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Autore: redRon    20/11/2006    34 recensioni
Sirius Black. Tanto bello quanto abile nel fare gli scherzi. Ma questa volta, i destinatari del suo scherzo saranno due piccioncini di nostra conoscenza... ^__^
Genere: Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: I Malandrini | Coppie: James/Lily
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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non puoi immaginare quello che ho combinato

Non puoi immaginare quello che ho combinato!!!

 

 

“Oh, Remus! Non puoi immaginare quello che ho combinato!!!”.

 

Remus sollevò lo sguardo dal libro che stava leggendo e lo posò su un Sirius alquanto euforico.

 

“Sentiamo, che cavolo hai combinato stavolta???”.

 

“Non è nulla di grave! Ne va del futuro nostro e dell’intera Comunità Magica!”.

 

“Avanti, sputa il rospo!”.

 

“Ho chiuso James e Lily nel bagno dei maschi!”.

 

Remus spalancò gli occhi e non aprì bocca per cinque minuti buoni.

 

“TU COSA????”, sbottò all’improvviso facendo sussultare due poveri primini intenti a ripassare.

 

“Ho chiuso…”.

 

“Si, guarda che ho capito!”.

 

“E allora non chiedermi di ripetere sempre tutto!”.

 

“Io non ti ho chiesto di ripetere un bel niente!”.

 

“Quel ‘cosa’ diceva tutto il contrario!”.

 

“Con te non si può parlare! Prendi sempre tutto alla lettera!!!”.

 

“E allora la prossima volta non ti dico più niente!!!”.

 

“Bene!”.

 

“Benissimo!!!”.

 

Sirius si buttò sul divano, incrociando le braccia e borbottando qualcosa di incomprensibile.

Remus ritornò alla sua lettura sbuffando e Peter si portò una mano sugli occhi in un gesto di rassegnazione.

Dopo un po’ di tempo, Remus decise di riprendere la parola.

 

“Ma li hai chiusi veramente nel bagno dei ragazzi?”.

 

“Te l’ho detto, si!”.

 

“E per quale motivo???”.

 

“Ti ho detto anche questo! Ne va del futuro nostro e dell’intera Comunità Magica!”.

 

“Ah!”.

 

“C’è dell’altro…ho insonorizzato la stanza!”.

 

“Ma sei scemo??? In questo modo se non li andiamo a tirare fuori noi, non li sentirà nessuno!”.

 

“A meno che a tutti i ragazzi non viene un attacco di incontinenza!”, ironizzò Peter. Sirius rise della battuta.

 

“Non è necessario che siano tutti incontinenti per andare in bagno e accorgersi che è…occupato. Ho messo un cartello con su scritto ‘Guasto: la piovra gigante ha deciso di farsi un giretto tra le fogne del castello. Non usufruite di questi servizi se non volete che i viscidi tentacoli della piovra vi solletichino il didietro mentre voi scaricate la tensione. Firmato Argus Gazza’”.

 

“Sei disgustoso! Potevi anche mettere un cartello più credibile!”.

 

“Il guaio è che se viene davvero Gazza, sono cavoli amari!”.

 

“No, Sirius! Il vero guaio è stato quello di rinchiudere James e Lily nel bagno! Si ammazzeranno come cani!”.

 

“Naaah! Vedrai che l’unico motivo per cui li troveremo avvinghiati non sarà per ammazzarsi!”.

 

*

 

TU…stai lontano da me!!!”.

 

“Sono già lontano da te!”.

 

“Allora vai ancora più lontano!”.

 

“Vuoi che mi getti dalla finestra?”.

 

“Sarebbe meglio!!!”.

 

Lily teneva il dito puntato verso James, il quale se ne stava con le mani alzate in segno che non voleva torcerle un capello.

 

“Tu e i tuoi scagnozzi me la pagherete!”, tuonò Lily più infuriata che mai.

 

“Ma ti assicuro che io non c’entro niente!”, tentò di giustificarsi il bel moro.

 

“Questa scusa è più vecchia del mondo! Lo sanno tutti che James Potter c’entra sempre in ogni cosa!!!”.

 

“Questa volta no! È stato Sirius! Mi ha tratto qui con l’inganno…e mi ha pure fregato la bacchetta!”.

