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Autore: Nicole1D    29/04/2012    1 recensioni
Un sogno, un amore... che rimane impresso nel cuore.
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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E finalmente siamo qui, a Londra… la città dei nostri sogni. Sembra ieri, quando io e la mia migliore amica eravamo sedute su quella scrivania a progettare, progettare una prossima vita qui, in Inghilterra, invece sono passati ben cinque anni, da quando speravamo un giorno di incontrare i nostri idoli, che ora sono solo vaganti nella nostra testa, ma presenti sempre nel cuore.

A quel tempo ci chiamavamo Directioners. Quante ne abbiamo passate seguendo quei 5 ragazzi… tra sfide, pianti, risate… tutto ad un solo scopo: amore. Si perché quello che provavamo per quei ragazzi, era amore…. Un amore diverso dal normale. Ricordo, il mio cuscino che tutte le sere si bagnava, a causa di lacrime, lacrime di dolore che ogni notte scendevano sulle mie guance, per paura di non poterli vedere, di non potergli dire quello che con un semplice sguardo riuscivano a trasmettermi.

Se non sbaglio, c’era anche un gruppo di noi, che ogni tanto si riuniva, un gruppo fondato su lealtà niente falsità, tutte ragazze e ragazzi veri che non si vergognavano a dire alla gente chi erano, a cantare le loro canzoni, perché per loro quella era passione, passione per cinque ragazzi che ci avevano rubato il cuore.

Ma con il passare del tempo, tutto questo, no, non finì… ma molte persone abbandonarono questi ragazzi per altre band… e l’unica cosa che gli rimase erano le vere Directioners, che si erano tante ma con esse non riuscirono ad avere il successo di prima.

Per quanto riguarda il nostro viaggio nessuno ci aveva mai imposto di venire a studiare qui, ma prima volevamo finire il liceo in Italia per poi condurre una vita più leggiadra qui, piena di sorprese di avventure..  sapevamo che non era facile, ma ci hanno sempre insegnato a seguire i nostri sogni, e cosi stavamo facendo.
Scese da quell’ aereo tutto era cosi nuovo, irriconoscibile, quasi da far paura, ma una volta entrati nel cuore della città penso che non ci sia una sola cosa che ti conduca ad andare via, a mollare tutto.

I corsi del college erano difficili, e molto costosi, ma con l’aiuto anche del nostro lavoro, riuscivamo ad aiutare i nostri genitori nelle spese.

E Londra, bhè inutile dirlo… una città meravigliosa, ma Roma, Roma ti entra dritta nel cuore e non si può dimenticarla. Perciò, ogni  mese trascorrevamo due fine settimana con le nostre famiglie, per non dimenticare le nostre origini e per incontrare i vecchi amici.

Ogni volta che entravo in quella camera, c’erano mille post, che non avevo mai voluto staccare da quelle pareti.. e foto, foto di quel ragazzo, Louis Tomlinson, che offuscavano la mia mente, facendomi ricordare tutti i momenti che passavo ammirandolo solo attraverso uno schermo del computer…e il dolore che questa cosa mi creava cinque anni fa, ogni volta si faceva sentire sulla mia pelle.

Ora, gli studi erano finiti… finalmente l’estate; che prevedeva un mese al mare in Italia e poi chissà, tutto si affidava al destino.

Eravamo pronte con le nostre valigie all’ aeroporto, pronte per un estate piena di svago e di divertimento, lontano dal lavoro, lontano dai libri.

Eravamo in ritardo, camminavo a passo veloce senza staccare lo sguardo dall’orologio. Non potevamo perdere l’aereo, sarebbe stata una tragedia.

’Ce la faremo, ce la faremo’  Ripetevo ad alta voce, quando mi girai e lei non c’era più dietro di me. Velocemente la cercai con lo sguardo, la riconobbi subito, era attaccata a una vetrina di cd, messi uno dietro l’altro  separati per genere e per lettera.

’Chiara! E’ tardi, insomma muoviti’ Le urlavo, ma niente non si voltava neanche a guardarmi… mi diressi verso di lei, quasi correndo, quando ricevetti una botta alla spalla, in quel momento intravedi solo un giacchetto di jeans blu, cosi mi girai verso di esso. Fu un secondo, un misero secondo in cui i nostri occhi si incrociarono, e proprio li riconobbi i suoi, quegli occhi azzurri come il mare, quei suoi capelli castano chiaro girati da una parte, e quella sua inconfondibile maglietta a righe….
Mi girai dall’ altra parte, incredula di quello che avevo appena visto

’No, non può essere lui…’ La mia mente ripeteva incessantemente.

Mi girai un'altra volta, e lui era ancora li che piano piano ,con in mano la sua valigia nera, si allontanava verso le scale mobili.

Con quella immagine impressa nella mente, cominciai a fare dei passi all’indietro, tremavo.

Mi appoggiai alla parete di un negozio scivolando su di essa. Appoggiai le mani sulle mie guance, erano calde, calde come il fuoco, qualche lacrima cadde su di esse, ma subito l’asciugai… non potevo crederci, lui, Louis William Tomlinson era ancora il centro della mia vita.
  
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