Fanfic su artisti musicali > Justin Bieber
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Autore: endlessharold    30/04/2012    24 recensioni
Atlanta.
Un Justin Bieber un po' troppo presuntuoso,
una fan a dir poco sulle nuvole,
e una Noah Kimber dalle mille facce.
Genere: Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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bieber.
Non ce la faccio, i miei occhi cadono proprio suo seno, spero di non avere la bava alla bocca, già ne ho fatte di figuracce.
E poi, io sono Justin Bieber, non posso permettermi altri errori, soprattutto con lei.
Ma da quel che vedo lei non si tira mai indietro ad un mio appuntamento, quindi vuoldire che un poco le importa di questo grandissimo figone alto un metro e settanta con un corpo da favola.
Anche il semplice fatto di spegnerla per ben due volte nell'arco di cinque minuti, è un segnale che sta cedendo, ci siamo quasi.
Per quei pochi metri che separano l'acquario dalla creperia, inizia a straparlare come fossimo due amici, ma hey, noi non siamo amici, la lascio parlare anche perchè non ho molta voglia di conversare, sono troppo concentrato sul mio obiettivo e ci sto riuscendo.
Arriviamo, Noah sembra una bambina (come se già non lo è) alla vista e all'odore di una crepes alla nutella data ad una bambina prima di noi.
Lei mi fa segno di aver trovato un tavolo e poco dopo si allontana verso di esso.
Mi avvicino al bancone per ordinare quando gli immancabili paparazzi mi notano e mi sommergono di domande mentre sono in fila.
«Signor Bieber, Signor Bieber!» qualcuno mi urla.
Sbuffo, sempre in mezzo alle palle sono, Cristo, ma non hanno una famiglia a cui badare, il cane da portati fuori?
Che so, sono sempre attaccati a quella macchina fotografica neanche fosse una parte vitale..
Nel frattempo riesco ad ordinare due crepes alla nutella, cerco di fare l'indifferente, ma continuano a tempestarmi di domande, mi sto seriamente innervosendo.
Non sono tanto i flash a darmi fastidio, più che altro le domande insistenti e noiose in ogni circostanza.
Prendo i piatti di plastica bianca con dentro due crepes di pastafrolla piene zeppe di nutella e cerco di farmi spazoi tra i seccanti paparazzi per raggiungere Noah.
«Non ho intenzione di rispondere a nessuna delle vostre domande inutili.» dico seminandoli tra i tavoli. Finalmente dopo aver lanciato un'occhiata al barista per aiutarmi a liberarmi di questi poveri sfaticati, raggiungo Noah al tavolo, poco spiazientita, ma poco poco.
«Ma quanto ci hai messo? Mi è passata la fame.» dice prendendomi dalle mani il piatto.
«Senti ragazzina, ricordati di chi hai davanti.» dico sedendomi mentre mi sistemo il ciuffo di capelli.
«Oh sì, ho davanti un bambinetto che si è fatto rimproverare dalla mammina.» dice attentando la crepes fino ad impastarsi la bocca di nutella.
«Non sei per niente divertente.» rispondo alzando gli occhi al cielo.
La guardo mangiare, senza neanche accorgermi di aver fatto raffreddare la mia crepes sotto gli occhi desiderosi di Noah che già l'aveva finita.
«Non la mangi?» mi chiede con gli occhi supplicanti.
«Trattieni le tue papille gustative bellezza, questa è mia.» dico tirando il piatto verso di me proteggendolo con le braccia.
Finalmente riesco a mangiare la mia crepes sotto gli occhi shockati di Noah.
D'improvviso lei si alza di scatto. «Tira fuori le banconote superstar, non vorrai far pagare una poveraccia.» dice imitando la mia voce.
«Tranquilla piccola, non sono di certo di soldi a mancarmi.» cerco di mantenere la calma mentre lei si allontana dal tavolo.
Poi si blocca, si volta verso di me. «Oh certo, ti manca qualcos'altro.» dice con sorriso beffardo, attirando l'attenzione delle coppiette nel tavolo, mi ricorda tanto mia madre.
Sgrano gli occhi e spalanco la bocca, cos'ha appena detto?!
Oh cara mia, non hai ancora visto Drew alias Jerry.
Mi alzo con il nervoso alle stelle, mi vuole far esaurire, sto letteralmente sclerando.
Piccola mia, non sai chi hai davanti, un superdotato mai visto prima d'ora.


