Ciao bellissime.

Da come avrete potuto vedere, mi è venuta un'altra idea, ahahah.

Ma continuerò lo stesso a scrivere le altre due ff.

Questa storia sarà simile alla saga Harry Potter per alcuni aspetti, ambientazione in particolar modo e alcuni personaggi. 

Ma la trama sarà completamente diversa.

Detto questo, spero vi piaccia. 

 

 

 

 

 

 

Era una giornata soleggiata e calda e a Hogwarts la sveglia era già suonata.

A breve si sarebbero tenuti i corsi di recupero e Sathya avrebbe dovuto aiutare alcuni ragazzi del primo anno.

Sbuffò al pensiero di quella giornata stressante.

Non che non volesse aiutarli, anzi, questo la faceva sentire importante e brava nello studio, come già sapeva di essere. Ma qualche volta desiderava anche lei avere un po' di pausa, dopo tutto non era un libro colto, ma una persona.

Si alzò di malavoglia e andò a cambiarsi.

Non indossò nulla di particolare, in quella scuola era vietato fare la cattiva ragazza con minigonne e camicette che servivano solo a coprire le spalle.

Ad Hogwarts avevano delle divese: mantelli neri lungi fino ai piedi.

-Sathya, sei pronta?- la chiamò Ronnie, una sua cara amica.

-Sì, prendo la borsa e ti raggiungo, avviati.- rispose mettendo del cibo nella ciotola del suo gattino grigio.

-D'accordo, a dopo.- 

La biondina chiuse la porta alle sue spalle, lasciando Sathya da sola per concludere le sue faccende.

 

 

 

 

 

 

A Magicaenigrae il clima non era dei migliori.

Al contrario, dei grossi nuvoloni neri ricoprivano il castello.

Dal tronde, era ciò che provocava la magia nera, la cattiveria, la crudeltà che da sempre circondavano quelle mura.

-Zayn, questo esercizio non l'ho capito.- disse Harry, il ricciolino dagli occhi verdi che faceva impazzire tutte le ragazze della scuola.

Al contrario di Hogwarts, in quell'istituto i ragazzi avevano libertà assoluta.

Le ragazze poteva vestirsi come volevano e potevano picchiare, maltrattare, dissanguare ogni singolo individuo che si trovava lì dentro e non. Che poi, era proprio quello che insegnavano in quel castello.

E proprio come ogni scuola che si rispetti, c'erano i fighi, i nerd e... le nullità.

I fighi della scuola erano cinque ragazzi: Zayn Malik, Harry Styles, Niall Horan, Liam Payne e Louis Tomlinson. Erano gli dei, i sovrani, i re di quel posto.

Alcuni di loro erano accompagnati da delle ragazze, naturalmente, le più fighe: Clarissa Murder, Natasha Cullen e Renée Smiles.

La prima era la rispettiva ragazza di Zayn Malik, la seconda di Liam Payne e la terza di Niall Horan.

Inutile dire che in quel gruppetto riposava la cattiveria.

-Quando capisci qualcosa,tu? Dai, dammi qua.- disse scherzando il bruno che era seduto accanto a lui: Zayn.

Tra loro cinque, però, regnava il bene. Si conoscevano da neonati, un po' di affetto doveva pure esserci.

-Allora, stasera cosa facciamo? Andiamo in città?- chiese Louis non staccando gli occhi azzurri dal suo videogame.

-Se ci lasciano uscire...- commentò Niall.

-Se ci lasciano uscire? No, ma ti ascolti? Non dobbiamo nemmeno chiedere il permesso, usciamo e basta.- rispose Harry.

-Certo, così finiremo in punizione come l'ultima volta.- protestò ancora il biondo.
L'unico con la testa a posto, lì in mezzo.

-Chissene.- si aggiunse Zayn, staccando lo sguardo dal quaderno del riccio.

-Se finiamo in punizione faremo uno dei nostri incantesimi, che ne so... qualcosa ci verrà in mente. Siamo o non siamo delle menti geniali?- continuò poi con aria modesta.

-Hai ragione.- Si arrese Niall, strappando il videogame dalle mani di Louis e iniziando a giocare.

Quest'ultimo non protestò e cercò con lo sguardo Liam, l'unico che non aveva ancora spiccato parola.

Dopo aver scrutato la stanza si accorse che quel capellone non era prensete.

-Ma che fine ha fatto Liam? E' da stamattina che non lo vedo.-

-E'con la sua ragazza. Quello è proprio idiota.-

-Che intendi, Zayn?-

-L'accontenta in tutti i modi, la fa sempre vincere. Cavolo, quando caccia il carettere e la fa disperare?-

Zayn Malik era il classico ragazzo stronzo.

Quando Dio distribuì la sensibilità, lui era nel cesso a sposarsi con la stupidità.

Fortunatamente per lui, Clarissa aveva il suo stesso carattere.

Quando Dio distribuì l'intelligenza, lei era nella sua camera a sposarsi col mascara.

In poche parole, erano due elementi... che facevano saltare i nervi.

 

 

 

 

-Devi aggiungere più senape, altrimenti la pozione non verrà mai bene e sarà disgustosa. Devi berla, ricordalo.-

Sathya era ormai in quell'aula da un'ora, ma visto i lenti progressi del suo allievo, sarebbe rimasta lì ancora per molto.

Ma la rossa aveva molta pazienza, quindi non avrebbe detto nulla e avrebbe mantenuto la calma finché Mike non avesse imparato benissimo l'incantesimo.

Inoltre, adorava aiutare la gente.

Aveva un animo dolce e gentile, come quasi tutti in quella scuola.

-Signorina Watson, può venire un secondo?- 

La professoressa di storia della magia la chiamò, invitandola nel suo studio.

Dopo aver raccomandato il ragazzo di fare tutto ciò che gli aveva detto, raggiunse la Defence.

-Buongiorno.- salutò educatamente, ricevendo un sorriso dolce da parte di questa.

-L'ho convocata nel mio studio perché voglio comunicarle una cosa.-

-Dica pure.- la invitò Sathya.

-E' un appello che faremo a tutta la scuola molto presto, ma ho bisogno che tu mi faccia dei favori.- inziò la professoressa, versando del thè nelle due tazze posate nel vassoio.

Dopo averle riempite ne porse una alla rossa che iniziò a berla, poi continuò il suo discorso.

-Il preside della Magicaenigrae mi ha inviato un telegramma. Vuole che i suoi alunni si sfidino con i miei, cioè voi. Date le circostanze, non ho potuto far altro che accettare.- 

-Oh... e io cosa dovrei fare?- si affrettò a chiedere irritata.

Solo il nome di quell'inferno le faceva schifo.

-Devi preparare delle ottime pozioni. Tu sarai una di quelle che si sfiderà. La scuola conta su di te.-

 

 

 

 

A voi i commenti.