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Autore: _Alyara    29/04/2012    1 recensioni
A Unima sta accadendo qualcosa di veramente strano, mai registrato negli archivi storici: ogni giorno si verificano sempre più aggressioni da parte dei Pokémon selvatici, che vengono denunciate alle autorità competenti.
Nessuno sembra capire cosa stia accadendo loro né il perché di questi assalti, nemmeno la sapiente professoressa Aralia riesce a spiegarsi questa faccenda. Sembra tutto perduto, o forse no.
Dal cap 1:
"Al notiziario avevano detto, su questo argomento, che nemmeno la professoressa Aralia sapeva cosa rispondere e che sarebbero stati chiesti soccorsi a un tipo che conosceva le caratteristiche di tali Pokémon. Touko era proprio curiosa di conoscere questo tipo e il suo modo di risolvere la faccenda, ma alla tv non avevano detto altro: né il nome né l'aspetto del misterioso individuo era stato divulgato, dicendo che il ragazzo - perché di un ragazzo si trattava - preferiva agire nell'anonimato perché i colpevoli non lo venissero a sapere"
Genere: Azione, Introspettivo, Malinconico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altri
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Anime, Videogioco
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Capitolo 29

 

Mentre i nostri eroi uscivano allegri dal Centro Pokémon, altri due ragazzi erano giunti a Sciroccopoli.
Questi erano due allenatori, due ragazzi per l'esattezza, che potevano avere quattordici o quindi anni e avevano entrambi un'espressione molto seria: uno aveva i capelli violacei, occhi scuri e duri; l'altro invece aveva i capelli biondo cenere e occhi di ghiaccio, anch'essi duri.

Paul e Diapo si trovavano davanti all'"ingresso", per così dire, della famosa città dei giochi, l'uno di fianco all'altro e le mani ai fianchi.
Faceva un certo effetto vederli vicini, anche perché potevano passare per una sorta di yin e yang vedendo i loro aspetti così diversi ma al contempo simili.

-Che città è questa, Diapo?- domandò Paul, scrutando la festosa città da cima a fondo con uno sguardo criptico.

-Questa è Sciroccopoli, di nome e di fatto. Qui nonostante sia pieno inverno c'è un caldo bestiale, data la vicinanza col deserto- rispose Diapo con aria saccente, tirando fuori la sua inseparabile macchina fotografica e cominciando ad immortalare ogni singolo particolare che vedeva.

-Interessante. Qua si trova la quarta medaglia. Ash e gli altri saranno già qui, immagino- borbottò il violaceo, entrando in città.
Diapo lo seguì velocemente, posando la fotocamera, e lo guardò perplesso.

-Spiegami ancora perché cerchi tanto questo Ash-

-E' un mio rivale di Sinnoh, mi deve ancora la rivincinta per avermi battuto ai quarti di finale della Lega. Non ti serve sapere altro- sbottò Paul, seccato.
"Perché ho deciso di viaggiare con un tipo così?" pensò, irritato dal continuo domandare del compagno.

E dire che con quello non voleva averci nulla a che fare...
Eppure gli serviva una guida, perché non conosceva Unima e non avrebbe saputo dove andare.
In più aveva dovuto affrontare un deserto fino a pochi secondi fa e chissà quali altre sorprese gli riservava quella regione.

-Va bene, va bene, non ti scaldare!- esclamò il cenere, sbuffando.
Nemmeno lui voleva viaggiare con Paul, ma dopo che questo l'aveva miseramente sconfitto in due mosse non aveva potuto rifiutare, riconoscendo l'enorme potenziale che poteva fornirgli accompagnarlo.
Doveva ammettere che seguire i suoi allenamenti si stava dimostrando utile, anche perché quel ragazzo aveva un modo assai originale di allenare i suoi Pokémon.
Come tutti sviluppava i punti in cui eccellevano, come attacco o difesa, ma cercava di trattarli umanamente, proprio come aveva visto fare a Touko.

