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Autore: Giulsing    30/04/2012    5 recensioni
Ti amo, anche se sei lassù.
-Allison Torres.
5/06/12
One-shoot drammatica, la prima.
Genere: Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Harry Styles
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Why did I let you go?
 

 


«..devi solo aspettarmi.» sospiro guardando i suoi occhi color smeraldo riempirsi di un velo di tristezza, rimanendo con lo sguardo impassabile.

Abbassa la testa, le mani tremanti se le porta al viso e subito dopo alla chioma riccia che ho adorato dal primo momento in cui l'ho vista.
Ed è proprio dal primo momento in cui ho visto quel ragazzo riccio con le fossette, che la mia vita è cambiata completamente.
Non pensavo che all'età di tredici anni ci si potesse innamorare, ma uno di quegli amori che non ti scordi facilmente.
Il suo profumo era come una droga, le labbra una calamita e tutto ciò che gli apparteneva era come se fosse mio.
Ridevo alla sola presenza delle sue fossette sul suo viso candido, ridevo al solo pensiero di una vita con un ragazzo più grande di me di cinque anni.
Cinque anni sono pochi, infondo, allora perchè io gli davo così tanta importanza?
L'amore, quello vero, non pensavo realmente di trovarlo così giovane.
Andiamo, chi di voi a tredici anni si è innamorata davvero?
Chi di voi pensava già ad un futuro con lui?
Chi, fra tutte, aveva già in mente come si dovesse vestire il giorno del matrimonio?
Si, magari esageravo, ma quello che provavo era qualcosa di enorme.
I miei pensieri vengono interrotti quando Harry inizia ad avvicinarsi con una faccia piena zeppa di lacrime, prende il mio viso fra le sue mani accarezzandomi la guancia.
Appoggia delicatamente le sue labbra sulle mie riempiendo il mio cuore con il suo profumo che mi crea dipendenza da mesi.
Ricambio il bacio con foga, faccio salire le mani nei suoi capelli intreccio le dita tra i suoi boccoli.
Ammetto che non ho mai avuto un super autocontrollo, soprattutto in sua presenza, e in quel momento non mi rendevo conto di come la cosa si stesse rivoltando. Stavo per lasciare il ragazzo che amavo, e io lo stavo praticamente stuprando con gli occhi?
Okay, meglio tenersi i miei pensieri da parte almeno in quel momento.
Harry approfitta di un mio momento di distrazione per piombarmi sopra e cominciare a baciarmi il collo.
Il mio respiro diventa più forte, lo sento sorridere e fare una risatina sotto voce.
Mi sfila i pantaloni che in quel momento erano solo d'intralcio, mi alza la maglietta e mi bacia il ventre.
Stringo la presa sui suoi capelli e cerco di trattenermi dal saltargli letteralmente addosso, ma le mie preghiere non vengono ascoltate perchè quando si allontana leggermente da me, cambio la posizione mettendomi a cavalcioni su di lui.
Spalanca gli occhi ancora allibito per questa mia reazione ma poi torna ad accarezzarmi le gambe, si blocca sui miei fianchi e li cinge con le sue mani enormi.
Sta succedendo davvero? Ho solo tredici anni, e lo desidero così tanto?
Oh fanculo, non mi interessa. C'è un'età precisa per capire che cosa voglia dire avere un rapporto più intimo? 
Per me no. Non esiste un numero esatto per avere un vero rapporto, non ci credo a queste stronzate.
Poi però mi rendo conto che sto facendo un enorme cazzata.
Non posso farlo, non gli devo dare false speranze. Gli ho chiesto tempo, gli ho chiesto di aspettare, perchè ora -a soli tredici anni- non posso decidere, sono sotto lo sguardo costante di mia madre e non posso prendere delle decisioni.
Gli bacio ancora il collo per poi sussurrargli le parole più brutte della mia vita.

«C..cinque anni, Harry.» si blocca, ancora.
Lo sto facendo davvero, gli sto chiedendo di aspettarmi, di aspettare che io mi diplomi, che io faccia diciotto anni e che possa finalmente decidere da sola, senza mia madre tra le palle.

