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Autore: picci 1989    20/11/2006    15 recensioni
E se…
Una Lily/Jeams tutta particolare…
E se…Jeams Potter non ammirasse Lily?
E se…Lily Evans fosse stracotta di lui?
E se…ci sarebbe un'altra?
E se…voi leggeste e recensiste la mia storia senza farvi pregare?
Basi Picci -->MODIFICATA<--- Mi scuso con chi l'ha letta in questo periodo...Ho sbagliato a trasformare file e ho messo quello non riveduto, la cosidetta bozza, quindi vi prego di perdonare se è possibile questa testaccia bacata...^^
Genere: Romantico, Azione, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Bellatrix Lestrange, I Malandrini, Lucius Malfoy, Mangiamorte | Coppie: James/Lily
Note: Alternate Universe (AU), OOC, Lemon, What if? (E se ...) | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo Primo: Kill me softly

Capitolo Primo: Kill me softly

James Potter l’avrebbe ricordato sempre con una punta di rammarico nella voce quel momento…il momento in cui aveva scorto gli occhi di lei…e lo scoprire che anche il suo sguardo indugiava pericolosamente su di lui.

Divenire succube dello sguardo di lei

Sognarlo…che terribile ossessione!

E ancora ad osservarlo, a incrociarlo, a incatenarlo per il breve lazzo che compie un brivido a percorrere la propria spina dorsale.

Ma Potter ormai lo sapeva! Sapeva tutto!

Eppure anche ora sapendolo, anche ora vedendolo, non poteva fare altro che osservare lo sguardo di lei incatenato a quello di un'altra persona. Di una persona che le stringe la mano, possessiva.

James Potter non poteva fare altro che fissare ancora quella mano posata possessiva sull’avambraccio di lei e cominciare a odiare quella maledetta mano… che rappresentava la sua prima sconfitta.

Perché il proprietario di quella mano era…il fidanzato di lei.

Il moro chiuse gli occhi scacciando quell’immagine…era una settimana che la vedeva…qualsiasi cosa stesse facendo, persino volare sulla scopa…c’era lei stretta da quella mano!

“ James…che cavolo fai!” Remus spostò in tempo il calderone facendo cadere il contenuto della fiala sul pavimento

“ Cribbio!” James sussultò, non si era accorto che stava aggiungendo un ingrediente sbagliato

“ James stavi mandando a monte tutta la pozione polisucco! Sai quanto ci ho messo a prepararla?” Remus era infuriato e James abbassò il capo

“ Scusa Rem…” aggiunse con un filo di voce il moro

“ Scusa Rem? Scusa un corno…Scusa…scusa?” Remus guardò il suo migliore amico: James che chiedeva scusa? No, non era possibile!

“ Io..” James cercò di scusarsi ulteriormente

“ Non ti preoccupare Ramoso, la polisucco la potevamo rifare!” Rem sorrise e appoggiò la sua mano sulla spalla del moro che sorrise di gratitudine

“ Ragazzi portatemi una fiala della pozione senza aggiungere un pezzetto della persona in cui volete trasformarvi ;siamo intesi?” la voce tonante di Lumacorno ci distrasse dalla nostra piccola discussione; Lunastorta aggiunse un altro ingrediente, girò tre volte in senso orario e una volta in senso antiorario per poi afferrare una fialetta vuota e versarvi la polisucco all’interno.

“ Bene!” approvò Lunastorta guardando il colore che aveva preso la pozione nella fiala “James renditi utile e scrivi il nostro nome sulla fiala e consegnala a Lumacorno Ramoso afferrò una piuma e scrisse PotterLupin poi la consegnò a Lumacorno, ma mentre tornava a posto, si scontrò con una ragazza rossa

“ Ehi stai attenta…Evans!” disse sorpreso James, la rossa si scusò per poi arrossire e correre vicino al suo materiale e metterlo velocemente a posto.

