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Autore: crazybulma    20/11/2006    5 recensioni
Il Cell Game si è concluso, ma alla fine di questa battaglia i cuori di tre persone sono ancora feriti: Bulma, Crilin e Chichi sono i protagonisti di questa storia dai toni un po' cupi, magici e introspettivi. Sarà compito di Vegeta, Gohan e C18 salvare il Natale delle persone che amano, con l'aiuto di una vecchia e simpatica strega. Una fanfic a capitoli in occasione del Natale 2006, nella speranza che tutti possiate viverlo serenamente.
Genere: Romantico, Malinconico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: 18, Bulma, Chichi, Crilin, Vegeta
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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- 2° parte -
Non ha speranze con lei!

Crilin contava le poche monete che gli erano rimaste nel portafoglio, mentre passeggiava a capo chino per le vie affollate di un grosso centro commerciale. La gente era frenetica attorno a lui, e solitamente anche Crilin veniva contagiato da quella splendida atmosfera di festa. Ma trovava un po' triste il fatto che il Natale fosse diventato, con l'andare del tempo, la festa dei commercianti: i tabelloni pubblicitari davanti a lui dimostravano chiaramente che il Natale veniva festeggiato solo per spillare i soldi della gente. Lo spendere era un comandamento, di sentimento c'era ben poco, e Crilin si sentiva quasi obbligato a fare regali.
Aveva già comprato un pensiero per Maestro Muten, per la Tartaruga, e per Oolong e gli mancava solo da prendere qualcosa per Yamcha.
Raggiunse l'uscita del centro commerciale con diversi sacchetti in mano, e notò immediatamente, dall'altra parte della strada, la ragazza più bella che avesse mai incontrato nella sua vita.

Facendo ricorso a tutto il suo coraggio, il ragazzo si avvicinò a lei con il terremoto nel cuore e le gambe tremanti. Anche la ragazza, vedendolo, lo riconobbe subito e rimase ferma a fissarlo con quegli occhi di ghiaccio tanto freddi quanto belli.
"Buonasera, C18. Anche tu da queste parti... che coincidenza!" la salutò Crilin timidamente.
"Già..." si limitò a rispondere il cyborg, guardandolo dall'alto al basso.
Crilin notò che la ragazza indossava gli stessi abiti di quando si erano salutati l'ultima volta, al palazzo del Supremo. Inoltre aveva il volto più pallido del solito e l'aria infreddolita e stanca.
"Ma tu... Sbaglio o non hai un posto dove stare?" azzardò a chiederle, timidamente.
C18 storse il naso, e si voltò a fissare una vetrina di un negozio, dicendo "Non ti riguarda."
Crilin protestò "C-certo che mi riguarda! Siamo a dicembre, fa un freddo terribile. Nessuno dovrebbe dormire per strada!"
"Dimentichi che sono un cyborg..." aggiunse la ragazza abbozzando un lieve sorriso di scherno.
Crilin strinse le spalle "Per me sei solo una ragazza che non ha un tetto sopra la testa." Si guardò i piedi, non sapendo come formulare la sua proposta. Prese un respiro profondo ed infine alzò di nuovo lo sguardo per fronteggiare la donna dei suoi sogni "Perchè non vieni a stare da me? A casa del Maestro Muten, intendo. E' piccola, ma per te ci sarebbe una stanza molto comoda... Credimi, ti troverai bene!"

C18 rimase a bocca aperta per qualche istante, ma presto riprese la sua espressione di sempre, distaccata e disgustata. "Tu sei matto. Non ti rendi proprio conto? Fino a poco tempo fa ci facevamo la guerra, e adesso mi inviti a vivere nella tua stessa casa!"
"Esatto" ribadì Crilin, per nulla impressionato dalle sue parole.
Lei sembrò colpita dalla determinazione del ragazzo, che ora aveva lo stesso sguardo del giorno in cui distrusse il controller per l'autodistruzione sotto i suoi occhi. "Che tipo!" rise poi, ed aggiunse "D'accordo. Accetto la tua proposta... Non può essere tanto male dopotutto."
"Evviva!" esultò Crilin. Non poteva credere di essere riuscito a convincerla, era davvero stupito di sé stesso.
"...Ma non farti illusioni. Il fatto che vivremo insieme non significa che voglio avere a che fare con te!" sbottò C18 all'improvviso, facendo crollare le speranze del ragazzo come un castello di carte al vento.


