-Gotta be yooooou! Only youuuuuu!- stavo cantando a squarciagola "Gotta be you" nella mia stanza, con il libro "Ricettario: alimenti e non solo" davanti a me. Si, quello era uno dei miei libri di scuola. Odiavo quando la gente mi prendeva in giro perchè studiavo quello invece che "Manuale della lingua greca" oppure "Filosofi nella storia". Si, frequentavo l'istituto alberghiero, ma no, ciò non mi rendeva un ignorante, ero solo una ragazza semplicissima che voleva diventare una chef, lavorare nei più grandi e ambiti ristoranti francesi, a quattro, cinque, magari sei stelle! Inventare ogni giorno ricette nuove per come mi sentivo. Accogliere nel mio ristorante gli ospiti più importanti, Woody Allen, i One Direction, il Presidente degli Stati Uniti, Superman!

Diciamo che io non ero molto "integrata", se si può usare questo termine, nella mia famiglia: voglio dire, io volevo bene a loro e loro ne volevano bene a me, ma avevamo gusti e pensieri molto diversi. Per esempio, i miei fratelli andavano al liceo classico per poi diventare medici, e io, invece? Frequentavo un ambiente completamente diverso dal loro, i miei compagni di scuola erano buffissimi: capelli colorati, vestiti eccentrici, tatuaggi, buchi alle orecchie. Però al classico, o scientifico, o quello che sia, le persone si nascondevano dietro ad una maschera, tutti la stessa maschera, tutti vestiti di marca, pettinati bene, profumati, era gente falsa, si vedeva lontano un miglio! Appena ti allontanavi... BOOM! ecco che ti pugnalavano alle spalle, parlavano male di te. Invece dove andavo io, tutti avevano un cuore grande come una casa, disponibili, simpatici, amorevoli, certo, qualcuno puzzava un pochino, ma dopo un po' ti ci abituavi. Amavo molto la mia scuola, sembrava fatta apposta per me, ero abbastanza popolare, tutti conoscevano il mio nome ed ero amica di tutti, era davvero una bella sensazione. Non avevo una migliore amica, non mi piaceva questo termine, voglio dire, se hai degli amici, vuoi bene a tutti allo stesso modo; era come una sorta di preferenza, ed era una cosa che non mi sembrava corretta.

Un giorno andai a scuola, come sempre, io e Flavia ci incontravamo alla fermata dell'autobus di Piazza Venezia alle 7.30 e, come sempre, lei era in ritardo.

-Eccomi!- arrivò con molta calma

-Alla buon ora, insomma!- le dissi con tono abbastanza scocciato.

-Scusa, ma Dylan mi aveva nascosto le scarpe- Dylan era il suo cane. Flavia era una ragazza bellissima. Capelli biondi platino, occhi verdi, bassina, simpaticissima, ogni tanto aveva un po' un atteggiamento da coatta, ma non lo era. Stavamo in classe insieme, dal primo anno. Oddio, non è che ci conoscessimo benissimo, solo da due anni, però ci volevamo un bene dell'anima. Ma cosa molto più importante, tutte e due amavamo i One Direction

-Dunque, sono arrivata a duecentocinquantatre euro e dodici centesimi nel barattolo, tu?-

-Io sono arrivata a quota duecentocinquanta euro e novantotto centesimi- il barattolo era una cosa molto importante per noi. Il quel barattolo raccoglievamo tutti i nostri soldi, che poi tenevamo da parte per un futuro concerto o meet dei One Direction

-Ti immagini se un giorno, con questi soldi, potremmo parlarci, toccarli, ascoltare le loro voci dal vivo? Ti immagini Cla?!-

-Oddio Fla! Sarebbe bellissimo! Un'esperienza più unica che rara!-

Scendemmo dall'autobus e ci avviammo verso la scuola in silenzio.

-Quanto non mi va oggi di fare la lezione sui dolci!-

-Ma cosa dici? E' la mia lezione preferita!- le sbottai

-Naaa, io preferisco la lezione di cucina internazionale- sorrise -Sono affasciananti i modi in cui in Cina affettano il pesce, come in Francia selezionano i formaggi e come in America friggono le cose-

-No, quest'ultima cosa è solo disgustosa- ridemmo

Durante la lezione di inglese, entrò in classe il professore dell'altra sezione: quel professore era considerato da tutti un grande, veniva trattato dagli alunni come un coetaneo e non come un superiore. Quindi entrò

-Ragazzi, sapete bene che questa scuola era stata messa alla prova da una giuria, per quanto riguarda la bravura dei ragazzi nel cucinare. Ebbene, sono arrivate alcune lettere di ammissione in varie, importanti cucine di tutto il mondo- si alzò un boato nella classe -Dunque, adesso, coloro che chiamerò, dovranno venire qui e prendersi ognuno la propri lettera: Michele Pratellini, Ginevra Amichesi...- ne ero sicura, non mi avrebbe mai chiamata, FIGURIAMOCI! adesso vengo pure scelta per andare in giro per il mondo grazie alle mie doti da chef, MA PER FAVORE! -..e infine Claudia Chiodetti- COOOOOOSAAAA?! aveva detto il mio nome? Oddio si! Proprio il mio! Mi alzai tutta eccitata ed andai a ritirare la mia lettera. Flavia, che stava vicino a me, purtroppo non aveva ricevuto nessuna lettera, però era quasi più eccitata di me del fatto che io avevo ricevuto una lettera. Mi sentivo tanto Harry Potter in quel momento (?)

-Avanti! Che fai, non la apri? Aprila! Aprila!-

-Non ce la faccio! Chissà dove mi spediranno!-

-APRILA!- mi spaventò, allora la aprii

Diceva: Cara sign.ina Claudia Chiodetti, abbiamo osservato le sue doti nel cucinare, è molto portata per questo lavoro. Per ciò, siamo grati di informarLa che lei è stata scelta per un periodo di prova nella cucina dei celeberrimi artisti inglesi, One Direction, a Londra. Aspettiamo una sua risposta entro la prossima settimana. Cordiali saluti. La commissione.

Mi sentivo morire, Flavia iniziò ad urlare e ballare per la classe, i miei amici erano tutti strafelici per me, ed io, beh io, io mi sentivo svenire...anzi no, svenni proprio.