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Autore: darkjedi    29/04/2012    1 recensioni
I membri della compagnia sono 10 e non 9 in più c'è Arien una ragazza misteriosa che ha vissuto tutta la sua vita (molto lunga) ad Isengard insieme a Saruman finche non arriva Gandalf e.....
Inoltre su Arien pende una terribile maledizione che ha a che fare con Sauron e il destino della Terra di Mezzo.
Nella nuova vita di Arien ci saranno dubbi, paure, nuove esperienze e tremende scoperte che la faranno maturare e crescere, alcuni amici speciali che la aiuteranno un elfo e un uomo che la faranno innamorare, alcuni amici moriranno senza che lei possa intervenire e tante altre cose.
Ah, dimenticavo che questo è solo la prima puntata ce ne sono altre due.
NUOVO CAPITOLO!
Genere: Avventura, Azione | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Camminavano già da molti giorni dirigendosi a Sud lungo le Montagne Nebbiose, quel giorno si erano fermati un po’ prima per riposarsi e mentre Sam preparava la cena Boromir ne aveva approfittato per dare ancora delle lezioni di scherma a Merry e Pipino, i due hobbit si erano dimostrati degli allievi diligenti e pieni di buona volontà. Gli altri li guardarono divertiti, perché spesso il duello si trasforma- va in una allegra zuffa. Boromir aveva creato un forte legame con i due hobbit sembrava un padre che giocava con due figli discoli. Mentre stava guardando divertita la scena Arien vide Legolas allontanar- si da lì, salire agilmente su una roccia e guardare lontano con aria preoccupata, gli si avvicinò e disse “Legolas cosa c’è che non va’ ?” Arien vide che si stava avvicinando una strana nuvola nera.

“Che cos’è ?” chiese Sam.

“Niente, è solo una nuvoletta” lo tranquillizzò Gimli.

“Si muove velocemente” lo contraddisse Boromir alzandosi “e controvento.”

“I Crebain di Dunland” gridò Legolas.

“Presto nascondetevi” ordinò Aragorn.

Subito tutti si nascosero sotto le rocce o sotto i cespugli.

Arien si trovò nello stesso nascondiglio di Boromir, Merry e Pipino. L’uomo di Gondor allungò la mano e strinse la sua per farle coraggio e poi le sorrise, era il primo contatto che aveva con lui da quella sera, anche Arien gli sorrise leggermente.

Un intero stormo di uccelli neri volteggiò sopra di loro e poi si diressero verso Sud.

“Spie di Saruman” disse Gandalf uscendo dal suo nascondiglio. “Il passaggio a Sud è sorvegliato Dobbiamo prendere il passo di Caradhas.”

Arien non aveva mai visto la neve e aveva sempre sognato di salire su una montagna per poterla vedere e toccare ma adesso si pentiva di quel desiderio, camminava a fatica in quella distesa bianca, era stanca e sentiva molto freddo. Vide davanti a se Frodo scivolare e rotolare giù per la china, voleva precipitarsi dietro a lui per aiutarlo ma le gambe non gli rispondevano. Per fortuna fu Aragorn, che si trovava alla fine della fila, a fermarlo e a tirarlo su in piedi, Frodo si spolverò i vestiti dalla neve e la sua mano andò al collo a cercare l’anello ma non lo trovò, vide che era a qualche passo di distanza. Fu Boromir a raggiungerlo e a raccoglierlo e invece di restituirlo a Frodo lo fissava incantato.

“Boromir” lo chiamò Aragorn.

Ma l’uomo di Gondor sembrava rapito e mormorò con lo sguardo fisso sull’anello “Che strano dover provare tanti timori e dubbi per una cosa così piccola…. un oggettino.”

Arien aveva paura che Boromir fosse stato irretito dall’anello e lentamente si avvicinò a lui, vide una strana luce nei suoi occhi che non gli piaceva affatto, poi stava allungando anche l’altra mano verso l’anello. Arien gli mise una mano sul braccio glielo strinse leggermente poi gli parlò  sommessamente cercando di svegliarlo da quel torpore. Piano piano vide che Boromir si stava riprendendo allora Arien si girò verso Aragorn e annuendo leggermente si allontanò dall’uomo di Gondor.

“Boromir” ripeté Aragorn con più autorità. L’uomo sembrò svegliarsi di colpo come da un lungo sonno, e Aragorn continuò “da l’anello a Frodo.”

