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Autore: let me be    29/04/2012    5 recensioni
"Eravamo vicini, la strinsi a me, ancora più vicino. Le sue braccia mi avvolgevano il collo e le mie sfioravano i suoi fianchi. La tirai verso il mio corpo, facendoli completare come un puzzle."
Ellen. Louis. Due ragazzi alla scoperta del sesso, della libertà, della felicità.
Genere: Erotico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Louis Tomlinson
Note: AU, Lemon | Avvertimenti: nessuno
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Crazy for you, baby!


“Sono triste, Louis. Mi manchi!” disse Ellen, ragazza timida.
“Mi manchi anche tu. Questo colleggio mi ha stancato.” sbuffò il ragazzo dagli occhi color cielo.
“Si? Adesso sei tu quello stanco? Sono io quella rinchiusa qui dentro! Tu sei fuori, sei libero!” sbraitò la ragazza, arrabbiata.
“Lo so, ma qui fuori non è lo stesso senza te, piccola!”
“Ti amo Louis!”
“Anche io. Non vedo l’ora di vederti.”
I due ragazzi riattaccarono la chiamata e sui loro visi spuntò un sorriso che andava da una parte all'altra.
Ellen, come già detto, è una ragazza timida costretta dalla matrigna ad andare al collegio. Sì la sua matrigna, perché sua mamma morì in un incidente insieme al fratellino di 5 anni.
Lei ha sedici anni ed è fidanzata con Louis, il ragazzo più simpatico del pianeta, almeno per lei.
Louis ed Ellen sono fidanzati da due anni e sono innamorati da quando lui si accorse che lei non riusciva a non guardarlo sul pullman, forse Ellen rimase rapita dai suoi occhi, o forse per la sua simpatia con i suoi amici, ma comunque resta il fatto che si erano innamorati fin da subito.
I due innamorati non possono vedersi per colpa della scuola di Ellen, una scuola per sole ragazze.
Ellen era stufa di quella scuola tanto quanto era stanca della sua nuova “mamma”, quella donna l’odiava e lei preferiva rimanere in quella scuola piuttosto che incrociare il suo sguardo, Louis sentiva la sua mancanza e così un giorno…
Louis’s Version
Quando chiusi la chiamata ero felice di aver sentito la sua voce, solamente quella mi faceva stare meglio, però il desiderio di volerla vicino era ancora più forte, la volevo vicino e volevo viverla.
Andai a letto e quella notte ripensai a lei, qualcosa dovevo pur fare per starle vicino, la sognai.
La mattina, quando mi svegliai, avevo il sorriso dipinto in faccia dalla sera prima, feci colazione e il pomeriggio lo trascorsi a casa a guardare la televisione, fino a quando non arrivò l’orario della telefonata serale con Ellen…
“Ciao Lou, come stai?”
“Ciao piccola! Bene, ti devo dire una cosa soltanto e poi chiudo…”
“Dimmi, avanti!”
“Stasera esci in giardino, ok?”
“Cosa? Perché? Louis sai che non posso, mi beccherebbero subito e io non voglio finire in punizione.”
“Non ti preoccupare, non ti beccheranno, fidati” la tranquillizzai.
“Ok mi fido, ma solo perché sei tu, Boo Bear”
“Ciao piccola”
Ciao Lou Lou” disse sospirando. La immaginai mentre parlava con me. Probabilmente in quel momento gesticolava con le mani, agitata dalla notizia che le avevo appena dato. La immaginavo e mi innamoravo, ancora di più per quanto fosse possibile.
Appena riattaccai, uscii di casa e mi avviai verso il collegio dove studiava Ellen.
Era sera, circa le 22.00 e a quell’ora già tutte le finestre di quel “carcere” erano serrate, sbarrate, completamente chiuse.
Chiamai Ellen e lei mi rispose che era già in giardino ad aspettarmi.
Scesi dalla macchina, scavalcai e la raggiunsi in giardino.
Quando la vidi, mi tremavano le gambe, era più bella del solito, i suoi capelli emanavano un profumo di vaniglia, i suoi capelli biondi.
Eravamo vicini, la strinsi a me, ancora più vicino. Le sue braccia mi avvolgevano il collo e le mie sfioravano i suoi fianchi. La tirai verso il mio corpo, facendoli completare come un puzzle.
“Seguimi, dai vieni.” dissi semplicemente, le presi la mano e lei senza rispondere mi seguì.
Arrivammo davanti al cancello che divideva il collegio dalla libertà…
“Vieni via con meti prego, vieni e basta.”
“Louis come faccio? Come faccio a mollare tutto?” aveva ragione dopo tutto quelle quattro mura erano il suo futuro, un suo futuro fottuto lavoro, ma io la volevo con me. La volevo stringere, la volevo amare, la desideravo più di ogni altra cosa al mondo. In quel momento  la volevo solo per me. Lei,  il suo sorriso, il suo profumo, la sua risata, i suoi occhi... tutto mi faceva impazzire.
