Non puoi immaginare quello che ho combinato!!!
“Oh, Remus! Non puoi immaginare quello che ho
combinato!!!”.
Remus sollevò lo sguardo dal libro che stava leggendo e
lo posò su un Sirius alquanto euforico.
“Sentiamo, che cavolo hai combinato
stavolta???”.
“Non è nulla di grave! Ne va del futuro nostro e
dell’intera Comunità Magica!”.
“Avanti, sputa il rospo!”.
“Ho
chiuso James e Lily nel bagno dei maschi!”.
Remus spalancò gli occhi e non aprì bocca per cinque
minuti buoni.
“TU
COSA????”, sbottò all’improvviso facendo sussultare due poveri primini intenti a
ripassare.
“Ho
chiuso…”.
“Si, guarda che ho capito!”.
“E
allora non chiedermi di ripetere sempre tutto!”.
“Io
non ti ho chiesto di ripetere un bel niente!”.
“Quel ‘cosa’ diceva tutto il
contrario!”.
“Con te non si può parlare! Prendi sempre tutto alla
lettera!!!”.
“E
allora la prossima volta non ti dico più niente!!!”.
“Bene!”.
“Benissimo!!!”.
Sirius si buttò sul divano, incrociando le braccia e
borbottando qualcosa di incomprensibile.
Remus ritornò alla sua lettura sbuffando e Peter si
portò una mano sugli occhi in un gesto di rassegnazione.
Dopo un po’ di tempo, Remus decise di riprendere la
parola.
“Ma
li hai chiusi veramente nel bagno dei ragazzi?”.
“Te l’ho detto, si!”.
“E per quale motivo???”.
“Ti ho detto anche questo! Ne va
del futuro nostro e dell’intera Comunità Magica!”.
“Ah!”.
“C’è dell’altro…ho insonorizzato la
stanza!”.
“Ma sei scemo??? In questo modo se
non li andiamo a tirare fuori noi, non li sentirà nessuno!”.
“A meno che a tutti i ragazzi non
viene un attacco di incontinenza!”, ironizzò Peter. Sirius rise della
battuta.
“Non è necessario che siano tutti
incontinenti per andare in bagno e accorgersi che è…occupato. Ho messo
un cartello con su scritto ‘Guasto: la piovra gigante ha deciso di farsi un giretto
tra le fogne del castello. Non usufruite di questi servizi se non volete che i
viscidi tentacoli della piovra vi solletichino il didietro mentre voi scaricate
la tensione. Firmato Argus Gazza’”.
“Sei disgustoso! Potevi anche
mettere un cartello più credibile!”.
“Il guaio è che se viene davvero
Gazza, sono cavoli amari!”.
“No, Sirius! Il vero guaio è stato
quello di rinchiudere James e Lily nel bagno! Si ammazzeranno come cani!”.
“Naaah! Vedrai che l’unico motivo
per cui li troveremo avvinghiati non sarà per ammazzarsi!”.
*
“TU…stai lontano da
me!!!”.
“Sono già lontano da te!”.
“Allora vai ancora più
lontano!”.
“Vuoi che mi getti dalla
finestra?”.
“Sarebbe meglio!!!”.
Lily teneva il dito puntato verso
James, il quale se ne stava con le mani alzate in segno che non voleva torcerle
un capello.
“Tu e i tuoi scagnozzi me la
pagherete!”, tuonò Lily più infuriata che mai.
“Ma ti assicuro che io non c’entro
niente!”, tentò di giustificarsi il bel moro.
“Questa scusa è più vecchia del
mondo! Lo sanno tutti che James Potter c’entra sempre in ogni cosa!!!”.
“Questa volta no! È stato Sirius!
Mi ha tratto qui con l’inganno…e mi ha pure fregato la bacchetta!”.
“Non raccontare frottole, ti
conosco fin troppo bene per mia sfortuna! So benissimo che ti sei messo
d’accordo con Black per rinchiudermi qui con te!”.
“Ma che vai dicendo??? Certo, non
mi dispiace essere rinchiuso qui con te, però…”.