Boromir camminò verso Aragorn e Frodo e disse “come vuoi.” e porse l’anello all’hobbit e poi alzando le spalle continuò “non mi interessa.” I due uomini si guardarono a lungo prima che Boromir si girasse e ricominciasse a salire. Arien fece un gran sospiro, contenta che tutto si fosse risolto al meglio e ricominciò a salire, sollevando la testa incontrò lo sguardo di Gandalf che annuì e le sorrise soddisfatto del suo operato.

Improvvisamente la neve iniziò a scendere fitta e il vento si era fatto più forte, la Compagnia si faceva strada a fatica in mezzo alla neve alta, solo Legolas camminava sullo strato di neve con l’agilità tipica degli elfi e indicava loro la strada da seguire.

Ad un certo punto l’elfo si fermò in ascolto e poi disse “c’è una strana voce nell’aria.”

Si sentiva infatti una voce echeggiare nel vento. “E’ Saruman” gridò Gandalf e dei massi di roccia e ghiaccio si staccarono dalla cima della montagna mancandoli di pochissimo.

“Vuole buttare giù la montagna” disse Aragorn. “Dobbiamo tornare indietro”

“No!” replicò lo stregone e si preparò a lanciare un contro incantesimo.

Arien aveva riconosciuto subito la voce dello Stregone bianco e conosceva anche l’incantesimo che stava usando, si girò e vide le faccette impaurite e intirizzite dal freddo degli hobbit sentì dentro di sé che poteva e doveva aiutare Gandalf, fece un passo avanti mettendosi accanto allo stregone e con gli occhi chiusi concentrandosi iniziò a ripetere lo stesso contro incantesimo. Sentì piano piano intorno a lei il vento calmarsi poi all'improvviso qualcosa la prese e la spinse contro la roccia, aprì gli occhi e vide Legolas che la teneva stretta a sé, il suo corpo era caldo e per un momento Arien rimase stretta contro di lui, poi mormorò “Legolas cosa c’è ?” Seguì lo sguardo dell’elfo e vide una stalattite di ghiaccio infissa nella roccia accanto a lei. Il suo significato la colpi come un pugno nello stomaco: Saruman aveva tentato di ucciderla e Legolas l’aveva salvata. Sentì la voce dell’elfo all’orecchio che le sussurrava “te l’avevo detto meleth nin, ti proteggerò io da qualunque pericolo.” Prima che la ragazza potesse rispondergli una valanga precipitò su di loro seppellendoli per qualche secondo.

“Dobbiamo abbandonare la montagna!” gridò Boromir quando riuscì a uscire dal cumulo di neve. “Andiamo verso la breccia di Rohan! Prendete la via a ovest per la mia città!”

“La breccia di Rohan ci porta troppo vicini ad Isengard” replicò Aragorn.

“Se non possiamo passare sopra le montagne, passiamoci sotto, attraversiamo le miniere di Moria” intervenne Gimli.

Alla menzione delle miniere di Moria, Gandalf sentì un brivido scorrergli lungo la spina dorsale e guardò male il nano solo per averlo accennato.

Arien sapeva perché Gandalf aveva delle remore a passare attraverso le miniere, ma se lo stregone non parlava neanche lei lo avrebbe fatto. Invece Gandalf si girò verso Frodo e disse “Colui che porta l’anello decida !”

Frodo sollevò il visetto livido dal freddo e disse risoluto “Attraverseremo le miniere.”

Nella sua torre Saruman stava ripensando a quello che era appena successo, non poteva crederci, Arien si era messa contro di lui. Ma aveva raggiunto ugualmente il suo obiettivo la compagnia si stava dirigendo verso Moria e lì qualcuno o… qualcosa si sarebbe occupato di loro.

Mentre camminavano lungo il sentiero che portava a Moria Gandalf si girò verso Frodo che lo seguiva e disse “Vieni Frodo, vieni ad aiutarmi.”

Quando l’hobbit si fu avvicinato Gandalf gli mormorò “Come ti senti, come va la spalla ?”

“Bene, meglio di prima”

“E l’anello, senti crescere il suo potere, non è vero ? L’ho sentito anch’io. Devi stare attento, il male verrà dal di fuori della compagnia e temo anche dall’interno.”

“Di chi mi posso fidare, allora!” 

“Puoi fidarti di Arien, lei ha già superato la prova” poi scuotendo la testa continuò ” ma ho paura che andando avanti il potere dell’anello sarà troppo anche per lei. No, fidati solo di te stesso, delle tue forze.”

Furono interrotti dalla voce stupefatta di Gimli che mormorava “Le mura… di Moria” davanti a loro si ergeva un muro lunghissimo e altissimo.

  
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