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Autore: AngelOfSnow    30/04/2012    2 recensioni
{ Ecco a voi il continuo de:"Il Canto Della Maga". Spero vi piaccia }
Non potevo sopportare come la mano di Cristian toccasse la guancia di quel corpo; oramai non era più mio, ma di Fubuki. Vedo come Yuuki parli allegramente, Rika battibecchi con Yue, Kain e Ruka finalmente come coppia e non come amici...
"Soffri Sakura?"
"..."
Non rispondo alla voce che in quell’ultimo mese mi avesse “tenuto compagnia”: Devil Satoshi, lo zio di Yue.
"Avanti Sunny, come fai ad osservare la tua vita passarti davanti senza dire nulla, eh? La Cross Academy... peccato che la distruggerai a breve!"
La risata rimbomba macabra su tutto, portandomi un moto di rabbia e disgusto infinito.
Genere: Azione, Drammatico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo Personaggio, Sorpresa, Takuma Ichijo, Un po' tutti, Zero Kiryu
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'The Sakura's Saga. '
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Capitolo 21: Serva me. Servabo te.
 

( Seconda Parte )

 



- Sei salvo.
La persona che ti ha teso una mano, ti ha tirato su.
Ma dimmi: non sarebbe stato meglio cadere in quell'oblio di sensi che la Morte è? -

 
All’interno della stanza sembra che il tempo si sia fermato, bloccato dal soffocante bianco delle pareti e delle attrezzature mediche che monitorano costantemente i valori di mio pare.
Il mio tempo è rimasto fermo, inflessibile sotto la pesantezza della richiesta a cui devo fare fronte, senza che mi senta male.
<< Ehi... sei pallida. >>
Stringo convulsamente la mano a Cristian cercando di non farlo preoccupare più di tanto. In compenso, ricevo una carezza carica di gentilezza e di amore, che mi fanno sentire male. Molto male ricordando cosa e, soprattutto, come mi avesse toccata precedentemente Devil.
Sospiro continuando ad osservare il viso giovanile e sereno di mio padre continuando a soppesare la possibilità di salvarlo e scaricarmi del peso cui aveva chiesto di caricarmi addosso.

<< Sakura? >>
Un’altra carezza e la spalla di Cristian mi fa da cuscino.
 Passano i minuti scanditi dalla lancetta dei secondi che, come in una gara podistica, cerca sempre di compiere quei giri in poco tempo: ma non riescono a farlo passare più velocemente.
Si alza dopo un accenno ad una telefonata ed esce, rammaricato e sconcertato, lo si capisce bene dalla sua espressione, e ne approfitto per fare ciò per cui il mio cuore urla indolenzito.
Chiudo gli occhi tenendo tra le mani la mano di mio padre isolandomi dagli incessanti Bip delle macchine, per entrare in una dimensione dove lo vedo;
 
E’ seduto in mezzo ad un prato di luce, irradiata dal suo stesso corpo, con le mani dietro la nuca e la gamba sinistra tesa ad angolo, mentre la destra è distesa. Un tuffo al petto mi devasta come se fossi una folle ad essere lì.
<< Cos’è, hai visto un fantasma? >>
Mormora ridacchiando, senza lasciare che il proprio sguardo si distogliesse dal vuoto, come se vi fossero affisse immagini che io non sono in grado di vedere.
Mi accorgo di essere scalza e siedo vicino a lui portando le gambe al petto, lasciandomi carezzare la testa docilmente.
<< Dai, su, non fare così! >>
Sbigottita lo guardo con le orbite fuori dagli occhi.
<< No, aspetta: tu mi chiedi di farti fuori ed IO, dovrei rimanere tranquilla...? >>
<< Tsk, mocciosa! Non hai imparato nulla dall’essere una Hunter? E poi da quando ti rivolgi al tuo vecchio in questo modo?>>
Ride. Ha il barbaro coraggio di ridere e sghignazzare come se nulla fosse. Poggio la testa sulle ginocchia piangendo in silenzio.
Non ho modo di vederlo in volto da questa posizione, però penso che stia soffrendo quanto, se non più di me.

