Fanfic su artisti musicali > One Direction
Ricorda la storia  |      
Autore: Giulia_G    26/04/2012    6 recensioni
"I suoi occhi erano immensi, pieni di tutto l’amore che nessuno era mai stato capace di custodire e che troppe persone avevano dato per scontato."
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Liam Payne
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Fire.

Lei mi aveva fatto ridere.
La prima volta che l’avevo vista mi aveva fatto ridere e io non sarei mai riuscito a dimenticare il modo in cui si muoveva quel giorno, il modo in cui mi aveva sorriso e, soprattutto, le occhiate dolci e curiose che mi aveva lanciato quando credeva che non le stessi prestando attenzione. Ovviamente non le avevo staccato un solo secondo gli occhi di dosso, innamorato del suo tentativo di sfuggirmi guardando verso il cielo, ma probabilmente non se n’era accorta. Si toccava i capelli con la mano, innervosita forse dalla mia presenza.


“E’ sbagliato. E’ troppo sbagliato”.
Non riuscivo a togliermi quel pensiero dalla testa, era come se battesse ritmicamente su tutto il corpo, in assurdo contrasto con ciò che desideravo di più.
Non avevamo mai avuto nessun tipo di rapporto del genere, ma avevo l’impressione che lei fosse mia da tutta la vita.
Aveva un pezzo di me, del mio cuore; senza di lei non sarei mai più stato completo.
L’unica cosa che la separava da me, in quel momento, era la paura di sbagliare, sentita nel modo in cui solamente una donna avrebbe potuto sentirla.
La strinsi alla vita con il braccio, premendo con le dita, per farle capire che non aveva niente da temere. Si appoggiò delicatamente a me, trasmettendomi dei brividi che non mi appartenevano, ma che accolsi volentieri.
Con la mano libera le accarezzai la testa, scendendo fino al collo e sulla schiena, per poi tornare a toccarle i capelli e lasciarle un bacio dietro l’orecchio, assaporando il profumo che solo la sua pelle aveva e che sapevo non avrei mai scordato.
Mi sembrò che si affidasse a me, quando improvvisamente piegò le gambe e abbandonò il busto e la testa all’indietro, chiudendo gli occhi. Il suo collo era irresistibile; mi avvicinai lentamente, sfiorandolo con le labbra, salendo poi fino al mento.
Quando tornò a guardarmi, non riuscii a trattenere un sorriso.
Era stupenda. I suoi occhi erano immensi, pieni di tutto l’amore che nessuno era mai stato capace di custodire e che troppe persone avevano dato per scontato.
Nell’attimo in cui notò la mia espressione abbassò la testa, e io sperai di essere la causa della felicità che vidi sulla sua bocca.
Forse mi ero sbagliato, forse non portava addosso tutta la paura che credevo.
Tornò vicino a me, spostando entrambe le mie braccia sui suoi fianchi, per poi fare lo stesso. Infilò una mano sotto la mia camicia, con un movimento dolce al punto da farmi avere l’impressione che fosse durato interi minuti. Sentirla così vicina, percepire la sua pelle contro la mia, fu una delle sensazioni più belle che avessi mai provato. Il tremore che da lei era partito, arrivò ovunque nel mio corpo, costringendomi a chiudere gli occhi.
Lei salì poco alla volta, lentamente, continuando a toccarmi con le labbra. Quando raggiunse l’altezza delle spalle, aiutandosi con l’altra mano, sfilò la maglia e la lasciò cadere a terra, di fianco a noi. Portò una mano davanti, sul mio petto, accarezzandomi e aspettando che facessi la mia mossa.
Tirai giù con delicatezza l’asciugamano dalle sue spalle e lo lasciai andare. Cadde ai suoi piedi, ma se ne liberò facilmente, scavalcandolo con un passo indietro, che la avvicinò al letto. Le andai incontro, avvolgendola di nuovo in un abbraccio.
Non fui in grado di frenarmi dal baciarla, quando abbassò le mani sulla mia cintura. Aprì il bottone, poi la zip, e anche i miei pantaloni si accasciarono sul pavimento. Misi un piede avanti, oltrepassandola e spingendola lievemente con le spalle, per poi seguirla e spostarla un po’ più in là, verso il materasso.
Io respiravo, lei respirava. Quando a lei mancava il fiato, anche la mia respirazione si fermava. Il caldo dei nostri corpi e il freddo dell’aria intorno a noi si mischiarono, creando come un alone, che ci avrebbe protetti da tutto e da tutti, che ci avrebbe custoditi per sempre.
Le sue mani si muovevano su di me, veloci quando scappava una risata o un sorriso, e lente quando le nostre labbra si incontravano.
