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Autore: EmptyEyes    28/04/2012    2 recensioni
Come in tutte le mie storie, c'è una parte di me. Ma la maggior parte di quello che ho scritto, è inventato. Quindi, riferimenti a fatti, persone, e cose (?) è puramente casuale. *tipica frase all'inizio dei film*
Questa è la mia scarsissima intro. Il resto lo scoprirete solo leggendo.
Empty_Eyes.
Genere: Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Mentre correva, senza badare alla pioggia battente e al fiato che le cresceva, vide una figura nell’oscurità.
Si bloccò, sentendo i biondi capelli che le si appiccicavano al viso.
Come per magia la sagoma si voltò leggermente rivolgendo a lei lo sguardo.
Martina riprese a correre verso chi oramai aveva riconosciuto.
Gabriele avvertì l’ enfasi di Smartyes e appena gli fu davanti le afferrò le braccia vigorosamente  intimandole di calmarsi.

Con un filo di voce, Martina pronunciò quelle parole, semplici, ma ricche di significato:


“Ti amo”.
 

Gabbo, con tutta la freddezza possibile, rispose:


"Tu non puoi amarmi. Non puoi farti vedere con me. Hai una notevole reputazione a scuola. Sarebbe solo uno smacco alla tua figura; amarmi”.
 

 

Martina, sbigottita, riuscì a stento a controbattere:

“Ma cosa stai dicendo?”
 

 La sua voce si era fatta roca, accentuando la negativa sorpresa.
Riprese, furiosa:
 

"Se la metti sul piano della reputazione l' ho già persa il giorno in cui ti ho preso per mano. Sei venuto davanti alla mia porta sventolandomi sotto il naso la prova che ho mentito per anni al mondo intero sulla mia personalità, e ora che sono io a cercarti, facendoti una dichiarazione, tu hai il coraggio di mandarmi via?"
 


Immediatamente, preso dal momento, Gabriele la baciò sulle labbra, zittendola.
Smartyes arrossì e rimase attaccata a lui, rilassandosi, come se una colla potentissima avesse incastrato le loro labbra per l’eternità.
Una colla strana di una marca ancor più originale.
Amore” è chiamata.
Quando si staccarono erano visibilmente a loro agio, in compagnia reciproca
.

Si abbracciarono all’ oscurità della notte già scesa.
Ad un certo punto prese per mano Martina e la accompagnò in casa sua.

Il solito sguardo di lui le fece capire che voleva fumare
Lei sorrise in segno d’ assenso.
Intuendo le esigenze di lei, Gabriele preparò del caffè, poi si accese una sigaretta.
Lei assaporò il sapore della caffeina e l’ odore della nicotina nello stesso istante.
Come se il destino le avesse fatto sentire i gusti della sua nuova vita.

Un percorso che avrebbe intrapreso con l’ altro possessore del dono.
Sì, proprio il dono di leggere l’ anima, caratteristico di chiunque sappia amare anche i difetti del compagno eterno.
Colui o colei che ci assisterà per tutta la vita; nel bene e nel male; finché la morte non verrà sul nostro uscio portandoci via come soffi di vento,
che formano l’ aria da respirare …

 

per vivere.

   
 
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