Già, Touko, quella ragazza. Dopo la litigata a Levantopoli non l'aveva più vista.
Si chiedeva quanto forte fosse diventato il suo Servine, e se si era evoluto in quell'arco di tempo.
Fremeva ancora per l'umiliazione ricevuta e non poteva permettere a quella bambinetta di averla vinta, non contro di lui!
"A quest'ora però potrebbe già essere a Mistralopoli" riflettè il ragazzo, immusonito.

Dopo che Paul aveva distrutto il suo ultimo Pokémon, erano passati molti giorni perché questi fossero di nuovo in forze e aveva quindi dovuto fermarsi ad Austropoli per tutto il tempo necessario.
Il violaceo era rimasto a fargli compagnia, vincendo anche la Medaglia Scarabeo di Artemisio. Questo gli aveva anche riferito che il suo rivale era già passato di lì.

Perciò, secondo i suoi calcoli, Ash doveva trovarsi per forza a Sciroccopoli, e forse era diretto alla palestra o si trovava nel Centro Pokémon.
La loro prima tappa era proprio la palestra, dove avrebbero sostato per la sfida di entrambi.
Se poi avessero incontrato il suo rivale e compagnia... sarebbe stato anche meglio delle più rosee previsioni.

I due giovani allenatori non impiegarono troppo tempo a trovare l'edificio dove risiedeva la Capopalestra Camelia, il cui elemento preferito era il tipo Tuono, grazie alle indicazioni della gente.
Fecero tutta la strada a corsa, esortati da Paul che era più deciso che mai.

E alla fine se la ritrovarono davanti.
Una gigantesca sala giochi.

 


Tornando ai nove compagni, il vivace gruppo percorreva in tutta calma le calde strade di Sciroccopoli sotto gli occhi della gente che li fissava incuriosita.
Non era da sempre incontrare un così numeros gruppo di ragazzi che confluiva tutta in un posto, e per di più capitanati da una ragazzina e da un ragazzo molto più grande di lei.

Touko era in testa al gruppo, essendo una delle poche che conosceva la regione di Unima.
Wes l'affiancava come sempre, scrutando i dintorni con occhi attenti e felini, scorrendo lo sguardo su vetrine e negozi di tutti i tipi, e non badando come sempre alle occhiate delle ragazze.
Komor e Belle, invece, avevano fatto gruppo con Spighetto e Iris: la biondina si divertiva un mondo a sentirlo parlare, lo definiva "comico"; e al capopalestra di certo non dispiaceva. Il corvino invece, sorrideva all'entusiasmo dell'amica, ma per lo più taceva infilando qualche parola qua e là, mentre la viola scura cercava di strappargli una discussione combattuta.
Ash e Michael erano quelli più attivi, si può dire: entrambi tenevano in braccio i loro Pokémon preferiti, ovvero Pikachu e Jolteon, che guardavano interessati tutte quelle luci.

In quel numeroso gruppo l'unica che non fiatava era Rui, messa anche per ultima.
La rossa, non avendo con chi intrattenersi, continuava a lanciare occhiate minacciose alla brunetta che vedeva faticosamente, ma che sapeva essere accanto a Wes.
"Sono sempre vicini" sbuffò mentalmente, invidiando come sempre Touko.

La ragazza in questione aveva all'improvviso inchiodato davanti ad una vetrina che mostrava abiti da teenager. Conseguentemente a lei, il biondo che l'accompagnava attese che finisse di guardare, ma l'amica sembrava non volersi allontanare da lì.

All'improvviso Touko vide venirgli accanto Belle e Iris, entrambe appiccicate alla vetrina come ventose e con gli occhi sgranati.
-E' un miraggio...- sussurrò Belle, emozionata. 