 

“Non raccontare frottole, ti conosco fin troppo bene per mia sfortuna! So benissimo che ti sei messo d’accordo con Black per rinchiudermi qui con te!”.

 

“Ma che vai dicendo??? Certo, non mi dispiace essere rinchiuso qui con te, però…”.

 

“Ah-ah! Vedi che ho ragione io???”.

 

James sbuffò sonoramente per poi mettersi seduto sul pavimento a gambe incrociate.

Lily lo osservava con tanto d’occhi.

 

“Beh, che c’è?”; chiese James sentendosi osservato.

 

“Che fai???”, sbottò la rossa, le mani ai fianchi.

 

“Sto seduto!”.

 

“STAI SEDUTO IN UN MOMENTO COME QUESTO???”.

 

“Si”.

 

“Misericordia!!!”, esclamò Lily (come la signorina Rottermeier, NdA XD).

 

James la fissava con le sopracciglia inarcate.

 

“Alzati da terra e butta giù la porta!”, ordinò Lily.

 

“E come, di grazia?”.

 

“A spallate! Se sei il grande James Potter come dici di essere, puoi fare questo ed altro!”.

 

“Mi slogherò la spalla!”.

 

“Te lo meriteresti!!!”.

 

“Sei insopportabile! Se ci tieni tanto ad uscire da qui, inizia ad urlare come un’ossessa!!! Magari qualcuno ti sentirà!”.

 

“Grrrr…Potter…”, ringhiò Lily a denti stretti.

 

James ritornò a contare le piastrelle del bagno, aspettandosi la sfuriata di Lily, ma, con sua grande sorpresa, la ragazza si sedette a terra accanto a lui.

 

*

 

“Devi ringraziare che sono tutti in Sala Grande a cenare!”, disse Remus a Sirius, mentre loro due e Peter si dirigevano al bagno dei ragazzi.

 

“E chi esattamente devo ringraziare? Lo stomaco degli studenti che brontola?”.

 

“Non mi ci fare pensare!!! Per colpa tua sto saltando la cena!!!”.

 

“Nessuno ti ha detto di venire!”.

 

“Siamo un gruppo! E nel gruppo si fa tutto assieme!”.

 

“Questo significa che pagheremo assieme il funerale di James, dopo che l’avremo trovato morto stecchito per mano di Lily?”, disse Peter.

 

“Sarà tutta colpa tua!!!”, esclamò Remus, rivolto a Sirius.

 

“Non siate drammatici! Vedrete che il mio piano non fallirà!”, disse fiero Sirius.

 

“E quale sarebbe questo tuo gran piano, oh maestro? Lasciare che due adolescenti si scannino a vicenda???”.

 

*

 

James guardò fuori dalla finestra.

Si era già fatto buio.

 

“Questo scherzo sta durando troppo per i miei gusti”, commentò il ragazzo.

 

“Finalmente te ne sei reso conto!”.

 

“Arrabbiarti con me non servirà a farci uscire da qui!”, constatò saggiamente James.

 

“Mi aiuta a sfogarmi!”.

 

James sbuffò per l’ennesima volta, scompigliandosi i capelli.

Lily si ritrovò a guardarlo e pensare che non era poi così male…

 

“Che c’è?”, chiese James, accortosi che lei lo stava fissando.

 

Lily distolse velocemente lo sguardo, arrossendo impercettibilmente.

 

“Nulla”, rispose.

 

I due stesero seduti e immobili a fissare un punto indefinito della stanza.

Nessuno dei due sembrava voler proferir parola.

L’unico rumore che si sentiva erano le unghie di Lily che battevano sul freddo pavimento del bagno.

 

“Nervosa?”, le chiese James con un ghigno, guardando le dita di Lily che tamburellavano.

 

“Incavolata nera, direi!!!”, precisò la rossa, “Cosa ti fa pensare, poi, che io sia nervosa?”, chiese poco dopo.

 

“Il modo in cui tamburelli con le dita…lo fai anche quando devi essere interrogata, quando ripassi, quando c’è da sostenere un esame, quando aspetti che il buco del ritratto si apra, quando…”.

 

“Ho…afferrato…”.

