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Autore: Marty_Winchester    27/04/2012    4 recensioni
Una ragazza si risveglia in mezzo a una strada, è in fin di vita e non ricorda niente del suo passato. Dean e Sam per poco non la investono con la macchina, ma se non fossero passati di lì sarebbe morta.
chi é? chi le ha fatto del male? perchè?
Genere: Sovrannaturale, Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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 «Buongiorno, io sono Derek Smith e lui è il mio collega, David Copper. Siamo qui per il corpo ritrovato senza organi»
La segretaria, una donna dai capelli rossi e un paio di occhiali blu, distoglie appena lo sguardo dal computer e ci guarda.

«Voi sareste…?»

«Dell’F.B.I.»
Tiriamo fuori il distintivo, automaticamente, e la donna ci fa un segno con la mano per indicarci la strada.
Percorriamo un corridoio e arriviamo nella camera mortuaria, dove troviamo il medico legale, rettifico una dottoressa davvero molto sexy.

«Cosa può dirci?»
La dottoressa toglie i guanti e si rivolge a noi con tono dubbioso.

«Un caso davvero strano, ne ho viste di cose assurde ma questa… un corpo senza organi, non riesco a capire chi posso fare una cosa simile»

«Gli organi erano sciolti o…»
Sam inizia, con la sua solita voce da saputello, ma la dottoressa lo interrompe subito.

«Semplicemente spariti»
La mia attenzione è catturata da un altro corpo: una donna piena di contusioni, graffi, tagli profondi… un corpo davvero martoriato, quasi come quello di Jane Doe.*

«Mi scusi dottoressa, cosa sa dirmi di quella ragazza così orribilmente ridotta?»
Al medico scappa un sospiro.

«è stata trovata a due kilometri dal motel MoonLight, era troppo tardi per salvarla; non ha documenti e non riusciamo a identificarla»
“2 kilomentri dal motel MoonLight…” è la zona dove abbiamo trovato l’altra ragazza.

«Torneremo dottoressa»
Mi avvio verso l’uscita, ignorando lo sguardo esitante di Sam.
Solo quando entriamo in macchina Sammy inizia a parlare.

«Che ti è preso? Non abbiamo scoperto nulla»
Metto in moto, senza preoccuparmi di abbassare la musica, tanto lo farà mio fratello.

«Quella ragazza morta è nelle stesse condizioni in cui abbiamo trovato l’altra, anche la zona è all’incirca quella»
Inizia a piovere, così faccio partire i tergicristallo.

«E questo caso merita la nostra attenzione più dell’altro?»

«Forse sbaglio, ma il mio istinto mi dice che dovremmo occuparci anche della ragazza»

«Che intendi per occuparci? Fare i Baby sitter?»

«Mi dispiace Sammy, le ho promesso di non lasciarla sola»
Alzo la musica, l’unica cosa che riesca a tirarmi su anche in questi giorni grigi; per questo quando Sam spegne la radio, vorrei picchiarlo.

«Non fraintendere, non dico di abbandonarla, ma è conciata male, sarà instabile mentalmente… l’ultima cosa di cui ha bisogno siamo noi, due pazzi svitati»

  «Parla per te, fratellino»

«Dean, siamo onesti: giriamo da una città all’altra, stiamo in squallidi motel, infrangiamo leggi su leggi, rischiamo l’osso del collo senza una paga né un grazie…»
Alzo la radio a palla, la voce di Sam sparisce dentro il testo musicale.


 
Tutto è buio, oscuro; solo una luce filtra nella stanza, una linea quasi retta creata dalla porta semi-aperta.
Nell’aria si respira un odore di pino misto a uova marce, non proprio un odore davanti al quale si rimane indifferenti.
Il mio cuore corre, anzi galoppa. Il sangue fuoriesce attraverso le ferite fresche, la pelle pulsa sotto quelle vecchie.

"Chi può odiarmi tanto da ridurmi così?"

Non posso vedermi, la luce non illumina il mio corpo, ma il dolore parla chiaro.
Sento rumore di passi. Trattengo il fiato e prego… ma chi prego?
La porta si spalanca e appare una donna, riesco solo a mettere a fuoco il colore dei suoi capelli: biondi.

«Finalmente sei sveglia, hai intenzione di continuare la commedia del “non so nulla”?»

«è la verità…» la mia voce si spezza, lacrime mi rigano il volto «Non ho ricordi prima di questa stanza…» altri singhiozzi.

«Bene»
La sua voce è divertita, emette una risata sadica. Si avvicina, ogni passo che compie mi riempie il corpo di spasmi. Impugna uno strano affare.

«No ti prego!»
Inizio a urlare, il dolore è indescrivibile…

 
«No lasciami stare non so nulla!»
Scatto in piedi, tremante. Mi tocco i polsi, hanno ancora i segni della corda… non era un semplice incubo.
Nella stanza entra di corsa una donna.

«Cosa succede?»
Si avvicina, ma io scatto giù dal letto.

«Tranquilla, è tutto apposto»
Cerca di avvicinarsi, ma io mi ritraggo ancora.

«No, non mi tocchi!»
Corro via, ignorando il dolore. Non ho una meta, continuo a salire… perché salgo?
Arrivo a una porta, l’apro con forza e mi ritrovo sul tetto. Sopra alla mia testa nuvole nere sprigionano saette.
Mi avvicino al cornicione, sotto di me il vuoto; mi sento al sicuro adesso, non so perchè mi sembra una situazione confortante...


* in caso qualcuno non lo sapesse è il termine con cui si indiga una donna senza identità


**angolo dell'autrice**
eccomi tornata, che ne pensate?
spero vi sia piacciuto, se ho fatto qualche errore (molto probabile) non esitate a farmelo notare
un grazie speciale alle mia care amiche, ma anche a tutti voi che leggete e lasciate recensioni
saluti xD

   
 
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