<< L’ho vista morire. Ho tenuto il suo corpo tra le braccia sentendo scivolargli via la vita. La donna che ho amato fin dal primo anno di liceo. Con cui ho scambiato un timido bacio solo in quarto liceo. La donna con cui ho condiviso tutto e che mi ha dato una figlia come te e... >>
Con la coda dell’occhio lo osservo mentre chiude i pugni avvicinandoli al viso.
<< E..? >>
Mormoro troppo presa dallo scoprire le reali intenzioni di mio padre.
<< E ho fatto un giuramento, quel giorno di diciotto anni fa: finché morte non ci separi. >>
<< Non è un buon motivo per farti uccidere da me... >>
Sbuffa scompigliandomi i capelli, rassegnato.
<< Cristian per te avrebbe fatto lo stesso, sai? >>
Rimango scioccata.
<< Ma non è una cosa che io desidererei per lui: io vorrei che si creasse una vita e vivesse, felice... >>
Sorride.
<< Magari al fianco di un’altra donna. >>
Questa volta sono io a sbuffare.
<< Non è una cosa che, in quel momento, rientrerebbe nelle sue priorità... ci hai mai pensato? >>
<< Costantemente. >>
Ammetto dando sfogo ai miei pensieri e, devo aggiungere, che se dovesse succedere qualcosa proprio a lui, penso che non saprei cosa fare.
<< Salvami. >>
Lo supplica in un sospiro incenerendomi con lo sguardo liquido dei suoi occhi castani.
<< Ti salverò. >>
Un abbraccio. Un lungo, tormentato, inconsistente, ultimo abbraccio.
<< Ti voglio bene papà. >>
Una lacrima gli riga il volto e mi appresto a toglierla baciandogli la guancia.
<< Ti voglio bene, piccolo fiore. >>
 
Riapro gli occhi rendendomi conto di essere distesa al suolo con la mano saldamente intrecciata a quella di mio padre, sul lettino, e alcune figure accanto ad un infermiera che mi guardano con il terrore negli occhi.
<< Stai bene!? >>
Urla la stessa intontendomi. Annuisco spaesata e, ancora distesa sulle fredde mattonelle in ceramica, comincio a piangere portandomi la mano libera al volto. Lentamente, lascio che parte di oscurità confluisse nel corpo caldo accanto al mio.

<< Ti salverò... >>
Guardo il petto di mio padre rallentare e i Bip divenire incessanti, mentre l’infermiera, spaesata, lascia la presa su di me chiamando i vari dottori di turno in quel momento.

<< Ti salverò... >>
Le urla di Cristian e la forza che imprime sulla mia mano per lasciare quella che saldamente tengo, mi graffia l’anima: cosa penserà?
<< Lascialo! Sakura lo stai uccidendo: LASCIALO! >>
Ancora stesa al suolo, con due uomini che cercano di dividere le nostre dita e i medici che cercano di mantenere il corpo quasi esanime in vita, posso notare il suo aprire gli occhi e rivolgerli verso me, troppo stanca per asciugare le lacrime che mi offuscano la vista cadendo alla mia destra, direzione in cui il volto incrocia i suoi occhi.

<< Ti...>>
Lo mormoro guardando lentamente le palpebre chiudersi con il peso della morte
<<... Salverò... >>
Lo pronuncio troppo debolmente per essere sentita a causa di un Bip più lungo e significativo di altri.

 

Sakura?

Si?
 

Riposa, da adesso in poi, lascia fare a me.
Ti chiamerò a tempo debito per i rispettivi funerali.

 

 Devono essere sepolti insieme.
 

Lo so, ma grazie per avermelo ricordato.

Ti ringrazio.
 
Consapevole parlo prima di perdere i sensi, ancora una volta.
<< Cristian... >>
Mi rivolge uno sguardo straziato coperto dalle lacrime che si intensificano guardando me.
<< SAKURA! >>
Mi afferra per le spalle avvicinandomi a sé scuotendomi leggermente.
<< Ti amo... >>
 

 

*****

 
<< Yuuki. Andiamo. >>
<< Kaname, aspetta!. >>
Lo blocco sulla soglia attirandolo a me.
<< Non possiamo andarcene così. Loro hanno bisogno di noi ed io ho persone che desidero proteggere... >>
<< Dunque è così? >>
Osservo il dolore cominciare a prendere forma negli occhi del mio amante senza potervi fare nulla.
<< Kaname...  ti prego, non fare così. Guardami: cosa vedi? >>
Volevo tanto renderlo partecipe dei miei sentimenti. Finalmente chiari e sinceri, senza se e senza ma: solo io e lui.
Lentamente poggio il palmo della mano sulla sua guancia, sorridendogli gentilmente e fremendo, quando poggia la propria sul mio dorso socchiudendo gli occhi.