 

Per i minuti che passarono, Lily si chiese come mai Potter sapesse tutte quelle cose su di lei…sapeva benissimo che lui le andava dietro da una vita, ma se lo faceva solo per il semplice gusto di farla incavolare perché conosceva ogni suo più piccolo ed insignificante gesto quando neanche lei si accorgeva di farlo?

Lily scosse la testa come per scacciare ogni astruso pensiero che le veniva in mente.

 

“A che pensi?”, gli chiese James di punto in bianco.

 

Lily sussultò. Non si aspettava che James fosse così perspicace.

E se fosse stato un Legillimens?

 

“Impossibile…”, si lasciò scappare Lily in un sussurro, involontariamente.

 

“Cosa è impossibile?”.

 

“Ehm…”, fece Lily, allentandosi un po’ la cravatta, “…questa situazione…è impossibile!”.

 

“Vedrai che qualcuno arriverà…”, disse James, mentre i suoi occhi si spostavano dal nodo della cravatta di lei, ai suoi occhi smeraldini.

 

*

 

“Ma quanto ci vuole per arrivare a questo maledetto bagno???”, domandò Remus irritato.

 

“Ci vuole il tempo che ci vuole!”, rispose Sirius.

 

“E se li andassimo a prendere domani mattina?”, chiese ingenuamente Peter.

 

“Allora di James non troveremo neanche le ossa!”.

 

“O troveremo qualcuno in più…!”, ironizzò Sirius, il quale ricevette uno schiaffo sulla nuca da Remus.

 

“Cretino!”, lo insultò il licantropo, “Ci sono Lily e James chiusi dentro un bagno…Lily e James, non tu e una ragazza pescata a sorte!!!”.

 

“Vedrai che la Evans cederà….James è irresistibile!”.

 

“Io so solo che le uniche cose che cederanno saranno le tue gambe quando ti avrò preso a calci!!!”.

 

*

 

James aveva preso a fare su e giù per tutta l’aera del bagno.

Anche gli occhi di Lily facevano su e giù, seguendo James.

 

“Vuoi stare fermo??? Mi girano gli occhi!”, disse lei.

 

“Allora non guardarmi! O magari sono tanto bello e affascinante che nemmeno tu puoi affermare il contrario…”.

 

James, anche questa volta, si aspettò la sfuriata di Lily ma non ci fu nessuno spargimento di sangue.

Per tutta risposta, sulle labbra della rossa si disegnò un ghigno.

 

“Io non ho mai affermato il contrario, Potter…”, disse lei, mentre il ragazzo la osservava con gli occhi e la bocca spalancati, “…ti ho mai detto che sei brutto? Ti ho mai detto che persino Piton ha più charme di te? Il tuo problema, Potter, non sta nell’aspetto esteriore, ma nel cervello che, a quanto pare, non hai!!!”.

 

“Mi stai dicendo che non vuoi uscire con me perché sono una specie di uomo tutto muscoli e niente cervello???”.

 

“Oltre ad essere arrogante, presuntuoso, egoista, egocentrico, mister Boccino d’Oro…ne ho scordata qualcuna?”, Lily fece come per pensare.

 

“In questi sette anni ho imparato a farmi conoscere, vedo…”.

 

“Molto in negativo”.

 

“Quindi le possibilità che io ti dimostri che posso cambiare sono…”, simulò un conto con le dita.

 

“…meno di zero”, concluse Lily.

 

Non sapendo che ribattere, James riprese a fare avanti e indietro per la stanza, mentre Lily guardava il cielo buio fuori dalla finestra.

 

“E poi…”, mormorò Lily.

 

James si fermò per ascoltarla.

 

“…perché mai dovresti perdere tempo con me quando hai tutta la scuola che ti sbava dietro?”.

 

E neanche questa volta James seppe come ribattere.

 

*

 

Nel frattempo, il resto dei Malandrini era appena arrivato davanti alla porta del bagno.

 

“Merlino…hai davvero messo quel macabro cartello!”.

 

“Desonorizza la stanza”, disse Peter.

 

Sirius prese la bacchetta e mormorò il contro-incantesimo.

Remus appoggiò l’orecchio alla porta.

 

“Ragazzi…non si sente niente! Sei sicuro di aver recitato la giusta formula?”.

 

“Certo! Fallo tu visto che sei il genio del gruppo!”.