Fu tutto uno sguardo, un’occhiata complice, una carezza prima di un bacio, un fuoco ogni volta che, anche per sbaglio, raggiungevamo con le dita punti delicati.
La presi per mano, facendola girare su se stessa sotto il mio braccio, per poi portarla di nuovo a me e stringerla, con l’intenzione di non lasciarla andare mai.
Quando toccò il letto con una gamba, si separò da me, lasciandosi cadere indietro con la schiena e guardandomi con una scintilla negli occhi.
La amavo, più di ogni altra cosa al mondo, ma lei pareva non accorgersene.
Mi avvicinai, appoggiandomi su di lei e cercando di non pesarle troppo addosso. Le sorrisi, quando si sottrasse da sotto il mio torace per allontanarsi di mezzo metro, fino a raggiungere la fine del materasso e appoggiando la testa sul cuscino. Si accoccolò, per infilare le gambe sotto il lenzuolo, con il quale si coprì fino agli occhi, e poi stenderle nuovamente, sfiorando il mio ginocchio. Tirò fuori le mani da sotto il copriletto, stringendo in pugno gli slip bianchi, che gettò lontano da noi, con un sorriso malizioso sul viso. Allungò un braccio, accarezzandomi una guancia e tirandomi a sé. La baciai ancora, questa volta con più trasporto, poi mi coricai di fianco a lei, raggiungendola sotto la trapunta. Le sfiorai i capelli, guardandola negli occhi. Mi sembrò quasi assurdo, ma non riuscivo a separarmi da loro, come se avessero rapito i miei, il mio cuore e ogni altra parte del mio corpo. Accostò il suo volto al mio, facendo toccare appena i nostri nasi. Così vicini, era impossibile non avere il fiato corto e riuscire a respirare normalmente.
La abbracciai, ancora una volta, avvolgendole le braccia intorno al collo, per poi portarle sulla schiena e aprire il gancio del reggiseno, mentre lei cercava di sfilare i miei boxer senza sfuggire alla mia presa. Quando si accorse di non riuscirci, scoppiò quasi in una risata, nascondendosi nell’incavo del mio collo.
«Sei una meraviglia» provai a tranquillizzarla, semplificando le cose e facendo ciò che aveva tentato di fare lei, tornando poi alle prese con l’ultimo freno. Tolsi le bretelle dalle sue spalle, facendo poi uscire le braccia e lanciando anche quello per terra.
Ero consapevole del fatto che non fosse facile per lei consegnare il proprio cuore in mano a qualcuno. Era quello ciò che rendeva magico e splendido il tutto. Il potere che noi, insieme, potevamo avere sul passato, sulle brutte esperienze e sulle ferite. Avevamo la capacità di curare ciò che nient’altro era stato in grado di guarire, di rendere inoffensivi i dolori e le paure.
Feci leva su un gomito, alzandomi leggermente e rilassandomi sul suo corpo.
La sentii prendere un respiro, prima di mettere una mano dietro la mia testa e avvicinarmi ancora di più a lei, mentre con l’altra si spostava su e giù sulla mia schiena.
Le diedi un bacio sul naso, per spostarmi poi sull’orecchio, scendere al collo e risalire fino alle labbra. La baciai, per poi farlo un’altra volta e un’altra ancora, mentre i nostri corpi si muovevano uno sull’altro, creando un fuoco che non seppi distinguere se fosse fuori o dentro di me.
Era stato detto e ripetuto un po’ da tutti, lo sapevo, ma in quell’istante eravamo una cosa sola, due corpi che si univano, non solo in senso metaforico, ma che diventavano realmente una cosa sola.





Salve mondo :D
Vi pubblico la mia seconda one-shot (che in realtà è seconda solo in termini di tempo, dato che è la prima che ho scritto xD)
Spero vi piaccia.
Siccome mi sono resa conto che non si capisce facilmente, sappiate che si riferisce alla mia ff "you, like nobody else".
Parla dell'unico momento che non viene descritto da Allyson, la protagonista, che viene invece visto dagli occhi di Liam.
Spero vi piaccia, mi ricordo di averla scritta con tutte le luci della casa spente e la musica di pianoforte nelle orecchie per riuscire a scrivere qualcosa di decente, perciò fatemi sapere cosa ne pensate :D

Mi raccomando, per chi scrive è davvero molto importante, non costa niente (:

P.s: passate dall'altra mia os :D http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=1030528&i=1
E dalle mie fan fiction, se avete voglia (in particolare quella a cui è riferita la one-shot (:
Bacioni a tutti, hope you like it :D
Giulia.
  
Leggi le 6 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > One Direction / Vai alla pagina dell'autore: Giulia_G