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Autore: Grigio Efelante    28/04/2012    1 recensioni
Penso che sia capitato più o meno a tutti di essere in autobus, a scuola, o in un qualsiasi altro posto, quando l'ispirazione vi coglie di sorpresa e voi non potete far altro che mettervi a scrivere un pensiero, una storia o una sola parola.. Magari poi vi dimenticate completamente di quello che avevate scritto e, come nel caso di queste storie, lo lascerete incompleto. Questa è una raccolta di quei miei mille inizi.
Genere: Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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"Faccio schifo! Schifo! Schifo!"
Stava correndo sul marciapiede, con la testa abbassata e gli occhi socchiusi. Non si ricordava più cosa fosse successo pochi minuti prima per farla arrabbiare così tanto, ma la senzazione era ancora forte. Le nuvole venivano trasportate via dal vento ed il sole, non più alto nel cielo, colorava di rosso i palazzi attorno.
"Miya!" Una voce conosciuta aveva interrotto la sua corsa, accompagnata da questa, una mano si era attaccata al braccio della ragazza.
"Lasciami.." Sussurava, per paura di mettersi a piangere. "Lasciarmi! Per favore, lasciami!" Tirava verso di se il braccio con forza, ma quella mano non la abbandonava.
"Ti prego, Miya, se fai parlare anche me, magari.. non credi che sia giusto?" Miya era rimasta bloccata. Non riusciva più a muoversi. Non riusciva più a ragionare. Non riusciva neanche più a piangere. I suoi occhi erano un tormento per lei. Di quell'azzurro intenso e di quei riflessi più chiari della luce filtrata dai capelli.
Intanto quegli occhi si stavano avvicinando. Lei però era ancora in "Pausa", come se avesse premuto Start in uno dei sui giochi. Le due fronti ora si toccavano.
A riportarla alla realtà, una macchina passata in quel momento. Aveva girato velocemente la testa verso la strada e liberandosi della mano al suo braccio, ormai più rilassata, aveva ripreso a scappare.
"Non posso continuare così," i suoi pensieri cominciavano ad essere più ordinati. "non devo più pensarci. Come le foglie che stanno cadendo per lasciare il posto a quelle nuove, io devo lasciar volare via il suo ricordo." Era arrivata a casa e dopo aver chiuso dietro di se la porta il suo sguardo non poteva evitare di cadere sul calendario all'entrata.
"Sì, ma tra la morte e la nascita di nuove foglie c'è un lungo periodo di gelo"



Grigio Efelante si commenta:
Questa "cosa" l'ho scritta più di un anno fa e sinceramente boh.. Le ultime righe non mi hanno mai convinta e mai lo faranno.. devo dire che non è proprio una meraviglia come inizio dei miei inizi D:
Un grazie a voi che avete letto o che semplicemente hanno cliccato sulla storia e sono saltati alla fine. o__ò
   
 
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