 

“Magari non sentiamo niente perché non stanno parlando…il che è molto strano”, constatò Peter.

 

*

 

In effetti all’interno del bagno regnava il più assoluto silenzio.

Un silenzio che era destinato a durare ben poco.

 

“Ho sete, fame e freddo!”, disse Lily.

 

“Idem!”, rispose James.

 

“Dove vai?”, gli chiese Lily, vedendo James dirigersi ai lavandini.

 

“A vedere se esce acqua calda. Ho le mani che sono un pezzo di ghiaccio”.

 

Lily si alzò e si avvicinò a James, stando attenta a mantenere le distanze.

 

“Guarda che non ti mordo”, la rassicurò il ragazzo.

 

“E guai a te se lo faresti!!!”.

 

James aprì il rubinetto e ogni tanto faceva scorrere l’acqua sulla sua mano, per controllare la temperatura.

Poco dopo, l’acqua calda si decise ad uscire e James immerse entrambe le mani.

Lily stava ancora a fissarlo.

 

“Vuoi morire congelata?”, le domandò James inarcando un sopracciglio.

 

Lily, titubante, si convinse a immergere le mani in acqua.

E adesso erano entrambi lì a godersi il calore dell’acqua. In particolare, James non toglieva gli occhi di dosso a Lily, e Lily non toglieva gli occhi di dosso al rubinetto accanto.

 

“Ehm…”, fece Lily, “…non si potrebbe aprire l’altro rubinetto?”.

 

“No, perché altrimenti non uscirebbe più acqua calda”.

 

“Il bagno dei maschi è disorganizzato…da noi l’acqua calda c’è sempre!”.

 

James sorrise involontariamente.

Lily si ritrovò a pensare che in fondo non era per niente male quella situazione.

Il ragazzo, notandola sovrappensiero, decise di distoglierla da ciò che pensava spruzzandole con la mano alcune gocce d’acqua in faccia.

Lily serrò gli occhi di scatto e James se la rise di gusto.

 

“Non è stato divertente!!!”, disse lei, asciugandosi la faccia col bordo del maglione.

 

Per tutta risposta, James le spruzzò ancora dell’acqua in faccia.

Ma, si sa…mai fare arrabbiare Lily Evans!!!

La rossa mise le mani a conca e le riempì di acqua, gettandola addosso a James.

 

“Questo non dovevi farlo!!!”.

 

Nelle grandi mani di James entrava molta più acqua rispetto a quelle di Lily. Infatti, nel giro di cinque minuti, la ragazza si ritrovò tutti i capelli bagnati fradici.

E da lì iniziò una lotta senza precedenti.

 

*

 

Finite incantatem! Finite incantatem! FINITE INCANTATEEEEM!!!!”, sbraitò Remus, puntando la bacchetta contro la porta.

 

“Non si sente una benemerita mazza!”, disse Peter, con l’orecchio appoggiato alla porta.

 

“Ragazzi, dai…non disturbiamoli”, disse Sirius.

 

“Non voglio avere nessuno sulla coscienza! Magari quelli là dentro si stanno scagliando fatture di ogni genere!!!”.

 

“Secondo me stanno facendo i fuochi d’artificio!!!!”, esclamò raggiante Sirius.

 

“Sei un pervertito!!!”.

 

“No, sono realista!”.

 

Ma mentre i due ragazzi erano intenti a fare innocui scambi di opinione, Peter aveva ancora l’orecchio appoggiato alla porta e il suo viso s’illuminò.

 

“Ragazzi…”, tentò di chiamarli, ma Remus e Sirius non facevano altro che litigare come loro solito.

 

“Io ti consiglio di darti una mossa con le ragazze, Remus! Sembri asessuato!!!”.

 

“Come ti permetti??? E poi, sai benissimo che non potrei mai stare con qualcuno!”.

 

“Ragazzi…”.

 

“Dovresti fregartene del tuo piccolo problema peloso! Questa è una cosa seria!”.

 

“Niente è serio quando ci sei di mezzo tu!!!”.

 

“RAGAZZI!!!!!”.

 

I due si voltarono verso Peter.

 

“Alleluia!!!”, sbuffò il ragazzo, “Per vostra informazione, io sento qualcosa attraverso la porta!!!”.

