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Autore: Lady A    27/04/2012    2 recensioni
[…] La macchina oltre ad andare indietro nel tempo permetteva anche di perdere la memoria, di ricominciare di nuovo la propria storia, infatti si poteva inserire qualunque cosa per evitare che si ripetesse nel nuovo passato.
«Questa fa a caso mio!», disse tra sé la corvina. Si avvicinò flebilmente allo sportello metallico e lo aprì con cautela. Digitò sul monitor la frase :”Voglio cancellare dal mio cuore e dalla mia mente Son Goku “. Fece un breve sospiro e azionò il dispositivo. In un’esigua frazione di secondi Chichi sentì la propria testa scoppiare e la vista diminuire, si risvegliò nel suo letto nel castello di suo padre Giuma.
Genere: Commedia, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Chichi, Giumaho, Goku, Nuovo personaggio | Coppie: Chichi/Goku
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Giuma lasciò i due ragazzi da soli. Chichi che Goku si scrutarono attentamente per innumerevoli minuti ma nessuno di loro osò proferir parola. Venne sera, la luna prese il posto in cielo, illuminandolo di tenera speranza, l'omone ospitò volentieri il giovane ragazzo e gli diete una stanza accanto a quella della figlia. Non appena Goku varcò l’ingresso della sua camera e si sedette sul letto, non riuscì a non pensare a quello che era successo.
 «Urca! L'ho avuta davanti a me e non ho fatto niente, ma perché?» si chiese, portandosi una mano alla fronte.
 
Nella stanza accanto:
«Ma cosa mi prende? Perché… perché quando ho visto quel ragazzo mi sono irrigidita così?», in cuor suo la giovane fanciulla sapeva di conoscere Goku, ma non si ricordava né come e né quando e pensando a lui cadde in un dolce sonno. Erano le due del mattino quando Chichi si risvegliò in un mare di lacrime. Aveva fatto un incubo davvero molto strano! Aveva litigato con suo marito e aveva abbandonato i suoi figli per scappare. Scappare dal rancore, dalla rabbia che provava per il suo grande e unico amore.
Goku.
La mora mise una mano sul suo cuore, scalpitava furentemente. Provava una lunga serie di emozioni tutto per mezzo di quell’incantevole ragazzo, non riusciva proprio a toglierselo dalla testa oltre che dal cuore. Scese lentamente dal letto e si diresse verso l'ampia cucina del palazzo. Osservò la luna che con la sua luce argentea illuminava tutto il monte Friggi Friggi, ad un tratto però sentì una mano posarsi delicatamente, come il tocco di un angelo, sulla sua esile spalla. Si voltò di scatto e incrociò il magnetico sguardo di lui… Son Goku.
«Oh, è lei… cosa ci fa qui?», chiese sottovoce, mantenendo un tono gentile e cortese.
«Chichi... ti ricordi di me? Sono Goku, tuo marito!», le parlò lui, prendendole dolcemente le mani. 
Chichi arrossì. Ci fu un attimo di silenzio, in quell’istante i loro sguardi e i loro respiri presero il sopravvento. 
«I-io non... sono sposata...», disse titubante la ragazza, cercando di eluderne lo sguardo, ma Goku la strinse lentamente e dolcemente a sé.
«Chichi ti prego cerca di ricordarti, scusami se mi sono comportato da vigliacco, scusami se ti ho fatto scappare da me e dai nostri figli...»
«I… i nostri figli?», chiese la mora, con un’espressione palesemente sconvolta.
«Gohan e Goten, li ricordi? Loro ora saranno tanto preoccupati per te!».
Chichi ricordò che nel suo sogno c'erano un ragazzino e un bambino che piangevano e la chiamavano mamma, però quel sogno le aveva messo troppo angoscia, non poteva credere di essere stata capace di fare una cosa così orrenda… 
«No… non è possibile! Come ho già detto io non sono sposata…».
«Tesoro, per colpa mia tu te ne sei andata, hai usato quell'aggeggio che ha inventato Bulma, sei ritornata nel passato perché mi volevi cancellare dalla tua vita...» spiegò Goku, mestamente. Nell’udire quelle parole, Chichi avvertì qualcosa comprimergli il petto, per un attimo ebbe la sensazione di vivere davvero quei momenti.
«Se ho fatto davvero questo è perché tu mi hai fatto del male!», quelle parole le uscirono con rabbia. Goku  guardò i suoi occhi, quelle meravigliose gemme luminose, più delle stelle di quella notte, concretizzando che  erano gli stessi con cui Chichi l'aveva guardato l'ultima volta, così colmi di ira, rancore e delusione. La mora lo guardò, vedeva su quel viso, un 'aria sinceramente afflitta, sofferente, si sentì morire per quello che aveva detto. Si fermò a fissarlo ancora un po' per poi fare ritorno nella sua stanza, ma appena chiuse la porta, avvertì le prime lacrime rigarle il viso. Era certa che Goku le avesse detto la verità: lei era scappata da lui e aveva abbandonato i suoi due figli.
«Sono io la cattiva dunque?», disse singhiozzando, era indescrivibile la disperazione che provava. Le stille incolori sgorgarono velocemente, bagnandole la sottile camicia di seta che indossava, la testa le cominciò a girare sempre di più, finché non svenne a terra.
Goku era rimasto immobile in cucina, serrò risoluto i pugni più volte per trattenere tutta la rabbia che covava nei confronti di se stesso. Venne mattina, Giuma andò a svegliare sua figlia ma la trovò a terra in camera, priva di sensi.
«Chichi, bambina mia, che ti è successo? Rispondimi!», il vocione dello stregone Del Toro rimbombò per tutto il castello, tanto da far svegliare Goku, che si precipitò immediatamente dalla sua amata. Chichi fu distesa sul suo grande letto rosa. Era priva di sensi, il suo respiro si faceva sempre più debole e il suo corpo era sempre più freddo. Un brivido di paura corse repentinamente lungo la schiena del saiyan.
«Chichi ti prego, riprenditi, non puoi lasciarmi!», Le sussurrò Goku disperato, mentre stringeva le mani della fanciulla che sembrava ormai in fin di vita.

  
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