<< Oh! Ma che scena romantica! >>
Ci voltiamo entrambi verso l’uomo che sta innanzi alla finestra della camera sbarrando gli occhi. Kaname con uno scatto fulmineo si para davanti a me ringhiando contro l’uomo dai capelli lunghi e castani e con gli occhi di un verde maligno e cupo,  che sorride poggiandosi sul davanzale della finestra .
<< Chi sei?! >>
L’avvertimento di Kaname non sortisce effetti facendo ridere l’uomo che si inchina ghignante e provocatorio.
<< Piacere, Nobile Kaname e Nobile Yuuki, il mio umile nome non è altri che Kyosuke Tsucase e lui... >>
A quel lui mi sento afferrare per le spalle e una lama antivampiro preme contro la giugulare del mio collo.
<< Ed io sono Devil Satoshi: piacere! >>
Rimango impietrita quando Kaname, nell’essersi girato verso me, viene colpito alle spalle cadendo al suolo privo di sensi.
<< KANAME! >>

L’arma che premeva contro il collo è scomparsa, lasciando posto al viso di un uomo dagli occhi di un azzurro intenso.
<< Regina, la prego di seguirmi senza emettere un solo respiro e non faremo nulla di male al Re che adesso sta riposando un po’. >>
Mi torna alla mente il discorso con Aidou e Kain, in cui affermavano che quella barriera intorno all’istituto si sarebbe abbassata solo se Sakura avesse abbassato la guardia.
<< Oh, ti assicuro che l’ha fatto. >>
Rabbrividisco tra le braccia del nemico mentre osservo il corpo di Kaname trasportato sulle spalle del castano.

Un gemito soffocato mi esce dalle labbra quando Devil recide con l’unghia il mio polso mettendo del sangue in una boccetta sapientemente nascosta in una tasca della giacca: a cosa gli servisse non lo so.
<< Bene, mia dolce Regina è pronta per andare? >>
Urlo aggrappandomi al nero, quando incrocio gli occhi di due colori così diversi tra di loro da lontano.
<< Shhh... vuoi farti scoprire? >>
Forse troppo spaventata dalla figura di quell’essere abominevole, perdo i sensi per riaprire gli occhi quando senti dei ringhi e delle urla provenire alle spalle di Devil.
Mi dimeno inutilmente vedendo Kaname ancora senza sensi e una scia cremisi sulla guancia che gli parte dall’attaccatura dei capelli.

 

Siamo spacciati.

 
 

*****

 
Sorrido compiaciuto e soddisfatto anche quando la sanguepuro si sveglia tra le mie braccia mentre la lotta imperversava caotica tra le mura della Cross Academy senza protezione da parte della mia Regina. Devo dire che uscire dagli schemi e approfittare di un attimo di debolezza del nemico, è alquanto strano per me come piano, ma devo ammettere, di essermi divertito parecchio a confrontarmi con dei piccoli Nobili in uno scambio di poteri e minacce degne di loda.
<< Non la passerai liscia! >>
Mi urla contro una ragazza dai capelli corvini e ricci e dagli occhi ambra che inquieta con poteri strani derivanti da una stella sulla guancia.
Una scudo mi difende da fasci infuocati e gelati di potere, mentre una barriera mentale mi protegge dagli attacchi di una ragazza agguerrita.
Sorrido sguaiatamente afferrando per i capelli una ragazza bionda, contraente dell’elettricità, per lanciarla contro il figlio del mio “supporto” sul campo.

<< Kyosuke... andiamo. >>
Mormoro vedendolo alle prese con una ragazza dai corti capelli viola e occhi ametista, che lo sta tartassando di colpi corpo a corpo, a cui risponde senza esitazione: siamo in due, ma siamo potenti. Davanti mi si para Toga Yagari pronto a sparare una pallottola e non esito a farmi scudo con il corpo della Principessina tra le mie braccia, inerme.
<< DEVIL! >>
Cosa assai differente accade per il mio compare, che è costretto a confrontarsi ( dopo aver messo al tappeto la vampira ) con niente poco di meno che non il grande Kaien Cross. Sorrido a me stesso anche quando il fianco del mio degno compare viene ferito di striscio dalla katana nemica.