 

“Fa sentire…”, Remus e Sirius poggiarono l’orecchio alla porta.

 

“Ma che fanno??? Ridono???”.

 

*

 

All’interno del bagno, ormai ridotto a condizioni peggiori del lago, la lotta all’ultimo gavettone continuava imperterrita.

Lily e James erano bagnati fradici e, oltretutto, James si era sfilato il maglione e la camicia bagnata aderiva perfettamente al torace del ragazzo.

Lily non poteva concedersi neanche un minuto per guardarlo, perché i gavettoni di James non tardavano ad arrivare.

 

“Fortuna che l’acqua è calda, altrimenti col cavolo che finivamo così!”, disse Lily.

 

“Secondo me finivamo così anche se l’acqua era ghiacciata!”.

 

“Io dico di no!”.

 

Un’enorme quantità d’acqua travolse James.

 

“Adesso ti faccio vedere io, piccola streghetta!!!”.

 

Lily cacciò un urlo e si mise a correre all’impazzata per tutto il bagno, con James che la seguiva.

Il ragazzo la raggiunse in men che non si dica, l’afferrò per un braccio e caddero insieme sul pavimento pieno d’acqua.

James rimase a fissare la figura sotto di sé che rideva, fino a quando anche lei incatenò lo sguardo con il suo.

 

*

 

“E adesso perché non si sente più niente?”, chiese Remus accigliato.

 

“Guardate il pavimento!!!”, disse Peter.

 

“Cavolo, è allagato! Ma che accidenti stanno combinando lì dentro??? Sirius, apri questa porta!!!”.

 

“Sei tu il so-tutto-io della situazione, fallo tu”, disse con nonchalance.

 

“Ti sembra questo il momento di iniziare a litigare???”.

 

“Guarda che sei tu quello che sta iniziando!”.

 

“Vorrà dire che farò saltare in aria la porta!”.

 

“Accomodati pure! Tanto sarai tu a pagare i danni!”.

 

“Ragazzi, io mi sto preoccupando seriamente! Non sento più niente!”, disse Peter, “Non è che si sono gettati dalla finestra?”.

 

“Non sono così stupidi”.

 

“Dal buco della serratura non si vede un cavolo, uffa!”.

 

LA COLPA E’ SEMPRE TUA, SIRIUS!!!”.

 

“Io direi merito…”.

 

*

 

“Che…che c’è?”, sussurrò Lily, ancora sotto James e visibilmente rossa.

 

“Niente…”.

 

“E allora perché mi stai guardando?”.

 

“Sei tu che stai guardando me!”.

 

“Io non ti sto guardando!”.

 

“Si che lo stai facendo!”.

 

“No!”.

 

“Si!”.

 

“No!”.

 

“Si!”.

 

“No!”.

 

“Si!”.

 

“Diciamo che ci stiamo guardando a vicenda?”.

 

“Ok”.

 

“E perché ci stiamo guardando a vicenda?”.

 

“E tu perché devi sempre dare un perché alle cose???”.

 

“E perché tu mi stai chiedendo il perché io debba sempre dare un perché alle cose???”.

 

“Perché è lecito che io debba sapere il perché tu…oh, al diavolo!”.

 

E senza neanche pensarci due volte, James avvicinò il volto a quello di Lily e la baciò. La ragazza rimase per un attimo interdetta, con gli occhi spalancati. Poi, si ritrovò a ricambiare il bacio.

Pochissimi istanti dopo, si separarono.

 

“Perché…?”, ma James non le fece finire la frase che la coinvolse in un bacio più passionale del precedente.

 

James si staccò la lei, portandole qualche ciocca bagnata dietro l’orecchio.

 

“Perché ti amo. Ecco la risposta a tutti i tuoi perché”.

 

*

 

“Mormorii indistinti…adesso di nuovo silenzio!”, disse Peter.

 

“Io dico di andare a chiamare i prof…”, propose Remus.

 

“Tu non andrai a chiamare proprio nessuno!!!”, esclamò Sirius.

 

“Allora apri quella dannatissima porta e fai uscire quei due da lì!!!”.

 

“Decido io quand’è il momento di aprirla!”.

 

Remus lo guardava con gli occhi fuori dalle orbite tanto era arrabbiato.

