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Autore: kateausten    27/04/2012    7 recensioni
Il bacio che arrivò, fu quasi troppo lieve per classificarlo come tale. Forse Arthur aveva paura di una reazione gelida o scandalizzata. Forse non voleva metterle fretta.
Nel suo intimo, pensava di piacere a Molly Prewett. Bastava vedere come lo ignorava.
Ma non ne era totalmente, assolutamente sicuro.
Genere: Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Arthur Weasley, Molly Weasley | Coppie: Arthur/Molly
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dai Fondatori alla I guerra
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"E la Signora Grassa?" chiese Bill.
"Era già qui ai miei tempi" disse la signora Weasley "Mi ha fatto una predica una notte che ero tornata alle quattro del mattino...".
"Che cosa facevi fuori dal dormitorio alle quattro del mattino?" chiese Bill, guardando la madre stupito.

 
Molly Prewett fece girare il suo sguardo per tutta la stanza. Aveva il cuore in gola e la Sala Comune dei Grifondoro sembrava un pò spettrale a quell'ora della notte, senza neanche il tenue bagliore del fuoco nel caminetto. Si strinse addosso la vestaglia e non certo per il caldo, visto che era quasi estate. Fu un gesto un pò sciocco per tentare di proteggersi, per darsi un'aggiustatina, per ristabilire le regole.
Insomma, lei non lo aveva mai fatto.
In tutta la sua onorata carriera di studentessa, mai aveva aspettato che le sue compagne di dormitorio si addormentassero, mai era uscita nel cuore della notte, mai si era beccata una punizione.
Tutta colpa di quell' Arthur Weasley.
Ma cosa diamine le era preso nell'accettare il suo invito?
E poi, no, troppo facile aspettare la prossima uscita a Hogsmade o una semplice conversazione tra una lezione e l'altra.
No, Arthur Weasley la voleva vedere "Adesso, Molly. Anzi, no, stanotte. Ti va bene? Accetti?".
L'aveva bloccata mentre uscivano dall'aula di Trasfigurazione, aveva aspettato che le sue amiche se ne andassero e poi le aveva fatto quell'assurda richiesta.
Certo che non andava bene. Certo che non avrebbe accettato.
Ma poi aveva sentito la sua voce rispondere che andava benissimo e che si sarebbero incontrati proprio fuori le mura di Hogwarts. Molly sospirò stancamente. Era stata un'idiota. Con i tempi che correvano dovevano essere cauti, anche ad Hogwarts- Silente lo raccomandava sempre- mica commettere quelle imprudenze.
Tutta colpa di Arthur Weasley.
Era tentata di tornare a letto e lasciarlo li, così avrebbe imparato la lezione. Ma mentre lo pensava, sapeva già che non lo avrebbe mai fatto. Così sia avviò verso il ritratto, lo aprì e percorse il lungo tragitto dalla Torre fino all' entrata del parco.
Se avesse incontrato Apollon Pringle, il custode, sarebbero stati guai.
Era appena arrivata, quando, appoggiata al muro, vide la sagoma di Arthur Weasley. Un tenero sorriso le spuntò sul viso prima ancora che se ne rendesse conto.
Va bene, Arthur Weasley era uno sciocco, con quei suoi pazzi capelli rossi e la sua ancora più pazza mania per tutto ciò che riguardava il mondo babbano.
Era un Grifondoro, certo, ma arrossiva non appena la guardava e per i primi anni non aveva mai avuto il coraggio di rivolgerle la parola.
Non poteva essere il suo tipo. Molly lo osservò ancora, mentre si mordicchiava un'unghia.
Ma era così carino!
La ragazza arrossì mentre questo pensiero passò velocemente nel suo cervello.
Ed era anche gentile, uno dei ragazzi più gentili e cortesi che avesse mai conosciuto.
Inoltre, poteva non aver coraggio nel guardarla negli occhi per più di due secondi, ma lei lo aveva visto in quel corridoio del sesto piano, mentre difendeva un piccolo Corvonero dalle parole taglienti e dispregiative di un Serpeverde del quinto anno.
Sospirò piano e si avvicinò a lui.
Quando la vide, sul volto del ragazzo spuntò un sorriso luminoso che le fece balzare il cuore in posti del corpo che non sapeva di possedere.
"Ciao Weasley" disse.
"Buonasera Molly".
Si rifiutava di chiamarla per cognome.
"Come stai?" aggiunse goffamente.
A quella semplice domanda Molly arrossì nuovamente.
"Bene, grazie" mormorò "E tu?".
Arthur cominciò a camminare e lei lo seguì.
"Oh, bene. Sai, ho avuto un pò di problemi con quel saggio di Pozioni" disse "Devo impegnarmi doppiamente, visto che a Lumacorno non piaccio molto".
Molly, con il cuore gonfio di rabbia, pensò che era vero, e questo solo perchè Arthur non si comportava come tutti quegli altri rampolli viziati provenienti da famiglie purosangue.
"Beh, meglio così" rispose con veemenza lei "Io non lo stimo molto. Sarà anche dalla parte di Silente, ma non fa nulla per non mostrare la sua preferenza per i purosangue".
Lui sorrise divertito nel vederla così arrabbiata, ma decise di cambiare discorso. Non voleva che quella serata fosse dominata dal discorso sulla guerra. Era li con lei, questo contava.
"E i tuoi fratelli come stanno?".
"Oh" Lo sguardo della ragazza si raddolcì "Stanno bene, ma sono impegnati nel corso di Auror".
"Immagino" annuì lui.
Lei lo guardò di sotecchi, come se stesse decidendo di dire o fare qualcosa.
"Il prossimo anno, dopo Hogwarts, anch'io forse farò il corso per diventare Auror" disse tutto d'un fiato.
Arthur ebbe una lieve contrazione di paura allo stomaco, ma non mostrò nessuna emozione.
"Davvero?" chiese tranquillamente "Sarà particolarmente dura".
"Certo" convenne lei "Ma non posso fare niente, mentre la mia famiglia rischia la vita".
Arthur restò in silenzio per qualche secondo.
"Me lo dovevo immaginare" disse "Sei una delle persone più coraggiose che abbia conosciuto".
Molly arrossì per la centesima volta quella sera, domandandosi come mai quelle semplici parole le facessero quel dannato effetto.
Tutta colpa di Arthur Weasley.
"E tu? Non vuoi combattere?" chiese.
"Ovvio" affermò lui "Soprattutto se avrò mai una famiglia tutta mia".
Molly lo guardò, chiedendosi come interpretare quelle parole.
"Ma una volta che tutta questa assurda storia sarà finita, mi piacerebbe trovare un lavoro tranquillo al Ministero" continuò lui, incurante dell'effetto delle sue parole sulla povera ragazza.
Camminarono un altro pò in silenzio, arrivando alla capanna di Hagrid e costeggiandola pian piano, per evitare che Thor si svegliasse.
Arrivarono vicino al Lago e Molly si sedette sull'erba, imbarazzata, subito imitata da Arthur.
Non appena sentì il leggero calore che sprigionava il corpo del ragazzo, vicinissimo al suo,
Molly si chiese se il suo cuore avrebbe retto quella sera. Le sembrava di avere un boccino d'oro al suo posto.