noah.
Ovviamente mi sono presa la rivincita, Noah Kimber si fa spegnere poche volte, ma vince, sempre.
Mentre aspettavo il cocco di mamma al tavolo, ho ricevuto una chiamata di Alex, desiderosa di sapere "come stesse andando l'appuntamento con il suo amato idolo".
Punto primo, non è un appuntamento, non siamo neanche amici.
Punto secondo, rileggete il punto primo, sono a corto di idee.
Sto aspettando la superstar fuori dalla creperia, ma stranamente non si è fatto ancora vivo, mammina l'avrà chiamato per l'ora del biberon.
Dopo qualche minuto, mi decido ad entrare a vedere a che punto è, se si è perso, se è caduto e si è rotto qualcosa o se semplicemente non vuole sborsare i soldi per due inutili crepes, tirchio.
Entro e lo trovo al bancone, mi avvicino particolarmente scocciata d'aspettare.
«Allora? Ti muovi o dobbiamo fare il muschio qui?» sbraito agitando le braccia.
Mi avvicino al bancone quasi con una crisi di nervi.
«Stia calma signorina Bieber, il suo fidanzato la raggiunge subito.» dice la signora prendendo la banconota dalla mano di Justin.
«Che cosa?!» esclamiamo entrambi.
«Siete davvero carini.» dice lei per poi scomparire nell'altra sala.
In pochi secondi la mia mano afferra il colletto della felpa super larga di Bieber fino a trascinarlo fuori dalla creperia.
Attraversiamo il marciapiede, e dopo le sue numerose lamentele per avergli stroppicciato la felpa, lo lascio.
«Sei davvero così a corto di idee da dire ai giornali che sono la.. la tua ragazza?» dico con tono schifato marcando il disgusto nell'ultimo pezzo della domanda.
«Non invento certe cagate, e poi non sei nemmeno una bella ragazza, io non sto con i rospi, carina.» dice con tono arrogante.
Sento il cuore trafiggermi da un insieme di lame, come si era permesso di dirmi certe cose?
Insensibile, bamboccio montato, senza sentimenti, rozzo, cafone, gay e chi più ne ha più ne metta.
Senza neanche comandare il mio corpo (o forse sì) la mia mano picchia violentemente contro la sua guancia, fino a girargli il volto.
Non mi interessa se siamo sotto gli occhi di tutti, magari anche dei paparazzi, se lo merita.
Si tocca la mascella, fa dei movimenti con la mano per assicurarsi che sia ancora sul suo viso, ancora mezzo stordito.
«Hai tirato uno schiaffo a Justin Bieber?» mi dice infuriato.
Cerco di ricacciare dentro le lacrime, le sue parole non mi sono per niente piaciute, e l'educazione dove l'ha messa, nel buco del culo?
«Ho tirato uno schiaffo ad un maleducato con seri problemi mentali.» mi altero alzando la voce.
Lui si guarda intorno, quasi imbarazzato, ma non mi importa, non deve nemmeno permettersi di insultarmi.
Lo lascio lì, sul marciapiede difronte alla creperia, non mi interessa se qualcuno ha visto o magari eravamo esclusi dal mondo, sarà sempre una superstar, ma l'educazione si ha anche quando si è famosi.
Me ne torno con lo scazzo alle stelle in hotel, Justin prova a chiamarmi insistentemente, ma non me ne fotte un cazzo, non mi abbasso a certi livelli, quelli dei bambini.

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aye babies,what's up?
sinceramente non ho la più pallida idea di come continuerà questa cosa tra i due,
ma non può sempre andare tutto liscio come l'olio no? c:
ogni volta che entro su efp e vedo le recensioni con complimenti stupendi
davvero penso di amarvi tutte quante, siete troppo fhehshjxjsw.
lasciatemi una recensione, non costa nulla, ci tengo c:
vi voglio tanto bene babies.
xx @ciastin on twittah.
  
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