.
Il ragazzo, appena notò la presenza di Faith si bloccò, ma non si vergognò, anzi, si avvicinò a lei sorridendo.
-Ciao.- disse lui, passandosi una mano tra i capelli.
-Credo di aver sbagliato stanza.- rispose lei, imbarazzata.
-è probabile.- continuò lui.
-Scusa, ora me ne vado.-
-No tranquilla, non devi scusarti! Io sono Harry.- il ragazzo le porse la mano e Faith la strinse, mentre lui continuava a sorridere.
-Faith, piacere.-
-Mi dispiace che tu non sia la mia compagna di stanza, Faith.-
Il riccio fece l'occhiolino alla ragazza, che salutò con un cenno del capo e se ne andò.
Cominciò a camminare per il lungo corridoio, cercando Louis.
Ad un certo punto notò il cugino che correva verso di lei.
-Ci siamo scambiati le chiavi!- dichiarò lei, lanciando le chiavi al ragazzo, che le prese al volo.
-Direi proprio di sì.- Louis rideva mentre porgeva le chiavi della stanza a Faith.
-A dopo.- si salutarono velocemente, ognuno percorrendo la strada verso la propria stanza, quella volta verso la stanza giusta.
Faith salì le scale e trovò velocemente la sua stanza. Questa volta si fece subito coraggio ed entrò.
-Spero che questa volta tu sia la mia vera coinquilina.- esordì una ragazza che stava svuotando una valigia.
Faith rise e si avvicinò.
-Piacere, sono Faith.- disse lei guardando la riccia.
-Io sono Hilary.- si presentò l'altra ragazza sorridendo.
"Oggi è la giornata dei ricci." pensò Faith trattenendo una risata.
-Bene Faith. Dato che mi hanno detto che tu sei nuova, ti faccio fare un giro della tua nuova casa, ti va?-
La ragazza annuì ed iniziò a seguire Hilary.
-Allora, questo, come vedi, è il salotto. Scusa se è un po' in disordine, ma sono arrivata solo un'ora fa.- cominciò Hilary, indicandole la stanza in cui si trovavano.
-Dietro di te c'è la mini-cucina. C'è anche la mensa in questa scuola, ma te la sconsiglio vivamente. Sono quattro anni che studio qui e ho mangiato là una volta sola, e quella volta sono stata a letto per due giorni.-
Faith fece un'espressione schifata.
-Spero che almeno una nostra coinquilina sappia cucinare, io sono impedita.- commentò poi, alzando le mani rassegnata.
-Benvenuta nel club delle schiappe in cucina! Comunque, di qua c'è il bagno e le cinque camere da letto. Sono piccolissime, c'è spazio solo per un letto e un armadio, vedrai che passerai tutto il tuo tempo tra il salotto e la cucina.- continuò Hilary.
-Quale camera posso prendere?- chiese Faith educatamente.
-Allora la gialla l'ho già presa io. Sono libere la rossa, l'azzurra, la viola e la verde.-
-Vada per la viola.- scelse Faith, entrando nella stanza che aveva i muri dipinti di questo colore.
Appoggiò la valigia e si tolse le scarpe e poi tornò in salotto, dove Hilary stava chiudendo la valigia per portarla in camera.
-Quindi sono quattro anni che studi qui?- chiese Faith, non appena la riccia si accomodò nel divano accanto a lei.
-Sì, i miei genitori sono sempre in viaggio per lavoro, quindi hanno scaricato me e mio fratello qui. Te invece, come mai sei venuta qua?-
-Ecco vedi, io vengo da Chicago, ma sono venuta qui più o meno per il tuo stesso motivo.- mentì Faith.
Hilary annuì.
-E conosci le nostre coinquiline?- chiese poi Faith.
-Una la conosco benissimo, è la mia migliore amica, Helen Malik. Le altre due sono Maggie Johnson e Blanche Morgan. Non le conosco molto bene però. L'anno scorso avevo in comune con Maggie le ore di matematica, mentre Blanche la conosco solo perchè quando è arrivata qua, l'anno scorso, ne parlavano tutti, perchè si è trasferita dall'Irlanda.-
-E come ti sembrano?-
-Due tipe tranquille. Le conosceremo più ava..-
Hilary non riuscì a finire il discorso, quando la porta si spalancò.
-Buongiorno bellezza, è arrivata Helen!-
-Helen!- urlò Hilary, scaraventandosi verso la ragazza che era appena entrata. Era di statura media, con i capelli lisci e castani, e aveva gli occhi marroni. Indossava una camicia azzurra e bianca a quadretti e aveva con sè un numero consistente di bagagli.
-Tu e le tue valigie,
sempre esagerate !- commentò Hilary, staccandosi dall'amica.
Faith si avvicinò alle due ragazze e sorrise timidimamente salutando con un cenno del capo la nuova arrivata.
-Giusto! Helen, ti presento Faith, la nuova ragazza!-
Faith porse la mano a Helen, che invece la abbracciò.
-Spero che ti troverai bene qui.- disse poi la ragazza.
-Grazie.- rispose Faith.
Quelle due ragazze le stavano già simpatiche.
-Che colori ci sono?- chiese poi Helen, avvicinandosi alle camere.
-La verde è libera, se è quello che intendi.- rispose Hilary ridendo.
-Tu sì che mi capisci al volo.- disse Helen, fiondandosi nella sua nuova camera.
Le tre ragazze si aiutarono a vicenda a svuotare la valigia e ci misero circa due ore.
-Sono distrutta!- dichiarò Hilary, sdraiandosi sul divano.
-Hil, ma Zayn e Hazza sono nella stessa camera?- chiese Helen guardandola.
-Chi sono Zayn e Hazza?- chiese curiosa Faith.
-Zayn è il fratello di Helen, Hazza è il mio. Comunque sì Helen. Perchè?-
-Andiamo a trovarli?- propose Helen, guardando le due ragazze.
-Andiamo!- risposero le altre due, uscendo dalla stanza.

