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Autore: torcida27    01/05/2012    3 recensioni
Nell'universo Mirai, Trunks e Goten sono coetanei e quest'ultimo ha una sorella gemella, Dairen appunto. Vera protagonista della storia, sarà lei ad accompagnare l'amico nel passato, dove apprenderanno una verità sconvolgente..che nessuno vorrebbe affrontare.
Genere: Avventura, Sentimentale, Suspence | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio, Trunks, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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ANGOLO AUTRICE

Rieccomi qua! Ahahah chi non muore si rivede, giusto?
Chiedo scusa per la mia lunga assenza e ringrazio tutti coloro
che nel frattempo hanno letto/recensito la mia storia! 
E' anche grazie a voi che continuo a scriverla ^-^
Spero di poter aggiornare presto, perché il capitolo 5 rappresenta una sorta
di continuità con questo, con il quale si entra nel vivo della storia!! Finalmenteeee
Beh, godetevelo e buona lettura!! 
torcida 27
 
 





Tutto è diverso da quello che ci si aspetta.
Tutto viene messo in discussione.

Tutto.

 




Come le più grandi star, che si fanno aspettare per ore e ore, Vegeta arrivò all'ultimo secondo sul campo di battaglia. L'energia di Goku stava lentamente svanendo, risucchiata dal cyborg numero 19. Tuttavia, il principe dei saiyan non poteva permetterlo: Kakaroth era suo. Nessuno al di fuori della sua persona avrebbe mai avuto l'onore di sconfiggerlo, nemmeno la morte; perciò, lo avrebbe fatto curare da quella ridicola malattia che l'aveva colpito. Certo che Kakaroth era proprio una stupida terza classe..avrebbe dovuto prevenirla, quella malattia cardiaca..in fondo lo sapeva che prima o poi sarebbe stato male!
Quanto a quell'inutile cyborg..l'avrebbe pagata cara per aver osato quel gesto.


***


“Atterraggio completato. Benvenuti nel 12 maggio dell'anno 767. Sono le ore 11 e 30 minuti.”
<< Maledizione, siamo arrivati in ritardo!! >>
Ma nessuno pareva dare ascolto alla frustrazione di Trunks: non appena erano atterrati, Dairen aveva aperto con forza il portellone ed era subito volata in direzione del limpido cielo azzurro di quella giornata maledetta dal destino, spinta da un'insolita curiosità. Poteva sentirla nell'aria, quella pace che mai aveva provato in vita sua; le pareva persino di toccarla, quasi come se avesse sviluppato una forma propria. L'epoca in cui si trovava ora, nonostante avesse appena subito l'attacco dei cyborg, era ancora lontana dall'essere contaminata dalla loro brutalità. E da quell'altezza Dairen era finalmente in grado di osservare il mondo come non l'aveva mai visto, in tutta la sua bellezza: boschi, prati, città..tutto era ancora intatto.