“Ah-ah! Vedi che ho ragione
io???”.
James sbuffò sonoramente per poi
mettersi seduto sul pavimento a gambe incrociate.
Lily lo osservava con tanto
d’occhi.
“Beh, che c’è?”; chiese James
sentendosi osservato.
“Che fai???”, sbottò la rossa, le
mani ai fianchi.
“Sto seduto!”.
“STAI SEDUTO IN UN MOMENTO COME
QUESTO???”.
“Si”.
“Misericordia!!!”, esclamò Lily
(come la signorina Rottermeier, NdA XD).
James la fissava con le
sopracciglia inarcate.
“Alzati da terra e butta giù la
porta!”, ordinò Lily.
“E come, di grazia?”.
“A spallate! Se sei il
grande James Potter come dici di essere, puoi fare questo ed altro!”.
“Mi slogherò la spalla!”.
“Te lo meriteresti!!!”.
“Sei insopportabile! Se ci tieni
tanto ad uscire da qui, inizia ad urlare come un’ossessa!!! Magari qualcuno ti
sentirà!”.
“Grrrr…Potter…”, ringhiò
Lily a denti stretti.
James ritornò a contare le
piastrelle del bagno, aspettandosi la sfuriata di Lily, ma, con sua grande
sorpresa, la ragazza si sedette a terra accanto a lui.
*
“Devi ringraziare che sono tutti in
Sala Grande a cenare!”, disse Remus a Sirius, mentre loro due e Peter si
dirigevano al bagno dei ragazzi.
“E chi esattamente devo
ringraziare? Lo stomaco degli studenti che brontola?”.
“Non mi ci fare pensare!!! Per
colpa tua sto saltando la cena!!!”.
“Nessuno ti ha detto di
venire!”.
“Siamo un gruppo! E nel gruppo si
fa tutto assieme!”.
“Questo significa che pagheremo
assieme il funerale di James, dopo che l’avremo trovato morto stecchito per mano
di Lily?”, disse Peter.
“Sarà tutta colpa tua!!!”, esclamò
Remus, rivolto a Sirius.
“Non siate drammatici! Vedrete che
il mio piano non fallirà!”, disse fiero Sirius.
“E quale sarebbe questo tuo gran
piano, oh maestro? Lasciare che due adolescenti si scannino a vicenda???”.
*
James guardò fuori dalla
finestra.
Si era già fatto buio.
“Questo scherzo sta durando troppo
per i miei gusti”, commentò il ragazzo.
“Finalmente te ne sei reso
conto!”.
“Arrabbiarti con me non servirà a
farci uscire da qui!”, constatò saggiamente James.
“Mi aiuta a sfogarmi!”.
James sbuffò per l’ennesima volta,
scompigliandosi i capelli.
Lily si ritrovò a guardarlo e
pensare che non era poi così male…
“Che c’è?”, chiese James, accortosi
che lei lo stava fissando.
Lily distolse velocemente lo
sguardo, arrossendo impercettibilmente.
“Nulla”, rispose.
I due stesero seduti e immobili a
fissare un punto indefinito della stanza.
Nessuno dei due sembrava voler
proferir parola.
L’unico rumore che si sentiva erano
le unghie di Lily che battevano sul freddo pavimento del bagno.
“Nervosa?”, le chiese James con un
ghigno, guardando le dita di Lily che tamburellavano.
“Incavolata nera, direi!!!”,
precisò la rossa, “Cosa ti fa pensare, poi, che io sia nervosa?”, chiese poco
dopo.
“Il modo in cui tamburelli con le
dita…lo fai anche quando devi essere interrogata, quando ripassi, quando c’è da
sostenere un esame, quando aspetti che il buco del ritratto si apra,
quando…”.
“Ho…afferrato…”.
Per i minuti che passarono, Lily si
chiese come
Lily scosse la testa come per
scacciare ogni astruso pensiero che le veniva in mente.
“A che pensi?”, gli chiese James di
punto in bianco.
