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Autore: lianny    01/05/2012    1 recensioni
Alex si voltò verso la porta e fece per entrare quando venne fermata da una voce.
-e chi saresti tu per dirci cosa fare?- Jeremy era rimasto zitto troppo tempo.
-già e perchè non dovremmo dire a nessuno che ti abbiamo vista?- c'erano rare volte in cui Nat e Jeremy concentravano la loro mutua antipatia verso una terza persona, ed ora era una di quelle volte.
-abiti qui?- si informò Oliver interessato.
-si... no.. a volte!- Alex parve indecisa su cosa rispondere.
-a volte???- Natasha sembrava alterata.
-non è che sei una senzatetto o qualcosa del genere? Magari una ladra!- ricominciò Jeremy
-si è sicuramente così, guardate com'è vestita, non può abitare qui-
-Nat ha ragione, ma ti sei vista allo specchio?-
-ogni mattina principino!-
-come mi hai chiamato? Tu brutta ..!!!-
-ehi non ti alterare cosino azzurro!-
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Capitolo 4

Lexi


 

Casa di Brian – ore 02:00


 

Max aveva preso la macchina e, insieme agli altri, aveva portato Brian a casa. In macchina c'era un silenzio così spesso da poterlo tagliare con una lama.

Abitava da solo da più di un anno. Riusciva a pagare l'affitto con la street dance e qualche lavoretto qua e là. E poi... in quei quartieri gli affitti non erano per niente alti.

Quando furono tutti più tranquilli del fatto che ha Brian non sanguinava il naso. Pian piano iniziarono ad andare via. L'unica rimasta era Alex.

-.... Brian... mi spiace così tanto- ed era vero. Cazzo!

-sinceramente Alex... non so che farmene delle tue scuse- era nervoso -spero ti sia piaciuto il tuo compleanno!- disse sarcastico -La sorpresa però non doveva essere questa...- e si massaggiò il naso.

-Brian...- Alex non ne poteva più. Si sentiva così male! In un istante le vennero in mente tutte le cose che voleva dimenticare. La morte di sua madre. L'allontanamento del padre. L'incidente di Oliver. La rottura con Brian. L'incontro e scontro con Oliver. Il naso di Brian.

E pianse..... pianse come non faceva da così tanto tempo.... che le fece male.

-..ugh Brian... Brian... ugh mi dispi... ugh- non riusciva neanche a parlare.

Brian la osservò per un po', non voleva consolarla! No! Se lo avesse fatto.... no! Non poteva.

Ma .... le sue braccia si mossero da sole e l'abbracciò. Poteva sentire la sua maglia inumidirsi al contatto con le lacrime di Alex. E si chiese perchè. Perchè amava quella ragazza? Perchè non riusciva a farne a meno?

-Alex... va tutto bene Alex... tranquilla- le inizio ad accarezzare i capelli -io sto bene. Guardami, guardami Alex- e le prese il viso tra le mani -io sto bene!-

-ugh... ok... ok... Brian... Brian... non mi lasciare sola...-

Alex... questo è ingiusto Alex. Non puoi chiedere una cosa del genere a Brian. Non a lui, che ti ama con tutto se stesso.

-Alex... non posso Alex...- lottò contro se stesso per non baciarla e farla sua in quello stesso momento -sei solo molto scossa... -

-... è vero allora? …. Mi hai lasciata perchè non mi volevi più?...- vollè sapere lei.

-.... cazzo Alex.... non puoi chiedermi una cosa del genere- Perchè uno come lui, uno di cui tutti avevano paura, uno che non si faceva scrupoli per ottenere ciò che voleva... non riusciva mai a vincere contro Alexandra?

-Brian. Cosa... cosa ho fatto di male? Cioè... 2 mesi fa... cosa ho fatto di male?- se lo chiedeva spesso, e il discorso della sera prima con Martin, la aveva incuriosita ancora di più.

-......-

-.... secondo Martin... era troppo doloroso per te stare con me. Perchè mi amavi e io non amavo te...-

Martin! Quello stronzo! Aspetta che lo veda e poi vedrà!

-.... Alex.... lasciamo stare... il passato è passato- non voleva provare di nuovo quel senso di vuoto ogni volta che le diceva 'ti amo' e lei sorrideva dicendo 'lo so'.