Tutto, a parte una piccola isola a 3 km a sud-ovest dalla Città del Sud..
Una piccola isola 3 km a sud-ovest dalla Città del Sud?
Era lei, quell'isola dove tutto aveva avuto inizio, dove tutto stava iniziando; Dairen, osservandola, non poté fare a meno di pensare che di quell'isola, nel suo futuro, non era rimasto nulla. E anche in quel momento sembrava essere lì, semi distrutta, pronta ad affrontare la stessa dolorosa sorte. Tuttavia la giovane saiyan non sembrava preoccupata: l'aria frizzantina e primaverile di quella giornata le infondeva un'energia incredibile, ed era finalmente riuscita a scrollarsi di dosso quell'ansia che, a causa del viaggio intertemporale, l'aveva accompagnata nei giorni precedenti e che aveva in tutti i modi tentato di scacciare. Si era addirittura ridotta a dover far finta di dormire per ore e ore pur di non affrontare quell'atmosfera lugubre e soffocante. Ma ora aveva rivisto la luce, avrebbe rivisto la luce. Dairen non ricordava di essersi mai sentita così invincibile e fiduciosa del futuro.
<< Dairen che cosa fai lì impalata? Ricordati che non abbiamo tempo da perdere! >>
Ed eccola lì, scocciata e preoccupata, la sua principale fonte d'ansia, che aveva insolitamente sviluppato una particolare dote specializzata nel rovinare momenti spensierati. Se c'era proprio una cosa che Dairen non sopportava di Trunks era quel suo lato perennemente malinconico che lo rendeva fin troppo serioso e ligio al dovere.
<< Ma è mai possibile che tu debba sempre essere così maledettamente fiscale? >> ribatté Dairen sbuffando << Possibile che tu non ti sia accorto della meravigliosa atmosfera che alberga questo tempo? >>
<< Meravigliosa un corno!! Siamo in ritardo, i cyborg hanno già attaccato e..mio padre!! Percepisco distintamente la sua aura, sta combattendo! Forza, muoviamoci! >>
Trunks afferrò Dairen per un braccio e la trascinò con sé in direzione del campo di battaglia. Era un ragazzo davvero deciso e risoluto, e Dairen doveva ammettere che forse quelli, più che difetti, erano dei grandissimi pregi. In un altra vita sarebbe davvero stato un principe degno della sua nobile stirpe.
Ne sarebbe mai diventata la principessa?

***

Una giovane donna dai capelli turchini avanzava a bordo del suo elicottero verso un luogo che non le era stato concesso visitare. Ma Bulma Brief non era certo quel tipo di persona che si attiene così facilmente alle regole, e la voglia di vedere dal vivo i cyborg era una motivazione più che sufficiente per infrangerle. Accanto a lei, un uomo grasso e dall'aspetto burbero teneva in braccio il suo bambino, frutto di un amore immaturo, consumato troppo in fretta. Yajirobai, quello era il suo nome, non faceva altro che rimproverarla per la sua imprudenza, dandole addirittura della madre snaturata. Ma in fondo, cosa poteva succedere al suo bambino? Quel luogo non era poi così tanto pericoloso, con Goku e Vegeta alle prese con i cyborg.
Pensando a Vegeta, Bulma si morse il labbro inferiore: le probabilità che il principe si fosse veramente presentato sul campo di battaglia erano davvero esigue.

***

Trunks non percepiva solo l'aura del padre, ma anche quella di Piccolo, Tensinhan, Gohan, Crilin.
Tutte, eccetto quella di Goku. 
Com'era possibile? Nel loro tempo Goku aveva contratto la malattia circa sei mesi prima dell'avvento dei cyborg, e quindi sarebbe dovuto essere ormai guarito da un pezzo. Ma allora perché non si trovava al fianco dei suoi compagni? La possibilità che fosse morto era da escludersi, avendo con sé la medicina. 
La possibilità che fosse già morto..avrebbe fatto cadere la tesi di sua madre sulla sua invincibilità.
Trunks non sapeva che pensare, ma in quel momento ringraziò gli dei per il mancato viaggio nel passato di Dairen, quello che lui aveva intrapreso tre anni prima; se avesse conosciuto suo padre in quel frangente, in quel momento sarebbe stata in grado di riconoscere la sua aura e..Trunks non voleva neanche immaginare le conseguenze che quella verità avrebbe avuto sulla ragazza, che invece volava al suo fianco senza pensieri.
<< Aspetta Trunks! Guarda laggiù! >>
Erano arrivati in prossimità di un altopiano circondato da montagne, nel quale si poteva facilmente scorgere la testa mozzata di un..cyborg.
Il cui aspetto robotico era ben lontano da quello degli affascinanti 17 e 18.
I due ragazzi si guardarono increduli e sconcertati: qualcosa era cambiato.

