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Autore: keytvd    26/04/2012    4 recensioni
Questa fanfiction vede come protagonisti Damon, Stefan ed Elena e parte dalla fine della 3x14.
La storia di TVD, gli originari, sacrifici vari ecc. farà solo ed usclusivamente da sfondo alla storia, non mi occuperò di Klaus e co. ma solo di questo triangolo amoroso.
Elena deve affrontare i suoi sentimenti per i fratelli Salvatore, e questo la porterà inevitabilmente ad una scelta.
Questa finction è ad impronta Delena, ve lo dico già, ma essendo appunto un triangolo vedrete anche molto Stelena.
Dal #1 capitolo
"Muoio ogni volta che i tuoi occhi mi guardano, lo capisci? Se ami Stefan, se è vero che vuoi solo lui, allora spiegami perchè ti sento fremere ogni volta che ti sfioro" disse e mi accarezzò un fianco.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Damon Salvatore, Elena Gilbert, Stefan Salvatore
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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cap 5
Capitolo 5

-Pov. Damon-

 Avevo volutamente evitato Elena,
dall'ultima volta che l'avevo vista sconvolta accucciata nella cucina di casa, e nonostante ci fossimo incrociati più volte a casa mia, mi ero limitato a sorriderle debolmente e lei aveva fatto lo stesso, ma nulla di più, lei stava con Stefan, era quella la sua scelta.

Portavo avanti la promessa che avevo fatto a me stesso, quella di lasciarle lo spazio che voleva, per non complicarle la vita, ma nonostante i buoni propositi, non potevo fare a meno di preoccuparmi di lei, soprattutto perchè le poche volte che avevo incrociato i suoi occhi, avevo visto una strana luce. Era infelice, terribilmente infelice, e non si preoccupava nemmeno di nasconderlo, non tanto a me quanto a Stefan.

Sapevo di dover fare qualcosa, ma mi rendevo conto che la felicità di Elena non doveva essere un mio problema, come non doveva essere un mio problema la sua relazione con mio fratello.
Se avevano dei problemi, dovevano risolverli fra di loro.

"Hey mi stai ascoltando?" la voce di Rebekah risuonò lontana dall'altra parte del telefono

"S-si, certo, stavi parlando di una festa" cercai di farle credere che la stessi ascoltando, ma in realtà ero riuscito a captare solo l'ultima parola del lungo discorso che stava facendo

"Si, festa, e non hai sentito altro?" rispose scocciata

"Bekh cosa c'è?" dissi alterato. Nonostante da un po' ci frequentassimo più o meno seriamente, era chiaro, forse più a me che a lei, che Rebekah era solo un ripiego, un passatempo per non pensare ad Elena.

"Va bene, te lo ripeto" sbuffò "Il sindaco Lockwood mi ha proposto di candidarmi come Miss Mystic Falls e vorrei che tu mi facessi da accompagnatore"

Miss Mystic Falls. Un ricordo mi si materializzò nella testa, io ed Elena, quel ballo che ci aveva visto, forse per la prima volta, complici.

"Allora? Mi accompagnerai"

"Si, certo" risposi velocemente prima di poter cambiare idea.

Chiusi la telefonata con quella che non sapevo ancora se considerare "la mia ragazza", in realtà non avevamo mai perso tempo a decidere cosa fossimo, uscivamo insieme, facevamo sesso, e la maggior parte delle volte lei restava a dormire da me, ma per quanto riguardava i sentimenti, non c'era assolutamente nulla che mi legasse a lei.

Scesi le scale di casa per bere un drink ma mi sorpresi nel trovare Stefan che probabilmente aveva avuto la mia stessa idea

"Dovresti crearti il tuo angolo alcolico, quello è il mio" dissi sbuffando

"Da quando crei una divisione fra le mie e le tue cose?" Mi rispose porgendomi un bicchiere di Bourbon

"Cin" sorrisi infastidito

A salvarci da discorsi imbarazzanti fu il suo telefono che iniziò a squillare

"Si sto arrivando, dieci minuti e arrivo a casa Lockwood" si apprestò a dire e chiuse la telefonata

"Da quando frequenti la casa del sindaco?"domandai perplesso

"Da quando ha chiesto ad Elena di candidarsi come Miss Mystic Falls" rispose velocemente. L'argomento "Elena" era diventato oramai un tabù per noi

"Aspetta, Miss Mystic Falls, ma lei ha già..."

