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Autore: londra555    01/05/2012    6 recensioni
Quando iniziò l'ultimo anno scolastico a Hogwarts, tutti pensarono che, dopo quello che era successo l'anno prima, sarebbe stato un normale anno all'insegna del rispetto delle regole e della tranquillità! Non sapevano quanto si sbagliavano.
Seguito di "Santana Lopez e lo specchio magico". AU.
Genere: Avventura, Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: FemSlash | Personaggi: Brittany Pierce, Santana Lopez, Un po' tutti
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Le avventure di Santana Lopez'
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Su ottimo consiglio di evelyn_cla (grazie mille ancora!) ho stilato una piccola lista per ricordare a che casa appartiene ciascuno. Serpeverde: Rachel, Dave Karofsky (prefetti), Santana, Puck. Tassorosso: Sam e Sugar (prefetti), Finn, Brittany. Grifondoro: Mercedes e Blaine (prefetti), Kurt. Corvonero: Quinn e Mike (prefetti), Tina.
Grazie a tutti!
 
2.
 
-Non siete emozionati? – domandò Rachel.
-No! – rispose secca Santana.
-Io sono preoccupato! – ammise Finn.
-Devi solo concentrarti Finn! Oppure trovare un altro ricordo che possa migliorare il tuo Patronus! – spiegò Sam.
-Pensi che la prima volta che ricordo di aver mangiato un panino al formaggio non sia un ricordo abbastanza felice? – domandò confuso Finn.
-Certo che no! Questo spiega perché il tuo Patronus assomiglia a una gelatina senza forma! – esclamò Dave a bocca aperta.
-Si ma perché non siete emozionati? In fondo è una gara! – insistette Rachel.
-Io non sono mai riuscita a evocarlo! – esclamò Brittany guardando il pavimento.
Santana le si avvicinò e la strinse.
-Non preoccuparti! Sarai impressionante! – le sussurrò per poi lasciarla andare mentre vedeva apparire dalla porta un uomo alto con profondi occhi neri e capelli altrettanto scuri. Come avevano detto gli altri, sul suo volto spiccava una cicatrice sul lato sinistro. Santana sogghignò ripensando allo sguardo sognante di Kurt. Quell’uomo era decisamente affascinante.
-Buongiorno ragazzi! Hogwarts è piccola e voi sapete già chi sono! Professor Dosbarajas ragazzi, è spagnolo! Cercate di non storpiare troppo il mio povero cognome per piacere! – rivolse un sorriso alla classe – E adesso iniziamo la lezione.
Tutta la prima parte fu dedicata alla teoria e alla storia dell’incanto Patronus. Naturalmente ne avevano già sentito parlare ma dovevano ammettere che, quell’uomo, aveva un talento naturale per mantenere l’attenzione degli studenti. Sembrava sempre che stesse raccontando una storia.
-E adesso passiamo alla pratica! Voglio vedere cosa sapete fare. E ricordate che è importante stare concentrati ma soprattutto il ricordo che scegliete.
In pochi minuti l’aula si riempì di figure argentee più o meno corporee. Come tutti si aspettavano il Patronus di Finn sembrava un enorme budino e, improvvisamente fu attraversato da un piccolo orso che proveniva dalla bacchetta di Dave.
-Non male signor Karofsky, ma non è perfetto! Un orso non dovrebbe essere così piccolo. – disse il professore mentre controllava il lavoro dei ragazzi – Signor Hudson è la prima volta che vedo un Patronus con la forma di un dessert invece che di un’animale!
Nel frattempo Sam stava con gli occhi chiusi per cercare di concentrarsi. Quando si sentì pronto lanciò il suo incantesimo e apparve il suo Patronus che si muoveva sinuoso.
-Signor Evans, magnifica trota! Impressionante! – si complimentò il professore dandogli una pacca sulla spalla.
Rachel guardava Puck che faceva volare la sua aquila al lato del suo fringuello.
-Bel lavoro ragazzi! Cioè alla sua aquila manca la coda signor Puckerman e il suo fringuello è molto carino ma poco impressionante! – sorrise il professore prima di portarsi davanti a Santana e al suo stupefacente Patronus. Rimase a bocca aperta e gli si illuminarono gli occhi.
Davanti a lui stava un maestoso lupo, senza dubbio il Patronus più luminoso in quella stanza, aveva un atteggiamento fiero mentre si muoveva lentamente passando protettivo intorno a Brittany. Questo attirò l’attenzione del professore che si avvicinò preoccupato alla ragazza.
-Signorina Pierce, va tutto bene? Perché non provi a farmi vedere il tuo incantesimo?
-Perché non sono sicura di riuscirci – ammise a bassa voce.
-Ma è facile! Chiudi gli occhi! – iniziò il professore mentre la ragazza ubbidiva anche se non sembrava del tutto sicura – Adesso pensa a qualcosa che ti rende felice, ma non a una cosa qualunque. Devi pensare a cosa fa battere il tuo cuore.
Brittany sorrise appena, ancora con gli occhi chiusi. Poi li aprì di colpo.
-Expecto Patronum!
Immediatamente dalla bacchetta apparve una luce intensa argentata che lentamente prendeva forma. Tra lo stupore generale prese forma quello che sembrava un maestoso animale.
-Ma il tuo Patronus è un cavallo? – domandò Puck a bocca aperta.
-Quello non è un cavallo… - iniziò Rachel anche lei stupita.
-Quello è un unicorno! – terminò Santana.
Il professore sorrise con orgoglio poi sollevò il sopraciglio nel vedere il lupo di Santana che si avvicinava al patronus di Brittany e iniziava a comportarsi come un cucciolo perdendo completamente il portamento fiero che aveva fino a poco prima.
-Signorina Lopez è la prima volta che vedo un lupo fare le fusa! – disse divertito il professor Dosbarajas.
Poi l’uomo si diresse a passo deciso verso la cattedra e prese un libro.
-Questo è il premio per il vincitore della piccola gara che ho indetto e che si trova in questa stanza. – iniziò a dire fissando i ragazzi – Signorina Lopez è per lei.
-Cosa? – chiese stupita mentre fissava ancora a bocca aperta l’unicorno che nel frattempo le si era avvicinato come se volesse farsi accarezzare.
-Si, so che state pensando che l’unicorno della signorina Pierce era decisamente impressionante! E avete ragione! Devo dire che in tutta la mia vita è la prima volta che vedo qualcuno con che ha come patronus un animale magico! – fece una pausa per rivolgere un sorriso a Brittany – Ma decisamente il lupo della signorina Lopez è il migliore che ho visto! Questo libro è il tuo premio!
Santana si avvicinò per prendere il libro mormorando un veloce ringraziamento prima di raggiungere Brittany che l’aspettava per uscire dall’aula visto che ormai la lezione era finita.
-Il tuo unicorno era fantastico! – le disse mentre camminava lungo il corridoio con lei.
-Grazie San, anche il tuo lupo era carino! Cos’è? – chiese indicando l’oggetto che aveva tra le mani la Serpeverde.
-Un libro sull’incanto Patronus. Storia, curiosità, pozioni che lo possono rafforzare o…
-Pensavo a te, sai?
-Eh? Cosa?
-Il mio pensiero felice, sei tu.
 