-Brian... non lo so. Davvero non lo so se ti amavo, se ti amo tutt'ora. Non lo so!....- stavolta fu lei a prendere il viso di lui tra le mani -ma... non è sufficiente che tu sia il ragazzo a cui tengo di più? Non è sufficiente il fatto che stiamo bene insieme? Non è sufficiente che io voglio stare con te?-

-.....-

-..... non è... sufficiente?....- e altre lacrime le rigarono il viso.

-Alex....- anche Brian si stava commuovendo. Due mesi fa avrebbe dovuto parlarle sinceramente, senza darle la colpa della rottura – va bene Alex... va bene.... per ora è sufficiente ma ti prego... ti prego.... sbrigati ad innamorarti di me!-

L'abbracciò così forte da toglierle un attimo il respiro e Alex sentì piccole lacrime bagnargli il collo.

-ok... ok Brian...-

Piansero insieme, in quella notte.


 

Ospedale – ore 02:00


 

-come...?- Natasha non riusciva a ragionare chiaramente. Aveva forse sentito male?

-.... si... ecco.... quando ho ricevuto la tua lettera... e l'ho letta... mi sono sentito felice....- Jeremy ancora non osava alzare la testa.

-Jeremy! Guardami! Guardami per la miseria!- e lui la guardò – ripeti quello che hai detto.... ti prego ripetilo.... e spiegami come ci è finita la mia lettera sulla lavagna... perchè io ti ho odiato per 3 anni! Sono passati 3 anni Jeremy!..- Natasha aveva gli occhi lucidi.

-lo so, lo so! Ho cercato... dopo averla letta l'ho lasciata sotto il banco per andarti a cercare ma non ti ho trovata.... quando sono tornato in classe... tu eri lì, davanti alla lavagna che piangevi. Appena mi hai visto mi hai urlato contro di tutto....- Jeremy si passò una mano sul viso, per farsi coraggio -ho cercato... ho cercato di spiegarti ma ogni volta che mi avvicinavo, tu mi evitavi, mi guardavi con odio!... dopo un po' mi sono stufato....-

.silenzio....

-ti... sei stufato?- non riusciva a capire. Non poteva accettare di aver odiato Jeremy per tutto quel tempo senza ragione.

-si... ho pensato che che.... tu hai dubitato subito di me e non mi permettevi neanche di darti una spiegazione.... e allora mi sono incazzato anche io... per quello ti ho iniziata a trattare con freddezza... tanto tu facevi lo stesso....-

-...non... non ci posso credere.... tutto questo tempo....- le lacrime non erano riuscite a non scorrere.

-ma! ma.... Oliver... tutta questa storia di Oliver e Alex mi ha fatto pensare....-

-.... pensare a cosa?...-

-magari... magari non era tutto perduto. Lo so che adesso tu mi odi. Che mi odi da allora. Ma forse.... è perchè continui ad amarmi...-

-che?.... ma come ti viene in mente?... tu mi hai rovinato 3 anni della mia vita. Anche se non hai messo la lettera sulla lavagna.... non mi hai mai detto niente!- Natasha non voleva crederci! Lei amarlo ancora? Impossibile.... impossibile!

-ma come potevo? Non me ne hai mai dato modo!- Jeremy prese coraggio, si avvicinò a lei e le prese le braccia.

-... la.. lasciami...-

-Natasha ma non capisci? Mi odi perchè in realtà mi ami!-

-non ha senso!... non... ha senso-

-sì! Sì che ne ha. Se non provassi niente per me mi ignoreresti e basta! Lo stesso vale per me. Invece, nonostante ci evitiamo, ci cerchiamo sempre! Anche se per litigare!-

-e tu allora?! Cosa provi tu?-

-l'ho appena detto!... Nat davvero... ti chiedo scusa per non aver insistito nel chiarire subito... ma siamo ancora in tempo.... siamo qui! Insieme!- gli tremava leggermente la voce. Si era smascherato totalmente. Ora dipendeva tutto da lei.

-e se... e se non funzionasse? Non facciamo altro che litigare....-

-possiamo provare Nat. Male che vada torneremo ad odiarci- sorrise sì ma era un sorriso tirato.

-Jeremy... tutto questo tempo...- si rimise a piangere ma un sollievo immenso la invase e capì di piangere di felicità -va bene.... va bene! Proviamoci!-

A Jeremy non sembrava vero. Ci erano riusciti. Finalmente non doveva fingere odio ogni volta che la vedeva. Finalmente poteva amarla veramente.

-ma... allora chi ha messo la lettera sulla lavagna?- chiese Natasha.

-non l'ho mai scoperto. Ed è meglio che non lo scopra sennò finisce in ospedale- rispose serio Jeremy.