Louis, mentre apriva la porta della stanza due, la sua camera, pensava a quella curiosa ragazza che aveva conosciuto poco prima. Nessuna ragazza l'aveva mai colpito così, al primo incontro. Eppure, quella ragazza aveva qualcosa che la incuriosiva.
-Ehi, sei vivo?- chiese un ragazzo riccio, sventolando una mano davanti al viso di Louis.
-Ehm sì scusa.-
-Evviva, uno dei miei conquilini è il bello addormentato nel bosco!- commentò sarcastico il riccio.
-Che simpatico!- rispose Louis ridendo -No davvero, sono appena sceso da un aereo da Chicago, tra poco mi addormenterò in piedi!-
-Sei americano?-
-Già. Comunque io sono Louis.-
-Louis Tomlinson?-
-Sì, come fai a saperlo?-
Louis guardò stupito il riccio.
-Mia sorella si informa sempre sui nomi dei miei e dei suoi conquilini. Io sono Harry.-
I due si strinsero la mano e poi Harry ricominciò a parlare.
-Come mai ti sei trasferito qua? Chicago è molto meglio di Londra. Anzi, qualsiasi posto è molto meglio di questo colleggio.-
Louis scosse la testa. Evidentemente non era l'unico ad avere quella opinione del Saint John.
-è una storia lunga.-
-Ok, messaggio ricevuto. Non vuoi dirmelo.-
Louis abbassò lo sguardo, per evitare le occhiate curiose di Harry.
-Tu invece, come mai sei qua?- chiese poi, cercando di cambiare discorso.
-I miei genitori lavorano in giro per il mondo e non sapevo dove mollare i due figli, ci hanno iscritti al primo colleggio che hanno trovato.-
Harry sospirò e in quell'istante Louis capì che il riccio non stava bene in quella scuola.
-Quindi non ti piace stare qua?-
-Esattamente.-
Il discorso fu interrotto dall'aprirsi della porta.
-Styles?-
Un ragazzo alto, con la pelle ambrata e i capelli neri era appena entrato nel mini appartamento.
-Malik!-
Harry si avvicinò al ragazzo e lo abbracciò in segno di saluto.
-Zayn, ti presento Louis, il nuovo arrivato. è americano!-
Louis salutò Zayn con un gesto della mano.
-Io sono Zayn, piacere.-
-Lou, ti posso chiamare Lou?- chiese poi Harry, sdraiandosi sul divano.
-Hazza, l'hai appena chiamato così!- disse Zayn sospirando.
Louis scoppiò a ridere, mentre Harry faceva la linguaccia a Zayn.
-Ormai mi hai già chiamato così Harry.- rispose poi Louis, senza smettere di ridere.
-Scommetto che sono la prima persona a darti questo soprannome!- dichiarò Harry orgoglioso.
-Veramente no.- ammise Louis. -Mia cugina mi chiama sempre così.-
Harry sbuffò e si coprì la testa con uno dei cuscini del divano.
-Possibile che nessuno di voi due mi dà un po' di soddisfazione?-


Angolo autrici:
Saaaalve!
Pensavate di esservi liberate di Ila così facilmente.. E invece no!
Alcune mi "conoscono" per
Words will be just words (se cliccate sul titolo si apre l'altra mia ff) e adesso, sono qui, con una mia amica, la Federica, per pubblicare questa nuova fanfiction.
Bene, vi vogliamo presentare le nostre cinque protagoniste:
Faith, Hilary, Helen, Blanche e Maggie. (Se cliccate sui nomi, si apriranno le immagini delle prestavolto.)
Speriamo che questo primo capitolo vi piacca, fatecelo sapere con una recensione.
Su Twitter siamo
@NouisWife (Ila) e @federicanori (fede) e se volete un tweet ogni volta che aggiorniamo, scriveteci il vostro nick in una recensione.
Inoltre, vogliamo tanto ringraziare Ale (
@niallsmonkey
) per il BELLISSIMO banner che ci ha fatto. :')
Al prossimo capitolo.
Un bacio.
Ila e Fede.

                                                                                             

   
 
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