l'ultima ballata

della

bestia

-Capitolo 1-

La carica di licantropi avanzava.

Pesanti zampate sull'erba umida, nella notte della battaglia.

I lupi mannari erano arrivati alle porte della fortezza dell'Ordine della Fenice.

Li avevano trovati, infine.

Nel cuore di Tonks cominciava a farsi strada l'evidenza dei fatti. Avevano aspettato troppo.

Ed il suo Remus non ce l'aveva fatta.

Era luna piena, non era riuscito a scappare prima.

E li aveva condotti a loro.

Azzardò un'occhiata al di là del parapetto della merlatura. Erano venti, trenta forse.

Incrociò lo sguardo di Harry. Che però lo distolse subito.

“Non trattatemi come una bambina...” si ritrovò a pensare lei.

Erano arrivati. E la colpa era di Remus. Del suo Remus.

Eccoli.

Uomini lupo, fauci spalancate.

Quello davanti doveva essere Greyback, e vicino a lui...

Il cuore della donna ebbe un tuffo: riconobbe quella cicatrice sulla zampa sinistra.

ZUM, TUPUM, TUPUM

Remus... Se non trovo il modo di tirarti via da lì...

Un gelido ululato dilaniò il silenzio della notte. Era il freddo che li stava tradendo.

Le nuvolette di vapore del loro respiro salivano verso l'alto.

Li avevano trovati.

Erano solo quattro metri sotto di loro, i lupi mannari.

Tonks si sentì afferrare la mano da Charlie. Scesero tutti giù, nel cortile porticato, vicino al portone.

Formarono rapidamente un cerchio.

Erano solamente dieci.

Lei, Tonks... e poi Hermione, Ron, ovviamente Harry, Charlie, Fred e George, Moody, Kingsley e Ginny.

Dieci... contro venti lupi mannari.

Tonks cercò di non pensarci. Chiuse gli occhi nervosamente.

-Allora- ringhiò Moody a voce che per lui doveva sembrare bassissima -Sapete cosa dobbiamo fare. Avete la pistola, no?-

Generali cenni di assenso. Qualcuno si guardò in tasca, trovandola proprio lì nella fodera.

Pistole con proiettili d'argento. Per ucciderli sul colpo.

-Il nostro Remus è là con loro...- procedette lentamente Malocchio –Ha una cicatrice sulla zampa sinistra, che gli è rimasta dall'ultimo mese.- si schiarì nervosamente la voce.

-Ragazzi... cercate di fargli caso. È uno di noi, l'hanno rapito apposta per farci rischiare... siate prudenti, mi raccomando, non combinate cazzate.-

Il suo sguardo incrociò fugacemente quello di Tonks, e lei avrebbe giurato di aver visto in quegli occhi, forse per la prima volta, premura... preoccupazione.

Aveva anche lui paura per Remus.

E lei come si doveva sentire?

Le sarebbe potuto saltare addosso in un istante, e sbranarla.

Come avrebbe dovuto reagire? Avrebbe dovuto sparargli?

-Sta tranquilla, andrà tutto bene- le sussurrò Kingsley, appostandosi vicino a lei, accanto al portone che di lì a poco i licantropi avrebbero tentato di sfondare.

-La stessa cosa che mi aveva detto lui pochi giorni prima che ammazzassero Sirius- ribattè lei.

-Tonks...- la voce dell'uomo si fece più calda e comprensiva, mentre il primo assordante colpo contro il portone veniva scagliato

TUMP

-...non lo potresti mai colpire. Credimi, lo senti, quando è lui.-

-Ma come....?-

-Tu lo ami, Tonks?-