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Autore: greenbird    28/04/2012    2 recensioni
FF ambientata durante il manga. Hisashi e Akiko sono amici d'infanzia. Ora che lui ha fatto pace con il basket, le cose tra loro potrebbero cambiare... La storia è raccontata dal punto di vista di Akiko e Hisashi.
E' la mia prima FF, i commenti (anche negativi) sono ben accetti!
Slam Dunk e i relativi personaggi sono copyright di Inoue Takehiko.
Io ho creato solo i personaggi originali.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Hisashi Mitsui, Nuovo personaggio, Shinichi Maki
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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All'epoca in cui ho scritto questa fanfiction, mi ero divertita a scrivere questo capitolo. Spero vi piaccia come è piaciuto a me!

11.

Busso alla finestra di Hisashi. Domattina c'è la partita Ryonan-Shohoku, per il secondo posto all'ammissione al campionato. Voglio fargli un in bocca al lupo tutto mio.
–  Ciao…! – dice, sorpreso.
–  Sei in compagnia? – chiedo, apparentemente indifferente. Spero dica di no.
–  No…
Meno male!
–  Sono venuta a trovarti per farti un in bocca al lupo grande così! – rido. – E per fuggire all'ira di Atsuko che esploderà tra poco! Mi fai entrare o devo restare arrampicata qui?!
–  No, no… entra! – mi prende dalla vita e mi fa entrare. Ha già la divisa rossa di domani pronta, appesa ad una gruccia.
–  Oh… mettete questa domani?
Annuisce, e si siede sul letto. Io invece mi avvicino alla divisa e tocco la maglia. “ Dovete vincere… Siete troppo bravi per perdere, anche se l'avversario è il Ryonan. Ti prego, Hisashi… Fa' in modo che possa continuare a tifare per te… In questo momento è l'unica cosa che posso fare… visto che non mi permetti di avvicinarmi di più a te…”
–  Ti sei incantata?
–  Eh? – mi giro. – No, stavo infondendo nella tua divisa il mio in bocca al lupo, – sorrido. Mi avvicino al letto e mi siedo. Sorride anche lui; un sorriso dolce, di quelli che ultimamente non mi rivolge più tanto spesso… Ma che probabilmente “lei” vedrà…
–  Secondo me comunque ti sta meglio quella bianca.
–  Sì? Perché?
–  Non so, ti sta meglio. Forse perché si addice con le scarpe, che sono bianche con quelle strisce rosse… E comunque, tutto rosso, inclusa la ginocchiera, sembri un pomodoro!
–  Grazie tante!
–  Smettila di aggrottare le sopracciglia! – dico, toccandogli la piccola ruga che si è formata. – O ti verranno le rughe! Poi nessuna ti si filerà più!
Sorride, e si rilassa. Dopodiché si sdraia sul letto, con le braccia aperte.
–  Come sta il signor Anzai?
–  Si sta riprendendo, – risponde, guardandomi. – Ma domani non potrà essere alla partita.
–  Capisco…
Che faccio? Resto qui seduta sul letto oppure mi sdraio anch'io? Come la prenderà? Forse invece è meglio che mi alzo e me ne vado… Alla fine non ho il coraggio di fare nulla, perciò resto con le mani in grembo e mi guardo attorno.
–  Che farai se non vinco?
–  In che senso?
–  Come la prenderesti se non riuscissi a vincere?
–  Beh, tra i due sei tu quello che la prenderebbe peggio, credo… Per cui… beh, farei quello che faccio di solito in quei casi. No?
–  Bene. Era quello che volevo sentire, – sorride.
–  Cos'è, credevi che non ti sarei rimasta vicina?! – chiedo. Mi viene spontaneo sdraiarmi sul
letto a pancia in giù, per guardarlo in viso. – Mai! Siamo nati assieme, o quasi, e moriremo assieme!
Ride, si gira sul fianco e si sostiene la testa con la mano. – Ora sei tu che non devi arrabbiarti! Altrimenti vengono a te le rughe tra le sopracciglia!

Fermo, Hisashi… Fermo… Non farlo… Tieni ferma quella mano… Se le tocchi il viso lo sai che non riuscirai a fermarti, a meno che non lo faccia lei… Sta' sicuro che lo farà, e tu avrai rovinato tutto… Sta' fermo…Anche se non sono troppo sicuro che rovinerò tutto… Siamo persi uno negli occhi dell'altra… Hisashi, sta' fermo, e cerca di fare qualcosa che non sia un danno…
–  Posso restare qui, stanotte?
COSA?!
–  Ah… Come mai?
–  Non posso? – chiede, delusa.
Dille che hai da fare! Diglielo! Così almeno ti togli la tentazione! Ti sta offrendo una via di fuga! Prendila al volo!
–  Certo che puoi!
“Certo che puoi”?! Dovevi dirle NO! Scemo! Farai danni, stanotte!
–  Problemi con Atsuko?
–  Sì! – annuisce, con gli occhi che brillano. – Le ho detto che il Kainan ha perso e sta telefonando a Maki per solidarietà. Solo che… il Kainan ha vinto!
–  Tu vuoi proprio morire giovane, eh?!
Dille che è meglio se dormiamo ognuno a casa sua! Fallo! Fallo, Hisashi! Vedo che mi fissa, poi scoppia a ridere.
–  Scherzavo!
–  Cosa?!
–  Scherzavo! In realtà voglio sapere come è andata la telefonata! E poi ti pare che ora resterei davvero a casa di un ragazzo innamorato? Così magari quella che ti piace pensa che io e te stiamo insieme? No, no, resto ancora un po' e me ne vado!
“Un ragazzo innamorato”? Sì, Akiko… ma di te… – La tipa ti deve piacere molto, se addirittura io non posso più restare qui! – sento che dice. Il cuore fa un balzo… Akiko… Non mi sono allontanato da te per un'altra… Mi fa malissimo sentirle dire certe cose… Ma adesso… se Atsuko si sta rassegnando… Potrei provare a parlare con Akiko di quello che provo…
–  E tu? – chiedo, senza pensarci.
–  Io cosa?
–  Sei… innamorata?