-Cosa è un miraggio?-

Le due ragazze si voltarono furenti verso Komor, che aveva parlato, e lo fulminarono con lo sguardo. Il corvino, non comprendendo, arretrò quando Iris gli puntò un dito davanti al naso con fare severo e lo guardò immusonita.
-Questo è IL miraggio. La svendita della marca "T&P"!!!!- esclamò indignata, indicando la vetrina, o più precisamente il cartellino SALDI.

-Continuo a non capire- rispose Komor, allontanandosi e sistemandosi nervosamente gli occhiali.
Sapeva bene ciò che stava per accadere.

-La T&P è una marca famosissima che crea accessori e vestiti di alta moda, indossati niente meno che dalla famosa Camelia! E' la modella più In di questi tempi ed ha sempre il privilegio di mostrare su di sé i loro più mitici abiti, e di averli anche come regalo per il suo servizio!!- spiegò Belle. 

-Camelia è una modella eccezionale. Capelli biondi, occhi di ghiaccio e temperamento frizzante e solare, è la regina delle sfilate di moda- proseguì Iris con le mani preganti e gli occhi che brillavano.

-Non credevo che ti interessassero certe cose, Iris- disse Ash, sorpreso come un bambino. 

-Sei proprio un bambino. Anche le ragazze meno femminili del mondo non possono restare indifferenti di fronte a queste cose- sbottò la scura, con aria saccente, facendo ridere il corvino di gusto.

Wes si accostò a Touko mentre gli altri discutevano e la guardò con un sopraciglio alzato.
-Intendi comportarti come loro?- le chiese, accennando alle due ragazze che stavano litigando con Komor e Ash sull'importanza dei vestiti per una donna sotto gli sguardi divertiti e le risate di Spighetto e Michael. 

-Ammetto che anche a me piacciono molto i vestiti firmati T&P, ma non sono certo così pazza da sognarmene uno addosso. Con tutti i saldi costano un sacco, al massimo con i miei risparmi potrei compare un paio di calze. No, questa marca è per i ricchi e io di certo non lo sono- rispose la brunetta con una punta d'amarezza, poi fece per proseguire verso la palestra di Sciroccopoli.

Il ragazzo rimase un po' sorpreso, ma la seguì.
-Se ti interessano tanto, posso comportartelo io qualche vestito- le propose, sorridendole.

-No, Wes, davvero non è il caso- rifiutò la ragazza decisa.

-Vedilo come un investimento: ti servono abiti invernali perché non puoi girare in shorts e canotta per tutto l'inverno; ti prenderesti un malanno. In più non attirerai più troppi sguardi e di conseguenza meno pretendenti indesiderati, con meno bisogno di protezione- le fece notare. 

Dopo quel discorso la quattrodicenne fu davvero tentata di accettare.
Le servivano davvero dei vestiti più coperti o, come li chiamerebbe Komor, più pudici però non se la sentiva di far pagare Wes per un suo capriccio.
No, avrebbero trovato un altro negozio più avanti e meno caro, dove avrebbe potuto comprarseli da sé.

Ma... l'idea di girare con abiti firmati da un'industria così prestigiosa...
Forse avevano pure la maglietta che aveva visto una volta in una delle loro vetrine.
Un'occasione da non perdere.

-Va bene, ma solo una maglietta, una giacca e un pantalone, nulla di più- bofonchiò la brunetta, stringendo i pugni e sentendosi umiliata.
Dover ricorrere al denaro di qualcuno per vestirsi. Che orrenda elemosina!

Wes sorrise, contento di averla convinta, e la riportò indietro tenendola per mano. Sotto lo sguardo completamente sorpreso dei loro amici, il ragazzo la trascinò dentro il negozio con un sorriso compiaciuto.
Una volta dentro, il mulatto la portò alla cassa per chiedere informazione sulla zona adatta a lei.
-Scusi, sa dirci dove si trovano gli abiti invernali?-

La commessa, che poteva avere una venticinquina di anni, alzò subito gli occhi e li sgranò vedendosi davanti quella singolare coppia, formata da un diciottenne bello da morire e una ragazzina bruna e all'apparenza insignificante.
-Sì, da... da quella parte, su per le scale mobili. Chiedete al commesso di quella sezione per consigli o informazioni più precise- rispose balbettando un po', ripetendo quella frase che aveva detto e ridetto milioni di volte.

