A un certo punto il rumore da dietro il cespuglio era diventato insopportabile, fastidioso.
Si alzò piano, cercando di non fare rumore, si avvicinò in punta di piedi verso la massa verde che si muoveva. Sentì un tonfo. Si spaventò, non era un animale, e se lo era, era molto grosso.
La paura prese il sopravvento, ma non riusciva a urlare.
-BUH-
-AAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAHHHHHHH- Emy riprese fiato, fissando il ragazzo spuntato da dietro la pianta come fosse un mostro.
-S...scusa...-
- E adesso mi chiedi scusa?!- I polmoni reclamavano area. Dopo un po’ finalmente riuscì a parlare normalmente.
-Chi sei?-
-Oh, piacere. Daniel-
-mmm...io sono Emy- “Perché mi guarda in modo strano? Io non gli ho fatto niente”.
-Che c’è?- Emily lo conosceva da due secondi e già non lo sopportava.
-Niente, è che ti ho visto affacciata alla tua finestra...-
-Ok, e allora?-
-Te l’ho detto: niente.
Solo che credo di essere innamorato di te-
-Ah, e come fai a dirlo?- Non voleva che uno sconosciuto la prendesse in giro, però sembrava sincero.
-Non so, hai presente le farfalle nello stomaco? Tu mi fai questo effetto...-