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Autore: sopra_al_rumore    27/04/2012    5 recensioni
Odiavo mia madre,l’odiavo davvero in tutti i sensi ma la cosa che più mi faceva male è che prima mi incoraggiava nei miei sogni e poi per degli stupidi scatti d’ira me li riduceva in brandelli,che schifo di vita…
Ogni sera nel mio letto chiudevo gli occhi,ma non dormivo,vedevo davanti a me i volti delle persone che stimavo, e spesso mi scendeva una lacrima che soffocavo nel mio cuscino, pensavo a quanta forza riuscivano a trasmettermi, quel poco che mi bastava per andare avanti ogni giorno. Mi ripetevo: ‘Voi siete la mia forza, grazie a voi io un giornò sarò libera, ed andrò avanti nutrendomi di ciò che solo voi sapete offrirmi!’
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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CAPITOLO 15 - IL MIO FUTURO CON TE
 
Quando la mamma tornò dovette accettare un po’ di cose, anche se non credo sarebbero state un problema, da quando Neymar era in casa il suo ‘razzismo’ era scomparso. 
Fui chiara e concisa, dopo esserci abbracciate e consolate per la perdita così grande volevo dargli la buona notizia:
"Mamma, credo che le parole della nonna ti abbiano già fatto intuire qualcosa, io e Neymar ci vogliamo bene, lui non può andare via e se lui va via io lo seguirò, non puoi impedirmelo..."
La sua reazione fu inaspettata e Neymar ci lasciò sole, quindi lei proseguì:
"Lo sapevo, sapevo dal primo giorno in cui l’hai visto agli arrivi che ti era scoppiato qualcosa dentro, sapevo che prima o poi te ne saresti accorta e l’avresti accettato, non voglio dichiarar guerra alle parole della nonna, se lui è la tua felicità io lo accettò, solo, hai 16 anni, sei giovane, non commettere passi falsi..."
"No, mamma, sta tranquilla, lui è la mia vita, non faremo passi ‘falsi’ o almeno finchè non saremmo entrambi pronti."
Lei sorrise e disse: 
"Posso parlarvi un secondo, a tutti e due?"
Andai di sopra a chiamarlo e scese subito, ci ritrovammo tutti e tre, faccia a faccia, o si parla ora o si tace per sempre, pensai.
La mamma iniziò:
"Sono davvero contenta che mia figlia abbia trovato un ragazzo come te, tutto il tempo che sei stato qui mi è servito per studiarti ed anche se avrei voluto vederla realizzata con Martin tu sei la sua felictà, ed io non vado contro la felicità di mia figlia. Vi voglio bene e voglio vedervi felici e realizzati, dopo aver completato i suoi studi lei potrà venire a viver con te, dove volete!"
 
Quelle parole mi lasciarono di stucco e lui sorrise e disse solo:
"Grazie, grazie mille, non potevo avere un notizia più bella, lei è davvero una brava mamma!"
La mamma sorrise ed andò via, in cucina rimanemmo solo io e lui, lo guardai e lo abbracciai.
Lui mi prese in braccio.
"Ti amo…" Esclamai.
"Ti amo Ilary…" Mi baciò.
 
CAPITOLO 16 - NOI PER SEMPRE
 
Il tempo passò ed io crescevo, noi crescevamo, una volta finiti gli studi ci saremmo trasferiti in Brasile, io ero contenta, lui trovò un lavoro qui nel frattempo, continuando anche ad allenarsi, perchè una volta in Brasile, voleva rincorrere il suo sogno. Ed io l'avrei sostenuto. La mamma era felice di vedere che tutto andava bene tra noi, io sentivo di essermi realizzata, avevo solo 18 anni e la mia vita fu stravolta appena due anni prima, ma sentivo che sarebbe finita in questo modo.
Il giorno del mio diciottesimo compleanno, infatti, segnava anche la fine dei miei studi e dopo il diploma sarei partita, la mamma era contenta e quella mattina trovai un biglietto sul comodino:
 
‘Tesoro mio,
sei cresciuta così in fretta, solo due anni fa eri la mia bambina, quella bambina con la sua passione e i suoi piccoli grandi sogni, ed ora sei una donna, e vedere che la tua vita è proprio come te la immaginavi, io sono la mamma più felice del mondo. Stai per costruire una tua famiglia. Capirai anche tu un giorno quando avrai dei figli, come mi sento in questo momento. Se vuoi sono pronta a seguirti in quel posto, dall’altra parte dell’oceano, voglio starvi vicino e vedere i miei nipotini crescere.
Ti voglio tanto bene. 
Mamma.’
 
Quella lettera era il regalo più bello che potessi ricevere per i miei 18 anni.
Lui ne aveva 20 ed era tutto pronto, saremmo partiti a breve tutti insieme, avremmo lasciato questa città come sognavo da piccola.
La mia festa fu stupenda e sua sorella, a sorpresa ci raggiunse, era molto simpatica, mi piaceva, sarebbe stato un ottima amica oltre che cognata, mi sentivo in famiglia e di fatti due giorni dopo la festa partimmo tutti e 4 insieme.
I rapporti con Martin duravano e promise di venirmi a trovare quando diventava famoso, Ney credeva in lui e gli promise:
 
‘Ti aiuterò io, tu hai un grande talento.’
 
Diventarono ottimi amici, ero felice, Martin era il mio unico amico fidato e lo adoravo, ero contenta che sognava ancora e che il suo sogno sarebbe diventato realtà.
Due anni dopo giocava nel Santos, assieme a Ney, che una volta atterrati in Brasile ha subito ripreso a giocare, tutto era grandioso, avevo anche il mio migliore amico vicino.
 