Il Campione le sorrise.
-Grazie mille. Vieni Touko- disse, trascinandosi poi dietro l'amica che fece un timidissimo cenno.

Appena i due furono scomparsi alla vista, una ragazza snella si avvicinò alla povera donna rimasta incantata dal sorriso del mulatto e le si accostò con fare malizioso.
-Hai visto che bel ragazzo, Kita?-

La commessa si voltò e annuì velocemente, ancora sorpresa.
-Solo "bel" è un eufemismo, Colette: era divino! Dev'essere anche ricco se è entrato qui dentro senza fare una piega ai prezzi in vetrina- rispose, leccandosi le labbra.

-Chissà che ci faceva quella bambina con lui- rimuginò Colette, aggiustandosi la chioma rossiccia davanti allo specchio del bancone e sistemandosi il trucco.

-Già, non riesco proprio a vedercela con un tipo come quello, sciatta com'era- disse malignamente Kita, ridacchiando.

-Non giudicare mai dalle apparenze una persona, mia cara Kita- s'intromise una terza voce.

Le due ragazze volsero il capo verso la loro amica e la guardarono divertite.
-Ma dai, Miru, hai visto com'era vestita? Se il negozio fosse mio non farei di certo entrare gente così sciatta e insignificante!- esclamò Colette.

-Hai una così corta vista, cara Colette. Secondo me, se quella ragazza venisse truccata, acconciata e vestita nel modo giusto... Sì, anche lei potrebbe risultare una star di Hollywood, come la fantastica Camelia- rispose Miru con calma, una luce decisa negli splendenti occhi verdi. 

 


Al piano superiore, mentre quelle cattive impiegate stavano parlottando, la povera Touko cercava di scegliere il capo giusto per lei.
Sembravano non esistere le mezze misure: ce n'erano di troppo eccessivi e di completamente insignificanti, ma tutti presentavano scollature o vita bassa decisamente esagerate.
Per tutto quel tempo aveva trovato solo una piumino smanicato di colore blu, davvero grazioso, ma in quanto maglietta e pantalone non aveva ancora scelto nulla.
Che frustrazione!

-Ma qui non conoscono le mezze misure?- si domandò mentre alzava una maglietta decisamente troppo scollata.

-Non saprei. Non sono mai entrato in un negozio tanto sfarzoso, sembra di essere in un castello di Barbie. Troppe luci rosa. Ma ti piace davvero questo stile?- le chiese Wes, guardando scettico una set completo di gioielli d'alta classe.

-Sì e no, ma tu mi hai trascinata qui perciò tantovale arrangiarmi- rispose Touko, guardando un paio di jeans lunghi chiari a vita bassa.
Con un sorriso controllò la taglia e li prese, mettendoli sotto braccio come aveva fatto per la giacca.
-Ora manca solo una maglietta- esultò la brunetta, contenta per il passo avanti compiuto.

Wes sorrise divertito: e dire che non ci voleva entrare in questo negozio!
Eppure eccola lì, a guardare attentamente i cartellini e i capi d'abbigliamento con occhi criptici.
Era un vero e proprio spettacolo.

All'improvviso Touko prese una maglia a maniche lunghe nera con la stampa di un dolcissimo Togepi. La guardò con un sopracciglio alzato, non del tutto convinta anche se rispondeva ai suoi requisiti, ovvero non troppo scollata e normalissima.
Però, quel Togepi non le piaceva. Troppo infantile.

