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Autore: Arthemisia    27/04/2012    4 recensioni
Sirius Black.
Quanto tempo era passato?
Troppo. E troppo poco.
Troppo, perché ogni secondo lontano da lui era stato una condanna. Una pugnalata nel centro del petto ad ogni respiro, un incubo vissuto con la luce del sole.
Troppo poco, perché gli anni passati non erano bastati a cancellare l’orrore. Non erano bastati ad eliminare dalla sua mente tutto l’odio, le urla e la disperazione portate quell’orribile notte.
...
« Non siamo più dei ragazzini… »
Quello che sentì, quando lui lo spinse ancora contro un muro, gli fece capire che, in realtà, non era cambiato niente. Erano ancora dei ragazzini.
« Siamo sempre noi »
Genere: Angst, Malinconico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Coppie: Remus/Sirius
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Premettiamo che non mi piace

Premettiamo che non mi piace.

Non mi piace per niente.

 

 

Questa è per la padrina e la suocera,

spero di non avervi deluse!

Siamo sempre noi.

 

I could spend my life in this sweet surrender
I could stay lost in this moment forever
Every moment spent with you is a moment I treasure

 

Sirius Black.

Quanto tempo era passato?

Troppo. E troppo poco.

Troppo, perché ogni secondo lontano da lui era stato una condanna. Una pugnalata nel centro del petto ad ogni respiro, un incubo vissuto con la luce del sole.

Troppo poco, perché gli anni passati non erano bastati a cancellare l’orrore. Non erano bastati ad eliminare dalla sua mente tutto l’odio, le urla e la disperazione portate quell’orribile notte.

 

« È  stato lui, Remus! Lui! Li ha uccisi! »

Un corpo che cade in ginocchio. Lacrime che rigano un volto già segnato da troppe cicatrici.

 

Strinse i pugni, fissando quel corpo steso al suolo.

Buffo, era rimasto ben poco del latin lover che aveva conquistato tutte le ragazzine urlanti di Hogwarts, ai loro tempi. Era uno scheletro, solo uno scheletro.

Ma gli occhi… oh, gli occhi erano rimasti gli stessi, vero? Sempre così profondi, sempre così tristi, nonostante tutto.

 

« Sei sempre così triste » un sussurro, in una camerata in cui l’unico suono era il russare silenzioso di Peter, nel letto a sinistra della porta.

« Non ho mai avuto un vero motivo per essere felice, tutto qui »

« Tu sei fortunato, anche se non lo sai »

 

Era sempre stato fortunato, Sirius. Anche nella sfortuna, lui era stato fortunato.

Era stato incastrato e spedito ad Azkaban ingiustamente, vero. Però era riuscito a fuggire. Era riuscito a fare qualcosa in cui tutti avevano fallito. E, in quel momento, quando un ragazzino di tredici anni avrebbe potuto mandarlo all’altro mondo, era arrivato lui, a salvarlo.

Fortunato, sempre fortunato.

Era lui quello condannato dal destino. Fin da piccolo.

Era condannato anche in quel momento, osservando quegli occhi argentati e pieni di incubi.

 

Era condannato, perché sarebbero sempre stati uniti.

Siamo sempre noi.

 

Una carezza su quel viso tanto amico. Non è una cosa normale, per gli altri.

« Sei bello quando sorridi. I tuoi occhi cambiano colore »

Un altro sorriso storto, di quelli che ti piacciono tanto. Due volti che si avvicinano, labbra che si sfiorano per la prima volta.

La sorpresa, soffocata dalle parole di lui « Tu sei bello sempre »

« Mi prendi in giro? »

« Come potrei? Abbiamo giurato di non scherzare sulle cose serie, fra Malandrini »

«Però, questo… » le parole soffocate da un altro bacio.

« Siamo sempre noi »

 

«A meno che non fosse lui... a meno che non vi siate scambiati... senza dirmelo?» ancora sorpresa, nelle sue parole.

A Sirius piaceva sorprenderlo, sia in modo positivo che in modo negativo.

In quel momento non ci fu spazio per l’irritazione, solo per il sollievo.  Sollievo, perché il suo amore non era stato tradito. Perché la purezza che aveva intravisto in quegli occhi non era stata solo l’ennesimo inganno. Era tutto vero.

« Scusami. Infondo… siamo sempre noi »

 

« Che stai facendo? Dorcas ti aspetta! » una voce tremante, mentre delle mani bramose stringono la fragile carne delle braccia.