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Brittany stava appoggiata al tronco dell’albero mentre si godeva gli ultimi tenui raggi del sole con gli occhi chiusi. Era sabato e poteva rilassarsi e riposare, le prime settimane erano state intense. Kurt era al suo fianco ma nessuno dei due si sentiva in vena di parlare, semplicemente stavano li a sentire il ronzare degli insetti e il rumore delle piccole onde che increspavano la superficie del lago Nero, create dai tentacoli della piovra gigante.
-Kurt? – domandò pigramente la ragazza senza scomodarsi ad aprire gli occhi.
-Si, Brit.
-Dov’è Blaine?
-Si sta allenando.
I ragazzi rimasero di nuovo in silenzio mentre lasciavano che la lieve e piacevole brezza accarezzasse la loro pelle.
-Brit?
-Si, Kurt.
-Dov’è Santana?
-Con Quinn.
-Cosa stanno facendo?
-Non ho ben capito. Santana mi ha detto qualcosa sul cercare una stanza nascosta che appare e scompare.
Il ragazzo aprì gli occhi sollevandosi per guardare meglio Brittany che continuava tranquillamente nella stessa posizione.
-Stanno cercando la stanza delle necessità?
-No, non la stanno cercando, Quinn sa dov’è!
Kurt si passò una mano sul volto, avrebbe dovuto fare un lungo discorso a Santana sull’importanza di quell’ultimo anno e su quanti problemi avrebbero passato se avessero scoperto per cosa volevano usare la stanza delle necessità. Aprì la bocca per dire qualcosa ma fu interrotto dall’arrivo di Quinn e Santana. Quest’ultima aveva un sorriso che diede un brivido di preoccupazione a Kurt.
-Ciao – disse la ragazza di Serpeverde sedendosi al lato di Brittany mentre si inclinava per baciarla.
-Io e te dobbiamo parlare! – disse senza mezzi termini Kurt con sguardo minaccioso.
-Perché? – chiese Santana, cercando di suonare innocente.
-Sai benissimo perché! E, Quinn, mi meraviglio di te!
-Dai Kurt! Prometto che starò attenta! – sospirò Santana.
Il ragazzo si alzò, sapeva che era inutile cercare di farla ragionare.
-San, cerca di non metterla nei guai. – le sussurrò prima di andare via, l’allenamento di Grifondoro doveva essere finito.
-Brit, quando mi farai vedere questo famoso patronus? – chiese Quinn dopo aver salutato Kurt.
La ragazza prese distrattamente la bacchetta con una mano mentre con l’altra stringeva la mano di Santana. Immediatamente apparve uno splendido unicorno argentato. Quinn lo guardava con la bocca aperta.
-Incredibile! Gli animali magici sono rarissimi.
-Si me l’ha detto anche Mike! – sorrise Brittany.
-Sul serio è fantastico! – disse Finn che aveva visto le ragazze da lontano e si era avvicinato a loro accompagnato da Sam e Rachel.
-Sono davvero così rari? – chiese Sam.
-Si. E hanno un’altra particolarità – iniziò a spiegare Quinn – Un patronus normale può cambiare se il mago soffre un trauma, invece gli animali magici…
-Niente li può cambiare! – concluse Santana, tra gli sguardi straniti degli altri – Che c’è? Il libro che mi ha lasciato il professor Dosbarajas è interessante!
-Andiamo a cena! Si è fatto tardi! – disse Finn mentre si alzava. 
 