James la guardò stupito e arrivato vicino ai suoi compagni chiese

“ Ma cosa le prende alla Evans?” afferrò la sua cartella e sgusciò via dalla classe di pozioni

“Ma sei proprio deficiente eh?” Sirius che lo affiancava lo guardò truce

Perché?” chiese James

La Evans ha una cotta per te!” disse Remus con la sua voce calma

“ Per me?” disse James “Ma non è possibile!!!” James Potter arrossì vigorosamente e i suoi compagni sbagliano ad interpretare si guardarono complici negli occhi prima di dire

Mmm…qui gatta ci cova! Ramoso…a quanto pare anche la Evans non ti è indifferente!” disse Sirius. I suoi occhi come il carbone brillarono di pura gioia credendo stoltamente di aver riconosciuto i segni di un immaturo amore nel comportamento del suo migliore amico

“ Pensate come volete!” disse James e si allontano dai due uscendo nel parco di Hogwarts

Dove vai?” disse Remus

“ Guarda che la roba da mangiare finisce e non ti aspetta!” aggiunse Sirius sorridendo maligno

“Devo vedere una cosa per la prossima partita, vi raggiungo quando e se posso!” disse agli amici, non gli importava di mangiare.

Non era affatto vero! Era una scusa ridicola! Lui era uscito nel giardino della scuola perche’ aveva visto lei uscire!

Lei era lì, aveva i capelli neri e la carnagione olivastra, i suoi occhi erano nerissimi come il carbone e la sua divisa era quella verde argento.

Sapeva tutto di lei. Da quando era cominciata la scuola non faceva altro che osservarla e da quando lei si era fidanzata la sognava ogni notte.

Andò verso il lago nero, il passo incerto di chi vorrebbe voltarsi e correre a nascondersi nella scuola.

Si sedette sotto l’albero.

Lei rimase immobile.

Il silenzio era asfissiante.

Poi successe.

“ Ciao” dissero quelle labbra sottili

C-ciao” disse James

“ Tu devi essere James Potter, giusto?” dissero le labbra rosse come ciliegie mature

S-si…e tu dovresti essere Cassandra P-Piton” James odiò la sua voce che tremava

“ Già. Tu mi conosci bene, vero?” disse la mora

Cavolo…lei sa tutto! “Ehm…non è come pensi…io…non…”

“ Non prendermi in giro Potter” il suo sguardo era serio e canzonatorio

Ma io…e va beh hai ragione…sono io che…”

“ Torturi mio fratello insieme ai tuoi amici!” dissero le labbra aprendosi in un sorriso furbo

Spalancò gli occhi “Moccio…. Severus Piton è tuo fratello?”

“ Si, James Potter e ti consiglio una cosa” questa volta il suo sguardo era imperioso, terribilmente serio “Non provare mai più a ridicolizzare mio fratello!” James la guardava senza parlare, il suo cervello lavorava febbrile provando a incamerare le notizie che lei gli aveva rifilato

Oppure io ti ammazzo!” disse la mora, questa volta puntava un dito contro il viso del ragazzo.

“ Hai capito?” James riusciva a capire soltanto che le sue labbra erano vicinissime e che aveva il profumo di eucalipto ma comunque annuì

“ Bene” le sue labbra si stesero e lei tornò serena come se non avesse mai minacciato nessuno “ Allora…” la ragazza tese la sua mano al ragazzo “…potremo essere amici io e te!” disse Cassandra Piton

“OK!” disse James stringendo la sua mano. Era gelida!

“ Tu sei freddissima!” le strofinò la mano in un gesto spontaneo

“ Grazie. Io lo sono sempre. Credo di avere problemi di circolazione!” disse la mora, sorpresa dal calore che le veniva da quel contatto. Quando aveva visto Potter uscire dalla scuola e avvicinarsi al lago aveva pensato che lui aveva capito che lei era la sorella di Severus e voleva torturare anche lei. Ma quel Potter non voleva torturarla! Anzi non aveva neanche capito che lei era la sorella di Severus.

Come se ce ne fossero tante di Piton in questa scuola!!!

Mille volte avevo sognato di far vedere i sorci verdi a quel prepotente! Ed ora…non sentivo nulla! Ne’ soddisfazione, ne’ disgusto per quel ragazzo, ne’ gioia! Anzi,orrore! Provavo un vago senso di aspettativa da quell’amicizia che avevo stretto con il Grifone solo per poterlo maggiormente controllare.

“ Va bene. Allora io me ne ritorno a scuola. Posso chiamarti Cassandra?”