« Che vada al diavolo! » passione pura, in quelle parole, mentre spinge l’altro contro il muro del castello. Siete nascosti da tutti, fuorché da voi stessi.

« Non puoi… lei ti ama… »

« Ma io amo te, idiota »

« Come puoi mettere in una frase “ti amo” e “idiota”? »

« Siamo sempre noi, no? »

 

« Ancora in fuga. Speravo di poter trovare pace » sbuffò, stravaccandosi sul lettino della Stamberga.  Peter era appena scappato, lasciandolo nei pasticci. Harry era ritornato in Infermeria, con la sua amica, e lo credeva sparito chissà dove con Fierobecco. Non ce la faceva a fuggire immediatamente, considerando che era stato quasi succhiato via da un Dissennatore.

« Padfoot, amico mio, la nostra vita è sempre stata una fuga continua. Prima c’era stata la McGranitt… »

« Poi Gazza… »

« Una volta anche la Sprite… »

« Lily arrabbiata! »

Si guardarono, scoppiando poi in un’allegra risata. Come i vecchi tempi, tutto come allora.

Mancava James, però. E l’eco della sua risata a pernacchia era una ferita aperta nei loro cuori.

« Siamo sempre noi, Moo »

 

« Tu… lui… insieme » li guarda, ed i suoi occhiali scivolano lentamente dal suo naso,  mentre la mascella gli si sfracella al suolo.

« So che è difficile, Jim, però… noi ci amiamo, non vogliamo più stare nascosti… » titubanza, terrore. La paura di essere abbandonato ancora.

« Prongs, smettila di fare il cretino. Ho smesso di fare la zoccola, come dici sempre, dovresti essere contento » una forzata tranquillità.

« Io approvo, eh! Basta che non vi trovo a far porcate in Sala Comune…»

« Bastate tu e Lily, per quello »

« Esa…EHI! Io e Lily… non è vero… »

« Non si può neanche scherzare? Siamo sempre noi! »

 

Un momento e si sentì spingere contro il muro, un corpo caldo a premere contro il suo, delle labbra poggiate sul collo. La sensazione di deja vu sembrò riportarlo a quando avevano diciassette anni.

« Cosa fai, Sirius? Gli altri sono in cucina… potrebbero vederci… » ansimi, mentre quelle mani impazienti accarezzavano il suo corpo maltrattato dal lupo.

« Non ti importava, qualche anno fa. Cos’è cambiato? » gesti violenti che lo spinsero verso una delle camere in quel piano.

Cosa stavano facendo?

« Non siamo più dei ragazzini… »

Quello che sentì, quando lui lo spinse ancora contro un muro, gli fece capire che, in realtà, non era cambiato niente. Erano ancora dei ragazzini.

« Siamo sempre noi »

 

Risate, mentre un bambino gattona allegro su un tappeto sporco di qualsiasi cosa mangiabile mai passata di lì.

«Guarda Baby Prongs, Moo! Guarda, ha la stessa espressione intelligente di suo padre! »

« A me ricorda l’idiota del suo padrino »

Il rumore di un cuscino lanciato che ha centrato il suo bersaglio. Dei suoni soffocati e lo schiocco di un bacio.

« Siamo due ragazzini »

« Siamo sempre noi »

 

Quel colpo, improvviso.

Nessuno avrebbe potuto fermarlo, nessuno avrebbe potuto prevederlo.

Va tutto bene, adesso uscirà dall’altro lato del velo.

Ma lui non comparì di nuovo. Lui sparì nel nulla. Sparì dietro uno stupido velo.

Afferrò Harry, non per bloccarlo.

Lo afferrò, prima che anche lui potesse andare e lasciarlo cadere nell’oblio. Cadere, com’era già caduto James. Com’era caduto Sirius.

Cadere giù. Andare lontano.

Si erano guardati, mentre lui attraversava quella maledetta porta per l’aldilà. Si erano guardati, Sirius sorrideva, come sempre.

Quella frase la stava urlando, attraverso i suoi occhi.

Saremo sempre noi.

 

 

 

 

» Arthie’s Corner

 

È la prima volta che scrivo su Sirius e Remus.

E non ne sono soddisfatta, per niente.

Fatemi sapere cosa ve ne pare, magari imparo a fare qualcosa di più decente D:

Non riesco a dire altro T^T

A presto,

A.

   
 
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