Plic.
Plic. Plic.
Piccole
gocce cadono nel tuo bicchiere, una dopo l’altra, lentamente. Sappiamo bene
cosa sono, vero?
Possono
essere gocce di libertà, di paura, di tristezza. E per te, cosa sono?
Sono
lacrime di dolore o sono solo piccole parti di liquido che, unendosi le une con
le altre, formano una sostanza che potresti considerare come una libertà?
Ancora,
vuoi finire il barattolo, per fare più in fretta.
Allora
hai deciso, dopo tanto. Chi pensi ti troverà?
I
tuoi amici? La cameriera? O forse nessuno ti cercherà, capendo come ti senti
e lasciandoti lì a rimuginare sui tuoi
errori e dolori.
Quando
arriveranno? Tra giorni, ore? Ma tanto, che t’importa? Non potrai mica vederli!
Vuoi
solo andare da lei, giusto?
Da
quello che per te è stato amore.
Da
quello che per te è stata felicità immensa.
Da
quello che per te è stata vita, che adesso si trova in cielo, o forse più su,
là dove solo gli angeli possono arrivare.
Ah,
ecco un dubbio: ci arriverai?
Si,
credo di si, non è così cattivo tanto non da farti andare da lei.
Potrà
anche biasimarti perché hai intenzione di fare quello che vuoi fare, ma non
scordarti che lo chiamano il Misericordioso, il Padre.
Ed
un padre, da che mondo è mondo, ti perdona sempre, ti aiuta.
Forza,
se sei proprio convinto fallo. Bevi il tuo bicchiere e raggiungila.
O
forse hai paura di quel buio che ti avvolgerà? No, non devi averne, lo sai che
quella luce rosata ti illuminerà anche lì.
Forza,
piccolo uomo innamorato, deluso, arrabbiato, pazzo, disperato.
Si,
non sei più tu. Ma io non voglio dire più niente. Il mio compito non è quello
di convincerti o no. Fai da solo.
Ecco,
stai bevendo.
Senza
forza, la tua mano si apre e il vetro va in mille pezzi al contatto con il
pavimento.
Ti
pieghi in due, tenendoti il ventre.
Riesci
a vedere il tuo viso riflesso in mille piccoli specchi riversi sul pavimento di
piastrelle. Puoi vedere tanti piccoli te, con il viso sudato e pallido per il
dolore.
Fa
male, vero? Forse hai scelto questa via per sentirti come lei. Per
immedesimarti ancora una volta in lei.
Non
opporre resistenza, farà più male. Lasciati andare, immagina di essere già con
lei, ad essere ancora una volta più felici di chiunque altro.
E
l’ultima immagine che ti balena in mente, è il suo viso. Sembra proprio lì,
davanti a te, con il suo bellissimo sorriso, quasi che ti stia chiamando.
Lentamente
i tuoi glaciali occhi si chiudono, la vista ti si offusca. La stai
raggiungendo.
Non
ci sono altri rumori in questa tua immensa casa.
Senti
solo il battito del tuo cuore che si indebolisce.
E
questo cuore, come in una strada, esegue l’ordine di quel segnale:
STOP.
Ultimo capitolo e relative spiegazioni per chi
si è confuso o non ha capito:
1) Ryan si è ucciso (ç_ç) con del veleno
2) Quando dico “quello che sembrava il frutto del vostro amore
era invece frutto di cellule impazzite” voglio dire che la coppia
Ryan-Strawberry aveva creduto che la rossa fosse incinta, invece aveva un
tumore all’utero. Non so se accadono cose come in gravidanza (nausee, blocco
del flusso mestruale ecc…) comunque questa è la causa della sua morte
3) Il titolo perché Ryan si ubriaca di birra (appunto)…le gocce
gialle sono sia la birra sia il famoso veleno.
Spero che vi sia piaciuta, io l’ho scritta una
mattina nell’ora di latino…
Commentate, commentate, commentate!! Kiss a
tutti
Hypnotic Poison