***

C-20, l'ultimo cyborg rimasto, stava per essere sconfitto da Piccolo, sicuro di avere ormai la vittoria in pugno. La storia narrata dal ragazzo del futuro era cambiata, e i cyborg che si erano presentati nel loro tempo si erano dimostrati ben più deboli del previsto; tanto che, dopo poco più di un'ora dal loro arrivo, la loro minaccia era ormai solo un ricordo lontano. E la cosa più soddisfacente era che erano riusciti a sconfiggerli senza l'aiuto di Goku. Il namecciano era pronto a dare il colpo di grazia a quell'inutile ammasso di ferro quando Dairen e Trunks fecero il loro frettoloso ingresso sul campo di battaglia.
<< Trunks!? >> 
E mentre Super Vegeta comprendeva il significato del nome pronunciato dal “muso verde”, lo sguardo incuriosito di tutti gli altri guerrieri si rivolse verso Dairen. Durante la sua prima visita, Trunks aveva avvertito Goku che sarebbe tornato ad aiutarli in compagnia di una sua amica e quindi, grazie al suo super udito, solo Junior non sembrava stupito nel vederla, nonostante anch'egli ignorasse la sua vera identità. Alla vista di Dairen un brivido percorse la schiena di Gohan: quella ragazza aveva un'aria così famigliare, era come se la conoscesse da sempre. Per una frazione di secondo i loro occhi si incrociarono e Dairen ebbe un tuffo al cuore: era meraviglioso poter ancora godere della splendida visione del suo fratellone, soprattutto se questa le presentava una sua versione più piccola. Gli sorrise calorosamente e Gohan non poté far altro che pensare che solo suo padre era in grado di sprigionare sorrisi simili. 
Ben presto però la saiyan tornò alla realtà: oltre a quello “incontrato” poco prima, c'era dunque un altro cyborg sconosciuto contro il quale i suoi amici stavano combattendo. Inoltre - se ne era accorta subito – suo padre mancava all'appello.
<< Volete spiegarci chi è quel cyborg? >> fu proprio Dairen a rompere il ghiaccio. << Ne avete sconfitto già uno, vero? Ma questi cyborg non sono quelli del nostro tempo! >> Le parole sconvolte di Dairen non ricevettero risposta, invase da innumerevoli e incredule domande dei guerrieri Z.
E poi, avvenne tutto in secondo.
Il suo desiderio di vedere i cyborg poteva essere qualcosa di giustificabile, ma quella temeraria di Bulma aveva compiuto l'errore di essersi avvicinata troppo. Così il cyborg numero 20, alias il dottor Gelo, ne aveva approfittato per distrarre i suoi avversari, nel tentativo di raggiungere il laboratorio con l'intento di risvegliare i cyborg 17 e 18, i quali rappresentavano ormai la sua unica possibilità di vittoria.
<< I NUMERI 17 E 18 STANNO PER VENIRE AD UCCIDERVI!! >>
Dairen e Trunks si sentirono gelare il sangue e i loro compagni non fecero nemmeno in tempo a chiedersi chi fossero quegli individui nominati dal vecchio cyborg che un lampo di energia partì dalle mani di quest'ultimo, colpendo in pieno l'elicottero. Bulma e il piccolo Trunks vennero salvati dallo stesso Trunks; Dairen non si stupì nel constatare che Vegeta non aveva mosso un dito per salvare la moglie e il figlio, ma quando lesse negli occhi di Trunks la delusione creatagli da quel padre che non meritava, trattene l'impulso di corrergli incontro e abbracciarlo con tutto l'amore che aveva. In quel momento più che mai comprese fino in fondo i motivi che, sei anni prima, li avevano spinti ad interrompere il loro rapporto sentimentale.
Non sarebbe mai stato tempo per loro. Nemmeno in un'altra epoca