Lily sussultò. Non si aspettava che
James fosse così perspicace.
E se fosse stato un
Legillimens?
“Impossibile…”, si lasciò scappare
Lily in un sussurro, involontariamente.
“Cosa è impossibile?”.
“Ehm…”, fece Lily, allentandosi un
po’ la cravatta, “…questa situazione…è impossibile!”.
“Vedrai che qualcuno arriverà…”,
disse James, mentre i suoi occhi si spostavano dal nodo della cravatta di lei,
ai suoi occhi smeraldini.
*
“Ma quanto ci vuole per arrivare a
questo maledetto bagno???”, domandò Remus irritato.
“Ci vuole il tempo che ci vuole!”,
rispose Sirius.
“E se li andassimo a prendere
domani mattina?”, chiese ingenuamente Peter.
“Allora di James non troveremo
neanche le ossa!”.
“O troveremo qualcuno in più…!”,
ironizzò Sirius, il quale ricevette uno schiaffo sulla nuca da Remus.
“Cretino!”, lo insultò il
licantropo, “Ci sono Lily e James chiusi dentro un bagno…Lily e James, non
tu e una ragazza pescata a sorte!!!”.
“Vedrai che
“Io so solo che le uniche cose che
cederanno saranno le tue gambe quando ti avrò preso a calci!!!”.
*
James aveva preso a fare su e giù
per tutta l’aera del bagno.
Anche gli occhi di Lily facevano su
e giù, seguendo James.
“Vuoi stare fermo??? Mi girano gli
occhi!”, disse lei.
“Allora non guardarmi! O magari
sono tanto bello e affascinante che nemmeno tu puoi affermare il
contrario…”.
James, anche questa volta, si
aspettò la sfuriata di Lily ma non ci fu nessuno spargimento di sangue.
Per tutta risposta, sulle labbra
della rossa si disegnò un ghigno.
“Io non ho mai affermato il
contrario, Potter…”, disse lei, mentre il ragazzo la osservava con gli occhi e
la bocca spalancati, “…ti ho mai detto che sei brutto? Ti ho mai detto che
persino Piton ha più charme di te? Il tuo problema, Potter, non sta
nell’aspetto esteriore, ma nel cervello che, a quanto pare, non hai!!!”.
“Mi stai dicendo che non vuoi
uscire con me perché sono una specie di uomo tutto muscoli e niente
cervello???”.
“Oltre ad essere arrogante,
presuntuoso, egoista, egocentrico, mister Boccino d’Oro…ne ho scordata
qualcuna?”, Lily fece come per pensare.
“In questi sette anni ho imparato a
farmi conoscere, vedo…”.
“Molto in negativo”.
“Quindi le possibilità che io ti
dimostri che posso cambiare sono…”, simulò un conto con le dita.
“…meno di zero”, concluse Lily.
Non sapendo che ribattere, James
riprese a fare avanti e indietro per la stanza, mentre Lily guardava il cielo
buio fuori dalla finestra.
“E poi…”, mormorò Lily.
James si fermò per ascoltarla.
“…perché mai dovresti perdere tempo
con me quando hai tutta la scuola che ti sbava dietro?”.
E neanche questa volta James seppe
come ribattere.
*
Nel frattempo, il resto dei
Malandrini era appena arrivato davanti alla porta del bagno.
“Merlino…hai davvero messo quel
macabro cartello!”.
“Desonorizza la stanza”, disse
Peter.
Sirius prese la bacchetta e mormorò
il contro-incantesimo.
Remus appoggiò l’orecchio alla
porta.
“Ragazzi…non si sente niente! Sei
sicuro di aver recitato la giusta formula?”.
“Certo! Fallo tu visto che sei il
genio del gruppo!”.
“Magari non sentiamo niente perché
non stanno parlando…il che è molto strano”, constatò Peter.
*
In effetti all’interno del bagno
regnava il più assoluto silenzio.
Un silenzio che era destinato a
durare ben poco.
“Ho sete, fame e freddo!”, disse
Lily.