“ Senti Potter…come avrai notato mio fratello non è che ha una gran stima di te e quindi non vuole nemmeno che io guardo nella tua direzione, quindi, se tu potessi tenere per te sia la tua promessa che la nostra amicizia…te…te ne sarei grata!” disse la ragazza

“ Ok. Allora sarai la sorella di Moccio…ehm di Severus in pubblico e Cassandra per me!”Che cavolo dici James: “Cassandra per me”? Vuoi che capisca tutto?

“ Va bene.” disse Cassandra che al contrario era arrossita per quello che aveva detto. Quella nota di possesso che aveva percepito…cosa le succedeva? Doveva troncare quella discussione…la stava facendo confondere…perché Potter era così diverso da come suo fratello l’aveva descritto.

Questo Potter era terribilmente…attraente!

“Va bene Potter…ricorda quello che ti ho detto! Ciao!” Cassandra si stava allontanando quando si accorse che James le aveva afferrato una mano

“ Cosa?” il ragazzo sorrise in modo indolente e la ragazza si sentì svenire e sciogliere fra le sue mani

“Potter? Io ti posso chiamare Cassandra e tu puoi chiamarmi James!” la ragazza sorrise

“ Si, hai ragione. Allora ciao P…James” il moro la lasciò andare compiangendo questo gesto e la vide scomparire nella scuola.

“ Il professor Lumacorno oggi ha proprio rotto con quella pozione ritardante!”

“ Ristorante, Felpato! Il professore ha spiegato la pozione ristorante non ritardante. Disse Remus alzando il suo sguardo dal libro che stava leggendo

Lunastorta!!!!! Ma allora tu hai ascoltato la spiegazione?” disse Sirius con l’espressione di chi guarda qualcuno che sta camminando con le mani in alto e i piedi in cielo

“Qualcuno le deve fare Felpato! Altrimenti da chi copiate per passare gli esami?” disse Remus

“ Hai ragione Lunastorta. I love you!” disse Sirius la frase era stata pronunciata in falsetto per fare il verso alle oche del "fan club di Potter" e far sorridere James,Rem rise mentre James rimase in silenzio, Sirius lo guardò interdetto ma il moro non se ne accorse e continuò a guardare il giardino con uno sguardo assente

Cavoli Ramoso ma la lezione di Lumacorno ti ha messo così tanto di cattivo umore?” Il ragazzo lo fissò senza capire poi si voltò di nuovo verso il giardino interno della scuola dove c’erano un gruppetto di ragazze

Mmmm…si…Lumacorno…hai ragione!” disse James

Pss..Lunastorta hai visto che guarda Ramoso?” disse Sirius avvicinandosi all’amico facendo però in modo che James non li sentisse

“ No. Che cosa guarda?” disse Remus guardando il punto dove Sirius gli indicava

Lunastorta, non cosa, ma chi! Guarda dove è la Evans?” infatti lo sguardo di James era puntato proprio sul gruppo di grifoni; peccato che se i due amici avessero guardato bene, avrebbero notato che gli occhi del moro non fissavano il rosso e l’oro, ma ben altri colori.

I colori di una Serpe circondata da altre serpi.

“Toh! Guarda Ramoso, guarda chi ci stà vicino all’oggetto della tua attenzione!” disse Sirius afferrando l’amico per il collo e riscuotendolo

C-chi?” ma James temeva già la risposta

“ Come chi, amico mio? Ma la Evans ti ha proprio rammollito?”

Ma come te lo devo spiegare che a me la…”

“ Taci! Ho capito, sei il mio migliore amico e ti capisco senza che tu debba parlare! Comunque la persona vicino all’oggetto della tua attenzione è Mocciosus!!!”

No, daiiiii!” ma James non aveva concluso la sua frase che Sirius aveva scavalcato il basso muretto e aveva preso a scagliare maledizioni contro Mocciosus

James potè assistere impotente alla sua Seconda Sconfitta!!!

Perché gli occhi della Serpe che tanto sognava, ora lo fissavano carichi di un odio profondo che solo le serpi erano capaci di far brillare di una luce così pericolosa.

Non aveva scampo, pensò James.

Ora era morto!