***

Dopo una lunga discussione e innumerevoli chiarimenti sulla dinamiche di quel tempo così diverso dal loro, Trunks e Dairen capirono che il passato che avevano tanto sperato di modificare stava già compiendo un percorso tutto suo. I cyborg che avevano attaccato l'isola erano completamente differenti da quelli che conoscevano i due ragazzi, che invece dovevano essere ancora risvegliati. Quel pazzoide del dottor Gelo era, di conseguenza, ancora vivo, sotto le false sembianze del cyborg numero 20. Inoltre, anche la malattia di Goku si era manifestata molto più tardi del previsto, ma sarebbe comunque guarito; nonostante tutto, Dairen si sentì sollevata nel sentire Piccolo annunciare quella notizia.
<< Bulma, dove si trova il laboratorio del dottor Gelo? >>
<< Oh, in un posto alquanto ospitale..nei pressi della Città del Nord, in mezzo alle montagne >> rispose la turchina, non riuscendo a nascondere la gioia per il fatto che Vegeta le avesse rivolto la parola. Nonostante tutto, quello scimmione esercitava ancora su di lei un effetto che nessun altro le aveva mai provocato.
<< Che cosa ha intenzione di fare? Vuole fermare i cyborg, vero?>> chiese Trunks al padre, speranzoso. Tuttavia, le aspettative del giovane saiyan svanirono ben presto: Vegeta era deciso ad “aiutare” il dottor Gelo nella sua impresa. La voglia di combattere con i nuovi cyborg, che si preannunciavano praticamente invincibili, era troppa.
E poi a lui cosa gliene importava di quell'insulso pianeta e dei suoi deboli abitanti?
Dopo mille inutili tentativi, Trunks fu costretto a seguire il padre in quella folle impresa.
<< Farebbe di tutto per salvare suo padre.. >> disse Dairen sovrappensiero, osservando l'amato.
<< Hai detto..p-padre?? >>
<< Beh Bulma, ormai è inutile tenerlo nascosto..quel ragazzo è tuo figlio nel futuro, il bambino che ora tieni tra le braccia! >> rispose Piccolo risoluto, provocando lo shock e la gioia della turchina.
<< A proposito, non ti abbiamo ancora chiesto come ti chiami!! >> Alle improvvise parole del fratello Dairen arrossì violentemente, impreparata a tale – ma prevedibile – domanda.
<< Avete ragione, anzi dovete scusarmi per non essermi presentata subito. Sono una coetanea di Trunks e comunque >> disse, facendo l'occhiolino al fratello << in questo momento mi hai lasciata a casa assieme a Goten! >> Dairen si aspettava che Gohan le saltasse al collo, facesse i salti di gioia e le capriole in aria, felice nel vedere la sorella “del futuro”. Tuttavia la sua reazione fu totalmente diversa: confusa e apatica. La spensieratezza che fino a pochi secondi prima aveva governato le sue emozioni lasciò spazio all'incredulità, e il suo viso si vestì di un'espressione interrogativa.
<< Come scusa?? Non capisco..chi sei?? >>
<< Dai Gohan, non fare il finto tonto..sono tua sorella, no? Sono Dairen!! >>
Le parole della ragazza si persero nell'aria, come se non avessero un reale significato. Tutti, a quelle parole, si sentirono mozzare il fiato. Gohan in particolare si sentì morire, entrando in un evidente stato confusionale; il suo sguardo si spostava continuamente da quello di Dairen e quello di Piccolo, cercando di capirne qualcosa di più.
Dairen non riusciva a comprendere quello che stava accadendo. Era come se nessuno fosse al corrente della sua esistenza..come faceva suo fratello a non riconoscerla, ora che gli aveva pure detto come si chiamava?
Fu Piccolo, calmo e risoluto come sempre, a prendere in mano la situazione, interrompendo quell'atmosfera imbarazzante.
<< Hai detto di essere coetanea di Trunks e sorella di Gohan, giusto? >>
<< Certamente, chi altro potrei essere? Va bene lo shock iniziale, ma adesso potreste anche smettere di essere così sorpresi! >> Il nervosismo di Dairen aveva raggiunto livelli cosmici. Cosa diamine stava succedendo?
ODIAVA gli scherzi, e quello era davvero terribile.
Poi il namecciano pronunciò quella frase, quelle parole.
Parole che lo stesso Piccolo aveva faticato a pronunciare.
Parole che avrebbero segnato la sua esistenza in eterno.
Dairen non le avrebbe mai dimenticate.
<< Perdonarci, la verità è che non ci saremmo mai aspettati una situazione del genere..Vedi, Gohan non ti ha riconosciuta perché tu, in questo tempo, non esisti. Non sei mai nata>>

  
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