«Come?»
Prendo un altro respiro, questa volta più profondo, mi metto seduta sul divano a gambe incrociate e lo guardo nei suoi occhi verdi.
«Cinque anni, Harry. Cinque anni, ti sto chiedendo di aspettarmi.» 
Mi è quasi impossibile restare a fissarlo mentre nelle sue iridi verdi spuntano sentimenti come rabbia, odio e paura.
 «Tu mi stai chiedendo di farti uscire dalla mia vita per cinque anni, ti rendi conto Allison?!» mi chiama per nome urlando con la sua voce roca, rimango impietrita, lo voglio far sfogare. 
Sapevo che avrebbe reagito così.
Prende un respiro profondo, e poi parla con più tranquillità.

«E perchè dovresti? Perchè mi vuoi lasciare proprio ora Als?» fa uscire altre lacrime e io non ce la faccio, scoppio anche io, lo abbraccio e gli accarezzo i capelli come se fossi sua madre.
«Io non ti voglio lasciare, scemo. Non vorrei mai farlo, ma.. pensaci. Ho tredici anni, non posso prendere delle decisioni. Quando tu dovrai tornare in Inghilterra io non potrò seguirti, e credimi quando ti dico che lo farei davvero.» gli spiego respingendo le lacrime che vogliono uscire.
Mostrati forte , mi dico.

«Io non.. ce la faccio, sembro.. sembro un bambino a cui sono state appena sottratte le caramelle ma.. io non voglio che tu esca dalla mia vita, Als, voglio stare con te perchè con te mi sento vivo. Ti prego.» ecco che le lacrime fanno di nuovo parte di lui, non vorrei mai lasciarlo in questa situazione, ma io infondo sono una bambina. Una volta maggiorenne ce la farò, lo ritroverò e riprenderemo da dove abbiamo interrotto.
«Hazza ascoltami..» gli alzo il mento e incontro i suoi occhi, ormai grigi. «..io sono con te, ci sarò sempre. Ti chiedo solo di aspettarmi, e io tra cinque anni sarò di nuovo Allison Torres, la tua Als, quella acida e dolce allo stesso tempo. Styles, non ti dimenticare di me, perchè io non mi scorderò di te.»
Mi sorride, so che è un sorriso  forzato. Ci addormentiamo così, abbracciati, io in mutande e lui vestito ovviamente, e cerco di dimenticarmi le schifo di parole che sono stata costretta a dirgli.






 
Cinque anni dopo.

 

Ciao amore,
Dio solo sa quanto mi è mancato chiamarti così. Finalmente, anche solo tramite una lettera, posso dire la mia parola preferita che era anche la tua.
Amore, sto tornando. Ti ricordi di quella promessa che mi avevi fatto cinque anni fa?
Te ne sei dimenticato? Io no, amore, io no.
Io per tutti gli anni al college ci ho pensato, ho riflettuto su come te l'ho rivelato, su come l'hai presa tu, su come stavo io.
Amore, per cinque anni non ho avuto un ragazzo, non sono uscita con nessuno, non sono mai andata in discoteca e tantomeno mi sono ubriacata. 
Quando ho raccontato a Ronnie che cosa ti avevo fatto lei si è infuriata, sai che ti adora.
Anche mia mamma mi ha detto che avevo fatto un errore, mia sorella figurati, se l'è presa per una settimana.
Ma io non me ne sono mai pentita, io ero sicura che quando ci saremmo ricontrati ci saremmo riconosciuti subito.
Sarà così, ne sono certa.
Amore, ieri però ho fatto una cazzata.
Ronnie ed io eravamo andate a mangiare fuori per festeggiare la fine del college, mi stava riaccompagnando a casa e il motorino ha urtato qualcosa. Sono caduta, ho preso una brutta botta ma sto bene. La gamba è fratturata e sai dove sono ora?
In un fottuto lettino dentro un fottuto ospedale.
Ma tra pochi minuti mi chiamano e finalmente mi operano. Sono tranquilla, sono in buone mani.
Non me ne frega un cazzo se ho il gesso o le stampelle, domani sono sotto lo studio e finalmente ci rivediamo.
Ciao amore, mi manchi.
Domani finalmente ci rivediamo.
Ti amo, lo sai.
Als.