La pallottola viene sparata senza esitazione ma una lama, quella del biondino, si para davanti deviandone la traiettoria.
<< Takuma cosa diavolo stai facendo?! >>
Rilassato e fresco come una rosa, lancio una sfera di fuoco contro la schiena del nipote di Asato, rubandogli un gemito soffocato.
<< Yuuki non può morire! Kaname non perdonerebbe una cosa del genere a nessuno! >>
Si giustifica così tossendo sangue e, compiendo un agile balzo, in tutto quel caos, salto tutti arrivando dall’altro lato della barriera debole e pieghevole, subito affiancato da Kyosuke che sorride con brio.

<< Elettrizzante, eh?! >>
Conscio dell’atteso pagamento di uno dei miei, lancio la boccetta verso una punta dell’istituto vedendone sparire il contenuto tra le labbra di Rido Kuran, il quale, sembra volerne ancora e sempre di più.
<< PAPA’! >>
Quasi siamo tentati di fermarci a salutare Cristian, che tiene tra le braccia la mia dolce metà, e lanciandogli contro un saluto con dei fulmini e frecce di vento taglianti come lame, ci congediamo pregustando il sapore della vittoria in bocca.
Quando siamo lontani quel tanto che basta per averli seminati, prendiamo a camminare lentamente, con calma e senza paure.

<< Devo ammettere che per essere un piano alla “mordi e fuggi”, è molto efficace. >>
Lo dico rivolgendomi al fatto di aver attaccato senza schemi, senza progetti accolti dal silenzio della notte e ben protetti dalla fortuna.
<< Hai lasciato comunque una tua sottoposta a marcire in territorio nemico, Devil. >>
Annuisco aritmicamente alle sue parole prendendolo in giro.
<< Si, certo, come no! >>
Sembra accorgersi della beffa bloccandosi di colpo, ridendo istericamente.
<< Dai, non vorrai dirmi che avevi calcolato tutto dall’inizio! >>
Nego con la testa.
<< No, non proprio tutto dall’inizio. Un esempio è il nostro veloce e frizzante  attacco ma, Fubuki, sa esattamente cosa fare in “territorio nemico”. >>

 

*****

 
Sotto la pesante consapevolezza di aver perso già in partenza, poggio Sakura ad un tronco e aiuto Rima a riprendere conoscenza, disgustato dal caos che in pochi attimi erano riusciti a combinare quei...
<< Bastardi! >>
Aidou cade sulle ginocchia conficcando le dita nella terra umida con il capo chino.
<< Ci hanno presi alla sprovvista! >>
Vedo Seireen consolata da Takuma e distesa al suolo con il volto verso la volta celeste; Rika prendere a pugni un albero senza realmente utilizzare la propria potenza calmata da Kain e Shiki con la testa sulle gambe di Rima, ritornata in sensi e che era andata subito dal rosso,  che dialogano con Ruka. Il direttore con uno scatto d’ira lancia la propria katana digrignando i denti come un animale ferito, piegandosi su se stesso mentre Yagari, che ha già spento la quarta sigaretta, gli poggia una mano sulla spalla stringendo la mano in un moto di comprensione. Il mio sguardo si sposta sul dormitorio maschile e contemporaneamente sulle celle  dove due picchi di potere si alzano contemporaneamente inchiodando sul posto i presenti. Veloce, afferro il corpo dormiente di Sakura stringendolo a me scattando, momentaneamente, lontano da quel luogo dove, di certo, starà per scoppiare la guerra: l'avrei salvata a qualsiasi costo.

 

 
*****
 

 
Mi aveva spinto dentro quel vuoto ed ero precipitato nell’oscurità per non so quanto tempo prima di afferrare una liana e potermi svegliare, dolorante, stanco e con una strana sensazione di perdita in fondo allo stomaco da spezzarmi in due il respiro; subito il pensiero mi corre al volto di Rika che non è presente al mio fianco. Scatto in piedi sentendo un potere non mio confluire e pulsare, attraverso la Bloody Rose. Inconsciamente l’afferro e la alzo verso il muro davanti a me: premo il grilletto mentre un sorriso sghembo mi si stampa in volto, quando il muro viene disintegrato dalla forza di verdi e rigogliosi rampicanti che lentamente si allacciano a me.
<< Siamo alla resa dei conti. >> 

 

   
 
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