Oddio… Che domande fa? Perché adesso mi chiede questo?! Che abbia capito?! Hisashi, lo so già che non c'è più posto per me nel tuo cuore… L'ho visto anche ora… – Beh… uno che mi piace c'è…
Dio mio, no… Quello che non volevo sentire… – Sì? – chiedo, malizioso. Mi sforzo di fare quella domanda che invece vorrei evitare. – E chi è?! Uno nuovo?! E non me lo dici?!

Che cavolo dici, Hisashi?! – Senti chi parla! – dico, dandogli un leggero pugno sulla spalla. – A te piace una da chissà quanto e l'ho saputo solo perché hai lasciato mia sorella! Comunque no, non ho un fidanzato!

–  Dimmelo! Avanti, non fare la misteriosa! Lo conosco?! Non vado a dirglielo!
Mai parole sono state più vere! Andare a ridirglielo rischiando che anche lui sia interessato a lei?! MAI!

Devo finirla, questa conversazione! – Per favore, Hisashi… E'... solo una sbandata. Mi hanno detto che gli piace un'altra, ecco perché non te l'ho detto prima. In fondo è solo una cotta, mi passerà, – sorrido. Spero di averlo convinto.

–  Allora mi sa che siamo in due. Credo che nemmeno la ragazza che piace a me ricambi.
–  Uniti anche in questo! – sorrido. Alzo la mano con le dita aperte. – Hisashi e Akiko, uniti nella fortuna e nella sfiga!
–  Per sempre! – ride lui, e batte il cinque.

Sono le due del mattino, bisogna che dorma… Ma non ce la faccio… Non con Akiko addormentata sull'altra piazza del letto… In teoria doveva andarsene, ma io sono sceso di sotto per rispondere al telefono e lei nel frattempo si è addormentata… Non ho avuto il coraggio di svegliarla…
L'ho osservata per un po'. Normalmente, quando restava qui, dormivamo alquanto vicini… Non uno tra le braccia dell'altra o simile, però mano nella mano… quello sì. Quello sempre. Stavo per prendere la sua mano nella mia quando invece le ho toccato la guancia.
Conosco le sue guance a memoria, le ho toccate miliardi di volte, con le mani e con le labbra, per i motivi più diversi… Ma mai, come in quel momento, ho avuto quasi paura del contatto… Non tanto per paura che si svegliasse e mi vedesse, quanto perché temevo che se l'avessi toccata poi l'avrei baciata… e allora sì che erano guai se si svegliava!
Però alla fine l'ho toccata. Lei non si è mossa. Le ho spostato una ciocca di capelli dal viso, le ho accarezzato la guancia non so più quante volte, e poi ci ho provato… a baciarla. Le ho toccato le labbra per qualche secondo, poi le ho baciato la guancia.
Credevo che il mio cuore sarebbe scoppiato, dopo questo gesto… E invece mi sono reso conto che anziché essere agitato per quello che avevo fatto, ero rilassato, tranquillo. Come se toccarle le labbra equivalesse a dirle “ti amo”. Mentre sono lontano milioni di chilometri dal farlo. Così mi sono girato sulla schiena e ho fissato il soffitto per un po', poi mi sono messo sul fianco e le ho dato le spalle. Ma ora non riesco a dormire, sento il suo respiro regolare dietro di me…
Basta! Torno a girarmi verso di lei e avvicino la mia mano alla sua, poggiata sul cuscino. L'ho appena toccata che lei stringe la mia, e si sistema meglio. Resto immobile… che sia sveglia?! Ha sentito tutto?! Le carezze… il bacio?! Invece non si muove più, il respiro è sempre quello regolare della persona addormentata. Stringo un po' di più la mano, e finalmente dopo un po' sento il sonno che arriva.
Domani ce la farò, Akiko.
Buonanotte, amore mio.

Il mattino dopo, quando mi sveglio, non capisco subito dove mi trovo. Poi vedo un biglietto sul cuscino di Hisashi. Oddio! Mi devo essere addormentata qui… Cavoli! Mi sento avvampare, all'improvviso. Non mi ero mai sentita così nel pensare “Ho dormito nello stesso letto con Hisashi”… Comunque prendo il biglietto e lo apro.

“Buongiorno, dormigliona ^_^!
Per una volta mi sono alzato prima di te! Non riaddormentarti, ricorda che la partita è alle 12! Ti ho lasciato una cosa… E' un regalo, spero ti piaccia.
Ci vediamo dopo.
Hisashi”

C'è un pacchetto sul cuscino. Lo apro subito. Hisashi che mi fa un regalo di questi periodi così strani tra noi?! Che sia per farsi perdona--
–  Oh mio Dio…
Dentro c'è la sua canottiera bianca dello Shohoku con il numero 14. La sua canottiera… Il cuore fa un salto e il sangue mi va alla testa. La sua canottiera bianca… me l'ha regalata… perché ieri ho detto che mi piaceva…
Oddio… Oddio… E' troppo, tra poco morirò! Hisashi… Hisashi mi ha regalato la sua canottiera dell'uniforme… La stringo a me, incapace di pensare ad altro che ad una parola… Grazie… Grazie, Hisashi…

  
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