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Autore: skullrose    29/04/2012    2 recensioni
Come vi comportereste se scopriste che lo Stato e le nazioni intere controllano ogni vostra mossa? Come vi sentireste a essere osservati in ogni singolo momento della vostra vita?
Genere: Azione | Stato: completa
Tipo di coppia: Shoujo-ai | Personaggi: Un po' tutti | Coppie: Haruka/Michiru
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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for all the world to see capitolo 2

Il volo

 

Un uomo di trent’anni si dirigeva a passo spedito verso l’imbarco del volo 207 diretto a New York. Era un uomo di media altezza, con una calvizia precoce dietro la nuca, il suo passo era incerto e lanciava sguardi fugaci intorno a lui stringendo a se una valigetta di metallo.

Sta calmo Takeda, sta calmo! Ora prenderai l’aereo e tornerai nel tuo paese dimenticandoti per sempre di questa faccenda.

La sala d’attesa era piena di persone e alcuni poliziotti dell’unità cinofila controllavano che niente e nessuno avesse con se sostanze stupefacenti o armi.

“Mi scusi lei! Hei signore dico a lei!”

Merda merda merda merda

“Si agente? C’è qualcosa che non va?”

“Non lo so me lo dica lei! Si sente bene?”

“Certamente è solo ansia, sa non sono abituato a volare”

“La capisco, nemmeno io sono portato per i voli, quegli aggeggi infernali non sono sicuri come la mia automobile”

“Già” Takeda stava cominciando a sudare freddo, il cane del poliziotto lo stava annusando e aveva cominciato a ringhiargli contro

“Po-po-potrebbe dire al suo cane di allontanarsi? Sa ho una paura assurda dei cani di grossa taglia”

“Mi dispiace signore ma devo chiederle di seguirmi, quando i cani dell’unità cinofila fanno così vuol dire che hanno trovato qualcosa”

Seguito dal poliziotto Takeda era arrivato davanti ad una porta con l’insegna “Sicurezza”

“Entri!”

La stanza era piccola e arredata con mobili neutri per lo più in metallo, al centro una scrivania dove un uomo sulla cinquantina si accendeva una sigaretta.

“Si tolga il cappotto e vuoti le tasche”

“Un pacchetto di sigarette, un accendino, portafoglio con i documenti e carte di credito un fazzoletto”

“Posso andare adesso agente? Devo prendere un volo”

“Non ancora, devo chiederle di farmi controllare la sua valigetta”

“Non è possibile agente, all’interno ci sono informazioni riservate per il Presidente degli Stati Uniti”

“Si certo e io sono un inviato speciale della NASA, avanti mi dia la valigetta o sarò costretto a metterla in detenzione e chiamare l’Ambasciata”

Un lieve bussare e l’entrata di alcuni uomini vestiti di nero fecero infuriare ancora di più il poliziotto

“Chi siete voi? Non potete stare qui!”

“Stia zitto! Siamo venuti per il signor Takeda, ha delle informazioni riservate che non possono essere rivelate ad altre fonti se non quelle del Presidente”

“Ma state scherzando? Siete in Giappone e tutto quello che esce da qui deve essere controllato!”

“Senta! La nostra Ambasciata ha già provveduto a chiamare i suoi superiori quindi lei adesso chiude quella fogna e ci consegna il signor Takeda immediatamente! Sono stato chiaro?”

“S-signor si!”

“Bene, Takeda andiamo!”

Una volta fuori dalla stanza, gli uomini scortarono Takeda fuori dall’aeroporto, dove un suv nero li stava aspettando con il motore acceso

“Non so chi siete ma io devo prendere un volo e non posso certo fermarmi qui con voi”

“Signor Takeda, ha sentito vero cosa è stato detto dentro quella stanza? Apparteniamo all’FBI americana, siamo stati mandati qui dal Presidente in persona per scortarla fino a New York”

“Ci è stato comunicato che il professor Tomoe è sua figlia sono stati ritrovati uccisi nel loro appartamento”

“Non è possibile! Ho visto il dottor Tomoe circa un’ora fa!”

“Sappiamo che è scosso visto il periodo che avete passato insieme ma la prego di seguirci senza fare storie, gli assassini del professore potrebbero arrivare qui da un momento all’altro”

“Se non si fida ancora, ecco qui, veda con i suoi occhi”

Un uomo alto vestito di nero con degli occhiali scuri gli aveva mostrato il distintivo che veniva rilasciato agli agenti dell’FBI

“Ora si sente più tranquillo?”

“Si”

“Allora salga non c’è tempo da perdere”

 

Sulla strada per l’aeroporto

“Minako guidi come mia nonna! Vuoi muoverti? Tra meno di cinque minuti parte il nostro aereo!”

“Scusami tanto Haruka se non sono una pilota come te!”

“E piantatela cazzo! Siamo in ritardo perché voi due non fate altro che battibeccare!”

“Michiru amore non ti intromettere”

“Amore un corno Haruka! Se non l’hai capito se non prendiamo in tempo quel dannato chip il capo ci squarta”

“Come la fai lunga, sai che posso sempre temporeggiare”

“È proprio per colpa tua se mi ritrovo qui con vuoi due! A quest’ora potevo starmene nel nostro appartamento a riposare! Invece no! Devo stare qui con vuoi due che vi punzecchiate come due bambini!”

“Scansafatiche! Solo perché sei dei piani alti dell’organizzazione non vuol dire che sei esente dal fare il lavoro sporco Miss me ne sto a casa a riposare!”