“Idem!”, rispose James.
“Dove vai?”, gli chiese Lily,
vedendo James dirigersi ai lavandini.
“A vedere se esce acqua calda. Ho
le mani che sono un pezzo di ghiaccio”.
Lily si alzò e si avvicinò a James,
stando attenta a mantenere le distanze.
“Guarda che non ti mordo”, la
rassicurò il ragazzo.
“E guai a te se lo faresti!!!”.
James aprì il rubinetto e ogni
tanto faceva scorrere l’acqua sulla sua mano, per controllare la
temperatura.
Poco dopo, l’acqua calda si decise
ad uscire e James immerse entrambe le mani.
Lily stava ancora a fissarlo.
“Vuoi morire congelata?”, le
domandò James inarcando un sopracciglio.
Lily, titubante, si convinse a
immergere le mani in acqua.
E adesso erano entrambi lì a
godersi il calore dell’acqua. In particolare, James non toglieva gli occhi di
dosso a Lily, e Lily non toglieva gli occhi di dosso al rubinetto accanto.
“Ehm…”, fece Lily, “…non si
potrebbe aprire l’altro rubinetto?”.
“No, perché altrimenti non
uscirebbe più acqua calda”.
“Il bagno dei maschi è
disorganizzato…da noi l’acqua calda c’è sempre!”.
James sorrise
involontariamente.
Lily si ritrovò a pensare che in
fondo non era per niente male quella situazione.
Il ragazzo, notandola
sovrappensiero, decise di distoglierla da ciò che pensava spruzzandole con la
mano alcune gocce d’acqua in faccia.
Lily serrò gli occhi di scatto e
James se la rise di gusto.
“Non è stato divertente!!!”, disse
lei, asciugandosi la faccia col bordo del maglione.
Per tutta risposta, James le
spruzzò ancora dell’acqua in faccia.
Ma, si sa…mai fare arrabbiare Lily
Evans!!!
La rossa mise le mani a conca e le
riempì di acqua, gettandola addosso a James.
“Questo non dovevi farlo!!!”.
Nelle grandi mani di James entrava
molta più acqua rispetto a quelle di Lily. Infatti, nel giro di cinque minuti,
la ragazza si ritrovò tutti i capelli bagnati fradici.
E da lì iniziò una lotta senza
precedenti.
*
“Finite incantatem!
Finite
incantatem! FINITE INCANTATEEEEM!!!!”, sbraitò Remus, puntando la
bacchetta contro la porta.
“Non si sente una benemerita
mazza!”, disse Peter, con l’orecchio appoggiato alla porta.
“Ragazzi, dai…non disturbiamoli”,
disse Sirius.
“Non voglio avere nessuno sulla
coscienza! Magari quelli là dentro si stanno scagliando fatture di ogni
genere!!!”.
“Secondo me stanno facendo i fuochi
d’artificio!!!!”, esclamò raggiante Sirius.
“Sei un pervertito!!!”.
“No, sono realista!”.
Ma mentre i due ragazzi erano
intenti a fare innocui scambi di opinione, Peter aveva ancora l’orecchio
appoggiato alla porta e il suo viso s’illuminò.
“Ragazzi…”, tentò di chiamarli, ma
Remus e Sirius non facevano altro che litigare come loro solito.
“Io ti consiglio di darti una mossa
con le ragazze, Remus! Sembri asessuato!!!”.
“Come ti permetti??? E poi, sai
benissimo che non potrei mai stare con qualcuno!”.
“Ragazzi…”.
“Dovresti fregartene del tuo
piccolo problema peloso! Questa è una cosa seria!”.
“Niente è serio quando ci sei di
mezzo tu!!!”.
“RAGAZZI!!!!!”.
I due si voltarono verso Peter.
“Alleluia!!!”, sbuffò il ragazzo,
“Per vostra informazione, io sento qualcosa attraverso la porta!!!”.
“Fa sentire…”, Remus e Sirius
poggiarono l’orecchio alla porta.