-jajaja.... no... basta ospedali ti prego- sorrise Nat.

Stettero abbracciati per pochi minuti o per qualche ora. Non lo sapevano.


 


 

-Olly! Olly! Mi hai vista? Mi hai vista?- chiese la bambina con espressione raggiante dopo aver fatto una perfetta piroetta.

-certo che si! Sei stata bravissima!- si congratulò Oliver. Aveva appena 10 anni ma mostrava già di essere un futuro genio della danza classica. Quella bambina che correva verso di lui ne aveva solo 7 ma doveva ammettere che era piuttosto brava per una principiante.

La conosceva da qualche mese. Quando si era iscritta al suo stesso corso di balletto. La piccola si era subito affezionata a lui e al bambino non dispiaceva la sensazione di essere la persona più importante per quella mocciosa.

-senti! Senti! Promettimi che da grande ci esibiremo insieme! Sì sì!- propose lei.

-jajaja Lexi devi diventare più brava se vuoi ballare insieme a me!- si accorse troppo tardi di averla ferita e cercò di rimediare subito -ma ti prometto una cosa! Fino a che non sarai brava abbastanza da essere la mia partner, ballerò da solo! Sì! Farò solo i balli singoli! Aspetterò te per fare quelli di coppia! Va bene?-

La piccola gridò di gioia e lo baciò innocentemente sulle labbra.

-promettilo! E prometti anche che mi sposerai!-

-promesso!- e si misero a ridere.

-Lexi! Andiamo tesoro!- la madre era arrivata per prenderla. Era una donna molto bella e gentile. Se la bambina quando fosse cresciuta fosse diventata come la mamma, allora l'arebbe sposata di sicuro, pensò Oliver.

-ci vediamo domani Lexi!- la salutò lui.

Il vero nome di Lexi era Alexandra ma la madre usava sempre quel nomignolo affettuoso e inconsciamente lo aveva iniziato a fare anche lui.


 

Oliver si svegliò nel letto d'ospedale. Aveva sognato di quando era bambino, ne era sicuro, ma non riusciva ricordare molto bene. Guardò alla sua sinistra e vide Jeremy e Natasha seduti sul divanetto lì vicino, abbracciati!

-.... forse sto ancora sognando...- lo disse a bassa voce ma la coppia lo aveva sentito e i due si avvicinarono a lui.

-ben svegliato amico mio! Ci hai fatto preoccupare sai?- disse Jeremy

-.....- molto realistico questo sogno.

-il dottore ha detto che quando ti fossi svegliato potevamo portarti a casa, ce la fai ad alzarti?- chiese Natasha.

Ma Oliver era ancora intento a fissarli, ha fissare le loro mani unite. I due se ne accorsero e arrossirono all'unisono.

-ecco.... noi... si bhè- cercò di spiegare Jeremy invano.

-ci siamo chiariti... e ci siamo messi insieme?- disse Nat ma all'ultima parte della frase si rivolse a Jeremy.

-certo che si!- rispose subito lui facendo ridere Oliver.

Ma quell'atto gli provocò un dolore lancinante al petto e solo allora si ricordò di cosa fosse successo.

-Jeremy... cos'è successo? Immagino di essere svenuto....-

-ah si! Ti abbiamo portato in ospedale, ti hanno esaminato ma non hai niente di rotto. Quindi se ce la fai a tirarti su, ti portiamo a casa. ..E...-

-...e?-

-.... prima che svenissi stavi chiedendo ad Alex perchè ti odiasse ed io! Quale amico che sono, ho la risposta.... credo- si soffermò a pensare se si potesse considerare una risposta vera e propria.

-....e sarebbe?- quell'idiota non trovava altro da fare che lasciarlo in sospeso?

-giusto!.... ha detto che ti odia perchè sei un codardo. Che hai paura di te stesso o qualcosa del genere... che fingi di essere felice e che hai finto anche sull'incidente di 2 anni fa-

Oliver si immobilizzò. Di nuovo il balletto. Perchè non riusciva a liberarsene?

-io le ho detto che si sbagliava. Che tu amavi la danza classica! Ma lei sembrava dubbiosa.... tu ami ancora la danza classica... vero Oliver?-

-.....- Oliver si alzò piano dal letto e diede la schiena ai suoi amici.

-.....vero?- che Jeremy si fosse sbagliato? Che Alex avesse ragione?

-.... sì. Io amo la danza classica....- si voltò verso di loro. Ma aveva un'espressione sofferente. E i due amici erano sicuri che non si trattava del livido nel petto.