-Credi che questa mi starebbe bene?- domandò a Wes, che rimase un po' sorpreso.
Non gli era mai capitato di dover dare un parere ad una ragazza per un vestito.

-Non saprei, sinceramente mi sembra un po'... infantile per una come te- rispose, cercando di non essere offensivo.

-Concordo. I Togepi sono Pokémon tenerissimi, ma si trovano solitamente addosso ai bambini o nei loro letti come peluches. Se però trovassi quelli che cerco...- annuì la brunetta, d'accordo con il parere dell'amico.

Si mise a scorrere le magliette variopinte, finché non trovò quella che cercava: una splendida maglietta a manica finta manica doppia (ovvero di quelle magliette che sembrano a maniche corte con una a manica lunga sotto) di colore grigio chiaro, con la stampa di Zekrom e Reshiram versione baby.
Touko l'alzo supercontenta e la rimirò, annuendo.

-Sì, è proprio questa... Me la ricordavo di un altro colore, però questa è ancora meglio. Sì, scelgo questa!- esultò la ragazza, stringendosela al petto.

-Dunque c'era qualcosa che volevi davvero in questo negozio- disse il biondo, divertito dal suo entusiasmo.
In effetti aveva visto nei suoi occhi il desiderio di entrare in quell'edificio per un certo motivo, ma non lo aveva compreso per bene.

-La vidi una volta sola quando ero piccola mentre giravo su internet e da allora non me la sono più scordata. Non credevo fosse ancora in vendita, è di molte stagioni fa. Posso comprare questa? E' anche a basso prezzo rispetto al resto- spiegò la ragazzina, guardando speranzosa il ragazzo.

-Certo!-

La giovane sorrise raggiante e lo ringraziò di cuore, facendo un profondo inchino. Dopodichè si diressero alla ricerca di un camerino libero, lì nelle vicinanze, e Touko entrò per provare i vestiti.
Chiuse il paravento, dato che non voleva certo farsi vedere mezza nuda da Wes, e cominciò a svestirsi e ad agganciare ciò che levava al posto dei capi firmati.

Uno alla volta, la ragazza indossò tutto, compreso il giacchino, e uscì per farsi vedere dal mulatto, il quale la stava aspettando seduto su uno dei pouf lì davanti, di quelli utilizzati per provarsi le scarpe.
Alla vista della giovane, rimase sorpreso: quei vestiti le stavano davvero bene!

-Come sto?- chiese la brunetta, facendo un giro sul posto. 

-Magnificamente, ti donano proprio- annuì convinto il Campione, sorridendo contento.

Touko arrossì, lusingata dai complimenti, e ricambiò timidamente.
Fece per tornare nel camerino pronta a rimettersi i soliti vestiti, ma lui la fermò.
-Non farlo, tienili addosso. Così cominci ad abituartici, no?- le disse, alzandosi.

La ragazza rimase sorpresa, ma fece spallucce ed entrò nel camerino per riprendere i suoi abiti.
Li ripiegò accuratamente e li mise della tracolla, agganciando anche il berretto da allenatrice ad esso lasciando così la testa libera.
Dopo aver rimesso anche gli scarponcini, tornò dal compagno di viaggio ed insieme tornarono al piano inferiore.

Le commesse sembravano essere rimaste nei paraggi in loro attesa, tanto che appena Wes e Touko spuntarono si rianimarono e tornarono ad ammirare il mulatto in tutto il suo splendore.
Furono sorprese nel vedere la bambina abbigliata con i vestiti del negozio e non i suoi. 

-Ho scelto questi. Spero non vi dispiaccia se li indosso subito- disse Touko, imbarazzata.

Due ragazze la guardarono un po' male, mentre la terza, che aveva splendidi occhi verdi, le sorrise.
-Le stanno bene questi capi, signorina- disse, cordiale, e la brunetta s'illuminò ringraziandola con un inchino.
"Che ragazza educata" pensò Miru.