“Ma che fanno??? Ridono???”.
*
All’interno del bagno, ormai
ridotto a condizioni peggiori del lago, la lotta all’ultimo gavettone continuava
imperterrita.
Lily e James erano bagnati fradici
e, oltretutto, James si era sfilato il maglione e la camicia bagnata aderiva
perfettamente al torace del ragazzo.
Lily non poteva concedersi neanche
un minuto per guardarlo, perché i gavettoni di James non tardavano ad
arrivare.
“Fortuna che l’acqua è calda,
altrimenti col cavolo che finivamo così!”, disse Lily.
“Secondo me finivamo così anche se
l’acqua era ghiacciata!”.
“Io dico di no!”.
Un’enorme quantità d’acqua travolse
James.
“Adesso ti faccio vedere io,
piccola streghetta!!!”.
Lily cacciò un urlo e si mise a
correre all’impazzata per tutto il bagno, con James che la seguiva.
Il ragazzo la raggiunse in men che
non si dica, l’afferrò per un braccio e caddero insieme sul pavimento pieno
d’acqua.
James rimase a fissare la figura
sotto di sé che rideva, fino a quando anche lei incatenò lo sguardo con il
suo.
*
“E adesso perché non si sente più
niente?”, chiese Remus accigliato.
“Guardate il pavimento!!!”, disse
Peter.
“Cavolo, è allagato! Ma che
accidenti stanno combinando lì dentro??? Sirius, apri questa porta!!!”.
“Sei tu il so-tutto-io della
situazione, fallo tu”, disse con nonchalance.
“Ti sembra questo il momento di
iniziare a litigare???”.
“Guarda che sei tu quello che sta
iniziando!”.
“Vorrà dire che farò saltare in
aria la porta!”.
“Accomodati pure! Tanto sarai tu a
pagare i danni!”.
“Ragazzi, io mi sto preoccupando
seriamente! Non sento più niente!”, disse Peter, “Non è che si sono gettati
dalla finestra?”.
“Non sono così stupidi”.
“Dal buco della serratura non si
vede un cavolo, uffa!”.
“
“Io direi merito…”.
*
“Che…che c’è?”, sussurrò Lily,
ancora sotto James e visibilmente rossa.
“Niente…”.
“E allora perché mi stai
guardando?”.
“Sei tu che stai guardando
me!”.
“Io non ti sto guardando!”.
“Si che lo stai facendo!”.
“No!”.
“Si!”.
“No!”.
“Si!”.
“No!”.
“Si!”.
“Diciamo che ci stiamo guardando a
vicenda?”.
“Ok”.
“E perché ci stiamo guardando a
vicenda?”.
“E tu perché devi sempre dare un
perché alle cose???”.
“E perché tu mi stai chiedendo il
perché io debba sempre dare un perché alle cose???”.
“Perché è lecito che io debba
sapere il perché tu…oh, al diavolo!”.
E senza neanche pensarci due volte,
James avvicinò il volto a quello di Lily e la baciò. La ragazza rimase per un
attimo interdetta, con gli occhi spalancati. Poi, si ritrovò a ricambiare il
bacio.
Pochissimi istanti dopo, si
separarono.
“Perché…?”, ma James non le fece
finire la frase che la coinvolse in un bacio più passionale del precedente.
James si staccò la lei, portandole
qualche ciocca bagnata dietro l’orecchio.
“Perché ti amo. Ecco la risposta a
tutti i tuoi perché”.
*
“Mormorii indistinti…adesso di
nuovo silenzio!”, disse Peter.
“Io dico di andare a chiamare i
prof…”, propose Remus.
“Tu non andrai a chiamare proprio
nessuno!!!”, esclamò Sirius.
“Allora apri quella dannatissima
porta e fai uscire quei due da lì!!!”.
“Decido io quand’è il momento di
aprirla!”.
Remus lo guardava con gli occhi
fuori dalle orbite tanto era arrabbiato.
“Ok, apriamola!”.
I tre si posizionarono davanti alla
porta e mormorano un Alohomora.