-ma?- chiese Nat.

Intanto uscirono dalla stanza, firmarono alcuni documenti all'entrata e si diressero verso l'auto.

-.... ma... non è vero che non posso più praticarla... il mio ginocchio si è ripreso totalmente... già un mese dopo l'incidente stavo bene...-

-cosa dici? Non ha senso! Se ami ancora il balletto perchè non torni a farlo?- Jeremy non poteva crederci. Non lo sapeva. Perchè Oliver non glielo aveva detto?

-.....- Oliver non aveva risposto e la cosa lasciava ancora più confuso l'amico.

-hai detto che un mese dopo già stavi bene... l'incidente è stato ad ottobre e hai iniziato subito la riabilitazione... e pensavi di stare migliorando. Ricordo che a dicembre gli inviati dell'Amercan Ballet vennero a vedere i tuoi progressi. C'era pure la TV, eri famoso all'epoca. Ma durante lo spettacolo il tuo ginocchio ha ceduto di nuovo. Dicesti che non sarebbe mai tornato come prima. Gli agenti persero interesse e tu lasciasti per sempre il balletto...- Natasha ricordava bene quel giorno. Era felice che il suo amico potesse di nuovo ballare ed era andata anche lei a vederlo ma alla fine, il ginocchio non gli permise di ballare.

Arrivarono in macchina e Oliver si sedette nel sedile posteriore senza dire ancora niente.

-giusto!... ma se hai detto che già dopo un mese stavi veramente bene.... vuol dire che a dicembre hai finto di cadere? Hai finto che il ginocchio ti facesse ancora male?- Jeremy non sapeva più che pensare.

-voi! Voi non potete capire!... tutta la pressione che sentivo! Tutte le aspettative erano sulle mie spalle. Ogni giorno qualcuno si complimentava con me e mi dicevano di andare sempre più in alto! 'continua così Oliver' 'sarai ancora più bravo Oliver' tutti bravi a parlare! Ma se sbagliavo qualcosa allora.....!- prese fiato e si calmò in po' prima di proseguire -quanto in alto dovevo ancora andare? Non c'era una meta? Quanto avrei dovuto dimostrare ancora agli altri? Ero stanco... stanco di non essere mai a sufficienza...- si prese la testa fra le mani -quel giorno non avevo idea di quello che avrei fatto in seguito... ma quando salì sul placo e vidi quelle persone che non vedevano l'ora di vedermi, di darmi un giudizio... non so cosa mi sia preso... io amo la danza classica... davvero... ma non sopportavo più tutta quella pressione-

-... Oliver... ma perchè non ce ne hai parlato? Anche il tuo comportamento... hai finto tutto questo tempo di essere felice anche senza la danza? Devi aver sofferto molto...- Jeremy era arrabbiato con il suo amico per non avergli detto niente ma... adesso aveva bisogno solo della sua comprensione...

-non preoccuparti Oliver. D'ora in poi ti aiuteremo noi! Che tu decida di riprendere a ballare oppure no. Noi ti staremo accanto- Natasha era dispiaciuta. Era così presa dai problemi che aveva con Jeremy che non aveva notato quando Oliver stesse male.

-... non preoccupatevi voi invece... non sto così male... in realtà qualche volta pratico ancora danza classica, in palestra. Ma non riesco a farlo se qualcuno mi guarda jajaja- quella risata sembrò così triste e disperata ai suoi amici che non riuscirono a replicare.

Ci fu silenzio fino a quando non arrivarono a casa di Oliver. Scese dalla macchina e dopo aver salutato gli amici si diresse verso il cancello.

-Oliver!- lo fermò Jeremy

-si?-

-c'è una cosa che non ho capito... come fa Alex a sapere tutte queste cose?-

-... non ne ho la minima idea, non ne ho mai parlato con nessuno...- ed era vero.

Dopo che se ne furono andati Oliver però si mise a pensare seriamente a come faceva Alex a sapere...

Attraversò tutto il vialetto e aprì la porta di casa. Non gli veniva in mente niente dannazione! Voleva solo andare a dormire. Era stanco morto!

Arrivò in camera e si buttò gentilmente sul letto, non era mica masochista, il petto ancora gli faceva male. Avrebbe dormito qualche ora e poi avrebbe pensato a Alex. Promesso!


 

-promettilo! E prometti anche che mi sposerai!-

-promesso!- e si misero a ridere.


 

Il sogno! Lexi! Quella bambina era Alex!

  
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