“Sta zitta Minako!”

“Calmatevi ragazze non ho detto nulla!”

“Meglio!”

L’auto delle ragazze era arrivata in orario all’aeroporto, dovevano controllare che l’assistente del dottor Tomoe aveva preso l’aereo e sperare di riuscire a trovarlo una volta atterrate a New York

“Ci siamo, Minako distrai la guardia!”

“Perché io? Non può farlo Michiru?”

“E permettere così che un bellimbusto guardi con avidità la mia fidanzata? Mai! E poi sai come funziona, io e lei fingiamo di essere una coppia di neo sposi e tu…”

“La sorella rompi coglioni della sposa che non si decide a darvi un attimo di pace!”

“Esattamente! Adesso va e fa il tuo lavoro!”

Minako si era diretta dal poliziotto addetto al controllo dei bagagli e con fare civettuolo aveva attirato la sua attenzione

“Mi scusi agente, sa, non sono pratica di aeroporti, mi chiedevo se lei saprebbe dirmi cosa fare” giocava con una ciocca di capelli e tra una parola e l’altra lanciava occhiate provocanti all’agente mostrando la sua scollatura generosa

“S-signorina, deve passare da questa porta e noi controlleremo se ha addosso delle armi o oggetti che potrebbero ferire i passeggeri”

“Agente cosa sta insinuando? Che io sia un pericolo per i passeggeri?”

“C-certo che no, però sa è una questione di routine, tutti sono obbligati a passare da qui, non si preoccupi una volta passata questa porta la condurrò io personalmente all’imbarco se proprio non sa dove andare”

“La ringrazio”

Ancheggiando aveva superato la porta per il controllo mentre Haruka e Michiru caricavano le loro borse, il poliziotto era troppo preso ad ammirare il fondoschiena di Minako da non badare alle armi che passavano sotto il suo naso.

“Agente la ringrazio per aver trattenuto mia cognata, sa, da quando sua sorella si è sposata non ci lascia un attimo da soli”

“Si figuri è stato un piacere per me”

Salutato il poliziotto con un sorriso forzato, Minako aveva liberato un sospiro di sollievo

“Era ora! Mi guardava come un allupato!”

“Non è mica colpa mia se vai ancheggiando come una baldracca di strada!”

“Non ti azzardare a darmi della baldracca sotto specie di uomo mancato!”

“Piantatela, non è il momento per litigare! Vedete di cercare l’aiutante del dottore!”

Dopo una buona mezz’ora di ricerca si erano ritrovate davanti il corridoio che conduceva all’aereo

“Sicuramente ha preso il primo volo”

“Se così non fosse? Se il professore ci avesse mentito?”

“Non l’ha fatto, sapeva che ad un suo minimo errore la figlia sarebbe morta”

“Si da il caso che sia morta ugualmente insieme a lui!”

“Si e sei stata proprio tu ad ucciderli Michiru!”

“Perché tu non volevi farlo Minako!”

“Ragazze basta! Prendiamo l’aereo e una volta a New York vedremo di trovare questo tizio! E soprattutto evitate di alzare la voce su questi argomenti, l’ultima cosa che voglio è ritrovarmi la sicurezza alle calcagna!”

 

Sull’aereo

“Michiru la situazione non mi convince!”

“Haruka calmati! Se l’assistente del dottore ha preso il primo volo sicuramente lo troveremo all’aeroporto di New York, dopotutto ha delle informazioni per il Presidente dubito fortemente che se ne vada in giro da solo”

“Forse hai ragione, ma…”

“Ma se non avesse preso l’aereo? Se qualcuno l’ha preso dall’aeroporto per scortarlo fino in America?”

“Minako tu guardi troppi film d’azione, mi dici come potrebbero portarlo in America senza prendere un aereo? Siamo in Giappone ricordi?”

“Michiru sarà che io guardo troppi film ma tu sembri una pivella!”

“Come osi!”

“Lasciami finire! Se il chip lo ha veramente il nostro uomo è molto probabile che alcuni agenti inviati dal Presidente lo scortino fino in America con un jet privato!” con fare non curante Minako aveva espresso la sua idea insinuando nella mente di Michiru molti dubbi riguardo la missione

Se Minako ha ragione siamo fottute! Dobbiamo recuperare il chip prima che venga messo in circolazione!

 

Albergo di Tokyo

“Signore ci è stato comunicato che gli assassini del professor Tomoe e di sua figlia sono su un aereo diretto a New York, cosa facciamo?”

“Lasciate che giochino ancora un po’, al mio segnale li catturerete, ma per adesso lasciategli fare ciò che vogliono. Nel frattempo Takeda si riposi, domani lei arriverà a New York per consegnare la valigetta al Presidente”

“Ma come pensate di evitare gli assassini di Tomoe?”

“Non si preoccupi lei domattina prenderà un jet privato e sarà condotto direttamente alla Casa Bianca, una volta lì consegnerà il chip al Presidente e si toglierà di scena”

“Cosa vuole dire?”

“Che dovrà sparire, le forniremo una nuova identità e faremo in modo che lei non apra bocca sul progetto!”

“Il progetto del Presidente è troppo importante per l’integrità delle Nazioni e nessuno s’intrometterà in questa storia!”

 

Questo è il secondo capitolo, ringrazio Shadow DylanDog e Miss_Writer che hanno commentato e inserito la storia tra i seguiti :3

Al prossimo capitolo :3

  
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