They passed me by
All of those great romances
You were, I felt
Robbing me of my rightful chances
My picture clear
Everything seemed so easy
And so I dealt you the blow
One of us had to go
Now it's different
I want you to know
Loro mi sono passati davanti
Come in tutti quei grandi romanzi
Tu c'eri, io mi sentivo
Come se mi stessero rubando ogni possibilità
Le mie certezze
Tutto mi sembrava così facile
E così ho affrontato il colpo
Una di noi doveva andarsene
Ora è diverso
Voglio che tu lo sappia
(One of Us, Abba)
[...]
I looked at you like the stars that shine in the sky
Ti guardavo come le
stelle che brillavano nel cielo
(Mary’s Song, Taylor
Swift)
Duecentocinquantatré
One of us
had to go
Una di noi doveva
andarsene
Aveva gli occhi
tristi di Novembre
Ma ci credeva
(Lui se n’è andato,
Roberto Vecchioni)
Krasnojarsk,
9 Novembre 1837
I suppose you’d rather see my dead
Penso che
preferiresti vedermi morta
(My Mama Said, Abba)
-Adesso basta, Helga! Non credo
proprio che tu sia all’altezza della nostra Rivoluzione!-
Jànos
sapeva di essere stato ingiusto, ingiusto e crudele.
Perfino
Natal’ja, ch’era sempre dalla sua parte, gli aveva tirato uno schiaffo.
Perfino
Feri, ch’era il Capitano, aveva sgranato gli occhi.
Szöcske aveva semplicemente perso
la pazienza.
-Sai,
Hell, ti sta benissimo, quel maledetto vestito, ma chiediti perché nessuna
delle tue amiche, né Alja né Hajnal, ne ha mai avuto uno simile!
E adesso
non rispondermi che Alja è una selvaggia e Hajnal l’abbiamo traviata io e Feri.
Se anche
le cose stessero così, chiediti perché
loro non si sognerebbero mai di mettere un abito davanti agli ideali!-
-Per te
esistono solo gli ideali, Jàn! Qualsiasi altro fidanzato del mondo sarebbe felice di avere una ragazza che si fa
bella per lui, ma tu no!-
-Tu sei sempre bella, e mi dai sui nervi, quando
fai la principessina dei miei stivali!
Poi, sai,
se come fidanzato non vado bene, perché giudico la Libertà più importante di un taffettà
color fiordaliso, vattelo a cercare a
Corte, il tuo amore ideale!
O vuoi che ti presenti il Principe Estherázy? Miklós Pál Estherázy III, ha l’età di Csák, vent’anni, ma è un Principe. Sapessi quant’è
simpatico!-
-Sì, io e Feri tiravamo sempre i sassi contro la
finestra della sua camera, quand’eravamo a Budapest- ricordò Alja, ridendo.
-Mi avevi promesso che non ti sarebbe importato, se
qualche volta fossi stata un po’ frivola...- sussurrò
Hell, con le lacrime agli occhi.
-Te l’avevo promesso, sì, ma non immaginavo certo
che l’altro giorno, quando mi hanno arrestato, avresti fatto finta d’essere completamente assorta nell’allacciarti
le scarpe. Le ballerine, poi!-
-Volevi che arrestassero anche me?-
-Sì!- gridò
Jàn, e un attimo dopo cercò lo sguardo di Alja, con l’aria triste e sconvolta
di quando qualcuno lo faceva soffrire seriamente.
-Lei... Lei l’ha fatto, una volta! E non è la
mia fidanzata, Lys, è la mia migliore
amica! Eppure, quando s’è trattato di dimostrarmelo, non aveva nessuna ballerina a cui allacciare i nastrini!-
-Io...-
-Già. Sei
l’unica, a Forradalom, ad aver la fedina penale immacolata. Non ti
vergogni?-
-Beh, Jàn…- sorrise Lys, pensando che, quella che il
suo amico stava rinfacciando ad Hell, non
era proprio una cosa di cui vergognarsi.
-Non siamo più fidanzati, allora?- chiese Hell, con
la voce tremante.
Jànos sorrise, ironico.
-Lo
siamo mai stati, Principessa Dolokova?-
-Scusa, Hell… Hai davvero finto di allacciarti le
scarpe? Scarpe che non avevano bisogno di essere allacciate?
Mentre
arrestavano Jàn?-
Era dolce e profonda, la voce di Feri.
Nessuna minaccia sottintesa, solo curiosità e
delusione, e uno sguardo che Helga preferiva non incontrare.
Si
sarebbe sentita troppo male.
Annuì, senza alzare gli occhi.
-Credo sia meglio che tu… Ti prenda una pausa-
Una pausa, già.
Una
pausa da Forradalom.
Niente più riunioni sui gradini o sul marciapiede,
castagne calde col guscio lucido da lanciare in testa ai passanti, giornali
vecchi su cui riposarsi tra un sorriso e l’altro, corse in Piazza degli Eroi fino a
crollare nella neve senza fiato.
Niente
di niente, perché non era stata leale con i suoi amici.
Sarebbe stata in casa a leggere, a provarsi i
vestiti nuovi.
A
guardarsi allo specchio e a piangere.
Jànos l’aveva delusa, come Helga aveva deluso lui.
Alja ed Hajnal ci avrebbero provato, a parlarle
ugualmente, perché loro non erano arrabbiate con lei, loro un po’ se l’aspettavano.
Ma perché, perché, perché…
Sapevano
che le avrebbe tradite?
La bella malavita è qui
E qui rinasce chi morì
Rinasce chi d’amor morì…
(Il Val d’Amore, Notre Dame de Paris)
Una settimana dopo, piano piano, Helga riallacciò i rapporti
con i Forradalmi.
Feri la guardava con tacita benevolenza, come se gli
andasse bene così, e in fondo era giusto, che l’avessero perdonata.
Jànos
no.
Non erano più fidanzati, non erano più nemmeno
amici.
Lui qualche volta le offriva ancora una castagna, ma
scherzava solo con Lys.
E Jànos era meraviglioso…
Meritava
d’esser Principe d’Ungheria più di qualsiasi Miklós Pál Estherázy III, solo per
il cuore che aveva.
Il cuore
di un ragazzo che non meritava di essere tradito per un paio di ballerine già allacciate.
Mi dispiace
Doverti dire solo ciao
Mentre in mezzo alla gente
Vorrei gridare
Fortissimo
Che ti amo
Fortissimo
Che ti amo di più
D'ogni cosa
Al mondo
Amore
Amo te...
(Fortissimo, Rita Pavone)
[...]
I saw myself
As a concealed attraction
I felt you kept me away
From the heat and the action
Just like a child
Stubborn and misconceiving
That's how I started the show
One of us had to go
Now I've changed, and
I want you to know
Mi sono vista
Come davanti a una meta nascosta
Ti ho sentito, mi tenevi lontana
Dal calore e dall'agire
Proprio come se fossi una bambina
Testarda e pronta a fraintendere
E' così che è iniziato tutto
Una di noi doveva andarsene
Ora sono cambiata
E voglio che tu lo sappia
(One of Us, Abba)
Note
One of us had to go: Una di noi doveva andarsene. One of Us, Abba.
E adesso
sappiamo con Jànos ha deluso Helga, come Helga ha deluso Jànos.
La prima
volta, nel ’37.
Hell
aveva quattordici anni, Jàn li avrebbe compiuti a Dicembre -quindi tredici e
mezzo, tredici e undici mesi ;)-.
Helga è
un po’ diversa dai ragazzi di Forradalom, ma merita ugualmente di essere una di
loro…
E noi lo
sappiamo ;)
A presto!
Marty