Non si sentì nessun lucchetto o
serratura scattare.
“Dite che si è aperta?”, chiese
Peter.
“C’è un solo modo per scoprirlo”,
disse Sirius, “Peter, tu farai l’ariete…”.
“A te il cervello gira al
contrario!!!!”, lo rimproverò Remus, “Ma sei scemo a chiedere a Peter di farti
da ariete???”.
“Ok, allora al mio tre buttiamo giù
la porta. Uno…due…e treeeee!!!”.
I ragazzi corsero incontro alla
porta, ma poiché questa era aperta si ritrovarono tutti a terra uno sopra
l’altro.
E lo spettacolo a cui assistettero
li lasciò di stucco.
Due avvinghiatissimi James e Lily
si separarono come un fulmine all’ingresso trionfale dei tre Malandrini.
“Ve lo dicevo io!!!”, disse Sirius
soddisfatto.
“Adesso c’è un altro problema…”,
disse Remus.
“E cioè?”.
“Vorreste scendere dalla mia
schiena??? Non siete pesi piuma!!!”.
*
La mattina seguente, i Malandrini e
Lily erano seduti al tavolo dei Grifondoro e aspettavano la colazione.
Da tutte le parti si sentivano
mormorii provenire dagli studenti.
“Stamattina ho trovato l’acqua
della doccia fredda!!!”.
“Non ne parliamo! Non sono riuscito
a lavarmi…”.
“Ragazzi, un attimo di
attenzione…”, Silente richiamò gli studenti.
Lily dovette dare un pizzicotto a
James che tentava di distrarla.
“Ci è giunta notizia…”, iniziò il
Preside, “…che la maggior parte dei bagni della scuola sono rimasti senza acqua
calda. Ragion per cui, invito coloro che dovranno usufruirne a riscaldare
l’acqua nei loro calderoni dentro il camino. Detto questo, buona
colazione!”.
James e Lily si guardarono negli
occhi per poi scoppiare in una fragorosa risata, seguiti dai Malandrini.
“E tutto questo è solo merito del
sottoscritto”, si vantò Sirius.
“Si, certo…se non avessi combinato
tutto questo casino, a quest’ora avevamo ancora l’acqua calda”, disse Peter
continuando a ridere.
“Per Lily e James questo ed
altro!”.
“Dell’acqua calda te ne può
importare poco, dato che non ti lavi mai!”, disse Remus, sorseggiando il suo
succo di zucca.
Sirius si rabbuiò.
“Ridi, ridi…un giorno di questi te
la farò pagare…”.
*
“Via anche quelle!”.
“Ti prego, Sirius! Prometto che non
ti insulterò più!”.
“Ho detto:
togliti-le-mutande!”.
I Malandrini e Lily erano in riva
al lago per assistere alla rivincita di Sirius.
James, Lily e Peter si stavano
rotolando dalle risate.
“Ti è mancata l’acqua calda, eh?
Gettati nel lago!!!”.
“Ma mi assiderò!”.
“Non mi interessa! Togliti le
mutande!”.
“Dai, Felpato…”, intervenne James,
“…non essere così cattivo!”.
“Sono fin troppo buo…”, ma Sirius
non poté finire la frase perché Remus lo afferrò facendolo cadere in acqua.
“Ringrazia che sei tutto
vestito!!!”.
I ragazzi sulla riva continuarono a
ridere incessantemente col risultato che, ogni giorno, furono costretti ad
andare a trovare in infermeria sia Sirius (che era stato gettato a mollo al lago
ghiacciato) sia Remus (che era rimasto mezzo nudo all’aperto) che si erano
beccati l’influenza.
James Potter fu felice di
constatare che, tutto sommato, ne era valsa la pena.
Fine
Lo so, fa schifo…mi è venuta così
di getto…
Vi prego lasciate un commento
piccolo piccolo per farmi sapere se era meglio impiegare il tempo in qualcosa di
più utile. :P
Vi ringrazio tantissimo sin da
adesso.
Kissessini ^________^