La vita in Brasile era diversa, a breve si sarebbero giocati i mondiali, e lì ci furono due immense sorprese, una per me e Ney, e l’altra solo per me.
 
CAPITOLO 17 -
 
Col tempo rivelai a Ney, tutte le cose che mi appassionavano e seppe di Cristiano, del mio idolo, del mio sogno impossibile, due mesi dopo in Brasile ci furono i mondiali.
Quella mattina mi svegliai e lui non era accanto a me, non riuscivo a capire dove fosse andato così presto, trovai due biglietti: 
'Brasile Vs Portogallo'
Non riuscivo a capire, perché quei biglietti? 
Mi ero persa qualcosa? 
Lo telefonai e dissi:
"Cosa sono quei biglietti?" Con aria felice quanto confusa.
"Tu non preoccuparti, preparati e poi vedrai..."
Tornò a casa per ora di pranzo e gli dissi:
"Tu devi spiegarmi un po’ di cose..."
E lui rispose soridendo:
"E tu devi fare un po’ meno domande, sei pronta? Andiamo!"
 
Eravamo giunti allo stadio, accomodati in tribuna ed attendevamo solo il fischio d’inizio. 
lo baciai e dissi: 
"Davvero, sei il fidanzato migliore che si possa desiderare..."
"Allora tra un po’ sarai felicissima..."
 
Non riuscivo a capire quelle parole subito dopo le squadre scesero in campo, delirio totale. 
Stavo svenendo nel vedere che c’era ancora il capitano col numero 7, in campo c’era Cristiano!!! 
Non lo vedevo da due anni giocare, e ora che lo rivedo sono davvero felice.
 
Una specie di dirigente chiamò Neymar e gli chiese urgentemente di seguirlo e lui non esitò. 
Lo vidi subito dopo con la divisa del Brasile e pronto a giocare, perchè era rientrato anche in nazionale. Avrei visto Ney, il mio Ney vs Cristiano. Non poteva andare meglio di così?
 
Di fronte a milioni di giocatori Ney sussurò qualcosa al orecchio di Cristiano che prese in mano un microfono e disse:
 
"Signorina Ilary, sono felice di esser stato invitato al suo matrimonio, e accetto volentieri, spero mi concederà anche un ballo."
 
Scoppiai in lacrime, le persone mi guardavo e non capivano se la sposa fossi io o se piangevo perché ero pazza.
Un signore mi accompagno in campo e ad un tratto Ney s'inginocchiò ai miei piedi e disse: 
"Ilary vuoi sposarmi?"
Le lacrime potevano inondare lo stadio, e non scherzo.
"Si, amore mio, voglio sposarti!"
 
Lo stadio si irrigidì e subito dopo un boato, gente che rideva, piangeva, e acclamava la dichiarazione di matrimonio più bella mai vista.
 
Perchè anche se ora mai la mia passione era sfumata, dentro di me c'era ancora qualcosa, c'era Cristiano e c'era quel rettangolo d'erba che anni prima mi regalava infinite emozioni. 
In quel campo c'era ancora una pezzo di me e della mia storia.
Avevo rubato già molto tempo al match ma i tifosi erano praticamente entusiasti di tanto spettacolo, io ritornai in tribuna mentre Ney giocò il match, io ero incredula, non credevo fosse possibile.
Cristiano Ronaldo al mio matrimonio? 
Mi sposo con Neymar? 
Non era possibile, non ci avrei creduto se me l'avessero raccontato, quando mi crollò il mondo addosso.
 
Mentre guardavo la partita, notai che a pochi posti da me c’era un bambino, aveva circa 4 anni ed aveva la maglia del Brasile, il numero 11, c'era scritto NEYMAR. Mi intenerì, avvicinandomi notai una cosa, il sole colpiva dritto il suo petto ed una collanina scintillava, vidi la D e subito ebbi un flaschback, DAVI, era lui, né ero certa, mi alzai di colpo e mi avvicinai, gli chiesi come stava, chi tifava e vidi che sulla catenina c’era scritto Davi, chiesi se potevo girarla perché ne avevo anch’io una uguale e magari era dello stesso negozio e notai la scritta NJR, era lui, gli chiesi dove l’aveva presa e mi disse:
"So solo che la mia mamma me l’ha lasciata prima di andar via…"
"Sei qui da solo?"
"No lì c’è mio nonno…"
"Grazie piccolo, e bella maglia!"
 
 
Andai dal nonno, presumibilmente materno e chiesi:
"Signore non mi prenda per pazza, ma noi abbiamo molto di cui parlare.."
"Ho sentito la dichiarazione..." Rispose e continuò "Avrei tanto voluto che fosse accaduto a mia figlia, ma lei è venuta a mancare qualche mese fa."
"Mi dispiace molto"
"Sei una brava ragazza, porta il piccolo da lui..."
 
Vidi tutta la partita in compagnia di Davi e suo nonno e dopo il match diedi la grande notizia a Neymar.
 
Ora, eravamo davvero una famiglia, eravamo davvero completi.
Ci sposammo pochi mesi dopo, il piccolo Davi accettò subito la presenza di Neymar e i nonni erano felici di averlo ritrovato, la sua carriera proseguì così come l’aveva lasciata e con mia grande sorpresa mio marito era molto amico a Cristiano.
Davi e Cristianinho Junior giocavano insieme ed io ero la donna più felice del mondo.
 
Un anno dopo quella partita, Ney firmò per il Real Madrid, iniziò a giocare con Cristiano e io ritornai a seguire tutte le partite, ma dal vivo. 
Martin invece fu acquistato dall'Inter e tornò in Italia, ogni tato veniva a farci visita. 
Non sapevo cosa sarebbe accaduto in futuro, ma il mio presente era fantastico. 
Un sogno diventato realtà.
--
FINE
  
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