Tutta colpa di Arthur Weasley.
"Molly?" disse lui timidamente, interrompendo il silenzio "Sono felice che tu abbia accettato il mio invito, stasera".
Lei annuì, troppo emozionata per parlare.
"Era da tempo che volevo passare un pò di tempo da solo con te".
Molly lo guardò, pensando che il coraggio gli era venuto tutto insieme.
La cosa però, stranamente, non le dispiacque.
"Io volevo..." Arthur si stava avvicinando e, quasi all'improvviso, Molly se lo ritrovò a pochi centimentri dalle labbra.
Il bacio che arrivò, fu quasi troppo lieve per classificarlo come tale. Forse Arthur aveva paura di una reazione gelida o scandalizzata. Forse non voleva metterle fretta.
Nel suo intimo, pensava di piacere a Molly Prewett. Bastava vedere come lo ignorava.
Ma non ne era totalmente, assolutamente sicuro.
Quindi, quando Molly gli mise le braccia intorno al collo e posò le fresche labbra sulle sue, fu talmente sorpreso che non ebbe esattamente tempi di reazione veloci e scattanti per rispondere a quel bacio e quasi rotolò sul prato, provocando una leggera risata da parte di lei.
Non fu un problema però, visto che nei minuti, nelle ore successive, Arthur rimediò all'errore commesso.
Baci, baci, baci.
"Ti darò tutto, Molly" sussurrò "Te lo prometto".
E Molly pensò che quel ragazzetto le doveva piacere proprio parecchio, dato che quelle parole avevano risvegliato in lei qualcosa che aveva a che fare con la volontà di passare la vita insieme.
Solo quando il cielo si cominciò a fare un pochino più chiaro, i due ragazzi decisero di tornare nel loro dormitorio, ridacchiando e sussurrando.
Ma, appena messo piede nel corridoio della Torre, un'ombra passò vicino a loro.
"Corri" disse Arthur un pò preoccupato "Corri!".
"Sei sicuro?" chiese lei, stringendogli la mano.
"Vai!".
Molly fece una piccola corsetta, quando sentì la voce del ragazzo.
"Buonasera signor Pringle".
"Weasley!" ruggì il custode "Cosa ci fai a giro per i corridoi a quest'ora?".
Molly emise un piccolo sospiro pensando al brutto quarto d'ora che avrebbe passato Arthur, ma non riuscì a reprimere un sorriso. Quel ragazzino l'aveva fatta capitolare.
E alla fine, era felice così.
Molto felice.

Forse era stata così concentrata a ignorare i sentimenti che provava per lui, da non dare spazio a quello che sicuramente...
"Signorina, ti sembra questa l'ora di tornare?".
Molly sobbalzò. Non si era accorta di essere arrivata davanti al ritratto e adesso la Signora Grassa la stava guardando con un sopracciglio tirato su.
"Mi hanno svegliato le urla di Apollon. Si può sapere cosa ti è preso? Stare fuori fino alle quattro del mattino! Non è un comportamento da tenere, specie per una ragazza!! Oh, ma vedrai che una strgliata dalla vicepreside ti farà passare tutta la voglia e...".
Molly sospirò.
Tutta colpa di Arthur Weasley.

"Io e tu padre eravamo andati a fare una passeggiatina notturna" disse "Lui fu sorpresò da Apollon Pringle- a quel tempo era lui il custode: ha ancora i segni".

                                        Harry potter e Il Calice di Fuoco

  
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