“ Avete visto le sue mutande?” disse Sirius trasognato

“ Si. Ma non dovresti farlo, lo sai?” disse Rem, ma non riusciva a trattenere le risate che volevano uscire dalla bocca

“ Sei un deficiente, Felpato!” disse James. I tre si bloccarono e Sirius si mise davanti a lui, il suo sguardo era ferito e Rem non rideva più.

Cosa hai detto, Potter?”

Che sei un deficiente, Black!”

“ Te lo ripeto Potter perché forse oggi hai della cacca di troll che ti tappa le orecchie: COME MI HAI CHIAMATO?” molti si fermarono nel corridoio, ma poi, vedendo le persone coinvolte, si allontanarono. Impauriti.

“ TI HO CHIAMATO CON IL TUO NOME: DEFICIENTE!”

“POTTER, RITIRA QUELLO CHE HAI DETTO! SEI IL MIO MIGLIORE AMICO E SE LO FARAI GIURO CHE PASSERO’ SU QUELLO CHE MI HAI DETTO!”

“ IO NON LO FARO’!” disse James: si stavano avvicinando terribilmente, quando un proiettile si avventò su James Potter

“ Ehm…Scusa non ti…Potter?” la Evans fissava il ragazzo con la bocca aperta poi un luccichio sinistro serpeggiò nei suoi occhi

“ Potter, che spettacolo disgustoso... anche oggi a torturare quel poveretto!” i suoi amici la guardarono stupiti

Un idea illuminò la mente di Potter “Io lo torturerò finché non mi chiederai di uscire, Evans!” disse con la sua voce indolente

“ Allora puoi anche morire Potter! Io non esco con gli escrementi di drago come te!” e si allontanò

“ Amico, perché non me l’hai detto prima?” disse Sirius sbiancato

“ Siete i miei migliori amichi, non volevo farvi vedere che sono così debole che a comandarmi è una donna!” aveva il viso afflitto, ma non pensava alla Evans, ma a una certa serpe che di lì a poco avrebbe richiesto la sua vendetta di sangue.

“Scusa amico!” disse Sirius stringendogli le spalle

“ Ehi! Non fare così! Lo sai: è già tutto dimenticato!!!

“Troverò quel Potter! Te lo giuro! Lo troverò e lo ammazzerò!”

“ Cassandra, non ti preoccupare! Non devi pensare minimamente a queste brutte cose! Non si dicono queste cose! Diglielo anche tu Lucius!” disse Severus prima rivolto alla sorella e poi rivolto al ragazzo che la stringeva in un caldo abbraccio

“Amore, non farlo troppo male!” disse Lucius con l’espressione serafica di chi non se ne frega un accidente di quello che stà dicendo

“ Come? Solo questo? Oh mio Dio ti sei sprecato!” rispose stizzito Severus contro il fidanzato di sua sorella

“ Su Sev, non te la prendere!” disse la ragazza poi volgendosi verso il fidanzato posò le labbra per un momento sulle sue per poi alzarsi “ Io vado a cercare quel Potter!” e si avviò verso il quadro che portava all’uscita del dormitorio

“ Cassandra, non abbiamo ancora finito….”

“ Dai Sev!” Piton si voltò verso Lucius

“Non le dici nulla?”

“ Amore... “ la mora si voltò “ Mi raccomando: non farti male!” la mora sorrise grata

“ Non temere tesoro” e detto questo uscì di volata dalla Sala Comune dei Serpeverde.

Ma…ma…Lucius perché non l’hai fermata?” disse Piton, la paura lo rendeva coraggioso, molto…forse troppo. L’erede dei Malfoy gli rivolse uno sguardo gelido

“ Ti preoccupi troppo Severus, morirai giovane” e detto questo si allontanò lasciando il giovane principe mezzosangue a rigirarsi le mani.

Severus sapeva bene che lo status sociale conquistato fra le Serpi non era dovuto al suo carattere, al suo fisico o alla sua intelligenza. Il suo status gli era dato dalla vicinanza di Lucius Malfoy, il re delle serpi. L’uomo che tutti più detestavano, temevano e ammiravano di Hogwarts. Perché è strano, ma più Lucius trattava con freddezza e con arroganza più tutti lo volevano emulare e purtroppo in questi tutti rientrava anche lui.

