Il sole stava rientrando, e le nuvole si stavano dipingendo di rosso.
Un leggero venticello scossò Fine, era rimasta li, immobile.
Le ali spiegate verso l’alto, bastava poco che salisse.
Sospirò e si guardò in giro, si era addormentata. Le sue ali erano uno scudo, magico.
Fece qualche passo, per poi levarsi nel cielo.
Il tramonto era uno spettacolo meraviglioso. I suoi colori fra il blu e il rosso, fra il turchese e l’arancione, sembrava un dipinto.
Per Fine volare le permetteva di svuotare la mente, di liberarsi per un momento del peso che portava dentro, di quel sentimento che stava avanzando verso di lei, quel sentimento che non doveva esistere.
Una lacrima scese, la ributtò in giù, ma, altre ne ricomparvero.
Ormai era sera, Milk aspettava con pazienza l’arrivo do Fine, ma di lei , non c’è n’era traccia.
La sua assenza la metteva in ansia, era preoccupata, per tutto il giorno si era comportata in maniera strana, non parlava e non diceva nulla. Il suo sguardo era altrove, lontano da tutti.
Si chiedeva se fosse normale, non aveva ancora svelato il suo mistero. Era apparsa all’improvviso, era bella è dolce. Aveva un carattere straordinario e per di più dava testa a suo fratello, c’era da applaudirla.
In tanto Shade era nella sua stanza, cercava una risposta a tutte le sue domande. Non capiva il suo comportamento, perché l’aveva difesa? Forse per riscattarsi per averlo guarito?, si forse era per quello.
No, non poteva essere solo per quello.
Dentro di se, aveva sentito uno strappo, una sensazione di terrore.
E, quando aveva visto quei ragazzi che la intimidivano, era scattata una molla dentro di lui.
Tali comportamenti gli fecero paura, mai, e dico mai si era sentito cosi, spaesato.
Fine era diversa, era speciale.
Quelle parole le rimbombavano ancora nelle orecchie, un angelo, e se lo era davvero, come si sarebbe comportato?
Scese di sotto e si ritrovò in una sorella seriamente preoccupata.
“Milk” la chiamò, la ragazza lo guardo per poi ritornare al suo punto.
“Milk, cosa stai facendo? “Chiese più freddamente. Non ricevendo risposte si avvicinò e prese il suo braccio “Mi vuoi rispondere!” tuonò forte.
“Non vedi che sto pensando!” rispose con le rime.
“A cosa” Chiese.
“A Fine” quel nome lo fece agitare, solo adesso si rendeva conto che la rossa non era ritornata a casa, e di lei non c’era nessuna traccia.
“Dov’è?”
“Se lo sapessi non fossi in queste condizioni”
All’improvviso la porta si apri. Fine fece il suo ingresso. Aveva i capelli scompigliati, il volto bianco.
“Fine” Milk si buttò sopra, l’abbracciò forte “ Ma, dove eri finita, stavo per chiamare la polizia!”
Fine annui solamente.
“Scusami per averti fatto preoccupare, ma mi sono messa a camminare e non mi sono accorta che si era fatto tardi.” Disse con un sussurro.
“La prossima volta chiama” disse una voce arrabbiata.
Lei alzò lo sguardo, Shade era davanti a lei.
“…” non gli rispose.
“Il gatto ti ha morso la lingua!” Rigetto con disprezzo.
Fine si allontanò, per poi fermarsi. “ Di certo se fossi andata via, di sicuro a te non ti sarebbe importato nulla. Io, non sono nulla, solo un’estranea” pronunciò parole difficile, il cuore le bruciò.
Shade ne rimase folgorato.
Fine se ne salii di corsa, senza dir più nulla.
Shade non capi, ma quel bruciore che gli trapassava il cuore lo sentii forte è chiaro, cosa stava succedendo? Perché, si sentiva scombussolato, pensò seriamente a quella risposta… cosa sarebbe stato senza quella ragazzina? Si mise una mano sulla faccia, era cambiato cosi tanto, da quando lei era apparsa?
In tanto Milk guardava lo strano comportamento del fratello, sperando, solamente che non facesse soffrire la sua amica, perché sapeva che lo avrebbe fatto.
Allora avete letto?, il nostro Shade tra breve si darà un bel pugno perché è un cretino.. ahahha. Lo farò impazzire, e si.
Ci vediamo al prossimo :D