"Finalmente!" pensai, sedendomi sull'erba.
Ero riuscita a strappare un momento di pausa a Tsunade, e intendevo godermelo al meglio.
Per questo, mi recai sulla collina dove, tempo prima, mi allenavo con Naruto e Sasuke.
Ogni volta che visitavo quel luogo venivo pervasa da una sottile malinconia.
Ma non quel giorno: era una splendida giornata di primavera, i fiori di ciliegio erano sbocciati e profumavano l'aria di una dolce e fresca fragranza.
Il sole, che splendeva caldo, mi fece venire un'irresistibile voglia di fermarmi a riposare sdraiandomi sull'erba.
Cosė feci.
Subito, un leggero torpore mi invase, e, senza quasi rendermene conto, mi addormentai, facendo appena in tempo a intravedere una figura in lontanza.

Mi svegliai diverse ore dopo.
Il sole ormai era tramontato, e, quando, ancora un po' intontita, poggiai una mano sull'erba umida di rugiada, fui scossa leggermente da un brivido.
Fu in quel momento che, ormai sveglia, mi accorsi di qualcosa che mi copriva parzialmente, proteggendomi dal freddo della sera: qualcuno aveva adagiato sopra di me, come una coperta, una giacca con un simbolo a spirale cucito sulla schiena.
La mia confusione venne subito dissipata dal leggero profumo di cui la giacca era impregnata: lo avrei riconosciuto tra mille.
Kakashi.
Guardai verso il punto in cui, ore prima, avevo scorto la figura.
Pensando al mio maestro, raccolsi con delicatezza la giacca, e sorrisi verso il cielo che si faceva sempre pių scuro.