“Lo so, ma io non ce la faccio più a starti lontano, ti prego.”
“Lou, Lou tu mi fai impazzire.” mi baciò e incominciò a scavalcare, in meno di un minuto era già dall’altra parte del cancello.
Mi sorrise e mi provocò.
“Cos’è? Non sai scavalcare?”
“Mi stai provocando?” il mio sorriso era infame e soddisfatto.
“Che domande! Certo!” sorrise maliziosamente.
Incominciai a scavalcare, ma io come al mio solito arrivato in cima caddi come uno scemo. Partì un antifurto. Le suore sentirono e incominciarono ad urlarmi dietro, lei mi  aiutò ad alzarmi, mi prese per mano e incominciò a correre, ridendo. Non l’avevo mai vista più felice di così. Avevo il cuore dentro al petto che pulsava così forte  che avevo paura scoppiasse.
Entrammo in macchina e subito spinsi l’acceleratore, lei si tolse la divisa, la buttò fuori dal finestrino e rimase nei suoi vestiti normali, in canottiera era davvero sexy.
“You are so sexy, baby”
“You too, Tommo.”
 Il vento le scompigliava i capelli, e Dio se era bella. Era felice. Sì, mi sentivo davvero completo con lei, in quel momento. La amavo più di me stesso, più di tutto e tutti.
[…]
Dopo un po’ arrivammo in un parco. Era isolato e Ellen aveva paura, certo era notte, ma io ero con lei e questo mi bastava.
Le strinsi la mano, e la portai su una delle piccole collinette che davano sul lago, stesi le coperte che mi ero portato da casa e mi sdraiai abbracciato a lei.
“Louis?”
“Dimmi, Ellen.”
“Grazie…”
“Prego, amore.”
Amore? Faceva uno strano effetto dirglielo, forse mai l’avevo chiamata così.
“Louis, io ti amo”
“Ti amo anche io, piccola.”
Mi misi su di un fianco e così fece anche lei, il mio braccio accarezzava il suo fianco e la su testa era appoggiata all’altro mio braccio.
La tirai verso di me, lei mi prese tra le sue braccia e mi baciò teneramente. Stavo impazzendo dall’emozione. Le sue cosce erano intorno alle mie gambe, e le mie mani tremavano al loro tocco.
Mi sdraiò sulla schiena e lei si sedette sopra di me.
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Eccitato? Io? Si, non poco.
Incominciò a togliersi la maglietta, rimanendo in reggiseno. La tirai verso di me, lentamente mi tolse la maglietta, intanto le nostre lingue impazzivano al loro incontro.
La baciai più appassionatamente e in poco tempo la faccenda era capovolta, io sopra, lei sotto.
Dei piccoli morsi i miei denti lasciavano sulla sua bocca, tremando le mie mani le tolsero il reggiseno, lasciandola scoperta. Il suo seno era perfetto. Lei mi tirò a sé e i nostri corpi erano caldi e perfettamente uniti l’uno con l’altra.
Ellen impazziva al contatto dei loro corpi, lui le lasciò un delicato morso sul seno che la fece gemere dal piacere che provava in quel momento. Ad un tratto la mano di lui, si intrufolò nei suoi pantaloncini e la ragazza era immobile, aspettando che lui facesse qualcosa.
“Ne sei sicura?” chiese il ragazzo un po’ insicuro.
“Ti voglio e ti voglio ora.”
La mano del ragazzo, infilata nei pantaloncini della ragazza, incominciò a massaggiare e lei provava brividi e di tanto ansimava.
Lui le tolse lentamente gli indumenti lasciandole le mutande, lei fece lo stesso con lui. Mise la protezione e lui la prese dai glutei avvicinandola alla parte più delicata del suo essere.
I ragazzi si tolsero velocemente l’intimo, e lui si fece spazio tra la sua femminilità, incominciò ad entrare piano dentro di lei, poi quando lei fu abituata spinse sempre più forte e intensamente, il dolore in lei era acuto ma era il dolore più desiderato.
I loro ansimi si erano fusi tra di loro, insieme a gemiti di piacere.
Lui le accarezzava la schiena arrivando ai brividi e rimanendo senza fiato, per quella fatica piacevole.

Finirono e lui uscì dall’ interno delle sue cosce. Finirono con il sorriso più contenti che mai. Finirono così.
“Louis? Io ti amo, è stato meraviglioso, tu sei stupendo. Tu sei mio.”
“Sei quì con me, non volevo altro.”
I due ragazzi quella notte avevano perso la loro verginità ma avevano scoperto la libertà e l'amore. Erano finalmente felici.

Questa è la mia Seconda OS, questa è con Louis e mi piace, spero piaccia anche a voi.
Bene ora vi lascio.
Un Bacio.
  
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