-Quanto vengono in tutto?- domandò Wes rivolto a Kita a Colette, che fissavano un po' stupite la brunetta.

-Mille, con lo sconto per i saldi- sorrise Kita, l'addetta alla cassa, ma rimase sorpresa quando vide il giovane tirare fuori il portafoglio e prendere precisamente la somma richiesta.
La posò con calma sul bancone, ma la donna non accennò a prenderli tanto era stupita.

-Ecco a lei, aspetto lo scontrino- disse il diciassettenne, con un leggero sospiro.
Kita si rianimò e prese i soldi, depositandoli nella cassa; dopodiché fece lo scontrino e lo consegnò al biondo, che la ringraziò educatamente e le augurò "buonagiornata" prima di dirigersi verso la porta principale con l'amica dietro.

I loro amici erano rimasti fuori dal negozio in attesa dei due ragazzi, e quando videro Touko uscire stupendamente vestita rimasero estasiati.

-Touko, ma sei bellissima!!- esclamò Belle, abbracciando l'amica, subito seguita da Iris che si complimentò anche lei.

-Già, finalmente indossi qualcosa di più pudico- annuì Komor, guardandola dalla testa ai piedi.

-Peccato però per questi scarponcini... Non potevi sceglierti, che so... un paio di Converse di jeans? Di sicuro Wes te le avrebbe prese!- esordì la biondina, scostandosi dalla brunetta per osservarle i piedi.

-Negativo, già tutto questo è costato abbastanza e non intendo spillar altri soldi a Wes. E' già stato abbastanza gentile comprandomi questi- negò la ragazza, decisa, facendo ridere il biondo dietro di lei.

-Secondo me non le stanno poi così male, la rendono più sportiva. E poi questo rosa sta bene con questi colori- disse Iris, appoggiandola.

-Sopratutto la maglietta poi, è singolare. Hai idea di quali Pokémon siano quelli, Touko?- disse Spighetto, che era un intenditore di quasi tutto.

-Come ho già detto a Wes, vidi questa maglietta su internet da piccola e me ne innamorai subito. Allora non conoscevo la leggenda dei due mitici draghi di Unima, ma ora che lo so questa immagine acquista un significato nuovo- rispose Touko.

I presenti annuirono, anche Rui che fino a quel momento era rimasta zitta per invidia, e tornarono a camminare verso la palestra di Sciroccopoli.

-Quale credi sarà la tua prossima compera?- chiese Belle alla ragazza bruna, che le camminava accanto con Wes a sinistra.

-Credo uno zaino. Come quello di Wes. La tracolla comincia a diventarmi stretta, sopratutto per la Scurolite di Zekrom: prende molto spazio; ma questa volta, me lo compro con i miei soldi- rispose lei, lanciando un'occhiata al Campione che fece spallucce.

-Come vuoi, ma fa' che sia grande e che possa trasportare il tuo sacco a pelo. Alla lunga diventerà impossibile trasportarlo sottobraccio, è abbastanza vistoso- disse il diretto interessato, stiracciando un po' la schiena.

Touko annuì, riconoscendo quel bisogno.
Non parlarono più di vestiti e l'argomentò della conversazione vertè tutta sulla prossima sfida in palestra dei quattro allenatori.
Peccato che al loro arrivo ci fossero ad attenderli due ragazzi scontrosi con una nuova medaglia in mano...

                                                                                                               *
Salve!!
Ho postato come da normale amministrazione e senza particolari problemi dato che il capitolo era già pronto ieri ;)
Ringrazio Jeo 95 per la recensione che mi ha lasciato e Juri, che è tornato a recensire: grazie ad entrambi!!
Il prossimo capitolo credo proprio che verrà postato Mercoledì, perciò controllate la fic quel giorno (se potete): troverete un sicuro aggiornamento!
Ora vi saluto, bye!!

PS: questi sono Zekrom e Reshiram baby. Non sono forse adorabili? ^^

 

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