"Partecipato? Lo so, ma Carol ha insistito tanto così ha deciso di partecipare di nuovo"

"Ah" Mi limitai a mugugnare. Non avevo previsto che ci sarebbe stata anche lei, altrimenti non avrei acconsentito ad accompagnare Rebekah

"Bene, io vado" disse andando verso la porta

"Stefan, prima che tu possa pensare che l'abbia fatto apposta, sappi che anche io sarò all'evento, Rebekah mi ha chiesto di accompagnarla"

Si voltò a guardarmi "So che non l'hai fatto apposta, vedo come stai ignorando Elena e te ne sono grato, questo facilita le cose per noi"

"Preferirei che voi due foste felici a prescindere da ciò che faccio o non faccio io" dissi pieno di amarezza

"Damon non mi va di affrontare questo discorso" disse velocemente

"Lei non è felice!" urlai senza quasi rendermene conto e il viso di Stefan cambiò espressione

"Tornerà ad esserlo, è solo questione di tempo"

Mi trattenni dal continuare a rispondere, non dovevo immischiarmi, non era più affar mio la felicità di Elena.

"Ci vediamo" disse ancora Stefan sbattendo la porta alle sue spalle e io mi accorsi di avere la mano piena di sangue, tagliata dai vetri del bicchiere che avevo in mano, ma finchè sfogavo la mia rabbia su un bicchiere non era un problema.






Qualche giorno dopo...

-Pov. Elena-

Non ero per niente entusiasta di partecipare a Miss Mystic Falls, ma la signora Lockwood era stata talmente insistente che non ero riuscita a rifiutare l'invito.

Nonostante gli sforzi, non potevo fare a meno di pensare all'ultima volta che avevo partecipato, i ricordi sembravano lontani ma ancora ben lucidi nella mia testa.
Cioè che più mi faceva provare malinconia era il ricordo dei preprativi con la zia Jenna, avevamo scelto con cura il vestito e successivamente si era offerta volontaria per aiutarmi con l'acconciatura ed il trucco.

Un altro momento riaffiorò nella mia testa, il ballo con Damon, il momento in cui avevo sceso la scalinata e avevo trovato lui al posto di Stefan. La sensazione che avevo provato mentre mi teneva stretta e il mondo intorno si era fermato per dare spazio alla nostra danza...

"Amore sei pronta? Fra poco iniziamo" Stefan mi si avvicinò con la sua solita dolcezza, riportandomi alla realtà

"C-certo, devo solo indossare gli orecchini e sono pronta" sorrisi debolmente

"Io ti aspetto giù" si posò su di me, lasciandomi un leggero bacio sulla guancia

"Oh, scusate, non volevo interrompervi" Rebekah entrò nella stanza dove mi stavo preparando, e sembrò seriamente disiaciuta per averci "interrotto"

"Non preoccuparti, stavo andando via" le rispose Stefan e dopo avermi lanciato un ultimo sguardo pieno d'amore uscì dalla stanza lasciandoci sole

L'aria era decisamente tesa, non che io e la Barbie avessimo mai avuto buoni rapporti, ma da quando l'avevo vista in atteggiamenti intimi con Damon, le cose erano peggiorate.

Un pensiero mi passò nella mente. L'accompagnatore di Rebekah.
Durante le prove aveva detto che il suo cavaliere era impegnato e sarebbe venuto direttamente all'evento, ma non mi ero chiesta chi potesse essere, forse perchè avevo dato per scontato che si sarebbe fatta accompagnare da uno dei suoi fratelli.

"Rebekah, scusa..." mi girai verso di lei, e la sua espressione era decisamente sorpresa, non si aspettava che le rivolgessi la parola

"Si, che c'è?" lasciò il rossetto che stava usando per guardarmi

"Chi è il tuo accompagnatore?" chiesi tutto d'un fiato

Lei accennò un sorriso soddisfatto, e mi bastò quello per capire la risposta

"Damon è il mio cavaliere" disse non lasciando più alcun dubbio ai miei pensieri

Deglutii rumorosamente e lei ovviamente se ne accorse

"Sei gelosa?" disse con un sorriso malizioso

"No, non ho nulla di cui essere gelosa, ho già il mio accompagnatore" dissi abbassando lo sguardo

"Bene, meglio così" rispose tornando a truccarsi

Il cuore stava battendo molto più forte di quanto avrebbe dovuto, ancora una parola e sarei scoppiata a piangere per la troppa tensione accumulata.