Essere Lucius Malfoy era come essere Dio. Tutte le Serpi, dal primo all’ultimo arrivato, lo salutavano con il massimo rispetto; la sua bellezza quasi fredda, lo rendevano una persona non bella, ma stimolante perché attirava sia per la sua indubbia bellezza,sia per l’alone di rispetto e orgoglio Purosangue che lo contraddistinguevano.

Questo era Lucius Malfoy, il fidanzato di sua sorella.

La sua piccola sorella che era bella quanto lui era sgradevole, socievole quanto lui chiuso, allegra quanto lui cupo. Entrambi creavano due facce della stessa medaglia.

L’avevo trovato, quello stolto stava proprio al limitare della Foresta.

Fumava una sigaretta magica dal fumo multicolore e aveva lo sguardo di chi fissa una cosa molto lontana. Aggirarlo fu un gioco da ragazzi e una volta arrivata alle sue spalle tirai fuori dal mio mantello la bacchetta e gliela puntai al collo

“ Potter!” la voce era glaciale, me l’aveva insegnato Lucius ad essere così

“ Cassandra…” la sua voce era bassa e aveva lasciato cadere la sigaretta a terra che si era spenta fra lingue multicolori. Aumentai la stretta alla sua gola e sentì distintamente il cuore di James Potter correre impazzito:

“Sbagliato. Ritenta.”

Piton?” chiese il ragazzo. Con la bacchetta che puntava alla gola lo costrinsi ad arretrare fino a che l’ombra non coprì entrambi.

“ Ok Potter, ora andiamo bene.”

“L’ultima volta, avevi detto che potevo chiamarti per nome!” disse il ragazzo... anche con una bacchetta puntata al collo, il suo tono era quello di un gasato

“ L’ultima volta, non volevo ucciderti!” dissi io e lo feci voltare facendo un grosso sbaglio: me lo aveva sempre detto Lucius: mai guardare le persone a cui stai per far del male negli occhi. Eppure gli occhi di quel ragazzo mi intrigavano, neanche quelli di Lucius mi erano mai piaciuti come quelli.

“ Così, tu mi vuoi uccidere?” disse. L’ombra del terrore passò nel suo sguardo per essere assorbito dal mare di cioccolato della sua iride.

Si, Potter. Un Serpeverde aldilà di quello che dite voi Grifondoro, mantiene sempre una promessa!” In quello sguardo, qualcosa... si illuminò per poi morire ancora, sostituita…da cosa?

“ Bene: se stò per morire, avrò a disposizione un ultimo desiderio?” disse James

“ Non prenderti gioco di me, Potter!” ringhiai; la bacchetta che, senza il mio volere era scesa inoffensiva verso il basso, si rialzò puntando al cuore di James Potter.

“Non mi predo gioco di te ma ho diritto al mio ultimo desiderio!”

“ Va bene Potter. Fumati questa stramaledetta sigaretta. Sembra già ridicolo!” Cassandra non voleva certo uccidere James Potter, ma procurargli ferite da farlo stare una settimana in infermeria..

“ Chi ha parlato di sigarette?” disse il giovane, poi senza preavviso, afferrò il polso della ragazza e si sporse su di lei in un casto bacio a fior di labbra.

“ Ora” disse il Grifondoro posizionando la bacchetta sul suo cuore “Uccidimi pure, ma fallo dolcemente!” La ragazza era immobile, il casto contatto l’aveva resa vogliosa, eppure l’orgoglio ferito, l’amore prematuro per Lucius Malfoy e allo stesso tempo la paura che egli potesse fare del male a suo fratello lottavano fra loro; alla fine prese una decisione e spostando la bacchetta dal suo cuore si allontanò. Potter era immobile e chiuse gli occhi

Sectusempra”: numerosi tagli si aprirono sulla sua pelle e il ragazzo con un piccolo grido cadde a terra.

Cassandra non aveva mai usato quell’ incantesimo inventato da suo fratello, ma ora, vedendo il ragazzo in un lago di sangue mise via la bacchetta e corse verso Potter che aveva perso coscienza.

Dopo pochi attimi un acuto urlo si alzò dalla Foresta.

Fu quel giorno che la Foresta prese il nome di Proibita.

  
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