Rileggo un ultima volta la lettera che ho scritto stamattina, Louis mi guarda e sussurra qualcosa che non capisco.
«Sei pronta, Allison?» la porta si spalanca ed entra la Dottoressa Stewart, una donna incantevole.
Annuisco e poso la lettera fra le mani di Louis che mi lancia qualche occhiata d'intesa.

«Ci vediamo dopo, figaccione.»
Sorride e trattiene una risata, mi accarezza una guancia e poi esce dalla stanza.
Chiudo gli occhi e mi dico fra me e me che questo momento passerà, che domani starò sicuramente meglio fra le braccia del mio amore.








 
 
 POV HARRY.

 

Quando ieri al telefono Louis mi ha avvisato che Als, quella Als, sarebbe tornata da me qui a Londra ero scoppiato dalla felicità.
Dopo cinque anni di agonia ho finalmente ricevuto il regalo di Natale che ogni 24 dicembre chiedevo.
Scendo dalle scale e mordo un pezzo di pane lasciato sul tavolo da Niall che è uscito con Ronnie.
Sono sicuro che ci sia qualcosa fra i due, nell'ultimo periodo sono entrambi appiccicati come sardine.
Suona il campanello e rimango fermo nella posizione in cui ero.
A quell'ora chi poteva essere?
Mi dirigo verso la porta e la apro lentamente. Vedo la faccia scema di Louis e gli salto immediatamente addosso, abbracciandolo.
Lo faccio entrare, si siede sul divano di pelle e noto che ha qualcosa fra le mani. Una busta. Una busta bianca.
Me la porge e leggo in stampatello il suo nome, quello della ragazza che amo. Riconosco anche la sua scrittura ordinata, quella di un'avvocatessa esperta.
La apro e la butto sul tappeto, scarto il foglio color cenere e vengo inondato dalle parole della ragazza di cui sono innamorato perso.
Abbraccio Louis immediatamente, mi verrebbe voglia anche di saltellare su una sola gamba, peccato che abbia ventitre anni e che la mia reputazione andrebbe a puttane.
Mi stacco dal mio migliore amico e finalmente apro bocca.

«Ehi Lou, che c'è? Non sei contento che oggi torna?!» gli strillo accarezzandogli la guancia leggermente rossa.
«Hazza dovresti sapere una cosa...»
«Che.. che cosa?» rispondo titubante.
«Ieri.. ieri Allison si è operata alla gamba, ma.. hanno avuto delle difficoltà e.. insomma..» lo guardo esterefatto, non voglio che lo dica. Non voglio crederci.
«No..» sussurro.
«Als, non.. non ce l'ha fatta.»


Cazzo. Vaffanculo.
Vaffanculo al numero cinque, anche se è il numero dei componenti della band.
Vaffanculo all'Italia che me l'ha portata via.
Vaffanculo all'Inghilterra che è il motivo per cui lei ha sprecato cinque anni della sua vita per tornarci.
Vaffanculo, a tutto, all'amore, agli ospedali, al numero cinque, a tutto.
Cosa ci serve l'amore se fa solo soffrire?
Cosa servono le ossa se poi con una frattura ti tolgono la vita?

Lo sbaglio è stato uno.
E' stato mio.
Mio e di quella maledetta volta in cui le ho detto che l'avrei aspettata.
Avrei dovuto rapirla, portarla con me e vaffanculo all'età.
Mi sono innamorato all'età di diciotto anni di una ragazza di tredici.
La amo, ancora.
e.. vaffanculo, me l'hanno portata via.

Allison Torres.-
5/06/12.

Ti amo, anche se sei lassù.









BUONASERA! ANZI BUONANOTTE, SONO LE 00.58.
HO VOLUTO POSTARE PER FORZA, NE AVEVO BISOGNO.
E' la mia prima One-Shoot, e sono emozionata :'''')
e che ne dite? come vi è sembrata?
L'ho pensata oggi alla comunione di mio cugino, mi annoiavo e mi è venuta in mente.
E' triste, dio santo dei cieli, è una roba troppo drammatica, ma ci voleva.
'somma, ditemi che ne pensate, io so' acca'! (?)
'notte belli! :')


-Giu.


 
 
 

 
  
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