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Autore: xhugmegomez    30/04/2012    0 recensioni
Pochi minuti, e tutto quello che ci dà la forza di vivere scompare all'improvviso.
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Il vento era forte, correndo lo sentiva ancor di più. Era quasi il tramonto, alcuni raggi di sole lo colpivano con delicatezza. Svoltò l'angolo, ma ancora non la vedeva. Continuò a correre, deciso a non fermarsi. Ma più correva, e più era sicuro che non l'avrebbe trovata. Passò davanti alla farmacia e al fruttivendolo, attraversò la strada e si diresse verso il centro. I capelli castani si muovevano a tempo con la sua corsa, il respiro era sempre più affannoso, i piedi gli facevano male, ma non poteva fermarsi, non voleva.
Vide passare un autobus e aspettò un istante, poi riprese la sua corsa contro il tempo. Arrivò alla piazza centrale, ma lei non era lì. Si guardò intorno, aveva perso ogni frammento di speranza che era rimasto in lui dopo quel litigio. Improvvisamente si rese conto che l'avrebbe persa. Ebbe un attimo di esitazione: tutto il suo mondo, il suo sorriso, la sua gioia di vivere lo stavano abbandonando. Rilassò il respiro, ma il cuore batteva ancora forte. Non aveva altro per cui valesse la pena vivere, nient'altro.
A passi lenti raggiunse il porto, che era lì vicino. Ammirò l'orizzonte. Chissà cosa sarebbe successo dopo. Dopo essersi buttato avrebbe sofferto? Per quanto tempo? Era sul punto di ripensarci, di tornare indietro e dimenticare quell'assurda idea, ma si convinse che sarebbe stato un errore, che avrebbe sofferto di più. Gli tornarono in mente il sorriso della ragazza più bella che avesse mai avuto la fortuna di conoscere, i suoi capelli mossi, le sue mani affusolate, le sue labbra fini. Realizzò che non avrebbe più ammirato il sorriso più raggiante e splendente del mondo.
Abbassò il capo, e sottovoce pronunciò alcune parole incomprensibili, come un mormorio. Poi scandì due uniche, inconfondibili parole: ‘Ti amo’. Fece un lungo e profondo respiro, e alzò di nuovo lo sguardo, come per salutare il mondo che lo aveva ospitato fino ad allora, ma che lo aveva anche fatto profondamente soffrire.
Fu in quel momento che la vide: allora non se ne era andata. Era seduta sul pontile, con i piedi che sfioravano le onde del mare. Il vento le accarezzava i capelli, che si muovevano leggeri. Il ragazzo, un attimo prima desideroso di morire, scosse il capo, non poteva crederci, ma presto si accorse che era davvero così. Gettò un ultimo intenso sguardo all’acqua, rasserenato e rincuorato. Poi corse di nuovo, era ancora stanco, ma in quel momento  non se ne accorse nemmeno. In pochi attimi raggiunse la ragazza, che nel frattempo si era accorta di lui, e si era alzata in piedi. Arrivò con il fiatone di fronte a lei, ma non disse nulla. Stettero alcuni istanti ad osservarsi a vicenda; e sorrisero. Poi, colpito da un’irrefrenabile istinto, la prese fra le sue braccia, e la baciò, la baciò come non aveva mai fatto in vita sua. E intanto la accarezzava dolcemente, respirando la sua felicità.

 
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Questa è la mia prima storia. Mi piacerebbe molto ricevere qualche recensione, tanto per capire se quello che scrivo arriva al cuore di qualcuno. Ringrazio di cuore chi ha letto. Davvero, grazie mille. Se volete contattarmi sono anche su twitter: xhugmegomez. A presto!

   
 
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