"Ragazze siete pronte?" Carol entrò nella stanza, salvandomi dai miei pensieri

"S-si" dissi poco convinta mentre Rebekah scattò in piedi elettrizzata.

Io ero la prima a dover scendere, e mentre percorrevo quella scalinata, cercai di respirare profondamente, l'ultima cosa che volevo era scoppiare a piangere, non me lo sarei mai perdonato.

Ad attendermi ai piedi della scala trovai Stefan, perfetto nel suo smoking nero, ma il mio sguardo inevitabilmente si posò nella folla, alla ricerca di lui, lui che questa volta non era la per me, ma per accompagnare una donna che non ero io.

Danzai con Stefan nel giardino di casa Lockwood, ma il mio sguardo era vuoto, lontano chissà dove, perso in altri pensieri.

"Stai bene?" mi sussurrò all'orecchio

Mi limitai a sorridere, consapevole che se avessi solo aperto bocca sarei scoppiata.

Stupidamente mi voltai e in quel momento incontrai i suoi occhi di ghiaccio. Da una parte sperai di trovarlo a guardare la sua ragazza, cosichè potessi farmene una ragione, invece per un attimo che mi sembrò infinito, i nostri occhi si incastonarono l'un l'altro incendiandomi il cuore, facendomi perdere il totale controllo di me stessa.

"I-io non posso" balbettai oramai senza lucidità

"Che c'è Elena, non ti senti bene?" chiese Stefan mentre cercava di tenermi stretta a sè mentre continuavamo a danzare

"Non posso" dissi più forte e scappai via sotto lo sguardo perplesso di tutti.

Non potevo continuare a fingere che le cose andassero bene, perchè non era così. Stavo male, talmente male da non riuscire più ad indossare la maschera della fidanzata felice e appagata. Stefan non aveva nulla che non andasse bene, ero io che non andavo più bene a quella situazione.

Entrai velocemente in casa mentre le lacrime continuavano a rigarmi il volto, salii le scale ed entrai nella stanza dove poco prima mi ero preparata, sbattendo la porta.




-Pov. Stefan-

Guardai Elena correre via da me sotto lo sguardo attonito dei presenti. Rimasi immobile, incerto su cosa fare quando vidi mio fratello staccarsi da Rebekah e iniziare a correre.

L'unica cosa che riuscii a fare fu tirarlo per un braccio

"Cosa pensi di fare?" dissi guardandolo pieno di rabbia

"Stefan lasciami, ha bisogno di me" rispose e cambiò espressione rendendosi conto di ciò che aveva appena detto

"Ha bisogno che la lasci in pace!"

"Non posso più lasciarla in pace perchè tanto non serve a niente!" urlò attirando ancora di più l'attenzione "Sono stufo di rimanere in disparte a guardarla mentre compromette la sua felicità"

Ero ferito, arrabbiato perchè ancora una volta era lui a fare qualcosa per Elena, e non io, ma nonostante questo lo lasciai andare, sperando che prima o poi questa situazione arrivasse a una conclusione.





-Pov Damon-

Corsi su per le scale, sperando che Elena non si fosse chiusa in bagno o in qualunque posto dove non avrei potuto raggiungerla, ma per mia fortuna, non appena aprii una delle camere, la trovai, in piedi mentre guardava fuori dalla finestra.

Non si voltò a vedere chi fosse entrato, forse perchè in cuor suo sapeva che potevo solo essere io, o almeno sperai che la pensasse così.

"Elena" sussurrai 

Si voltò finalmente verso di me, ma rimase immobile senza dire una parola.