 

“Ok, apriamola!”.

 

I tre si posizionarono davanti alla porta e mormorano un Alohomora.

Non si sentì nessun lucchetto o serratura scattare.

 

“Dite che si è aperta?”, chiese Peter.

 

“C’è un solo modo per scoprirlo”, disse Sirius, “Peter, tu farai l’ariete…”.

 

“A te il cervello gira al contrario!!!!”, lo rimproverò Remus, “Ma sei scemo a chiedere a Peter di farti da ariete???”.

 

“Ok, allora al mio tre buttiamo giù la porta. Uno…due…e treeeee!!!”.

 

I ragazzi corsero incontro alla porta, ma poiché questa era aperta si ritrovarono tutti a terra uno sopra l’altro.

E lo spettacolo a cui assistettero li lasciò di stucco.

Due avvinghiatissimi James e Lily si separarono come un fulmine all’ingresso trionfale dei tre Malandrini.

 

“Ve lo dicevo io!!!”, disse Sirius soddisfatto.

 

“Adesso c’è un altro problema…”, disse Remus.

 

“E cioè?”.

 

“Vorreste scendere dalla mia schiena??? Non siete pesi piuma!!!”.

 

*

 

La mattina seguente, i Malandrini e Lily erano seduti al tavolo dei Grifondoro e aspettavano la colazione.

Da tutte le parti si sentivano mormorii provenire dagli studenti.

 

“Stamattina ho trovato l’acqua della doccia fredda!!!”.

 

“Non ne parliamo! Non sono riuscito a lavarmi…”.

 

“Ragazzi, un attimo di attenzione…”, Silente richiamò gli studenti.

 

Lily dovette dare un pizzicotto a James che tentava di distrarla.

 

“Ci è giunta notizia…”, iniziò il Preside, “…che la maggior parte dei bagni della scuola sono rimasti senza acqua calda. Ragion per cui, invito coloro che dovranno usufruirne a riscaldare l’acqua nei loro calderoni dentro il camino. Detto questo, buona colazione!”.

 

James e Lily si guardarono negli occhi per poi scoppiare in una fragorosa risata, seguiti dai Malandrini.

 

“E tutto questo è solo merito del sottoscritto”, si vantò Sirius.

 

“Si, certo…se non avessi combinato tutto questo casino, a quest’ora avevamo ancora l’acqua calda”, disse Peter continuando a ridere.

 

“Per Lily e James questo ed altro!”.

 

“Dell’acqua calda te ne può importare poco, dato che non ti lavi mai!”, disse Remus, sorseggiando il suo succo di zucca.

 

Sirius si rabbuiò.

 

“Ridi, ridi…un giorno di questi te la farò pagare…”.

 

*

 

“Via anche quelle!”.

 

“Ti prego, Sirius! Prometto che non ti insulterò più!”.

 

“Ho detto: togliti-le-mutande!”.

 

I Malandrini e Lily erano in riva al lago per assistere alla rivincita di Sirius.

James, Lily e Peter si stavano rotolando dalle risate.

 

“Ti è mancata l’acqua calda, eh? Gettati nel lago!!!”.

 

“Ma mi assiderò!”.

 

“Non mi interessa! Togliti le mutande!”.

 

“Dai, Felpato…”, intervenne James, “…non essere così cattivo!”.

 

“Sono fin troppo buo…”, ma Sirius non poté finire la frase perché Remus lo afferrò facendolo cadere in acqua.

 

“Ringrazia che sei tutto vestito!!!”.

 

I ragazzi sulla riva continuarono a ridere incessantemente col risultato che, ogni giorno, furono costretti ad andare a trovare in infermeria sia Sirius (che era stato gettato a mollo al lago ghiacciato) sia Remus (che era rimasto mezzo nudo all’aperto) che si erano beccati l’influenza.

 

James Potter fu felice di constatare che, tutto sommato, ne era valsa la pena.

 

 

 

Fine

 

 

Lo so, fa schifo…mi è venuta così di getto…

Vi prego lasciate un commento piccolo piccolo per farmi sapere se era meglio impiegare il tempo in qualcosa di più utile. :P

Vi ringrazio tantissimo sin da adesso.

 

Kissessini ^________^

  
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