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Puck si trovava in sala comune guardando il libro di strategie nel quidditch che aveva tra le mani e cercava di prendere appunti. Forse poteva convincere Santana ad ascoltare qualcuno dei suoi consigli. Sollevò lo sguardo e vide la ragazza al lato del camino anche se questo era spento, era seduta in una delle comode poltrone e sfogliava distrattamente il libro che le aveva dato il professore di difesa. Soppesò le varie possibilità, indeciso se quello fosse il momento migliore per avvicinarsi. La ragazza sembrava abbastanza concentrata, se l’avesse fatta innervosire non avrebbe avuto nessuna possibilità di essere ascoltato. Scosse la testa. In fondo quello poteva essere un buon momento per parlarle. Stava per alzarsi quando vide che Rachel lo precedeva. Guardò con interesse lo scambio di battute tra le ragazze. Rachel aveva uno strano sorriso, meno brillante del solito, mentre le porgeva un pacco. Puck piegò un po’ la testa per vedere bene la reazione di Santana che sembrava sorpresa. Vide come apriva la scatola e prendeva qualcosa mentre un’amplio sorriso si disegnava sul suo volto. Notò che stava sollevando quella che sembrava una collana con un ciondolo circolare. Il ragazzo sorrise, probabilmente si trattava di un regalo di Brittany. Si appoggiò alla poltrona e decise che, in fondo, quello non era il momento adatto per disturbarla. Non l’avrebbe mai ammesso a voce alta ma era felice per quella ragazza. Era cambiata in meglio da quando aveva conosciuto Brittany, non che fosse una persona diversa, semplicemente aveva imparato che poteva mostrare com’era davvero senza paura. Mezz’ora dopo sollevò di nuovo lo sguardo e scosse la testa mentre il suo sorriso si allargava ancora di più quando la vide uscire quasi di corsa dalla sala comune di Serpeverde. Sapeva che stava andando da Brittany, ci avrebbe scommesso la cresta.
Intanto Quinn camminava lungo il corridoio. Doveva assolutamente tornare nella sala comune per studiare. In fondo era ancora presto e lei avrebbe potuto recuperare il tempo che stava perdendo a causa, o grazie, a quell’improponibile gruppo a cui si era unita. Scosse la testa cercando di accelerare il passo e quasi si scontrò con una persona che aveva appena girato l’angolo.
-Quinn, ti sei fatta male?
-No Kurt! Non preoccuparti! Dove stai andando?
-Volevo cercare di parlare con Santana per convincerla a non rischiare di mettersi nei guai! E, a questo proposito… dovevi proprio farlo?
Quinn scoppiò a ridere.
-Andiamo, Kurt! Non credo che possano fare del male a nessuno, vogliono solo stare un po’ da sole! Santana mi ha raccontato che non le hai lasciate sole nemmeno per un attimo quest’estate!
-Non è vero! – disse indignato il ragazzo, poi fece un sorriso colpevole e continuò – Ma Brittany vive a casa mia adesso! Era difficile per me non stare in mezzo ai piedi.
-Ti prometto che le tengo d’occhio anche io! Ma adesso devo andare! Devo assolutamente studiare!
I ragazzi si separarono e Quinn vide con la coda dell’occhio che Kurt prendeva la strada per tornare alla torre di Grifondoro. Sorrise tra se. Alla fine l’aveva convinto. Sperò che Santana non la facesse pentire della sua decisione. Voltò l’ennesimo corridoio e si preparò per andare a destra ma poi, con la coda dell’occhio vide proprio Santana che percorreva rapidamente un corridoio alla sua sinistra, si fermò pensando se fosse il caso di chiamarla per salutarla ma poi vide che, dal nulla appariva Sam. Vide come la chiamava lui e scosse la testa, decise che era meglio non farsi vedere altrimenti non avrebbe studiato nemmeno per quella sera. Si diresse rapidamente verso la sua sala comune, avrebbe avuto tempo l’indomani per chiederle com’era andata.      
 
  
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