La Kame House era stata addobbata, in occasione del vicino Natale, da luci multicolori e ghirlande rosse, ed un piccolo albero di Natale era stato eretto nella spiaggia.
Quando Crilin e C18 fecero il loro ingresso in casa, furono immediatamente tentati di scappare via: il maestro Muten ballava seminudo al centro della sala, con una bottiglia di vino in mano, mentre Yamcha, Oolong e Pual ridevano e battevano le mani al ritmo di una musica natalizia che fuoriusciva ad altissimo volume da una piccola radio.
"Ehy! Scusate se interrompo la festa!" urlò Crilin cercando di farsi notare dagli amici. Yamcha spense la radiolina e Muten cadde per terra col fondoschiena in aria, visibilmente sbronzo. "Bentornato Crilin, chi è la tua bella amichetta? Hic! E' moooolto carina, anche se io preferisco le donne... un po' più formose! Hic!"
Crilin arrossì mentre C18 incrociava le braccia, imbronciata.
"Non la riconosci, Maestro? E' C18!"
Calò il silenzio più totale.
Poco dopo Oolong lanciò un urlo e si nascose sotto il tavolo, e Yamcha si mise in posizione di attacco urlando "Perchè diavolo l'hai portata qui? HAI PERSO LA TESTA?"
Crilin avrebbe voluto dire che, sì, aveva perso la testa per lei, ma rimase zitto e immobile.
"A quanto pare la mia presenza non è gradita. Come immaginavo... Me ne vado!" disse C18 con disinvoltura, ma Crilin le bloccò l'uscita. "No, aspetta! E' normale che siano un po' intimoriti, ma questo non significa che non puoi restare... dico bene, Maestro?" disse lui, guardando speranzoso Muten. Il vecchio annuì "Da quando Lunch se n'è andata con TenShinHan non abbiamo più avuto una presenza femminile in casa. Se sai cucinare e pulire la casa, sarai la benvenuta."
C18 ringraziò Muten con un sorriso appena accennato. "Vieni, ti mostro la tua stanza!" esclamò Crilin contento, facendole strada.

"E' molto piccola..." mormorò C18 con un po' di delusione.
"Sì, lo so... M-mi... Mi dispiace!" si scusò Crilin, abbassando il capo.
La ragazza si sedette sul letto e rise vedendo la faccia abbattuta del giovane. "Non ti devi scusare, scemo. Anzi... ti ringrazio." disse a bassa voce.
Crilin rialzò la testa di scatto, rosso in volto. "Non mi ringraziare, è il minimo!" rise imbarazzato. Ma C18 scosse il capo "Sei stato l'unico a preoccuparsi per me. E sei anche l'unico a non avere paura di me. Quindi grazie."
Crilin le sorrise, le diede la buonanotte, ed uscì dalla stanza felice come non mai: il suo cuore era gonfio di gioia e di amore. Saltellò fischiettando verso l'albero di Natale e ci mise i regali che aveva comprato al centro commerciale.
"Credo che dovrò prenderne uno in più" disse chiudendo gli occhi ed immaginando una fantasiosa scena in cui C18 lo ringraziava per il dono con un grosso bacio.
Sempre più felice si diresse verso la sua camera da letto, ma si fermò sull'uscio quando sentì Yamcha fare il suo nome, nella camera adiacente.
"Crilin è veramente cotto. Se l'è persino portata in casa, quel mostro!"
"Ooh, andiamo! Non può essere poi così cattiva!" fece Oolong.
"Ti dico che lo è! Io ho conosciuto la potenza dei cyborg sulla mia pelle, devi credermi. Quella ci fa fuori tutti..." continuò Yamcha con voce grave. "E comunque Crilin non ha nessuna speranza con lei, non ti pare?"
Oolong ridacchiò "Sì! Hai proprio ragione! Una così non potrebbe mai interessarsi a Lui."

Crilin provò una fortissima delusione, mentre si chiudeva la porta alle spalle. Si buttò sul suo futon e cercò di dormire, ma le parole di Yamcha e Oolong continuavano a tormentarlo. Non era ferito dal fatto che i suoi due amici avessero sparlato di lui, anche se ci era rimasto un po' male. La cosa che più lo faceva soffrire era il fatto che dopotutto... loro... avevano ragione.
Perchè mai una ragazza bella, forte e affascinante come C18 avrebbe dovuto provare interesse per un piccoletto senza naso e con la testa pelata?


**********************************************************************

La strega Armès era molto colpita. Non era solita guardare nell'acqua e vedere un uomo soffrire per Amore, solitamente apparivano solo donne. "Crilin è un ragazzo generoso e leale, ed è anche molto innamorato. Ha bisogno del mio aiuto almeno quanto Bulma Briefs." pensò ad alta voce, sfregando le mani.
Ora non restava che scoprire la terza ed ultima persona che avrebbe fatto parte del Gioco.


- Continua -

  
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