Un fiume di parole uscì dalla mia bocca

"Lo so che non dovrei essere qui, lo so che hai scelto di stare con lui, ma tu non sei felice Elena, e io non posso stare in disparte e vederti soffrire senza fare nulla. Non so perchè Stefan riesce a stare tranquillo senza provare a risolvere questa situazione, forse perchè ha paura, paura di perderti, ma io non ho più nulla, non mi può essere portato via più niente, ho perso già tutto il giorno in cui sei tornata da lui, quindi ho deciso che voglio provare a risolvere questa situazione, costi quel che costi, se pensi che sia io la causa della tua sofferenza allora me ne andrò, lascerò la città e tu sarai libera di rifarti una vita, senza avermi costantemente sotto agli occhi, se invece pensi di aver bisogno di me almeno la metà di quanto ne ho io di te, allora dillo, dimmelo adesso e non nasconderti più dietro a quegli occhi pieni di sofferenza"

La vidi tentennare, incerta sul da farsi, e poi finalmente fare un passo, poi un altro ed infine correre verso di me, mi buttò le braccia al collo e le sue labbra si impossessarono delle mie, con violenza, cercava la mia bocca come se cercasse l'aria per respirare.

La passione si impossesso della nostra lucidità, non riuscivo più a capire cosa stesse succedendo, sentivo solo le sue mani sottili esplorare il mio corpo. La sollevai da terra, adagiandola su un ripiano e  esitai un attimo sul da farsi, avevo sognato ardentemente la mia prima volta con lei, e tutto avevo immaginato tranne che potesse acadere la, con tutta quella passione, senza il minimo preavviso, ma lei trovò il coraggio per entrambi, non indugiò e affondò le sue unghiè sulla mia schiena baciandomi con ancora più trasporto, e a quel punto mi impossessai di lei, facendo combaciare non solo la nostra pelle ma anche le nostre anime.

La guardai in tutta la sua perfezione, e nonostante mi rendessi conto che avrei dovuto sentirmi in colpa per ciò che stavo facendo a mio fratello, il suo sguardo pieno dìamore mi portò in una dimensione lontana, dove non c'era spazio per il rimosro, ma solo per la felicità che stavamo conoscendo insieme.

Quando finimmo mi staccai da lei, accarezzandole dolcemente una guancia, mi persi nel guardare quegli occhi lucidi e quelle guance ancora arrossate dall'amore che ci aveva travolto.

Elena si alzò in piedi cercando di ricomporsi con scarsi risultati, mentre io continuavo a guardarla nella speranza che dicesse qualcosa, qualsiasi cosa.

"Hey" dissi e lei si voltò a guardarmi

Si avvicinò a me e posò legegremente le sue labbra sulle mie, la passione di prima sembrava svanita

"Devo parlare con Stefan" disse abbassando lo sguardo

Rimasi in silenzio, era bastata quella frase a farmi tornare alla realtà, dove il senso di colpa faceva parte della mia vita.

"Forse è meglio che ci parli io" dissi portandole una mano sotto il mento, obbligandola a guardarmi

"No, è giusto che lo faccia io"

E in quel momento qualcuno bussò alla porta ed Elena si staccò da me per andare ad aprire.

Stefan guardò prima lei, poi me ed infine di nuovo lei

"Cos'è successo?" disse

Guardai mio fratello "vi lascio soli per parlare" dissi

uscendo da quella stanza con il cuore colmo d'amore e gli occhi pieni di sofferenza.






Ben ritrovati :)
vi chiedo perdono per la lunghissima attesa ma per un motivo o per l'atro non riuscivo mai a trovare un secondo da dedicare alla scrittura :(
Ma ora eccoci qua finalmente.
Colpo di scena (anche per me a dire il vero, non avevo messo in conto di farlo succedere così, ma mentre scrivevo è uscito spontaneamente) Delena-sex :)
Non so se è stato affrettato ma mi son lasciata coinvolgere dalla 3x19 e vedendo tutta la passione che c'ha messo Elena nel baciare Damon ho pensato di mettercela un po' anche in questa storia.

Le cose come al solito non sono semplici, nonostante la passione che li ha travolti, è arrivato subito dopo il senso di colpa nei confronti di Stefan, forse più per Damon che per Elena... e quindi niente, vedremo come la prenderà Stefan... secondo voi? Come reagirà?

Aspetto come sempre le vostre opinioni che sono fondamentali per me.

Bacioni


  
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